CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA

Relazione del Consiglio (Istruzione) per il consiglio Europeo,
sugli obiettivi futuri e concreti dei sistemi di istruzione e di formazione
Bruxelles, 14 febbraio 2001

 

Introduzione

1. Le sfide

2. Gli obiettivi

3. Il ruolo futuro dell'istruzione e della formazione negli sviluppi del vertice di Lisbona


 

Introduzione

Il Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000 ha invitato il Consiglio (Istruzione) ad "avviare una riflessione generale sui futuri obiettivi concreti dei sistemi d'istruzione, incentrata sulle preoccupazioni e priorità comuni nel rispetto delle diversità nazionali, per contribuire ai processi di Lussemburgo e Cardiff e presentare al Consiglio europeo una relazione di più ampia portata nella primavera del 2001" . Nelle sessioni del giugno e novembre 2000, il Consiglio (Istruzione) ha invitato la Commissione a presentare una relazione sull'argomento, che ha fornito elementi da inserire nella relazione del Consiglio stesso. Il Consiglio (Istruzione) ha adottato la relazione che sarà sottoposta al Consiglio europeo di Stoccolma, come convenuto dal Consiglio europeo di Santa Maria da Feira del 19-20 giugno 2000 e confermato dal Consiglio europeo di Nizza del 7-9 dicembre 2000 .

La presente relazione riguarda sia i sistemi di istruzione che di formazione poiché il Consiglio ritiene che il mandato conferito dal Consiglio europeo di Lisbona non sia limitato all'istruzione nel senso tradizionale del termine.

Sulla base dei contributi degli Stati membri, il Consiglio ha individuato un certo numero di priorità comuni per quanto riguarda il futuro e il contributo che dovranno fornire i sistemi d'istruzione e di formazione se si desidera raggiungere l'obiettivo indicato nel corso del vertice di Lisbona, vale a dire che l'Europa diventi "l'economia più competitiva e dinamica al mondo basata sulle conoscenze, capace di una crescita economica sostenibile con più posti di lavoro, più qualificati e con una maggiore coesione sociale". Allo stesso tempo il Consiglio ha rilevato che un ruolo importante dell'istruzione consiste nella promozione di valori umanistici condivisi dalle nostre società. Il Consiglio ha inoltre preso in considerazione gli obiettivi di natura generale che la società affida all'istruzione e alla formazione, ossia:

Nel corso dei lavori il Consiglio ha inoltre preso atto dei provvedimenti adottati dalla Commissione a seguito del Consiglio europeo di Lisbona, in particolare la pubblicazione della comunicazione sull'"e-learning" e il Memorandum sull'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, presentati al Consiglio (Istruzione) il 9 novembre 2000, e procederà a una discussione sugli sviluppi in questo campo .

1. Le sfide

Il mondo è caratterizzato da rapidi mutamenti, una crescente globalizzazione e una maggiore complessità in termini di relazioni economiche e socioculturali. La velocità di tali mutamenti si rispecchia nel contesto in cui vanno inserite le riflessioni sui futuri obiettivi dei sistemi di istruzione e formazione. Le nuove strutture economiche e le società sono sempre più basate sull’informazione e sulla conoscenza. In particolare sia sul posto di lavoro che nelle abitazioni il computer è ampiamente disponibile e questa relativa familiarità con le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) costituisce un quadro nel quale va pianificato il futuro dell’istruzione e della formazione.

I cittadini dell’Europa fruiscono di uno dei più elevati livelli di educazione e di sistemi di istruzione e di formazione tra i migliori del mondo. Tuttavia l’Europa dovrebbe dotarsi di un programma per rimanere competitiva a livello mondiale anche per quanto riguarda l’uso delle nuove TIC.

Mutamenti nell’ambito della vita lavorativa

Stanno cambiando sia la natura del lavoro che le competenze richieste ai lavoratori e dirigenti. Un esempio di questa evoluzione è dato da prodotti che richiedono vieppiù conoscenze specializzate, da una crescente proporzione della forza lavoro nel settore dei servizi, dai cambiamenti riguardanti l’organizzazione del lavoro che richiedono nuove competenze e dal ruolo delle imprese in materia di formazione. Le conoscenze non potranno più essere considerate un’acquisizione definitiva come avveniva un tempo. In parecchi settori, per quanto riguarda l’occupabilità, l'apprendimento lungo tutto l’arco della vita costituirà un requisito essenziale per continuare ad avere una buona quotazione sul mercato del lavoro. Lo sviluppo della società della conoscenza non dovrebbe comportare la creazione di barriere sociali ma piuttosto superarle. Queste sfide sono comuni a tutti i sistemi di istruzione e formazione e dovranno anticipare i rapidi mutamenti e adattarvisi. Gli obiettivi comuni, le discussioni sulle possibili soluzioni e lo scambio di buone pratiche costituiranno strumenti importanti per affrontare insieme tali sfide.

Società, demografia e migrazione

Va innanzitutto rilevato che la struttura demografica è in fase di mutamento. Non è mai stata registrata una percentuale così elevata di anziani. La vita è più lunga e attiva di un tempo. Scarseggiano le persone giovani e qualificate, soprattutto nei paesi in cui il mercato del lavoro è ristretto. Ai fini di uno sviluppo sostenibile nelle nostre società occorre esaminare accuratamente queste tendenze.

Per i sistemi di istruzione e formazione la sfida di queste tendenze demografiche implica:

Anche le professioni pedagogiche in quanto tali debbono far fronte ai mutamenti demografici. Nell’Unione circa la metà degli insegnanti ha 40 anni o più e il 20% raggiungerà l’età pensionabile entro i prossimi dieci anni. Si registrano tuttavia notevoli disparità: in alcuni paesi la proporzione di insegnanti che andrà in pensione entro 10 anni è più elevata, fino a raggiungere il 75 e l’80%. A questo riguardo le implicazioni a livello di formazione e assunzione di insegnanti sono molto rilevanti, in particolare se combinate con la difficoltà di taluni paesi ad attrarre buone reclute.

Inoltre gli attuali flussi migratori sono più diversificati, per cui i sistemi di istruzione e formazione debbono tener conto del fatto che occorre servire una popolazione più eterogenea e multilinguistica. I flussi migratori verso l’UE dovrebbero essere considerati anche nella prospettiva dello sviluppo sostenibile.

1. 3 Pari opportunità e esclusione sociale

L’istruzione e la formazione costituiscono i mezzi strutturali attraverso i quali la società può aiutare i propri cittadini ad avere un accesso equo alla prosperità, a modalità decisionali democratiche e allo sviluppo socioculturale personale. L’accesso all’aggiornamento delle competenze per tutto l’arco della vita diventa quindi un elemento chiave nella lotta contro l’esclusione sociale e nella promozione delle pari opportunità nel senso più ampio del termine. In questo contesto occorre in particolare tener conto dei gruppi vulnerabili come le persone aventi specifici problemi di apprendimento. I sistemi di istruzione e formazione dovrebbero perseguire l’obiettivo di contribuire alla creazione di una società inclusiva garantendo la realizzazione di strutture e meccanismi atti ad eliminare la discriminazione a tutti i livelli.

1.4 Allargamento imminente

Conformemente a quanto convenuto dal Consiglio europeo di Nizza, l’allargamento dell’Unione è previsto a medio termine. Ciò influirà sugli obiettivi dei sistemi di istruzione e formazione non soltanto nell’ambito dell’Unione stessa, ma e forse ancor più, su quelli dei paesi che hanno presentato domanda di adesione. Gli obiettivi di cui alla presente relazione riguardano anche tali paesi, in taluni casi con inevitabili differenze di priorità o importanza.

2. Gli obiettivi

Alla luce di tali sfide e sviluppi e nell’intento di contribuire al "nuovo obiettivo strategico" per l’Europa, i Ministri dell’istruzione hanno adottato per i prossimi dieci anni gli obiettivi concreti e strategici riportati in appresso.

Questi obiettivi comuni forniranno agli Stati membri una base di lavoro a livello europeo per i prossimi dieci anni per contribuire a raggiungere gli obiettivi fissati a Lisbona, specialmente nel contesto dei processi di Lussemburgo e Cardiff.

La realizzazione di tali obiettivi costituisce una importante sfida per i sistemi di istruzione e formazione. In particolare, tenuto conto dell’alta priorità attribuita all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, occorrerà dotarsi di risorse adeguate.

Obiettivo 1: Migliorare la qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione e formazione nell’Unione europea

È essenziale migliorare la qualità e il livello dell'apprendimento se la società europea mira ad essere più competitiva e dinamica e se i suoi cittadini vogliono poter sviluppare meglio le loro capacità e competenze e realizzare il loro potenziale in qualità di cittadini, membri della società e agenti economici. Coloro che non sono preparati a questi mutamenti rischiano in particolar modo di essere esclusi in futuro. È dimostrato in effetti che la probabilità di rimanere disoccupati è quattro volte superiore per le persone prive delle qualifiche adeguate. Pertanto la prevenzione e la lotta contro la disoccupazione e l’esclusione sociale iniziano con l’incremento della qualità dell'istruzione e della formazione, compreso l'apprendimento basato sul lavoro.

2.1.1 Migliorare l'istruzione e la formazione degli insegnanti e dei formatori

Nel corso dei prossimi dieci anni una delle principali sfide cui saranno confrontati i sistemi d’istruzione e formazione sarà il miglioramento dell'istruzione iniziale e della formazione professionale degli insegnanti e dei formatori, per far sì che le loro conoscenze e capacità corrispondano sia all’evoluzione sia alle aspettative della società, nonché alla composizione diversificata dei gruppi interessati.

Gli insegnanti e formatori svolgono un importante ruolo per motivare i discenti e per determinarne il successo. È essenziale che la formazione sia orientata al futuro; la maggior parte degli insegnanti si è formata 25 anni fa o anche prima e l’aggiornamento delle loro capacità in molti casi non è andato di pari passo con l’evoluzione naturale. Parimenti, si è modificato il ruolo degli insegnanti e dei formatori; essi continuano a impartire l’insegnamento, ma al giorno d’oggi il loro ruolo è anche quello di un "tutor" che guida gli allievi nel loro percorso individuale verso la conoscenza. La formazione dovrebbe consentire agli insegnanti e ai formatori di motivare i loro allievi, non soltanto ad acquisire le conoscenze teoriche e le capacità professionali di cui hanno bisogno, ma anche ad assumersi la responsabilità del proprio apprendimento in modo da avere le competenze necessarie per la società e il lavoro al giorno d’oggi. Va inoltre affrontata la questione del reclutamento e dello status degli insegnanti.

2.1.2 Sviluppare le capacità per la società della conoscenza

È questa la chiave di tutte le successive capacità di apprendimento, nonché dell’occupabilità. Alcuni gruppi (ad esempio, coloro la cui madrelingua non è la lingua di apprendimento) potrebbero risultare particolarmente vulnerabili.

È errato considerare l'alfabetizzazione una capacità acquisita a scuola che poi perdura per il resto della vita di un individuo. Sebbene il problema venga soprattutto percepito come riguardante l’istruzione e la formazione iniziale, dagli studi effettuati risulta sempre più che queste capacità diminuiscono se non sono utilizzate e che con il tempo si perdono completamente. In una società che permette ai cittadini di assorbire sempre più informazioni senza leggere, occorre individuare strumenti atti a convincerli del fatto che sviluppare e mantenere la capacità di leggere e far di conto sia essenziale, sia da un punto di vista professionale che da un punto di vista personale.

Le competenze di base che la società chiede all'istruzione e alla formazione sono quelle che forniscono all’individuo una solida base per la vita e per il lavoro. Pertanto includono competenze professionali e tecniche, nonché competenze sociali e personali, compresa la sensibilizzazione per l'arte e la cultura, che permettono agli individui di lavorare insieme ed essere cittadini attivi. Dato il ritmo sempre più accentuato dei mutamenti a livello sociale ed economico e in particolare data l’introduzione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), occorre continuamente ridefinire il concetto di competenze di base e adattarlo regolarmente ai mutamenti; inoltre è opportuno che coloro che hanno completato gli studi o la formazione prima dell'acquisizione su vasta scala di queste nuove competenze abbiano l’opportunità di acquisirle in un secondo tempo.

Il carattere mutevole della società e dell’attività lavorativa significa che sempre più le capacità professionali risultano insufficienti. Nell'attività lavorativa, la complessità dell’organizzazione del lavoro, l’aumento dei compiti che i dipendenti devono svolgere, l’introduzione di schemi di lavoro flessibili e di metodi di lavoro a squadre significano che la gamma delle competenze utilizzate sul posto di lavoro viene ampliata costantemente. Inoltre la società è globalmente meno uniforme di quanto non lo sia stata in passato, pertanto le competenze personali (quali la capacità di adattamento, la tolleranza nei confronti degli altri e delle autorità, il lavoro di gruppo, la capacità di risolvere problemi e di prendere rischi, l’indipendenza, ecc.) sono sempre più richieste affinché sia possibile per gli individui vivere insieme nella tolleranza e nel rispetto reciproco. La più importante di queste competenze è la capacità di apprendimento – conservando la curiosità e l’interesse per nuovi sviluppi e nuove capacità – senza la quale l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita non può esistere. Tuttavia per molti insegnanti è difficile stimolare questa capacità, il cui sviluppo dovrebbe essere quindi al centro sia della formazione degli insegnanti che della ricerca in materia d’istruzione nei prossimi anni.

2.1.3 Garantire a tutti l’accesso alle TIC

Il crescente ricorso alle TIC nella società ha rivoluzionato il sistema con cui funzionano le scuole, i centri di formazione e altri centri di insegnamento e ha modificato il modo in cui molte persone lavorano in Europa. Le TIC rivestono inoltre una crescente importanza nel contesto dell’apprendimento multimediale e dell’insegnamento a distanza. Per quanto riguarda i sistemi di istruzione e di formazione, la capacità di rispondere ai rapidi sviluppi e la necessità di rimanere competitivi continueranno a svolgere un importante ruolo. Occorrerà inoltre dar prova di flessibilità per acquisire competenze nel campo delle TIC in tutto l’arco della vita. Il risultato dipenderà da fattori quali flessibilità delle organizzazioni, risorse sufficienti e in particolare dalla costante importanza che sarà data agli elementi illustrati in appresso.

A questo proposito il Consiglio di Lisbona ha fissato l’obiettivo che gli Stati membri garantiscano che tutte le scuole siano collegate a Internet e alle risorse multimediali entro la fine del 2001 e, con notevoli sforzi a livello nazionale, in alcuni casi sostenuti dai fondi strutturali dell’UE, l’obiettivo sarà raggiunto. La sfida per il futuro consiste nel garantire che le scuole e i centri di insegnamento possano disporre di attrezzature e risorse multimediali sufficienti e di software educativo e formativo di elevata qualità, nonché di collegamenti ad alta velocità in modo che i discenti possano realmente avvalersi delle risorse disponibili e delle possibilità interattive offerte da Internet.

Anche in questo caso il Consiglio di Lisbona ha fissato un obiettivo, ossia tutti gli insegnanti, entro la fine del 2002, dovrebbero essere in grado di utilizzare Internet e le risorse multimediali e tutti gli Stati membri hanno riconosciuto l’importanza di fornire agli insegnanti una buona formazione. Tuttavia questo obiettivo è diventato adesso ancora più importante in quanto emergono nuovi aspetti pedagogici sul modo in cui incoraggiare gli individui a sviluppare competenze specifiche per utilizzare le nuove tecnologie nel processo di apprendimento, vale a dire la capacità di selezionare informazioni importanti, analizzarle e successivamente trasformarle in nozioni e competenze. Per quanto riguarda i docenti non si tratta soltanto di una questione di connettività e formazione, bensì di dotarli costantemente di competenze e fornir loro una scelta di software di qualità elevata per integrare le TIC, nella loro pratica quotidiana.

L’utilizzazione di reti di istituti scolastici si sviluppa rapidamente. Molti Stati membri dispongono di reti specifiche per l’istruzione e la formazione che vengono utilizzate per fornire agli insegnanti formazione e materiale didattico, per fornire agli allievi strumenti e mezzi di collaborazione all’interno della scuola e fra scuole diverse, nonché per dare la possibilità ai singoli di accedere a materiale relativo ai programmi o disporre di strumenti interattivi. Al tempo stesso si diffonde la disponibilità di risorse multimediali, con la relativa diversità linguistica e le scuole e gli insegnanti si abituano sempre più ad utilizzarle. L'assistenza e la consulenza per la selezione delle risorse multimediali dovranno costituire una priorità per gli insegnanti e forniranno sistemi di convalida e possibilità per lo scambio di buone pratiche.

2.1.4 Incentivare le candidature a livello di studi scientifici e tecnici

Al fine di mantenere la sua competitività l’Europa ha bisogno di una adeguata scelta di esperti in matematica e scienze.

In parecchi paesi l’interesse per gli studi matematici e scientifici sta diminuendo o non si sviluppa nella misura auspicabile. Questa tendenza si riscontra nelle scuole dove l'apprendimento di queste discipline da parte degli allievi è inferiore alle aspettative, nell’atteggiamento dei giovani e dei genitori nei confronti di queste materie e, in ordine successivo, nel livello delle nuove candidature nel campo della ricerca e delle professioni ad esse correlate. Un’altro problema è costituito dalle candidature delle donne per queste discipline nonché dalla grave questione di far rimanere all’interno dell’UE ricercatori altamente qualificati.

L’attuale situazione è già fonte di molte preoccupazioni per i datori di lavoro; occorrerà procedere ad ulteriori studi per analizzare tutta la serie di motivi per cui le persone qualificate come ricercatori in questi campi non li trovano sufficientemente attraenti e scelgono professioni totalmente diverse.

Dato che stiamo entrando nella società della conoscenza, dovremo aumentare il livello generale della cultura scientifica nella società. Le conoscenze specialistiche nella scienza e tecnologia sono sempre più indispensabili per contribuire al dibattito pubblico e al processo decisionale e legislativo. Occorre dare ai cittadini una comprensione di base della matematica e delle scienze in modo che capiscano i problemi e operino scelte consapevoli, anche se non a livello tecnico.

2.1.5 Sfruttare al meglio le risorse

Si insiste su un’utilizzazione ottimale delle risorse disponibili, sia a livello di risorse umane, che a livello di risorse finanziarie, come parte della vita quotidiana delle scuole e dei centri di formazione in tutta l’Unione europea. I meccanismi che possono contribuire a questa strategia sono illustrati in appresso.

I sistemi di garanzia della qualità sono una parte essenziale di un sistema d'istruzione e di formazione efficace. Le tecniche che permettono di misurare la qualità sono disponibili, sebbene non tutti i paesi abbiano la stessa esperienza nella loro utilizzazione a livello di sistemi d'istruzione e formazione. L'introduzione di queste tecniche comporta uno sforzo di formazione da parte delle persone coinvolte. La loro applicazione implica un miglioramento della qualità, non solo nelle amministrazioni responsabili per l'istruzione e la formazione, ma anche nella qualità dell'insegnamento fornito.

La concomitanza di maggiori investimenti in risorse umane e di una maggiore pressione per ottenere risultati positivi comporta la necessità di orientare attentamente le esigenze. A sua volta ciò comporta che le autorità responsabili potrebbero tener conto delle conoscenze specialistiche acquisite dagli Stati membri che hanno sviluppato sistemi per valutare i risultati conseguiti dalle istituzioni responsabili in materia e dalle politiche nazionali.

2.2. Obiettivo 2: Facilitare l'accesso a tutti i sistemi di istruzione e formazione

Tutti riconoscono che i sistemi d'istruzione e di formazione devono adattarsi ad un apprendimento che dura lungo tutto l'arco della vita. Ciò richiede sistemi d'istruzione e di formazione completi e coerenti, attraenti per i giovani e per gli adulti, come pure una strategia che superi gli ostacoli tradizionali tra i vari comparti dell'istruzione e formazione ufficiali e l'apprendimento non ufficiale e informale. Il fondamento essenziale è un'istruzione di base di qualità elevata, destinata a tutti, dalla prima infanzia in poi. Tuttavia, l'evoluzione nella struttura demografica, con la più bassa proporzione di giovani nella società mai registrata, rafforza l'importanza di proseguire l'apprendimento anche per i gruppi di età più avanzata.

2.2.1. Un ambiente di apprendimento aperto

Un più facile accesso all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita è, a giusto titolo, considerato da tutti gli Stati membri una delle sfide più impegnative. Tutti gli Stati membri riconoscono che i cambiamenti della natura del lavoro e della disponibilità delle informazioni significano che un continuo desiderio di apprendere ed essere informati costituisce un aspetto cruciale sia per gli individui, sia per la società e l'economia.

Rispondere a questa sfida comporta anzitutto il riconoscimento che è necessario modificare le modalità con cui l'istruzione e la formazione vengono impartite. Ciò comporta una trasformazione dei sistemi, che devono diventare più democratici e più aperti nei confronti dei discenti, in particolare per quanto riguarda l'istruzione di grado più elevato. Orientamento e consulenza devono diventare più rapidamente disponibili e si devono utilizzare maggiormente metodi alternativi per personalizzare i percorsi di apprendimento. Vanno concepiti sistemi flessibili di orientamento e informazione, da adattare alle esigenze locali in una prospettiva di apprendimento lungo tutto l'arco della vita. Ampliando in tal modo l'istruzione e la formazione verranno sollevati problemi quali l'adattamento degli orari alle esigenze familiari, le strutture di custodia dei bambini durante i corsi, l'ubicazione e la possibilità reale di avvalersi delle strutture educative e il riconoscimento di un'esperienza precedente non ufficiale o informale acquisita al di fuori dell'ambito dei sistemi d'istruzione e formazione di tipo classico. Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) e lo sviluppo di ambienti aperti di apprendimento possono anch'essi fornire i mezzi per facilitare l'accesso all'istruzione e alla formazione.

Inoltre è necessario orientare ulteriormente l'istruzione verso i bambini in tenera età, fornendo opportunità che associno il gioco e l'apprendimento e fornendo ai bambini una migliore base sociale, che consenta loro di inserirsi in modo più efficace nei sistemi di apprendimento scolastici di tipo formale.

Il modo in cui i sistemi d'istruzione e di formazione sono organizzati può anche rendere l'accesso più difficile. Ci si chiede se i sistemi siano abbastanza flessibili, se forniscano la possibilità di accesso in tutte le fasi, dalla prima infanzia fino all'età adulta, quanto sia facile spostarsi da un orientamento a un altro e se tutti i percorsi consentano al discente di accedere all'istruzione e formazione superiore o ulteriore. Questo tipo di problematica può influenzare i singoli, ognuno a seconda delle proprie circostanze e ambizioni, portandoli sia a proseguire nell'apprendimento sia a uscirne o a non rientrarvi.

Quali che siano le misure specifiche per l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita predisposte nei singoli Stati membri, industrie, settori occupazionali o singole società, quello che importa è aumentare l'investimento in risorse umane e stanziare i necessari finanziamenti. Questo richiede che si vada verso una cultura di responsabilità condivise, di impegno delle parti sociali, di compartecipazioni tra pubblico e privato e di accordi di cofinanziamento per partecipare all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita.

2.2.2 Rendere l'apprendimento più attraente

La motivazione dei singoli ad apprendere e una varietà di opportunità di apprendimento sono gli elementi fondamentali per attuare con successo l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita. Ciò si traduce nella ricerca di mezzi di sostegno individuale nell'apprendimento attraverso il ricorso a incentivi, in un ambiente scolastico classico o in un ambiente di lavoro. È tuttavia necessario, inoltre, garantire la disponibilità di incentivi per incoraggiare i giovani a considerare il proseguimento degli studi come valida alternativa al lavoro. Si dovrebbero anche sviluppare sistemi di convalida dell'esperienza professionale, a sostegno di coloro che passano dal mercato del lavoro alla formazione.

2.2.3 Sostenere la cittadinanza attiva, le pari opportunità e la coesione sociale

Una parte del processo di apprendimento è rappresentata dalla promozione della cittadinanza attiva. Punti focali di quest'ultima sono l'eventuale partecipazione delle persone a tutti gli aspetti della vita sociale ed economica e le relative modalità, le possibilità e i rischi che incontrano in questo tentativo e la misura in cui esse sentono di appartenere alla società in cui vivono e di poter intervenire in essa. Promozione della cittadinanza attiva e occupabilità sono da considerare complementari. Entrambe presuppongono che le persone abbiano conoscenze e capacità adeguate e aggiornate per partecipare e contribuire alla vita economica e sociale nell'arco della loro vita. In questo contesto, è importante ridurre gli insuccessi scolastici. Va notato al tempo stesso che anche l'apprendimento non ufficiale promuove l'occupabilità dei giovani e ne sviluppa le competenze e le capacità.

Poiché l'istruzione e la formazione sono strumenti nelle mani della società, esse dovrebbero essere utilizzate per sviluppare il tipo di società che desideriamo. Ciò significa che i sistemi educativi e formativi devono indurre le persone ad accettare il fatto che razzismo e intolleranza non trovano posto nella nostra società e che la discriminazione per qualsiasi motivo - genere, religione, colore della pelle o origine etnica - è inaccettabile. Data la crescente importanza dell'apprendimento nella società della conoscenza e la tendenza delle persone a prendervi parte attiva, occorre aprire loro opportunità di accesso all'istruzione e alla formazione. Per sviluppare la cittadinanza attraverso i sistemi educativi e formativi, è necessario incoraggiare la partecipazione di vari attori.

2.3 Obiettivo 3: Aprire al mondo esterno i sistemi di istruzione e formazione

Esiste un consenso sulla necessità di aprire i sistemi di istruzione e formazione agli influssi di altre parti della società, a livello locale, nazionale e internazionale.

In primo luogo, questa apertura è necessaria per l'aumentata mobilità professionale e geografica degli individui nell'arco della loro vita. In secondo luogo, si avverte anche il bisogno di cittadini che, oltre alle loro competenze professionali specifiche, abbiano la capacità di lavorare e comunicare con altri al di là delle frontiere nazionali; è uno dei modi in cui l'Europa si adegua e risponde alle sfide dell'economia globale. Infine, tutti i cittadini dovrebbero acquisire le competenze richieste in una società sempre più internazionale e multiculturale.

Nello stesso tempo, l'Europa deve fronteggiare la sfida di rendere competitivi i propri sistemi di istruzione e formazione. La gente vuole decidere da sola dove completare la propria formazione. Sono quindi necessarie chiare strategie per rendere i sistemi educativi e formativi europei più attraenti per i cittadini europei ed extraeuropei.

I singoli paesi dell'Europa si trovano di fronte a sfide riguardanti l'adattabilità dei sistemi di istruzione e formazione, che sarebbe più facile affrontare insieme. Inoltre, sullo sfondo dell'allargamento dell'Unione europea, la cooperazione in questo settore con paesi extraeuropei dovrebbe essere rafforzata. In questo contesto, spiccano cinque specifici obiettivi intermedi.

2.3.1 Rafforzare i collegamenti tra vita lavorativa e ricerca e società in generale

L'esigenza delle scuole e dei centri di formazione di rapportarsi al mondo del lavoro è ampiamente riconosciuta. Nel campo della formazione, i tirocini in impresa sono un valido strumento per migliorare l'occupabilità e far comprendere il mondo del lavoro. Anche i collegamenti con i datori di lavoro sono importanti, ad esempio per dare ai formatori una visione delle competenze necessarie in futuro.

Nell'ambito dei sistemi di istruzione e formazione, la tendenza è stata a volte quella di chiudersi all'influenza del mondo esterno, se non altro a causa dell'estensione e delle ramificazioni dei sistemi d'istruzione e di formazione, del numero di persone coinvolte e dell'importanza ad esse attribuita da un punto di vista politico. Si può tuttavia rispondere agli interessi primari della società incoraggiando nei sistemi di istruzione e formazione un più ampio interesse verso l'esterno. Tali sistemi dovrebbero scoprire cosa si può imparare da questa partecipazione, in termini di motivazione degli allievi e di apertura di nuove prospettive per le scuole o i centri di formazione.

È inoltre per la competitività europea essenziale che i sistemi di istruzione e formazione si integrino sempre più nei sistemi d'innovazione e progresso nazionali ed europei. Si dovrebbe incoraggiare la cooperazione tra istituti scolastici, imprese, istituti di ricerca e principali partner del settore pubblico.

2.3.2 Sviluppare lo spirito di impresa

Nelle conclusioni di Lisbona si sottolinea la necessità per le società europee di diventare più imprenditoriali, nonché l'esigenza di "creare un ambiente favorevole all'avviamento e allo sviluppo di imprese innovative" e l'esigenza per l'Europa di compiere progressi in generale in questo settore. L'istruzione e la formazione dovrebbero fornire le opportunità di acquisire le competenze necessarie per creare e mandare avanti un'impresa.

Lo spirito imprenditoriale va ben oltre l'attività aziendale, esso è uno spirito attivo e reattivo, un valore nel quale la società nell'insieme dovrebbe investire. Le scuole e i centri di formazione dovrebbero pertanto stimolare le capacità degli allievi e lo spirito d'impresa in tutto il loro ciclo di istruzione e formazione.

2.3.3 Migliorare l'apprendimento delle lingue straniere

Un migliore apprendimento delle lingue straniere è essenziale affinché l'Europa realizzi il suo potenziale, da un punto di vista sia economico, sia culturale o sociale. L'Europa è multilingue e l'insegnamento delle lingue straniere dovrebbe rispecchiare questa realtà, e lo fa sempre più. L'apprendimento delle lingue straniere nell'ambito dell'istruzione e della formazione è importante non solo per l'arricchimento culturale dell'individuo, ma anche in quanto contributo alla mobilità e alla competitività europea.

Tale apprendimento, se fatto in giovane età, può rivelarsi più tardi un elemento chiave per una migliore riuscita in campo linguistico. In questo modo non solo il concetto di una lingua straniera viene radicato nella mente del bambino in un periodo in cui è più ricettivo, ma si offre anche l'opportunità di sviluppare diversamente un interesse per la società di altri popoli vicini. Bisogna incoraggiare ulteriori iniziative in questo settore.

In ogni caso, le competenze nelle lingue straniere possono essere migliori se poggiano su solide basi di padronanza della madrelingua. Sia l'apprendimento delle lingue straniere sia l'acquisizione della madrelingua in forma scritta e orale dovrebbero essere stimolati in quanto strumenti complementari per una migliore preparazione dei cittadini a rispondere alle sfide della società odierna.

2.3.4 Aumentare la mobilità e gli scambi

Negli ultimi dieci anni circa e soprattutto a causa dell'interesse suscitato dai programmi comunitari di scambi "Socrates", "Leonardo da Vinci" e "Gioventù", molti istituti d'istruzione e formazione si sono aperti alla mobilità e agli scambi.

Gli scambi offrono ai partecipanti una nuova visione del mondo: pratica delle lingue straniere, competenze, motivazione per allievi, insegnanti e formatori e una possibilità di interazione con il mondo. Gli scambi internazionali forniscono inoltre una prospettiva diversa del processo d'apprendimento e gli insegnanti e i formatori hanno la possibilità di condividere esempi di buone pratiche con i loro colleghi stranieri e di imparare l'uno dall'altro.

Come deciso nel Consiglio europeo di Nizza, in cui è stata approvata la risoluzione relativa al piano d'azione per la mobilità, oggi è necessario aumentare e democratizzare la mobilità e gli scambi e ampliare la gamma di istituti d'istruzione e formazione che partecipano a tali attività. Questo implica che le risorse vanno indirizzate verso quegli istituti d'istruzione e formazione che non sono ancora attivi nella mobilità e negli scambi.

2.3.5 Rafforzare la cooperazione a livello europeo

Una politica d'istruzione e formazione rivolta al futuro non può più essere concepita senza far riferimento agli sviluppi in Europa e nel mondo in generale. Dobbiamo creare uno spazio di cooperazione reale per i nostri cittadini e per gli istituti d'istruzione, che sia la base per un'Europa senza frontiere nel campo dell'istruzione e della formazione. Questo presuppone una maggiore cooperazione transnazionale, la messa in rete sistematica dei centri di formazione, lo sviluppo di sistemi di accreditamento e il riconoscimento su vasta scala delle qualifiche e dei diplomi.

Un esempio di questa cooperazione è il cosiddetto "processo di Bologna", avviato dalla dichiarazione relativa a uno spazio europeo dell'insegnamento universitario, firmata nel 1999 dai rappresentanti di 29 paesi europei. Un esempio in un altro settore è la dichiarazione di Firenze sull'apprendimento in Europa, anch'essa del 1999, firmata da otto paesi europei.

L'educazione alla cittadinanza democratica deve essere promossa al di là dei confini dell'Unione europea. La cooperazione strategica con i paesi in fase di adesione e con i paesi dell'Europa sudorientale dovrebbe gettare le fondamenta dello sviluppo di una società europea. Contemporaneamente, la cooperazione europea dovrebbe tener conto, tra l'altro, del lavoro e dell'esperienza, di grande valore, di organizzazioni internazionali che operano nel settore dell'istruzione, come l'UNESCO, l'OCSE e il Consiglio d'Europa.

3. Il ruolo futuro dell'istruzione e della formazione negli sviluppi del vertice di lisbona

Il futuro dell'Unione comporta un notevole contributo da parte del mondo dell'istruzione e della formazione. È necessario che i sistemi d'istruzione e di formazione possano essere adattati e sviluppati in modo da fornire le capacità e le competenze di cui tutti hanno bisogno nella società della conoscenza; rendere l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita attraente e valido; raggiungere tutti coloro che fanno parte della società, anche se si considerano lontani dall'istruzione e dalla formazione, utilizzando sistemi per svilupparne le competenze e sfruttarle in modo ottimale.

Il programma di lavoro implicito nei tre obiettivi concreti descritti nella presente relazione è di tipo sostanziale e offre un ampio raggio d'azione al Consiglio "Istruzione" per il prossimo decennio. Nella risoluzione sui nuovi approcci di lavoro per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione (nota anche come "ordine del giorno ricorrente" ("rolling agenda")), il Consiglio ha sottolineato la necessità di un approccio coerente delle azioni a livello comunitario e di un quadro strutturato per il dibattito politico e le attività nei prossimi anni. Ciò consentirà una maggiore continuità, efficienza ed efficacia e rafforzerà l'impatto politico della cooperazione comunitaria. Se la società della conoscenza deve diventare realtà, tutti gli attori del processo d'istruzione e di formazione devono essere pronti ad imparare e l'apprendimento reciproco fra Stati membri, implicito nel "metodo aperto di coordinamento", costituisce un sistema per migliorare la qualità del servizio offerto ai cittadini.

Nel corso del 2001, il Consiglio ("Istruzione"), in collaborazione con la Commissione, definirà:

"Le risultanze di questo processo saranno oggetto di una nuova relazione del Consiglio (Istruzione) al Consiglio europeo che si terrà nella primavera del 2002. Il Consiglio "Istruzione" intende riferire in seguito, a intervalli regolari, al Consiglio europeo in merito all'esecuzione del mandato ricevuto dal Consiglio europeo di Lisbona, in modo da contribuire attivamente alla realizzazione degli obiettivi strategici fissati in detto mandato.

Parallelamente, si devono esaminare le modalità di integrazione dell'istruzione e della formazione nei processi di Lussemburgo e Cardiff, l'attuazione dell'Agenda sociale e la relazione annuale di sintesi della Commissione.

Bisognerà inoltre esaminare in che modo si possano includere nei programmi di lavoro risultanti dalla presente relazione i risultati delle consultazioni sull'apprendimento lungo tutto l'arco della vita avviate dalla Commissione.

Il Consiglio (Istruzione) sottolinea che le disposizioni degli articoli 149 e 150 si applicano a questi settori, e si applicano quindi a qualsiasi lavoro svolto al loro interno ai fini dell'attuazione del "metodo aperto di coordinamento".