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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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C.M. 2 dicembre 1981, n. 370

Attività di sperimentazione ex art. 3 del D.P.R. n. 419 del 1974 nelle scuole di ogni ordine e grado per l'anno scolastico 1982-1983

Con la presente circolare si forniscono istruzioni relative alla procedura ed agli adempimenti da seguire per la presentazione di proposte di sperimentazione da attuare nell'anno scolastico 1982/1983 a norma dell'art. 3 del D.P.R. n. 419 del 31 maggio 1974.
Inoltre, poiché non può non rilevarsi una concentrazione delle iniziative sperimentali in corso di attuazione nell'area centro-settentrionale, si richiama l'attenzione degli IRRSAE delle Regioni meridionali ed insulari sull'opportunità di svolgere opera promozionale nelle zone ove sino ad oggi non si è manifestata adeguata capacità di proposta, assicurando nel contempo la propria assistenza tecnica agli Organi collegiali interessati.

Presentazione delle proposte

a) I presidi o i direttori Didattici invieranno entro il 25 gennaio 1982, agli IRRSAE, ai Provveditorati agli Studi, alle Direzioni Generali o agli Ispettorati e al Servizio per la Scuola Materna competenti nonché all'Ufficio Studi e Programmazione di questo Ministero le richieste di sperimentazione concernenti:
1. nuovi progetti;
2. progetti relativi alla prosecuzione dei cicli già conclusi (es. triennio a conclusione di un biennio);
3. proposte di nuovi indirizzi sperimentali;
4. rinnovi con modifiche di progetti autorizzati;
5. rinnovi senza variazioni di progetti in atto.
Le richieste di cui ai punti 1-2-3-4 dovranno essere corredate dalla documentazione prevista dall'art. 3 del D.P.R. n. 419 nonché da una relazione riassuntiva a firma del Preside o del Direttore Didattico.
Le richieste di cui al precedente punto 5 saranno invece corredate soltanto dalla menzionata relazione del Preside o del Direttore didattico, nella quale dovrà essere esplicitamente dichiarato che il progetto riproposto non presenta variazione alcuna, nonché dai verbali del Collegio dei docenti e del Consiglio d'Istituto contenenti le relative delibere.
Copia dei progetti di sperimentazione, che prevedono modifiche dei vigenti programmi ed orari di lezione dell'insegnamento di educazione fisica, dovrà essere inviata anche all'Ispettorato per l'Educazione fisica e Sportiva, che in merito farà conoscere il proprio motivato parere alle Direzioni Generali o all'Ispettorato per l'educazione artistica o al Servizio per la scuola materna competenti. I progetti che prevedono modifiche dei programmi e degli orari di lezione dell'insegnamento di religione dovranno, invece, essere preventivamente corredati dal parere della competente Autorità Ecclesiastica.
Nel formulare dette richieste, gli istituti interessati dovranno tenere presente quanto disposto dalle CC.MM. n. 27 del 25 gennaio 1977, e n. 189 del 25 luglio 1979, in particolare per quanto riguarda il numero minimo di allievi richiesto per l'attivazione delle opzioni, degli indirizzi e delle classi.
b) Gli IRRSAE invieranno entro il 26 febbraio 1982 alle Direzioni Generali o agli Ispettorati o al Servizio per la scuola materna competenti nonché all'Ufficio Studi e Programmazione di questo Ministero il motivato parere tecnico previsto dal comma 4 dell'art. 3 del citato D.P.R. 419/1974; entro la data medesima i Provveditori agli Studi invieranno ai suddetti Uffici Centrali il parere del Consiglio Scolastico Provinciale, il quale, a norma del punto a) dell'articolo 15 del D.P.R. 31 maggio 1974, n. 416, si pronuncerà sull'attivazione degli indirizzi e specializzazioni sperimentali, esclusivamente sulla base di considerazioni formulate in funzione di un piano di distribuzione territoriale delle istituzioni scolastiche sperimentali e non sperimentali.
L'inosservanza dei termini sopraindicati e l'incompletezza della prevista documentazione comportano la irricevibilità e la inammissibilità delle menzionate richieste.

Documentazione da inviare agli IRRSAE

I Presidi o i Direttori didattici degli Istituti presso cui si attua la sperimentazione cureranno, con la massima sollecitudine, la trasmissione all'IRRSAE competente per territorio della copia
dell'intero progetto relativo alla sperimentazione in atto, ove non sia stato già inviato, nonché di tutti i provvedimenti di autorizzazione emessi precedentemente da questo Ministero.

Condizioni generali di carattere strutturale

I) Argomenti a sostegno delle richieste di rinnovo e/o prosecuzione (con o senza modifiche)
1. Elementi che confermano (o meno) la validità dell'ipotesi sperimentale in atto e conseguenti motivazioni che ne consigliano (o meno) la richiesta di rinnovo e/o di prosecuzione.
2. Descrizione degli obiettivi raggiunti sul piano generale
(eventuali difficoltà incontrate di impostazione - di organizzazione - strutturali, etc.) e vantaggi conseguiti.
3. Criteri e procedure impegnati per la verifica dei livelli di profitto e per la valutazione della personalità degli alunni (allegare eventuali strumenti di verifica, scheda di valutazione e ogni altra documentazione in materia).
4. Argomenti e chiarimento delle eventuali variazioni proposte.
5. Atteggiamento del corpo docente di fronte all'iniziativa sperimentale. Attività svolta dal Comitato scientifico-didattico.
6. Iniziative di aggiornamento degli insegnanti e relative modalità
7. Atteggiamento delle famiglie e degli alunni nei riguardi dell'attività sperimentale (anche attraverso eventuali risultanze degli incontri collegiali).
8. Rapporti con altri Istituti che attuano iniziative di sperimentazione, con gli Enti locali, con il Consiglio scolastico distrettuale, con l'Amministrazione scolastica centrale e periferica.
Eventuali iniziative realizzate. Eventuali proposte.
9. I locali, le attrezzature e il materiale didattico, scientifico e bibliografico, di cui ha potuto disporre l'attività sperimentale.
10. I costi della sperimentazione, rapportati a quelli normali (distinti per attrezzature, per sussidi, per personale).
11. Eventuali altre spese da dover affrontare: per nuove attrezzature e/o per adeguare quelle esistenti; per eventuali altri sussidi didattici; per il personale docente e per gli esperti.
12. Anno scolastico entro il quale si prevede la conclusione della sperimentazione.

II) Argomenti a sostegno delle richieste di autorizzazione di nuovi progetti (secondo art. 3 del D.P.R. 419/1974)
1. Il problema che intende affrontare la nuova ipotesi di ricerca sperimentale.
2. La formulazione scientifica dell'ipotesi di lavoro, riferita specificamente al problema di cui al punto precedente.
3. Individuazione ed esplicitazione degli strumenti e delle condizioni organizzative (locali, laboratori, aule speciali, attrezzature, sussidi didattici, etc.).
4. Piani di studio e piani curriculari delle singole discipline.
5. Preventivi di eventuali spese: per attrezzature e sussidi didattici; per insegnamenti non previsti nei piani dei corsi tradizionali; per materie elettive (a carico del bilancio di istituto); per attività para ed extrascolastiche e di sostegno.
6. Ipotesi di procedimenti metodologici (per le singole discipline; per aree culturali e professionali; tenendo conto dei ritmi di apprendimento).
7. Modalità di verifica dei risultati e loro pubblicizzazione.
8. Progetti di attività di programmazione e di aggiornamento.
9. Programmi di incontro con altri Istituti che praticano la sperimentazione; di ricorso a gruppi di controllo; di iniziative di collaborazione con centri di ricerca scientifica sui problemi dell'educazione e con il mondo del lavoro.
10. Durata prevista per l'attuazione del progetto sperimentale.

III) Proposte di modifiche "in itinere"
La eventualità che un progetto di sperimentazione scolastica debba essere parzialmente modificato "in itinere" può verificarsi, sia per cause tecniche intrinseche all'ipotesi stessa e sia per imprevisti cambiamenti della situazione reale in cui si deve operare.
Mentre da un lato si invitano gli operatori a procedere con molta cautela e decidersi ai cambiamenti solo dopo le necessarie prove, effettuate in condizioni controllate che permettano la valutazione di tutte le possibili variabili, dall'altro non si può non convenire che, il più delle volte, è meglio rimuovere al più presto ogni eventuale ostacolo che impedisca di raggiungere l'obiettivo, piuttosto che rischiare il fallimento dell'iniziativa.
Pertanto, allo scopo di mettere gli organi tecnici, sia centrali che periferici, in condizione di acquisire la necessaria informazione sulle situazioni che concorrono a determinare le modifiche "in itinere" dei progetti e di poter conseguentemente valutarne la fondatezza, in funzione della relativa approvazione, si richiede che ogni modifica (di orari, di piani di studio, di contenuti culturali e professionali, di caratterizzazione di indirizzi, etc.) sia ampiamente motivata e, possibilmente, documentata con i risultati delle verifiche che hanno indotto a proporre i cambiamenti. Senza le suddette motivazioni le proposte non potrebbero essere prese in alcuna considerazione.


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