Progetto A.L.I.C.E.
Autonomia: un Laboratorio per l'Innovazione dei Contesti Educativi

 

Indice

Premessa

1. Finalità

2. Ambiti tematici

3. Itinerario metodologico

4. Articolazione organizzativa

5. Tempi di realizzazione

6. Verifica e valutazione

Scheda n. 1 Avvio del progetto 'Alice'
Scheda n. 2 Ambito curricolare
Scheda n. 3 Ambito organizzativo
Scheda n. 4 Ambito sociale
Scheda n. 5 Ambito professionale
Scheda n. 6 Comunicazione per via telematica

 

Premessa

Il sistema dell'autonomia implica un profondo ripensamento delle caratteristiche e degli obiettivi della formazione in servizio del personale scolastico. In tale nuovo scenario il percorso formativo assume una dimensione particolarmente impegnativa, nella ricerca di un equilibrio coerente tra gli obiettivi generali del sistema di istruzione e i contesti specifici entro cui collocare e sviluppare gli indirizzi nazionali.

Tale delicato passaggio implica il superamento di un aggiornamento generico basato su 'idee o grandi temi' astrattamente considerati, evitando nel contempo modelli formativi caratterizzati da un eccessivo particolarismo localistico. Le istituzioni scolastiche si costituiscono come centri di documentazione e di vaglio critico delle esperienze, come 'laboratori' di sviluppo professionale, capaci di leggere in modo puntuale i bisogni formativi delle scuole del territorio, di correlare riflessione teorica e pratiche educative, di definire problemi e di individuare risposte adeguate.

Il Servizio per la Scuola Materna del Ministero della Pubblica Istruzione intende favorire il processo di ricerca precedentemente delineato con un progetto di formazione in servizio su scala nazionale denominato 'A.l.i.c.e.' (Autonomia: un Laboratorio per l'Innovazione dei Contesti Educativi).

Tale progetto si colloca nell'ambito delle iniziative di formazione e aggiornamento per l'anno finanziario 1998 disciplinate dalla Direttiva del Ministro della P.I. n.226 del 13.5.1998. Esso intende porsi come itinerario di ricerca, promozione e produzione sulle tematiche poste dal processo di trasformazione che sta interessando l'intero sistema scolastico e che ha nell'autonomia, nel riordino dei cicli, nella ridefinizione dei 'saperi fondamentali' e nell'avvio del sistema integrato i principali punti di riferimento. Per favorire tale processo sarà presa in considerazione, fra le modalità che consentono di interagire produttivamente, anche la possibilità di utilizzare canali telematici.

Intento del progetto è di favorire lo sviluppo delle competenze professionali degli insegnanti, impegnati nella non facile transizione da un sistema fortemente centralistico ad uno nuovo basato sull'autonomia delle istituzioni scolastiche. Per questa ragione l'autonomia rappresenta il concetto organizzatore che attraversa ed orienta i diversi ambiti tematici che il progetto Alice prende in esame.

La scuola dell'infanzia con il suo patrimonio pedagogico, culturale e sociale e con la flessibilità che caratterizza la sua dimensione organizzativa offre una solida base di partenza per tale ricerca innovativa. Il progetto Alice intende partire dai punti di forza che caratterizzano tale grado scolastico per consolidare ed incrementare le risorse presenti in esso, in vista di uno sviluppo ulteriore delle strutture di professionalità in modo da rispondere in modo adeguato alle richieste dal processo di riforma in atto.

1. FINALITÀ

Il progetto Alice intende perseguire le seguenti finalità:

- approfondire l'impianto curricolare degli Orientamenti, collegandolo all'attuale dibattito sui 'saperi', con particolare riguardo al ruolo esercitato dai sistemi simbolico-culturali, al significato e alle modalità di sviluppo dei 'campi di esperienza' e all'intreccio tra curricolo implicito e curricolo esplicito;
- consolidare le competenze relative alla progettazione degli interventi educativi, individuando linee di sviluppo funzionali all'attuazione dell'autonomia didattica e organizzativa;
- contribuire alla crescita di una cultura dell'infanzia, attraverso la 'promozione di una qualità della vita intesa come grande finalità educativa', sulla base del diritto delle bambine e dei bambini all'identità individuale, etnica, linguistica, culturale e religiosa;
- accrescere la professionalità docente, sviluppando le competenze relative all'osservazione, alla progettazione, alla valutazione, alla documentazione, alla mediazione didattica, collocando tale professionalità nel quadro dell'autonomia;
- consentire una maggiore trasparenza all'intero processo di ricerca-azione mediante una condivisione del percorso attraverso la rete telematica, allo scopo di realizzare una maggiore produttività, con il potenziamento della dimensione argomentativa a più voci e con il coinvolgimento di un maggior numero di operatori.

2. AMBITI TEMATICI

Il progetto Alice individua quattro nuclei di approfondimento tematico di carattere strategico che rappresentano un elemento unificante sul territorio nazionale.

Tali ambiti sono: il curricolo, l'organizzazione, il sociale (l'infanzia e i contesti di vita dei bambini) e la professionalità dei docenti. Tutti i nuclei sono pensati nella logica dell'autonomia, che rappresenta l'aspetto trasversale unificante dei diversi temi affrontati ed approfonditi. Altro elemento che li accomuna è la possibilità di utilizzare la rete telematica.

Il curricolo

La definizione del curricolo della scuola nel quadro dell'autonomia implica da parte delle singole istituzioni scolastiche la capacità di interpretare, contestualizzare e sviluppare gli indirizzi curricolari definiti a livello nazionale. A tal fine ogni scuola è tenuta ad elaborare un proprio piano dell'offerta formativa che rappresenta il documento costitutivo dell'identità culturale e progettuale della scuola.

Si richiede agli insegnanti di utilizzare i nuovi spazi di autonomia curricolare, di ricerca e di sviluppo nella prospettiva di una coerente interpretazione degli Orientamenti. Il tema del curricolo consente, infine, di cogliere le relazione tra l'impianto culturale e curricolare degli Orientamenti e la ricerca in corso sui 'saperi' fondamentali.

L'organizzazione

Il passaggio all'autonomia scolastica richiede l'intervento diretto degli operatori scolastici per la costruzione di una solida identità culturale e progettuale dell'istituzione scolastica. La scuola dell'autonomia, infatti, è chiamata ad esplicitare non solo gli indirizzi curricolari ed extracurricolari, ma anche le scelte didattiche ed organizzative, adottando responsabilmente ogni forma di flessibilità per progettare, regolare, modulare attività, tempi, ambienti, didattiche nei modi ritenuti idonei alla migliore esplicazione dell'offerta formativa.

Il tema dell'organizzazione consente di ripensare le innovazioni introdotte nella scuola dell'infanzia a partire dagli Orientamenti e di valorizzare i risultati di una ricca esperienza, facendo riferimento in particolare alla sperimentazione 'Ascanio'. La prospettiva è quella di inserire quest'esperienza nel nuovo contesto dell'autonomia organizzativa.

L'infanzia e i contesti di vita

Il tema del sociale considera la realtà del bambino nella concretezza dei suoi contesti di vita, attraverso il superamento di una visione astorica o astratta dell'infanzia. L'attenzione viene posta alla specificità delle situazioni familiari, sociali e culturali, che definiscono le condizioni di crescita e di sviluppo del bambino.

Occorre riflettere sulle conseguenze dell'azione educativa e didattica e sui rapporti che la scuola è chiamata ad intessere con i contesti di vita dei bambini. In tale ambito l'evoluzione del quadro normativo e l'attribuzione di nuove competenze e responsabilità agli Enti locali (D.L. 112/98, L.59/97, L. 285/97) offre alle istituzioni scolastiche ulteriori possibilità di collaborazione e di integrazione degli interventi, sulla base del principio della concertazione e per lo sviluppo di una cultura della convivenza e della cittadinanza attiva.

La professionalità

Le strutture di professionalità, delineate negli Orientamenti, rappresentano un valido punto di riferimento anche nell'attuale contesto dell'autonomia, richiedendo 'la padronanza di specifiche competenze culturali, pedagogiche, psicologiche, metodologiche e didattiche, unite ad una aperta sensibilità e disponibilità alla relazione educativa con i bambini'.

È indispensabile, pertanto, un forte investimento nella formazione professionale dei docenti per garantire la costruzione di un qualificato ambiente per l'apprendimento che ponga le basi per il successo formativo dei bambini. Il tema della professionalità consente di approfondire le competenze necessarie ai docenti nella scuola dell'autonomia, sia in ordine alla dimensione progettuale ed organizzativa, sia in riferimento alle funzioni di regia educativa (clima, contesto, metodologia).

3. ITINERARIO METODOLOGICO

Il progetto ALICE costituisce un percorso di formazione, di riflessione e di ricerca intorno ai temi dell'autonomia nelle sue varie articolazioni, all'interno del quale le scuole coinvolte acquistano un ruolo da protagoniste.

Caratteristiche del percorso

La proposta non va confusa con l'allestimento di 'corsi di aggiornamento' classicamente intesi o con la semplice realizzazione di seminari residenziali, al di là di ogni considerazione valutativa in merito. L'approccio proposto prevede una pluralità di momenti formativi e, soprattutto, uno stretto collegamento con la pratica didattica, oltre che l'elaborazione di percorsi professionali trasferibili.

Le linee metodologiche si basano sull'esigenza di costruire alcune essenziali condizioni che aiutino le scuole a fare ricerca partendo dall'esperienza, nonché a condividere, verificare e generalizzare presupposti ed esiti della ricerca medesima.

Per queste ragioni appare opportuno il ricorso a strategie capaci di:

· creare situazioni che stimolino i partecipanti ad essere attivi;
· facilitare la dimensione dell'ascolto e del confronto da parte dei partecipanti;
· valorizzare la soggettività;
· favorire i processi di ricerca cooperativi e interattivi;
· promuovere la valutazione collaborativa e l'autovalutazione;
· consentire una comunicazione anche per via telematica.

Iniziative seminariali

Le iniziative seminariali costituiscono una fase fondamentale ma non esclusiva del progetto in quanto si configurano come momenti di confronto, problematizzazione, approfondimento e socializzazione delle esperienze progettate, realizzate e documentate dalle scuole che partecipano alla ricerca. Ai seminari parteciperanno alcuni insegnanti referenti per ogni scuola coinvolta nel progetto, con il compito di raccordare l'itinerario formativo della singola scuola con quello delle altre scuole coinvolte nell'iniziativa.

Le specifiche azioni da attivare in sede seminariale possono consistere più precisamente in:

· presentazione di percorsi didattici;
· lavori di gruppo su compiti funzionali agli obiettivi;
· comunicazioni, brevi input informativi di esperti a supporto delle esigenze dei gruppi;
· esercitazioni seminariali (intergruppo) mediante confronto di produzioni;
· verifica 'in itinere';
· autovalutazione collegiale;
· valutazione socializzata a cura dell'équipe di conduzione.

Itinerario formativo

L'itinerario formativo si articolerà in una serie di fasi strettamente correlate, di cui di seguito viene delineata la scansione di massima.

La prima fase, indirizzata a tutti i docenti delle scuole che partecipano alla ricerca, è finalizzata ad assistere le scuole nella messa a punto della documentazione delle esperienze, a cui andrà strettamente collegata una puntuale individuazione delle esigenze formative e degli specifici problemi da affrontare. Tale fase è, altresì, finalizzata alla condivisione di obiettivi, contenuti e significati dell'itinerario di ricerca da intraprendere.

La seconda fase, realizzata in forma seminariale con i docenti referenti delle scuole ALICE, sarà centrata sulla comunicazione, sul confronto, sulla problematizzazione e sull'approfondimento delle esperienze presentate. Essa vedrà la collaborazione di esperti ed avrà come obiettivo l'elaborazione di strategie e di itinerari didattici in relazione alle esigenze emerse, con l'assunzione di specifici compiti da svolgere successivamente nelle scuole.

La terza fase, da svolgersi nelle scuole ALICE, avrà una dimensione di condivisione collegiale di concrete pratiche educativo-didattiche. Questa fase, centrata sulla realizzazione in situazione didattica dei compiti assunti nella fase precedente, è finalizzata a sperimentare l'applicabilità concreta, la funzionalità e la gestibilità delle strategie e degli itinerari ipotizzati. Nel corso di tale fase le scuole ed in particolare i docenti referenti avranno il compito di documentare e socializzare via via il lavoro svolto. Non sono previsti, in linea di massima, incontri seminariali, ma vi sarà la possibilità di fare ricorso ai 'tutor' presenti nell'équipe di conduzione.

La quarta fase, da compiersi in forma seminariale con i docenti referenti delle scuole, sarà centrata sulla presentazione e sull'analisi delle esperienze condotte (esame del percorso, della metodologia, dei sussidi-risorse-materiali utilizzati ecc.). Essa sarà finalizzata all'esame degli effetti e dei risultati conseguiti, in modo da evidenziare gli aspetti positivi e le difficoltà incontrate, approfondendo gli aspetti problematici dell'esperienza stessa. In tal modo si potranno mettere a punto e socializzare gli itinerari più efficaci, individuare elementi di trasferibilità e progettare ulteriori percorsi di ricerca.

La quinta fase sarà dedicata alla pubblicizzazione e alla diffusione delle esperienze realizzate e dei risultati conseguiti, utilizzando anche la rete telematica. Sotto il profilo metodologico generale il progetto risulta punteggiato dai seguenti passaggi significativi:

ricognizione: confronto di esperienze, informazione e problematizzazione;
elaborazione: individuazione di problemi, formulazione di ipotesi, definizione di itinerari educativo-didattici in relazione all'ambito tematico considerato;
sperimentazione: messa alla prova, in situazione didattica, degli itinerari ipotizzati in situazione formativa;
documentazione: ridefinizione di strategie e procedure, documentazione degli itinerari realizzati;
pubblicizzazione: diffusione delle esperienze.

Le linee metodologiche precedentemente indicate costituiscono aspetti essenziali della proposta complessiva e di ogni singolo ambito tematico. Pertanto, il gruppo di progetto locale - cui è affidata la gestione 'in loco' delle iniziative - è chiamato a realizzare in maniera funzionale questa linea metodologica che costituisce l'essenza stessa del progetto ALICE. Suo compito specifico sarà la scelta dei contenuti di ogni singolo ambito, sulla base di un'analisi delle caratteristiche delle scuole aderenti.

4. ARTICOLAZIONE ORGANIZZATIVA

Poli territoriali

Il progetto ALICE sarà attuato sull'intero territorio nazionale mediante la costituzione di reti di scuole, sulla base di poli territoriali facenti capo ad una scuola che costituirà il centro delle attività di formazione, di ricerca e produzione.

L'attività nei singoli poli, definita e coordinata da staff locali di progetto, dovrà riferirsi al progetto nazionale rispettandone gli indirizzi generali, contestualizzandone gli obiettivi generali e quelli specifici di ambito. In tal modo sarà possibile considerare gli specifici bisogni formativi dei partecipanti, valorizzare le esperienze delle scuole ed utilizzare le risorse presenti.

L'ambito regionale rappresenta la soluzione più efficace in quanto permette di attingere ad una varietà di esperienze e a situazioni diversificate, consentendo nello stesso tempo un coordinamento ed un raccordo sul piano istituzionale (Ispettori tecnici - I.R.R.S.A.E. - Sovrintendenze scolastiche). Saranno istituiti complessivamente 16 poli di cui 8 in altrettante regioni, 4 comprenderanno un'area interregionale, mentre in Campania ed in Sicilia saranno attivati 2 poli, in considerazione dell'elevato numero di docenti.

Per garantire la diffusione del progetto sull'intero territorio nazionale è opportuna assicurare la partecipazione di almeno una scuola per ciascuna provincia della regione/regioni afferente/i al polo territoriale.

Ad ogni polo faranno capo circa 25 scuole materne statali scelte secondo i criteri successivamente indicati e 50 insegnanti referenti delle scuole, 2 per ognuna di esse, i quali costituiranno il gruppo di formazione/ricerca. L'eventuale partecipazione al progetto di scuole materne dipendenti dalla Direzione didattica sede del polo avverrà in aggiunta al numero dei posti complessivamente disponibili.

Destinatari dell'iniziativa saranno tutti gli insegnanti delle scuole coinvolte ed in forma indiretta altri insegnanti di scuola materna ed elementare dello stesso circolo, dello stesso comune o distretto scolastico, soprattutto se le iniziative a livello locale promuoveranno il confronto ed il dialogo tra le scuole. La rete dei soggetti coinvolti, infine, potrà ricevere un ulteriore incremento dall'utilizzazione della rete telematica e dalle attività di documentazione e di pubblicizzazione previste.

Ogni polo svilupperà uno soltanto degli ambiti tematici previsti, in stretto collegamento con gli altri poli dello stesso ambito, anche attraverso la rete telematica.

Per consentire un confronto fra poli limitrofi e per favorire un'integrazione dei quattro ambiti tematici, saranno individuate quattro macro-aree territoriali in cui siano attivati quattro poli, uno per ciascuno degli ambiti previsti.

Strutture organizzative

Per supportare un progetto di complessità notevole e di vasta estensione, così come delineato, è particolarmente importante costituire strutture organizzative che elaborino sistemi integrati di progettazione, di gestione e di controllo, garantendo la validità scientifica delle iniziative, la correttezza e la trasparenza delle procedure.

Le strutture organizzative previste sono: il gruppo locale di progetto, il gruppo nazionale di ambito e il gruppo nazionale di progetto.

Il gruppo locale di progetto svolge la funzione di progettazione, di organizzazione e di gestione delle attività di formazione e ricerca a livello territoriale.

Esso è composto da :

- il dirigente scolastico della scuola-polo destinataria delle risorse finanziarie, direttore delle attività di formazione, responsabile della gestione complessiva del progetto territoriale;
- 1-2 ispettori tecnici per la scuola materna, con funzioni di consulenza tecnico-scientifica;
- 1 esperto per ogni I.R.R.S.A.E. coinvolto a livello territoriale, designato tra i tecnici responsabili del settore scuola materna;
- 2 dirigenti scolastici di provata esperienza e competenza nel settore della scuola dell'infanzia;
- 2 docenti di scuola materna;
- 1 esperto di comunicazione telematica, per i poli che si avvalgono degli strumenti telematici, qualora nessuno dei componenti sia in possesso delle competenze richieste.

I dirigenti scolastici, i docenti di scuola materna e l'eventuale esperto di comunicazione telematica saranno scelti dal direttore della scuola-polo, d'intesa con gli ispettore tecnici e con il rappresentante I.R.R.S.A.E..

Il Gruppo locale di progetto ha il compito di:

· selezionare le scuole destinatarie dell'iniziativa, secondo i criteri stabiliti a livello nazionale;
· acquisire informazioni documentate relative alle scuole inserite nel piano;
· contestualizzare il progetto di formazione, secondo i criteri stabiliti a livello nazionale;
· organizzare e realizzare le attività seminariali;
· indirizzare, coordinare, assistere le attività di ricerca condotte nelle scuole;
· verificare/valutare l'andamento generale delle attività, valutare in 'progress' gli esiti;
· coordinare, raccogliere, organizzare la documentazione;
· facilitare la comunicazione tra scuole, costituire reti tra scuole anche con l'ausilio di mezzi telematici.

I gruppi locali di progetto potranno avvalersi della collaborazione di dirigenti e/o docenti esperti con funzioni di 'tutor' per la realizzazione delle attività seminariali, per l'assistenza ed il coordinamento delle attività di ricerca delle scuole e per l'organizzazione della documentazione.

Il gruppo nazionale di ambito svolge la funzione di elaborazione del quadro di riferimento per ciascun ambito, garantendo la validità dell'impianto generale.

Saranno costituiti a livello nazionale di 4 gruppi di ambito tematico ed uno trasversale per il supporto alle attività telematiche.

Ciascun Gruppo nazionale di ambito è composto da:

- 4 dirigenti scolastici, direttori dei poli territoriali del medesimo ambito;
- 4 ispettori tecnici della scuola materna;
- 4 rappresentanti Irrsae, componenti dei G.P.L. del medesimo ambito;
- 2 membri del gruppo nazionale di progetto.

Essi hanno il compito di:

· favorire il confronto tra i poli dello stesso ambito;
· garantire l'unitarietà d'indirizzo per ciascun ambito;
· coordinare il sistema di verifica/valutazione per ciascun ambito;
· raccogliere/confrontare/organizzare la documentazione relativa alle esperienze realizzate.
· individuare/costruire piani di integrazione tra gli ambiti.

Il gruppo nazionale di ambito telematico è composto da:

- 4 dirigenti scolastici, responsabili dei poli territoriali individuati come capofila telematici per ogni ambito tematico;
- 4 ispettori tecnici di scuola materna afferenti ai medesimi poli telematici;
- 2 componenti del gruppo nazionale di progetto;
- alcuni esperti di comunicazione telematica.

Esso ha il compito di:

· definire le modalità di svolgimento dell'iniziativa a livello telematico;
· predisporre le strutture telematiche di supporto;
· svolgere iniziative di formazione di carattere telematico per i docenti referenti delle scuole afferenti ai poli telematici.

Il gruppo nazionale di progetto si costituisce come comitato tecnico scientifico e svolge le funzioni di coordinamento generale per quanto attiene agli aspetti tecnico/scientifici e organizzativi/gestionali.

In particolare il Gruppo nazionale di progetto ha il compito di:

· definire gli obiettivi strategici;
· garantire il raccordo nazionale;
· facilitare / assistere i soggetti impegnati nella realizzazione del piano;
· effettuare il monitoraggio;
· organizzare/coordinare il sistema di valutazione;
· raccogliere/organizzare la documentazione e promuoverne la diffusione.

Tutte le strutture organizzative indicate, ove lo ritengano opportuno, anche per specifiche tematiche o percorsi di ricerca, potranno avvalersi di esperti qualificati.

4. TEMPI DI REALIZZAZIONE

Il progetto Alice ha durata triennale, con inizio nell'anno scolastico 1998/99 e termine nell'anno scolastico 2000/01.

La scansione temporale sarà la seguente:

Anno scolastico 1998/1999

Fase preliminare (ideazione) ottobre/dicembre '98:

- elaborazione dell'ipotesi progettuale;
- individuazione delle scuole polo;
- seminario nazionale degli ispettori tecnici, discussione e validazione dell'ipotesi progettuale.

Fase n. 1 (ricognizione) gennaio/giugno '99:

- elaborazione del progetto generale;
- seminario organizzativo con la partecipazione dei direttori dei poli, dei tecnici IRRSAE e degli ispettori tecnici;
- costituzione dei poli e degli organismi di gestione, selezione delle scuole.

Anno scolastico 1999/2000

Fase n. 2 (ricerca, elaborazione) settembre/dicembre '99:

- ricognizione delle esperienze realizzate dalle scuole;
- attività seminariali, costruzione di percorsi di ricerca da svolgersi nelle realtà territoriali.

Fase n. 3 (sperimentazione) gennaio/giugno 2000:

- attività nelle scuole coordinata a livello territoriale;
- attività seminariali di breve durata.

Anno scolastico 2000/2001

Fase n. 4 (documentazione) settembre/ dicembre 2000

- attività seminariali, comunicazione/confronto delle esperienze realizzate nelle scuole.

Fase n. 5 (diffusione, pubblicizzazione) gennaio/ giugno 2001:

- organizzazione della documentazione;
- pubblicazione;
- diffusione in ambito territoriale e nazionale.

6. VERIFICA E VALUTAZIONE

Si prevedono tre momenti nei quali effettuare la verifica e la valutazione del progetto ALICE: la valutazione preventiva, la verifica in itinere, la valutazione di efficacia a breve e a lungo termine.

La valutazione preventiva è compito precipuo sia del gruppo nazionale, costituito presso il Ministero, sia dei gruppi locali di progetto, funzionanti presso i diversi poli. Saranno oggetto di tale riflessione i criteri di scelta delle scuole dell'infanzia fra quelle che chiederanno di partecipare, nonché l'individuazione e l'articolazione dei nuclei tematici.

È prevista la diffusione di una scheda di adesione al progetto ALICE, avente la funzione di autopresentazione, dalla quale trarre una valutazione ponderata del soddisfacimento da parte delle scuole richiedenti delle condizioni necessarie alla realizzazione del progetto.

La verifica 'in itinere' consiste nell'attivazione di procedure che consentano di tenere sotto controllo, in maniera continuativa, sia l'andamento dell'attività, sia i risultati intermedi e finali. Il monitoraggio dell'attività di formazione spetterà sia al gruppo nazionale, sia ai gruppi locali di progetto i quali, a tal fine, potranno avvalersi dei seguenti strumenti:

- osservazione diretta, utilizzando un'adeguata campionatura,
- questionari rivolti ai diversi soggetti coinvolti nell'attività formativa.

Si prevede che l'attività di osservazione possa essere svolta dagli ispettori tecnici, ai quali, secondo quanto previsto dal 3° comma dell'art. 9 della direttiva ministeriale 226/1998, é affidato il compito di redigere, nell'ambito della relazione annuale sullo stato del servizio scolastico, una specifica analisi dell'azione di formazione in servizio.

La valutazione di efficacia sarà effettuata, oltre che dai responsabili dell'iniziativa, anche dai destinatari della stessa, i quali, in ragione della formatività dell'attività a cui parteciperanno, metteranno in atto procedure di 'autovalutazione'

La valutazione di efficacia si articolerà in valutazione finale e valutazione degli effetti a lungo termine.

La valutazione finale consisterà nel confrontare gli obiettivi (e i bisogni ad essi sottesi) che si intendevano conseguire con risultati ottenuti (nonché con i bisogni formativi soddisfatti). A tal fine ci si potrà avvalere di:

- griglie che consentano di analizzare e documentare la qualità delle attività svolte e dei prodotti realizzati,
- questionari, scale di reazione, diari che permettano la rilevazione dei livelli di soddisfazione dei partecipanti,
- osservazioni, interviste, questionari che consentano di rilevare le conoscenze acquisite, le abilità maturate, gli atteggiamenti cambiati.

La valutazione degli effetti a lungo termine riguarderà la permanenza e lo sviluppo dei risultati acquisiti nonché la loro ricaduta sull'insegnamento. A tal fine ci si potrà avvalere, utilizzandole, a distanza nel tempo, dei seguenti strumenti:

- l'osservazione diretta,
- i questionari sul cambiamento del clima organizzativo.

Poiché per la diffusione dei materiali ci si avvarrà anche delle reti telematiche, é opportuno ipotizzare il ricorso a strumenti di verifica e di valutazione che siano stati messi a punto nell'ambito, in generale, di iniziative di 'formazione a distanza' ed, in particolare, della 'formazione in rete'.

SCHEDA N. 1

POLI TERRITORIALI DEL PROGETTO 'ALICE'

Il quadro complessivo relativo alla distribuzione territoriale è il seguente:

Regioni Provincia Scuola Dirigente Ambito tematico*
Nord  
Piemonte Cuneo Alba 1° L. Giri C
Lombardia R Brescia Leno E. Massetti P
Liguria Savona Carcare E. Raviolo O
Veneto/Friuli Pordenone Cordenons E. Ulivi S
Centro-nord  
Emilia Romagna Forlì S. Mauro Pascoli M. Seganti P
Toscana R Firenze Lastra a Signa S. Macchi S
Marche R Ascoli Piceno Monte Urano E. Foglia C
Abruzzo/Molise Pescara Pescara 1° R. Di Rocco O
Centro-sud  
Lazio/Umbria Roma Roma 17° M. Mazzotta C
Sardegna Sassari Olbia 1° P. Sini P
Campania 1 R Napoli S. Giorgio 1° G. Rispoli O
Campania 2 Salerno Pagani 1° E. Cherri S
Sud  
Puglia/Basilicata Foggia Lucera 1° M. Goduto C
Calabria Reggio Calab. Bagnara C. A. Giunta O
Sicilia 1 Trapani Salemi L. Gambino P
Sicilia 2 Siracusa Siracusa 9° G. Russo S

* Ambito Sociale, Curricolare, Organizzativo, Professionale, R Polo telematico

SCHEDA N. 2

AMBITO CURRICOLARE

Le finalità generali riguardanti l'ambito curricolare sono le seguenti:

- offrire, alla luce dell'attuale dibattito sui "saperi", uno spazio di confronto e riflessione sull'impianto curricolare degli Orientamenti, con particolare riguardo al ruolo esercitato dai sistemi simbolico-culturali nei processi di sviluppo;
- approfondire le problematiche concernenti le condizioni dell'educare e l'intreccio tra queste e le indicazioni curricolari;
- verificare le concezioni e le traduzioni operative dei campi di esperienza;
- affinare la professionalità docente riguardo all'interpretazione dei curricoli nell'ambito dei nuovi scenari disegnati dal processo di attuazione dell'autonomia.

Gli obiettivi che si intendono perseguire sono i seguenti:

- individuare, analizzare, confrontare esperienze, riferite a specifiche problematiche curricolari;
- far emergere, dal confronto e dalla riflessione delle esperienze, il sapere teorico e pratico riferito a progettualità e curricolo, come correlati di un processo unitario;
- accrescere la consapevolezza riguardo al ruolo svolto dai sistemi simbolico-culturali nei processi di sviluppo;
- identificare, confrontare, interpretare, in riferimento a concrete esperienze didattico-educative, le concezioni e le traduzioni operative dei campi di esperienza;
- elaborare, verificare, interpretare itinerari didattico-educativi, riferiti a specifiche problematiche di carattere curricolare.

La proposta dovrebbe essere realizzata attraverso il seguente itinerario di sviluppo:

- confrontarsi, in situazione di collegialità, nell'interpretazione e nella comparazione di itinerari curricolari sperimentati;
- problematizzare esperienze didattico-educative realizzate (ad es., individuando - nell'ambito delle decisioni adottate - aspetti positivi/negativi/problematici);
- riconoscere e analizzare aspetti strategici nelle esperienze curricolari realizzate/proposte (ad es., specificità / trasversalità, varietà interna, progressività ...);
- identificare vincoli, costanti, eventuali elementi di trasferibilità, nell'ambito di itinerari curricolari sperimentati;
- progettare e verificare itinerari didattico-organizzativi, correlati a specifici percorsi curricolari.

Ferma restando la libertà di determinazione del gruppo di progetto locale, anche in relazione alle specifiche realtà territoriali, vengono indicati, a puro titolo esemplificativo, i seguenti nuclei tematici:

- Il processo di sviluppo e l'incontro con la cultura.
- Traguardi di sviluppo, atteggiamenti, competenze, nelle indicazioni curricolari.
- Curricolo unitario e specificità dei linguaggi.
- L'intreccio tra curricolo e contesto educativo: una progettualità integrata.
- Quadri pedagogici, metodologici, didattici e organizzativi, in riferimento a specifiche problematiche curricolari:

· le strategie curricolari (pluralità di accezioni),
· i lineamenti di metodo,
· l'osservazione, la progettazione, la valutazione,
· le didattiche laboratoriali, gli atelier, gli angoli,
· la scelta di "dominanti" e la molteplicità/unitarietà dei modi di organizzare le conoscenze.

- La qualità delle esperienze conoscitive dei bambini e i curricoli in continuità.
- Campi di esperienza e "contenuti essenziali".
- Curricolo esplicito, implicito, integrato.
- Curricolo unitario e ampliamento dell'offerta formativa.

SCHEDA N. 3

AMBITO ORGANIZZATIVO

Le finalità generali riguardanti l'ambito organizzativo sono le seguenti:

- offrire uno spazio di confronto e riflessione per una rilettura delle esperienze realizzate;
- consolidare, in ordine alla professionalità docente, le competenze relative alla progettazione degli aspetti didattici e organizzativi del curricolo;
- identificare, nell'ambito degli aspetti strategici dell'organizzazione, linee di sviluppo per l'attuazione dell'autonomia didattica e organizzativa;
- accrescere la consapevolezza rispetto alle nuove competenze e funzioni della professionalità docente, nel quadro dell'autonomia.

Gli obiettivi che si intendono perseguire sono i seguenti:

- individuare, analizzare, confrontare esperienze riferite a specifiche problematiche di carattere didattico-organizzativo;
- far emergere dal confronto e dalle riflessioni delle esperienze il sapere teorico e pratico riferito ad aspetti strategici dell'organizzazione;
- progettare, realizzare, interpretare itinerari didattico-educativi flessibili nel quadro dell'autonomia.

La proposta dovrebbe essere realizzata attraverso il seguente itinerario di sviluppo:

- confrontarsi, in situazione di collegialità, nell'interpretazione e nella comparazione di modelli didattico-organizzativi sperimentati;
- problematizzare esperienze riferite ad aspetti strategici dell'organizzazione;
- cogliere, entro un contesto educativo dato, i diversi elementi in gioco e le interrelazioni esistenti;
- cogliere funzionalità, coerenza ed efficacia delle decisioni adottate sul piano didattico-organizzativo, in relazione a specifici problemi individuati;
- identificare i nessi tra curricolo implicito/esplicito;
- individuare indicatori della qualità del funzionamento e dell'organizzazione didattico-educativa;
- progettare itinerari didattico-organizzativi flessibili e verificarne la funzionalità e l'efficacia.

Ferma restando la libertà di determinazione del gruppo di progetto locale, anche in relazione alle specifiche realtà territoriali, vengono indicati, a puro titolo esemplificativo, i seguenti nuclei tematici:

- Aspetti strategici dell'organizzazione didattica nelle esperienze sperimentali (ASCANIO e altre) e nell'attuazione dell'autonomia, quali ad esempio:

· angoli, atelier, laboratori, arredi, materiali;
· organizzazione variata dell'orario complessivo del funzionamento, del curricolo, delle attività; giornata educativa, forme di aggregazione dei bambini, gruppi mobili;
· differenziazione delle scelte metodologiche ed organizzative; attivazione di percorsi individualizzati nell'ambito del gruppo o della sezione; impiego flessibile dei docenti nell'ambito di più sezioni.

SCHEDA N. 4

AMBITO SOCIALE

Le finalità generali riguardanti l'ambito sociale sono le seguenti:

- offrire uno spazio di confronto e riflessione per una rilettura delle esperienze realizzate in questo ambito;
- consolidare le competenze relative alla progettazione di percorsi educativi e didattici di particolare rilevanza formativa, di carattere trasversale.
- potenziare la competenza progettuale dei docenti al fine di favorire la crescita di una cultura dell'infanzia, attraverso l'attivazione di interventi elaborati in collaborazione tra scuola, Ente Locale ed altri soggetti presenti sul territorio.

Gli obiettivi che si intendono perseguire sono i seguenti:

- affinare la capacità di istituire rapporti interattivi con il territorio nel quadro di una più generale competenza a gestire i problemi relativi alla concertazione, al raccordo in rete tra scuole, alla collaborazione con altri soggetti istituzionali e del privato sociale;
- progettare percorsi educativo-didattici volti all'accettazione costruttiva delle diversità e di tradurre in azioni educative e sociali efficaci le crescenti situazioni di natura multiculturale e plurietnica;
- favorire lo sviluppo e la produzione di una cultura dell'infanzia, migliorando la qualità della vita dell'istituzione educativa;
- approfondire le problematiche relative alla costruzione dell'identità personale, sociale e culturale del soggetto in crescita in relazione ai contesti di vita e agli adulti di riferimento coinvolti nel processo formativo.

La proposta dovrebbe essere realizzata attraverso il seguente itinerario di sviluppo:

- confrontarsi, in situazione di collegialità, nell'interpretazione e comparazione di percorsi educativi a valenza sociale;
- problematizzare itinerari didattico-educativi realizzati in questo ambito con particolare riguardo al riconoscimento e all'analisi degli elementi di funzionalità, coerenza ed efficacia;
- progettare interventi educativi a valenza sociale verificandone la funzionalità e l'efficacia;
- operare scelte progettuali compatibili con il contesto educativo e territoriale di riferimento;
- identificare elementi di trasferibilità nella progettazione e realizzazione di itinerari educativi riguardanti questo ambito.

Ferma restando la libertà di determinazione del gruppo di progetto locale, anche in relazione alle specifiche realtà territoriali, vengono indicati, a puro titolo esemplificativo, i seguenti nuclei tematici:

Percorsi finalizzati a:

· riconoscimento dell'identità personale e culturale
· disponibilità all'interazione costruttiva con il diverso da sé.

- Tematiche di particolare rilevanza formativa a carattere trasversale (quali, ad esempio, l'educazione ambientale, l'educazione interculturale, l'educazione sessuale ecc.).
- Strumenti per la progettazione di interventi integrati (accordi di programma, costruzione di reti tra scuole, collaborazione con altri soggetti istituzionali e del privato sociale ecc.).

SCHEDA N. 5

AMBITO PROFESSIONALE

Le finalità generali riguardanti l'ambito professionale sono le seguenti:

- offrire uno spazio di confronto e riflessione critica sulle strutture di professionalità del personale della scuola dell'infanzia;
- fornire a coloro che operano nella scuola dell'infanzia una serie di indicazioni e di suggerimenti teorico-pratici sulle principali aree tematiche investite dai processi di innovazione in atto;
- consolidare in ordine alla professionalità docente le competenze relative all'osservazione, alla progettazione, alla valutazione, alla documentazione e alla mediazione didattica;
- accrescere la consapevolezza rispetto alle nuove competenze e funzioni della professionalità docente, nel quadro dell'autonomia.

Gli obiettivi che si intendono perseguire sono i seguenti:

- sviluppare l'identità professionale personale anche attraverso l'utilizzo di adeguati metodi formativi (es. l'autobiografia come risorsa per il proprio apprendimento);
- assumere maggiore consapevolezza professionale in relazione al lavorare in gruppo all'interno dell'istituzione scolastica (dinamiche interpersonali / benessere / relazione ...);
- elaborare strategie progettuali adeguate a recepire e valorizzare le proposte dei bambini all'interno di linee intervento fissate dal gruppo docente;
- identificare forme documentative adeguate a sistematizzare i percorsi educativo-didattici dell'insegnante e della scuola;
- Individuare criteri e strumenti valutativi congruenti con l'identità pedagogica della scuola dell'infanzia.

La proposta dovrebbe essere realizzata attraverso il seguente itinerario di sviluppo:

- confrontarsi, in situazione di collegialità, nella interpretazione e comparazione in ordine alle strutture di professionalità docente adottate dalle scuole;
- riconoscere ed analizzare, nelle esperienze realizzate, le concezioni e i modelli di riferimento delle strutture di professionalità;
- problematizzare aspetti strategici della professionalità docente (regia educativa - progettazione - collegialità ...) con particolare riguardo al riconoscimento e all'analisi degli elementi di funzionalità, coerenza ed efficacia;
- individuare indicatori della qualità della relazione educativa e della mediazione didattica in riferimento alla qualità delle esperienze educative dei bambini e alle caratteristiche del contesto di riferimento;
- verificare la funzionalità e l'efficacia degli aspetti strategici della professionalità docente;
- identificare elementi di trasferibilità nelle condizioni di esercizio della professionalità docente.

Ferma restando la libertà di determinazione del gruppo di progetto locale, anche in relazione alle specifiche realtà territoriali, vengono indicati, a puro titolo esemplificativo, i seguenti nuclei tematici:

- La funzione di regia educativa:

· mediazione didattica
· stile educativo
· organizzazione di contesti educativi.

- La progettazione educativo-didattica:

· osservazione
· valutazione
· documentazione.

- Altri aspetti strategici della professionalità docente:

· collegialità/corresponsabilità/contitolarità
· clima
· figure di staff.

 

SCHEDA N. 6

COMUNICAZIONE PER VIA TELEMATICA

L'utilizzazione della rete telematica nel progetto di ricerca/azione si colloca su tre livelli:

- il primo livello riguarda la costituzione di una banca dati relativa ai materiali significativi relativi dalla ricerca, viene aperto a tutte le scuole che partecipano all'iniziativa, in quanto per ogni ambito tematico vi sarà una scuola che raccoglierà i materiali significativi della ricerca e li metterà a disposizione in via telematica a tutti gli operatori interessati;
- il secondo livello è relativo ad uno scambio di informazioni e/o di materiali fra le scuole coinvolte nella ricerca, richiede una effettiva interazione fra le scuole ed implica che le scuole dello stesso ambito tematico siano in grado di comunicare in via telematica fra loro e abbiano interesse ad uno scambio di informazioni e di materiali.
- il terzo livello, molto più impegnativo, implica la realizzazione di una effettiva cooperazione a distanza, richiede il soddisfacimento di alcune condizioni preliminari quali la disponibilità di attrezzature di hardware e software sufficienti per la gestione telematica ed il possesso da parte dei soggetti partecipanti di particolari competenze tecnologiche e potrà essere attivato solo in alcuni poli territoriali in possesso dei pre-requisiti richiesti, garantendo, comunque, che ogni ambito tematico abbia un polo territoriale supportato per via telematica.

Il percorso di collaborazione in rete avrà la seguente articolazione:

- sono previsti alcuni momenti 'in diretta', concentrati soprattutto nella fase iniziale di progettazione ed in quella finale, per favorire il confronto e il dialogo, per una condivisione comune delle strategie da adottare, per una definizione concertata delle modalità di azione, per accelerare i processi decisionali;
- durante lo svolgimento della ricerca/azione in alcuni casi ci si avvarrà del sistema di posta elettronica, inviata a tutti e strutturata per filtri, per consentire un costante feedback fra gli interlocutori; in altri casi per non sovraccaricare eccessivamente il flusso di rete è opportuna l'attivazione di una bacheca elettronica, a cui inviare da parte dei vari operatori scolastici eventuali contributi al dibattito ritenuti significativi;
- in alcuni casi saranno attivati 'circoli dialogici' intorno a questioni poste dal docente sperimentatore, con il coinvolgimento di volta in volta degli esperti su problemi specifici, con una accurata definizione delle modalità di svolgimento (chi li coordina, di cosa si discute e soprattutto chi fa 'la messa a punto' in fase finale);
- ci si potrà avvalere, eventualmente, del sistema della videoconferenza in momenti particolari di confronto e di discussione.

Le tipologie comunicative saranno le seguenti:

- i messaggi dei docenti coinvolti nella ricerca in alcuni casi saranno vincolati (comunicazione di dati per il monitoraggio mediante griglie specifiche in tempi predeterminati, riflessioni sul lavoro svolto mediante schemi a risposta aperta in tempi prefissati, pareri richiesti dai coordinatori) ed in altri casi saranno liberi (domande ad esperti, richieste di aiuto, interventi a 'forum', contatti amicali);
- i messaggi degli esperti, dei coordinatori di rete e di quelli della documentazione in alcuni casi saranno la risposta a domande specifiche o la formulazione di particolari quesiti ed in altri casi serviranno a fare il punto della situazione, con eventuali sollecitazioni o richiami ulteriori.

Il percorso per via telematica, oltre al coinvolgimento degli insegnanti che partecipano alla ricerca, avrà il supporto dei seguenti esperti:

- il coordinatore di rete, con il compito di cogliere gli elementi significativi dell'evolversi della ricerca per una sollecitazione del dibattito;
- l'esperto di area tecnologica per il soddisfacimento di particolari necessità;
- il coordinatore della documentazione per la raccolta ordinata dei materiali e la riproposta in rete ai vari interlocutori, l'osservatore esterno in grado di valutare con sufficiente distacco il percorso in via di svolgimento e le conclusioni raggiunte.



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