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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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A proposito di un appello!
Domenico Chiesa risponde a Maurizio Tiriticco

Caro Maurizio,

ho appena letto il tuo intervento datato 23 novembre (ndr: A proposito di un appello!). Rispondo a caldo e frettolosamente perché mi sembra opportuno contrastare un giudizio che mi pare scorretto o perlomeno sbrigativo che in esso è contenuto.

Si trova accanto a tante osservazioni acute e interessanti (che mi prefiggo di rileggere), ma risulta il vero "succo" del messaggio: "appellarsi contro la collocazione nel secondo sistema degli istituti tecnici e professionali è una difesa di retroguardia".

Allora alcune note (anch'esse molto sbrigative):

1)          mantenere nello stesso sistema tutti gli attuali percorsi della SCUOLA secondaria superiore è solo il primo e indispensabile passo per non "parlare di doppio canale (...) quanto invece di pluralità di percorsi formativi integrati", in quanto TUTTI ugualmente "materia di legislazione concorrente". Se questa battaglia fosse persa (magari con delle giustificazioni nominalistiche), significherebbe aver perso in partenza sia quella dell'integrazione sia quella per un primo biennio(certo non unico) ancora fortemente finalizzato per tutti (con particolare attenzione e qualità, leggi investimento, per i ragazzi con carenze culturali) alla formazione culturale;

2)          Stato, Regioni, Scuole autonome rappresentano i tre livelli a cui riferire i compiti istituzionali sulla formazione ed è indubbio che devono essere valorizzati (secondo Costituzione) il ruolo e le competenze delle Regioni, ruolo e competenze che non sono negati dall'appello (anche perché non ne sono l'oggetto); in esso vi è solo l'opposizione alla formazione di veri sistemi scolastici regionali (non previsti dall'attuale Costituzione) e alla separazione tra il futuro degli attuali percorsi di SCUOLA media superiore. Rilancio: approfondiamo il tema come esso merita;

3)          la richiesta di valorizzazione (non di difesa) degli Istituti Tecnici e Professionali non può essere confusa con la difesa corporativa di percorsi scolastici che invece hanno (come tutti gli altri) un profondo bisogno di rinnovamento: si dice solo che la loro collocazione in altro sistema significa partire con il piede sbagliato. Altre e ben più forti innovazioni dovranno essere promosse e attuate sul terreno della formazione dopo i 14 anni (ma per tutti i percorsi, in un progetto unitario e articolato...). Coloro che firmano tale appello rappresentano associazioni che non hanno mai praticato iniziative di difesa corporativa di situazioni esistenti.

Chiedo scusa per la superficialità, la schematicità e la sgrammaticatura del testo con cui ti rispondo. Vorrei solo riportare il senso dell'appello a quello che esso vuole avere, senza caricarlo di letture che mi sembrano un po’ forzate.

Dunque: chiedere che gli attuali percorsi di scuola secondaria superiore non vengano preventivamente separati non mi pare una battaglia di retroguardia contrapposta all'attuale Costituzione (Titolo V, art. 117); mi pare invece che si collochi proprio sul terreno "effettivo" delle cose da fare come uno dei passi da compiere per attuare la Costituzione (Principi fondamentali, art. 3).

Ti vorrei quindi tranquillizzare: le linee dell'impegno non mi pare vadano nella direzione che tu individui (di retroguardia) né vogliono ridurre la complessità della questione.

Fraterni saluti,
Domenico Chiesa


Appello per la valorizzazione degli Istituti Tecnici e Professionali


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