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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Su tutti i fronti dell' istruzione e della formazione*

L'Unione europea, attraverso i suoi tre programmi faro Socrates, Leonardo da Vinci e Gioventù, è attiva su diversi fronti: istruzione formale, informale e non formale, formazione professionale, istruzione degli adulti, partenariati tra scuole e imprese,borse di aiuto alla mobilità per studenti e insegnanti, ecc. Questi programmi, piattaforme ideali per lo scambio di conoscenze pratiche, esperienze e pratiche innovative su scala europea, agiscono direttamente per il miglioramento dei sistemi di istruzione e di formazione. Una panoramica.

L'azione dell'Unione europea nel settore dell'istruzione è realmente iniziata negli anni Ottanta, con programmi pilota come Comett, Lingua, Petra, Force, Erasmus, ecc. Nel 1995, da una profonda ristrutturazione sono nate tre entità principali: Socrates (nel campo dell'istruzione), Leonardo da Vinci (nel campo della formazione professionale) e Gioventù (nel campo dell'istruzione non formale).

Per uno spazio europeo della conoscenza di qualità...

Socrates riguarda il campo dell'istruzione propriamente detta, dalla scuola materna all'istruzione degli adulti. In Europa i sistemi educativi variano molto da un paese all'altro. In questo contesto, le iniziative di cooperazione sostenute da Socrates (creazione di progetti comuni, incoraggiamento alla mobilità, realizzazione di studi e di analisi comparative, sostegno alle iniziative di armonizzazione dei programmi di studio) rafforzano il dialogo e lo scambio di esperienze.

Anche il programma d'azione Leonardo da Vinci, sul quale poggia l'attuazione della politica di formazione professionale dell'Unione, ricorre a numerose azioni di cooperazione transnazionale nell'intento di migliorare la qualità dei sistemi e delle pratiche di formazione.

Leonardo da Vinci persegue quindi una strategia di diffusione e di valorizzazione dei progetti che sostiene, ed i suoi "prodotti" sono altrettanti strumenti sviluppati in partenariato tra istituti di formazione professionale (con l'eventuale appoggio di partner privati), pronti per essere integrati nei sistemi di formazione professionale e nelle pratiche delle imprese.

Il programma Gioventù offre ai giovani europei tra i 15 e i 25 anni la possibilità di acquisire esperienze di apprendimento interculturale e di sviluppo personale al di fuori dei sistemi formali di istruzione e formazione.

…accessibile a tutti...

Socrates pone l'accento sulla lotta contro l'esclusione sociale e contro l'insuccesso scolastico, sostiene le fasce svantaggiate e promuove le pari opportunità tra donne e uomini. Il programma dedica inoltre particolare attenzione all'apprendimento delle lingue, in particolare quelle meno utilizzate e insegnate.

Leonardo da Vinci, invece, deve rispondere a due delle grandi sfide cui è confrontata attualmente la politica dell'occupazione dell'Unione: ridurre il numero dei disoccupati e rafforzare le competenze dei lavoratori, nel contesto di un mercato sempre più concorrenziale.

Concretamente, Leonardo da Vinci deve facilitare l'inserimento professionale e migliorare la qualità delle formazioni, aprendone l'accesso al maggior numero possibile di candidati.

I giovani disabili o appartenenti ad ambienti culturali, geografici e socioeconomici svantaggiati beneficiano inoltre di un accesso prioritario alle attività del programma Gioventù.

… e aperto sul mondo

Nel corso della sua prima fase (tra il 1995 e il 1999) Socrates, che è aperto a trenta paesi, ha offerto a 460 mila studenti e 80 mila insegnanti la possibilità di ottenere una borsa di studio o di insegnamento all'estero, tramite l'azione Erasmus, che quest'anno vedrà partire il suo milionesimo studente. Nell'ambito dell'azione Comenius, ben 10 mila scuole partecipano a progetti transnazionali di cooperazione.

Oltre ai soggiorni all'estero, Socrates sostiene in particolare numerosi partenariati tra le scuole e gli altri attori della società civile.

Per quanto riguarda la mobilità delle persone in formazione, Leonardo da Vinci ha aiutato oltre 200 mila giovani e formatori ad effettuare un tirocinio o una formazione all'estero, e quasi 100 mila organizzazioni hanno già beneficiato del suo sostegno. Sono stati avviati, inoltre, quasi 3 000 progetti.

Sotto forma di gruppo di scambi o su base individuale, il programma Gioventù offre agli europei tra i 15 e i 25 anni la possibilità di partecipare a numerosi progetti di cooperazione e di volontariato, sul piano locale o all'estero. Benché l'esperienza acquisita dai partecipanti non faccia parte di alcun programma di studi ufficiale, essa produce nondimeno attitudini preziose, come lo spirito d'iniziativa ed il senso di responsabilità, il lavoro in gruppo e la scoperta di altre culture.

Dal 1999 il programma Gioventù è accessibile ai giovani dei 12 paesi partner mediterranei, tramite Euromed-Gioventù. Inoltre, l'Europa sud-orientale, i paesi della Comunità degli Stati indipendenti (CSI) e l'America latina sono le regioni prioritarie di cooperazione.

Oltre i confini dell'Unione europea, numerosi paesi hanno oggi accordi di cooperazione con università e centri di formazione dell'Unione europea nel campo dell'insegnamento superiore.

All'inizio del 2001, gli accordi in vigore con Stati Uniti e Canada sono stati rinnovati per altri cinque anni. Recentemente si sono aggiunti due nuovi progetti pilota, il primo col Giappone e il secondo con l'Australia. Il programma Tempus - che riguarda i paesi dell'ex Unione sovietica, la parte occidentale dei Balcani e la Mongolia, e dal 1990 ha promosso quasi 180 mila esperienze di mobilità - si è recentemente aperto ai paesi del Mediterraneo meridionale (programma MEDA). Con l'America latina gli scambi sono possibili nell'ambito del programma ALFA (America Latina Formazione Accademica).

Come hanno dichiarato i ministri europei dell'istruzione riunitisi a Bologna nel giugno 1999: "dobbiamo fare in modo che il sistema europeo dell'insegnamento superiore eserciti in tutto il mondo un'attrazione all'altezza delle sue straordinarie tradizioni culturali e scientifiche".

Un arricchimento intellettuale e personale

Inizialmente Erasmus era destinato essenzialmente alla mobilità degli studenti. Col tempo, in particolare dopo l'integrazione nell'ambito del programma Socrates, la mobilità è stata inserita in un quadro di cooperazione molto più ampio tra università. Benché la mobilità degli studenti resti al centro del progetto, a questo si sono aggiunte altre attività, miranti a sviluppare una dimensione europea dell'insegnamento superiore: scambi di personale insegnante, istituzione di programmi di studio transnazionali e di reti tematiche di insegnamento, sistema europeo di trasferimento di unità capitalizzabili nei percorsi universitari, ecc.

Dal 1987, grazie all'azione Erasmus del programma Socrates, centinaia di migliaia di studenti hanno effettuato un soggiorno di durata variabile tra i tre e i dodici mesi in una università straniera. Quest'anno Erasmus festeggerà quindici anni di attività con un milione di studenti beneficiari.

È l'occasione di stendere un bilancio dell'operazione.

Erasmus: un grande successo europeo

Ulrike, studentessa di diritto a Berlino, ha trascorso il secondo semestre dell'anno di laurea all'università di Nizza.

"Desideravo molto lasciare la Germania. Non solo per ragioni professionali, ma anche per vivere la mia vita e per scoprire un'altra cultura. Esistono molte borse di studio per chi vuole studiare all'estero, ma mi è sembrato che ciò che propone Erasmus corrispondesse maggiormente a quello che cercavo".

Alla fine del suo semestre a Nizza, Ulrike ha dovuto sostenere un esame di francese, condizione necessaria per il riconoscimento del percorso di studi.

"Quando sono tornata, per ottenere la laurea non mi restava che presentare la tesi. Per uno studente di diritto, un soggiorno Erasmus in Francia rappresenta innegabilmente un vantaggio per trovare lavoro. I tedeschi che hanno studiato in Francia hanno molto successo con i datori di lavoro. Il codice civile francese, infatti, è la fonte del diritto tedesco. In Francia, inoltre, ho acquisito solide nozioni di diritto europeo e internazionale".

Ulrike riconosce tuttavia che non è sempre stato tutto facile. "Al mio arrivo in Francia ero molto entusiasta. La stessa idea di dovermela cavare da sola, senza i miei genitori, senza gli amici e i professori abituali, mi stimolava. Ripensandoci ora devo ammettere che mi ero fatta qualche illusione prima di arrivare in Francia. Pensavo che fosse più facile vivere all'estero e che le mie conoscenze di francese fossero migliori. Mi ero alquanto sopravvalutata... Per fortuna i nizzardi sono stati disposti ad aiutarmi, e questo mi ha permesso di non sentirmi respinta e di resistere alla tentazione naturale di rifugiarmi tra gli stranieri".

Ma del soggiorno a Nizza, tutto sommato, Ulrike ha conservato solo gli elementi positivi. "Questa esperienza mi ha permesso di trovare rapidamente lavoro, di scoprire una cultura diversa. E di capire come sono fatta io stessa. Al ritorno ero al tempo stesso felice di rivedere i miei genitori e triste di aver lasciato la Francia".

Grazie a Erasmus, tra il 1987 e il 2001, 851 415 giovani hanno studiato all'estero. Durante l'anno accademico 2002-2003, saranno più di un milione.

Tra gli Stati membri, gli studenti più interessati sono stati i portoghesi, i francesi, gli austriaci e i tedeschi. I più forti aumenti della domanda di partecipazione vengono invece dai paesi associati.

Il Regno Unito è la destinazione preferita dagli studenti. Seguono l'Irlanda, la Svezia e i Paesi Bassi. Questi paesi ricevono più studenti di quanti ne inviino all'estero. Nei paesi associati si verifica il fenomeno inverso: gli studenti in uscita sono cinque volte più numerosi degli studenti in entrata.

Dati essenziali

Nel 1996 è stato condotto uno studio(1) sulla situazione occupazionale degli ex studenti Erasmus. Dalle conclusioni emerge che molti degli studenti che hanno beneficiato del programma (in particolare per un lungo periodo) hanno trovato un lavoro in cui vengono utilizzate le competenze acquisite durante il soggiorno all'estero (lingue, conoscenza della cultura del paese, ecc.). Inoltre, quasi un terzo di questi studenti hanno ricevuto un'offerta di lavoro all'estero (spesso nel paese in cui hanno soggiornato).

Offerta che nel 20% dei casi è stata accettata. Risulta inoltre che nel 71% dei casi gli studenti Erasmus sono assunti da società o da organizzazioni che hanno relazioni internazionali.

Una rampa di lancio verso un lavoro all'estero

Erasmus, varato nel 1987, ha avuto un successo crescente. Il primo anno (1987-1988) gli studenti che hanno partecipato al programma sono stati 3 000. Provenivano dagli undici Stati membri. Successivamente Erasmus è stato incorporato nel programma Socrates, che mantiene rapporti con trenta paesi. Nel 2002 si festeggerà il milionesimo studente partito a studiare all'estero. Per l'occasione, il 18 ottobre 2002 è stata indetta la "Settimana Erasmus" in tutti i paesi partecipanti. Mentre le 1800 università interessate hanno celebrato l'avvenimento, sono stati invitati a Bruxelles trenta studenti partecipanti al programma o ex partecipanti.

Qui hanno incontrato Viviane Reding, commissario responsabile dell'Istruzione e della cultura, e i capi di Stato e di governo riuniti nel Consiglio europeo di Bruxelles del 24 e 25 ottobre. Sempre durante la "Settimana Erasmus", è stata presentata la Carta dello studente Erasmus, in cui sono enunciati i diritti e i doveri dei futuri partecipanti.

Un milione di studenti

Uno studente parigino di economia approda a Barcellona per un soggiorno Erasmus.

Dispiacere della separazione, scoperta di una città sconosciuta, apprendimento di una lingua ancora quasi sconosciuta, iniziazione alla diversità culturale in una casa in cui coabitano allegramente studenti tedeschi, belgi, britannici, danesi, spagnoli e italiani, scambi e schermaglie sentimentali. Nel film "L'auberge espagnole", sostenuto dal programma MEDIA dell'Unione europea, il regista Cédric Klapisch (che ha all'attivo Un air de famille, Chacun cherche son chat, Péril jeune...) porta per la prima volta sullo schermo un "eroe Erasmus". Uno sguardo malizioso sull'Europa.

Un' altra visione

Erasmus World

una vetrina mondiale per l'insegnamento superiore europeo

Il 17 luglio 2002 la Commissione europea ha proposto un nuovo programma d'accoglienza universitaria, Erasmus World. L'iniziativa, cui è stata assegnata una dotazione di 200 milioni di euro per un periodo di quattro anni (tra il 2004 e il 2008), ha lo scopo di creare un'offerta specificatamente europea nel campo dell'insegnamento superiore e di migliorarne l'immagine e la visibilità all'estero.

L'insegnamento superiore sta acquistando una dimensione sempre più internazionale. In tutto il mondo, il numero di studenti che cercano di beneficiare di un insegnamento internazionale è in continuo aumento. Rispetto a questa domanda l'Europa non sfrutta ancora a fondo tutto il potenziale che potrebbe trarre dalle sue antiche tradizioni culturali e scientifiche.

Attualmente la destinazione preferita dagli studenti dei paesi terzi restano gli Stati Uniti. Inoltre, la ripartizione di quelli che scelgono l'Europa non è equilibrata: tre quarti dei 400 mila studenti provenienti da altri continenti si recano nel Regno Unito, in Germania o in Francia.

Finora gli Stati membri non hanno ancora potuto associare le forze per avvalersi di un'identità comune e proporre un "marchio europeo di qualità" applicabile all'insieme degli istituti superiori dei Quindici e riconosciuto in tutto il mondo. Questo riconoscimento, tuttavia, è indispensabile se si vuole che i futuri decisori dei paesi terzi acquisiscano una migliore conoscenza dell'Unione e sviluppino con essa rapporti più stretti.

Per tentare di recuperare questo ritardo, Erasmus World mira a proporre un'offerta chiaramente europea nel campo dell'insegnamento superiore, che eserciti un'attrazione all'interno e all'esterno dell'Unione e benefici di una migliore immagine, di una maggior visibilità e di una più ampia accessibilità.

A tal fine sono state definite alcune azioni chiave, tra cui: l'identificazione di corsi europei di terzo ciclo (master) raggruppati sotto il marchio "master UE", a cui devono partecipare almeno tre istituti di insegnamento superiore appartenenti a tre Stati membri diversi; la creazione di un piano unico di borse di studio destinato agli studenti diplomati e agli universitari più qualificati dei paesi terzi; la costituzione di partenariati con istituti superiori di paesi terzi, al fine di rafforzare la presenza dell'Europa sul piano mondiale; l'organizzazione di attività destinate a rafforzare l'attrattiva dell'offerta accademica europea.

*da Le Magazzine: L’Europa della conoscenza

 


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