DIPARTIMENTO PER LO SVILUPPO DELL'ISTRUZIONE
DIREZIONE GENERALE PER GLI ORDINAMENTI SCOLASTICI - UFF.VI

 

PROPOSTE PER L'AREA TECNICA E TECNOLOGICA
(maggio 2001)

 

Al fine di aprire un confronto con le istituzioni scolastiche sulle prospettive dell'istruzione tecnica e professionale in attuazione della legge 30/2000, si rende noto che è disponibile il documento di sintesi elaborato al termine di vari confronti tra i Dirigenti scolastici di alcune scuole ed i rappresentanti del mondo del lavoro.

Il documento, che contiene proposte per i curricoli relativi all'Area Tecnica e Tecnologica, è reperibile nei siti internet dei seguenti istituti:

Istituto

Indirizzo di posta elettronica

Sito Internet

ITT "Bottardi" Roma

bottardi@getnet.it

http://www.istitutobottardi.rm.it 

ITI "Cobianchi" Verbania

cobianchi@cobianchi.vb.it

http://www.cobianchi.vb.it 

ITC "Pacinotti" Pisa

info@itcpacinotti.pisa.it

http://www.itcpacinotti.pisa.it 

ITI "Sella" Biella

infoce@itis.biella.it

http://www.curricoli.it 

ITA "Caramia" Locorotondo

itas@mailbox.media.it

http://www.sesam.media.it/itas/default.htm 

ITAS "Pertini" Campobasso

itaspertini@tin.it

http://www.infinito.it/utenti/itasla 

ITC "Tilgher" Ercolano

itcerco@tin.it

http://space.tin.it/scuola/ugrimald 

ITG "Righi" Reggio Calabria

itgrighi.r.c.@diel.it

http://www.itgrighi.rc.it 

ITI "Panella" Reggio Calabria

itipanrc@tin.it

http://www.quipo.it/panella 

ITN "Caboto" Gaeta

itn.caboto@tin.it

http://web.tiscalinet.it/caboto/ 

ITI "Fermi" Napoli

n1940@libero.it

http://www.itisfermi.org 

ITC "Luxemburg" Bologna

preside@luxemburg.bo.nettuno.it

http://www.comune.bologna.it/iperbole/itcsrlux 

ITCG "Bianchi" Monza

scuola@itcgbianchi.mi.it

http://www.itcgbianchi.mi.it 

Tutti gli interessati potranno far pervenire alle scuole su indicate le eventuali proposte in merito ai contenuti del documento stesso.


AREA TECNICA E TECNOLOGICA

Proposte per i curricoli 
elaborate dai Dirigenti Scolastici 
con la collaborazione delle parti sociali


 

Parte I
Gli elementi del dibattito

 

1 – Le ragioni dell’iniziativa

Uno degli obiettivi del riordino dei cicli è, come si legge nel Programma quinquennale e nelle risoluzioni parlamentari, quello di superare la storica dicotomia tra istituti finalizzati al proseguimento degli studi e istituti finalizzati all’inserimento nel mondo del lavoro. La nuove istituzioni scolastiche superiori si chiameranno tutte licei, saranno articolate in quattro aree di riferimento e in un numero contenuto di indirizzi dallo spettro molto largo. La loro definizione, infatti, avverrà con riferimento ad ampi e omogenei settori di saperi, esperienze e attività in cui le discipline, superando le passate differenziazioni gerarchiche, concorreranno a dare consistenza al percorso formativo attraverso pluralità di metodi e complementarità di obiettivi.

In tale ottica, uno degli aspetti più complessi del riordino dei cicli riguarda proprio l’area tecnica e tecnologica che è connotata da variegati e intersecati fattori come:

· la velocità dei cambiamenti da cui viene attraversata,

· la vastità dell’ambito perchè vi confluiscono numerose tipologie di attività economico-produttive e formative fra loro molto diverse,

· le strette connessioni con la formazione professionale e il mondo del lavoro,

· l’esigenza di trovare un giusto equilibrio fra insegnamenti a carattere comune e trasversali e quelli specifici degli indirizzi.

La complessità di questa area è ancora più evidente se si considera che il liceo tecnico e tecnologico, a differenza di altri, deve ricondurre ad unum buona parte di due frastagliati ordinamenti attuali -quello tecnico e quello professionale - a cui oggi si rivolge oltre il 60% degli studenti che frequentano la scuola secondaria superiore. A ciò si aggiunga che il mondo datoriale avanza richieste non facilmente conciliabili: da un lato chiede più cultura, dall’altro non intende rinunciare alle competenze su cui si costruiscono le specializzazioni. "Occorrerà dunque far convivere nel futuro il rafforzamento della dimensione culturale con la capacità di offrire le competenze comuni – ivi comprese quelle relazionali, diagnostiche e decisionali - caratterizzanti un congruo numero di specifiche professionalità. Tale compito potrà essere meglio assolto (……..) offrendo agli studenti un ristretto e qualificato numero di indirizzi flessibili che diano competenze spendibili sia sul mercato del lavoro, sia per l’accesso alla formazione tecnica superiore, sia per l’accesso all’Università." ("L’Istruzione Tecnica: attualità e prospettive", Direzione Generale per l’Istruzione Tecnica, 2000)

Tutto ciò comporta che:

Questo quadro, così composito, complesso e con tanti nodi ancora da sciogliere, ha indotto il Dipartimento per lo sviluppo dell’istruzione a promuovere una serie di azioni (analisi dell’esistente, convegni, colloqui con testimoni privilegiati, seminari con i Dirigenti scolastici dei vari settori, incontri con le forze sociali) per raccogliere elementi conoscitivi. Intorno alla varie tematiche si sono in tal modo ottenuti autorevoli contributi e condivise riflessioni, sintetizzati in questo documento che si ritiene opportuno sottoporre all’attenzione della Commissione per agevolarne i lavori e senza volerne in alcun modo pregiudicare o condizionare le decisioni.

Il documento è strutturato in tre segmenti così articolati:

  1. una prima parte in cui sono riportate le tematiche comuni con l’indicazione degli aspetti condivisi e i nodi problematici emersi. Tali tematiche riguardano
  2. - la descrizione del percorso seguito per compiere le analisi di settore necessarie a individuare il tipo di terminalità a cui tendere;

    - l’indicazione delle competenze di base e trasversali comuni a tutti gli indirizzi;

    - le ipotesi di articolazione dei curricoli a livello di macro aree;

    - le azioni di tipo didattico e organizzativo da sviluppare per dare coerenza ed efficacia all’intervento educativo;

    - gli elementi e le problematiche connesse alla realizzazione di forme di rapporto sistematiche fra scuola e mondo del lavoro;

    - le possibili modalità di intervento per attuare sistemi integrati di formazione.

  3. una seconda parte in cui, settore per settore, sono specificamente descritte
  4. - realtà e tendenze da cui partire per definire la terminalità dei curricoli,

    - il quadro delle competenze in uscita riferite a ciascun indirizzo e a ciascuna opzione.

  5. una terza parte in cui sono riportati l’elenco degli incontri svolti e quello dei partecipanti.

 

2- Aspetti condivisi e nodi problematici

I gruppi di lavoro, organizzati per indirizzo di appartenenza, hanno operato l’analisi del settore di riferimento e, in relazione alle linee di tendenza e di sviluppo del mondo economico-produttivo e sociale, si sono interrogati sull’evoluzione dei rispettivi profili culturali e professionalizzanti.

Hanno individuato, di conseguenza, le competenze di base, trasversali e di indirizzo funzionali allo sviluppo della persona, all’inserimento nel mondo del lavoro ed al proseguimento degli studi in percorsi post-secondari e universitari.

Attenta riflessione è stata dedicata al rapporto scuola - mondo del lavoro e alla integrazione fra i segmenti formativi.

Sui documenti prodotti è stato aperto, successivamente, un confronto fra i dirigenti scolastici e i rappresentanti del mondo del lavoro. Dal dibattito sono emersi sia aspetti comuni e condivisi sia nodi problematici, di cui si forniscono, in sintesi, le risultanze.

Sono stati analizzati i settori di riferimento di tutti gli indirizzi relativi all’Area tecnica e tecnologica per trovare punti di connessione tra istruzione, formazione e mondo del lavoro e per individuare i vari profili.

Sull’analisi dei settori specifici, sulla necessaria coerenza dei vari percorsi formativi e sulla prescrittività e "sostenibilità" degli obiettivi i singoli gruppi hanno trovato elementi di forte condivisione.

Il profilo in uscita dello studente del liceo tecnico e tecnologico, pertanto, nasce dall’osservazione dei bisogni delle giovani generazioni, dalle esigenze formative della società contemporanea e da quelle occupazionali dei vari settori.

Dal dibattito e dai documenti prodotti sono emerse numerose indicazioni e sono state individuate competenze traversali e di base, comuni a tutti gli indirizzi, di natura cognitiva, comportamentale e relazionale.

Si tratta di sviluppare le attitudini a:

che, in sostanza, portano all’acquisizione delle capacità:

Per gli specifici indirizzi le indagini di settore hanno consentito di individuare linee di tendenza e raggruppamenti di funzioni e/o ruoli significativi - che trovano riscontro nei profili curricolari delineati e descritti in dettaglio nelle pagine seguenti - nonchè competenze di indirizzo declinate in relazione alla specificità delle opzioni ipotizzate.

Il dibattito all’interno dei gruppi di lavoro ha evidenziato posizioni dialettiche relative al livello di operatività previsto dalle competenze in uscita e al grado di analiticità nella loro definizione.

I documenti prodotti dai dirigenti scolastici hanno registrato una mediazione tra operatività e concettualità, mediazione che offre allo studente competenze diversificate ed ugualmente spendibili per l’accesso al mondo del lavoro, alla Formazione tecnica superiore, all’Università.

Gli interventi provenienti dal mondo del lavoro, invece, hanno rimarcato, pur nella generale condivisione dell’impostazione dei documenti, una differenziazione di punti di vista, soprattutto in relazione al profilo in uscita dello studente, differenziazione più accentuata per certi settori (trasporti, turismo, industriali). In particolare le divergenze riguardano:

profilo in uscita funzionale all’immediato inserimento nel mondo di lavoro

carattere professionalizzante della formazione

sequenzialità della professionalizzazione

competenze rigidamente settoriali

 

L’insieme delle ipotesi di lavoro relative ai nuovi curricoli ha tenuto conto dei seguenti elementi:

· la contrazione di un anno nel percorso formativo globale

· la generale riduzione verso le 30 ore settimanali

· la richiesta di cultura di base e di licealità

· la possibilità di uscite laterali verso la Formazione Professionale con forme di integrazione e un sistema di crediti trasparente e condiviso

· la possibilità di integrare il percorso curricolare con attività a carattere professionale tendenti a dare competenze certificate

· il completamento della preparazione con i corsi post-diploma o universitari

I curricoli vengono ripartiti fra biennio e triennio perché diverse sono le indicazioni fornite al riguardo dalla normativa.

Struttura dei primi due anni

La struttura di questa parte del curricolo, tenuto conto che coincide con la conclusione dell’obbligo scolastico e che oltre al consolidamento delle conoscenze si prefigge di ri-orientare lo studente anche attraverso una prima caratterizzazione dell’indirizzo, si potrebbe configurare come segue:

MONTE ORE BIENNIO (30 ore x 33 settimane x 2 anni) = 1980 ore

 
  • QUOTA NAZIONALE

AREA DI EQUIVALENZA 50% - 60%*

- ambito linguistico - espressivo

- ambito scientifico - matematico

- ambito tecnologico

- ambito antropolopogico - ambientale

 

AREA DI INDIRIZZO 30% - 20% *

 

80%

  • QUOTA A DISPOSIZIONE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

20%

*Secondo quanto indicato dal Parlamento, si può destinare all’orientamento e al recupero fino a un massimo del 10%. Ciascuna scuola, in relazione alle proprie esigenze, può scegliere di utilizzarlo nella misura più idonea tenendo conto che la didattica orientante delle discipline può già rispondere a queste specifiche esigenze.

Struttura del triennio conclusivo

La struttura di questa parte del curricolo tiene conto della necessità di ampliare la cultura generale di base e di garantire competenze professionali non rigidamente orientate.

Si potrebbe configurare come segue:

MONTE ORE TRIENNIO (30 ore x 33 settimane x 3 anni) = 2970 ore

 

  • QUOTA NAZIONALE

AREA DI EQUIVALENZA 40%

AREA DI INDIRIZZO 20%

AREA DI OPZIONE 20%

 

 

80%

  • QUOTA A DISPOSIZIONE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

20%

 

Nel riflettere sulla struttura dei singoli curricoli è stata posta attenzione alla continuità con il ciclo di base, sia per i possibili vincoli di sistema nell’insegnamento di talune discipline, sia per assicurare una transizione tra i due cicli funzionale alla crescita della persona dell’alunno.

Tale considerazione è rinforzata dalla circostanza che l’obbligo scolastico si conclude dopo i primi due anni del ciclo superiore, ma si sviluppa nei precedenti sette anni.

I punti sui quali è possibile individuare elementi significativi di continuità con il ciclo di base e di qualificazione metodologica della didattica sono i seguenti:

 

Uno dei punti innovativi del riordino del sistema formativo è la spinta a superare la separazione esistente tra scuola e mondo del lavoro per favorire l’integrazione tra il sistema di istruzione e la realtà operativa.

Gli stage/tirocini, introducendo organicamente nei curricoli scolastici elementi di cultura del lavoro accanto alla cultura di base, possono costituire un primo passo in questa direzione: essi, infatti, inducono la ricomposizione dei saperi, integrano e arricchiscono l’azione formativa, consolidano il terreno su cui potranno più agevolmente inserirsi le iniziative post-secondarie. Inoltre, l’esperienza sul campo, in quanto occasione per misurare capacità, aspirazioni, interessi, ha anche carattere orientativo, per cui consente ai giovani di prefigurare il quadro della vita lavorativa e di fare scelte più consapevoli.

Un altro aspetto caratterizza poi questa forma di rapporto: i processi così originati hanno ricadute positive per la scuola (intesa come laboratorio in cui si preparano, si rielaborano e si diffondono le esperienze) e per il sistema delle imprese, (sollecitato a comprendere meglio i bisogni di formazione delle nuove generazioni e le loro potenzialità), né va sottaciuto che in diversi casi essi sono anche un modo per avvicinare offerta e domanda di lavoro.

I gruppi di lavoro hanno condiviso la valenza formativa dello stage che è così connotato:

· costituisce parte integrante dell’insegnamento delle discipline caratterizzanti l’indirizzo

· rappresenta un'esperienza significativa sia per il docente (test sull’efficacia dell’attività didattica) sia per lo studente (autovalutazione del processo formativo)

· è incentrato sugli studenti con il supporto dei tutor designati dalla scuola e dall'azienda con il compito di preparare gli alunni all’esperienza di lavoro, di seguirne lo svolgimento e di verificarne la ricaduta sulla formazione

· diventa credito scolastico

Risultano condivisi i seguenti punti:

obbligatorietà: la obbligatorietà di tirocinio presente in alcuni indirizzi ha prodotto un patrimonio di esperienze positive che ne consigliano la esportabilità anche in tutti gli indirizzi;

organizzazione e progettazione: lo stage va accuratamente progettato e rigorosamente programmato, sottratto ad ogni forma di improvvisazione, come strumento efficace per la crescita umana e per la formazione professionale dello studente; gli strumenti operativi saranno rappresentati, come di consueto, da protocolli comuni, accordi di programma, convenzioni specifiche, convenzioni locali. Di particolare utilità può risultare la Guida ai tirocini e stage aziendali realizzata dal Ministero e inviata a tutte le scuole.

esiti e ricaduta sulla didattica: è utile che ad una esperienza pratica faccia seguito una nuova fase di sistemazione concettuale, seguita da un ulteriore periodo di verifica sul campo: l’alternanza ripetuta costituisce una efficace forma di complementarità nella trasmissione del sapere e nell’osmosi tra nuclei concettuali ed operatività;

valorizzazione: l’esperienza di raccordo con il mondo del lavoro attraverso stage/tirocinio può contribuire alla valorizzazione della didattica, dell’immagine esterna della scuola, del diplomato e dell’esperienza stessa. Può, infatti, migliorare la didattica ordinaria soprattutto nelle materie connesse all’esperienza effettuata; può conferire accredito della scuola come partner formativo affidabile nei confronti delle aziende del settore; può aiutare lo studente a stabilire rapporti di conoscenza reciproca e di collaborazione diretta con potenziali datori di lavoro; può contribuire, attraverso la valutazione e la sistematizzazione teorica, all’autonomia della ricerca e sviluppo della scuola.

Risultano, tuttavia problematici i seguenti punti:

temporalità e durata: la collocazione temporale nell’arco dello svolgimento dell’anno scolastico e l’opportunità di una consistente durata dello stage/tirocinio mal si conciliano con strutture organizzative e didattiche rigide. Pertanto, richiedono all’istituzione impegno e flessibilità nella scansione armonica dei diversi momenti, flessibilità oggi resa possibile dall’autonomia scolastica.

reperibilità delle aziende: lo stage non è sempre di facile realizzazione sia per la mancanza di cultura della collaborazione fra istruzione ed impresa sia per la disomogenea presenza sul territorio nazionale di attività produttive ed industriali. In qualche caso il ricorso ad alternative quali l’impresa simulata può rappresentare una utile soluzione.

 

La recente normativa indica nell’integrazione-concertazione fra formazione e contesto socio-economico uno degli strumenti da usare per la difesa e lo sviluppo dell’occupazione. L’analisi della situazione esistente ha evidenziato, come dato costante, processi assai diversificati da Regione e Regione sia sul piano qualitativo sia quantitativo, ma ha anche consentito di identificare i tipici ambiti prioritari di raccordo con la FP e le attività di apprendistato:

Il quadro presentato delinea solo parzialmente le modalità di interazione fra sistemi formativi. L’obiettivo di fornire un profilo professionale "concluso e per sempre" non rientra fra quelli presi in considerazione per almeno due ragioni:

1. il tempo complessivo dedicato al percorso di istruzione non consente di raggiungere lo stesso livello di dettaglio previsto dai tradizionali ordinamenti scolastici;

2. l’obiettivo di raggiungere, con il diploma conclusivo, un livello di competenza sufficiente ad incanalare un’intera vita lavorativa non è più perseguibile. Il tempo dello studio e quello del lavoro, in precedenza separati e sequenziali, si struttureranno in futuro come un’alternanza di fasi e di integrazione.

Il completamento e l’affinamento della professionalità dovrà, pertanto, avvenire in una fase successiva al diploma e non necessariamente in una sola volta. E’ molto probabile che, ad un primo ciclo formazione-lavoro, ne facciano seguito altri, per seguire le mutate condizioni del mondo del lavoro e per rispondere alla richiesta di nuove e diverse competenze.

I cicli di specializzazione professionale post-diploma dovranno, quindi, rappresentare non solo un’appendice del diploma, ma moduli che si possono acquisire e spendere anche più volte nell’arco di una vita lavorativa.

Per risultare efficaci, essi dovranno rispondere ad alcuni requisiti:

- specificità mirata ad un segmento operativo preciso;

- integrazione concertata fra i diversi soggetti interessati all’elaborazione ed all’utilizzo delle competenze;

- certificabilità definita in termini di crediti professionali e di competenze spendibili.

L’incontro fra soggetti che operano nella scuola e soggetti presenti nel mondo del lavoro dovrà costituire costante riferimento per riflettere sui punti nodali del rapporto, ricavare suggerimenti per la ricerca e l'innovazione e, soprattutto, per acquisire proposte in relazione a:


Parte II
Le proposte elaborate dai gruppi di lavoro


indirizzo:
GESTIONE E SERVIZI PER L’ECONOMIA

 

1 - Le ragioni delle scelte

In passato le figure professionali del settore economico-aziendale ricoprivano un notevole livello nella gerarchia delle prestazioni lavorative e, conseguentemente, godevano di altrettanta considerazione sociale. Ciò è avvenuto anche per la capacità degli Istituti Tecnici e Professionali di rinnovarsi, in assenza di riforme, con la modifica degli Ordinamenti, l’istituzione di specializzazioni e la realizzazione di sperimentazioni dettate dai mutamenti della società che veniva trasformata dall’irrompere dell’informatica e della telematica. Ma tutto questo non è bastato perché i saperi sono cresciuti in modo esponenziale, l’automazione e l’utilizzo delle tecnologie pervadono ormai ogni professione, il mondo è divenuto "diverso" per la globalizzazione delle conoscenze, la interdipendenza della produzione, la dominanza del capitale finanziario.

Tale mutata realtà pone nuovi problemi alla scuola che, nella prospettiva dell’autonomia, deve tener conto dei diversi bisogni formativi di una società così connotata e di un sistema economico che ha cambiato i suoi sottosistemi di produzione e di scambio.

Si tratta quindi di elaborare un nuovo progetto formativo di tipo liceale costruito intorno al sapere economico che, partendo dalla individuazione delle competenze necessarie alla persona e alla società, disegni un curricolo adeguato e coerente, in grado di valorizzare anche le ricchezze offerte dalle identità socio-economiche locali.

Le analisi del settore, soprattutto visto in prospettiva, evidenziano le seguenti tendenze da cui si suggerisce di partire per progettare il curricolo degli studi:

· studio approfondito dei mercati, del comportamento dei consumatori e delle tecniche di comunicazione

· necessità di documentarsi attingendo a diverse fonti di informazione fra cui prevalgono quelle telematiche

· esigenza di relazionare, rappresentare e ricercare soluzioni ottimali con riferimento a problemi di diversa natura (patrimoniali, economici, finanziari, logistici ecc.) usando supporti informatici

· ricorso esteso all’automazione integrata dell’intero processo amministrativo-produttivo-commerciale

· attenzione rivolta al processo di pianificazione-controllo-valutazione effettuato con l’utilizzo del computer

· tendenza a trasferire all’esterno numerose attività prima svolte con risorse interne

· espansione delle aziende senza fini di lucro e di volontariato (terzo settore)

· centralità della comunicazione (interna, istituzionale, agli utenti, ai finanziatori ecc.) e della gestione delle risorse umane nella definizione delle strategie aziendali

· consolidamento di nuove professionalità legate al diffondersi dell’e-business

· ricerca di equilibri tra old e new economy

· ricerca di nuovi modelli per la strategia di impresa (promozione della imprenditorialità)

Tali fattori inducono a centrare il curricolo su:

· macroeconomia e aspetti giuridici connessi ai processi produttivi, di scambio e finanziari

· dimensione economica e finanziaria della gestione aziendale

· ricerca di soluzioni organizzative e processuali che assicurino elevati livelli di efficacia e di efficienza

· attenta gestione delle risorse umane

· tecniche e strategie di marketing e della comunicazione

· ricerca, lettura e interpretazione di informazioni acquisite anche per via telematica

· elaborazione e rappresentazione di dati, stesura di documenti con supporti informatici

 

2. - Il quadro delle competenze in uscita

Il profilo in uscita dello studente del Liceo Economico nasce dall’osservazione attenta dei bisogni delle giovani generazioni e dalle esigenze formative della società contemporanea, che richiede una formazione flessibile ed al passo con la complessità degli attuali scenari socio-economici, così come sono stati configurati nel punto 1.2 della Premessa. Si fonda pertanto su:

· solida cultura di base

· buone capacità logiche, linguistico-espressive e relazionali

· capacità di apprendere in modo autonomo

· ampia piattaforma di competenze del settore, in particolare quelle legate alla cultura d’impresa, alle dinamiche del mercato e alla gestione automatizzata delle procedure

Il diplomato del Liceo Economico dovrebbe pertanto saper affrontare e risolvere problemi gestionali nei vari tipi di azienda, facendo ricorso alla flessibilità e alla capacità di progettare, organizzare e gestire le attività economiche in collaborazione con altri. Ciò gli permetterà di inserirsi efficacemente nelle aree Amministrazione e Controllo, Comunicazione e Marketing, Servizi all’Impresa.

Al termine dell’iter di formazione il diplomato dovrebbe saper padroneggiare un organico intreccio di competenze di base-trasversali e di indirizzo e potrà quindi operare in strutture economiche di varia natura svolgendo compiti operativi di diverso livello in relazione alla complessità aziendale. Inoltre, quanto acquisito gli fornirà la base di competenze valide per svolgere lavoro autonomo e per assumere iniziative imprenditoriali.

Più in dettaglio, le competenze dell’indirizzo possono essere così articolate:

2.1 Competenze di indirizzo

Queste competenze, di natura tipicamente economico-giuridico-aziendale, costituiscono il cuore del curricolo e sono finalizzate a costruire quella organica conoscenza attorno a un unico asse di sapere che è la base della formazione. Ad esse verrà poi dato maggiore spessore attraverso gli approfondimenti derivanti dagli insegnamenti inseriti nelle opzioni. Sempre facendo riferimento a quanto è emerso nel dibattito e nei documenti di lavoro, si riporta la sintesi delle indicazioni fornite:

· Collocare i fenomeni aziendali nella dinamica del sistema giuridico nazionale e internazionale

· Orientarsi nella normativa civilistica e fiscale

· Riconoscere i diversi modelli organizzativi dell’azienda

· Analizzare organizzare e gestire il sistema azienda

· Applicare i principi generali e fondamentali relativi al controllo di gestione attraverso strumenti informatici

· Leggere ed interpretare il sistema azienda nei suoi modelli, processi e flussi informativi

· Contribuire alla stesura del bilancio di esercizio

· Analizzare i bilanci di imprese appartenenti a diversi settori per valutarne gli aspetti positivi e quelli critici

· Inquadrare l'attività di marketing e riconoscerne le principali articolazioni

· Cogliere il ruolo strategico della comunicazione integrata d’impresa

· Utilizzare le tecnologie avanzate per la comunicazione interna ed esterna

· Elaborare dati contabili, interpretarli e rappresentarli efficacemente ricorrendo a strumenti informatici e a software gestionali

2.2 Competenze riguardanti le singole opzioni

L’analisi delle attività che caratterizzano l’ambito economico e le tendenze emerse dalle indagini di settore consentono di individuare raggruppamenti di funzioni e di ruoli significativi che possono risultare coerenti sotto il profilo curricolare.

Si intende riferirsi a quella ripartizione di compiti che distingue fra chi si occupa prevalentemente di fenomeni connessi:

Alla luce di queste considerazioni si ritiene di poter ipotizzare le seguenti opzioni:

· Amministrazione e Controllo

· Comunicazione e Marketing

· Servizi alle imprese

di cui si disegnano di seguito a grandi linee le competenze in uscita.

1. Opzione "Amministrazione e Controllo"

· Collaborare alla ricerca di soluzioni organizzative e gestionali

· Intervenire nella predisposizione e nell’analisi del sistema della previsione e dei consuntivi

· Utilizzare le norme civilistiche e fiscali al fine di una corretta gestione aziendale

· Partecipare alla individuazione delle strategie finanziarie

· Partecipare alla definizione delle strategie di impresa

· Programmare, rilevare e controllare l'attività aziendale utilizzando procedure operative automatizzate

· Redigere rapporti sulla gestione aziendale rivolti a differenti destinatari

· Interpretare documenti e pubblicazioni economico-aziendali, anche in lingua inglese

· Interpretare la dinamica dei valori aziendali attraverso l’analisi dei documenti

2. Opzione "Comunicazione e Marketing"

· Utilizzare i codici e le tecniche della comunicazione funzionali a situazioni diverse, anche attraverso strumenti multimediali

· Collaborare a tradurre in obiettivi di comunicazione le strategie aziendali

· Comunicare in inglese e in almeno un’altra lingua straniera utilizzando linguaggi settoriali

· Impostare e realizzare una ricerca di mercato ed elaborarne i risultati

· Contribuire ad impostare piani di marketing gestendo i fattori di marketing mix

· Contribuire a risolvere problemi di convenienza economica relativi alle scelte di marketing

· Utilizzare le tecnologie informatiche per la gestione e il controllo delle azioni di marketing

· Redigere rapporti e relazioni di carattere aziendale in italiano, in inglese e in un’altra lingua straniera

3. Opzione "Servizi alle imprese"

 

3 – Il confronto con il mondo del lavoro

Il documento redatto dal gruppo di lavoro è stato presentato l’8 marzo a esponenti delle forze produttive e sindacali del settore per acquisire il loro parere.

Il dibattito ha evidenziato una sostanziale condivisione dell’impianto proposto e un particolare apprezzamento per:

· la sottolineatura data alle competenze trasversali,

· la rispondenza delle competenze caratterizzanti l’indirizzo ai bisogni formativi del settore,

· gli ambiti individuati per le tre opzioni,

· l’inserimento del rapporto scuola-lavoro come elemento formativo da valorizzare e rendere obbligatorio (ma a tale riguardo è stato raccomandato un più severo controllo perché l’esperienza attuale denuncia scarso rispetto delle disposizioni impartite in merito),

· la richiesta di estendere i corsi post diploma purché di durata contenuta entro 6-12 mesi (anche a tale riguardo è stato raccomandato un maggiore controllo per assicurare agli interventi formativi qualità e rispondenza alle esigenze del territorio).

Un intervento ha evidenziato l’opportunità di inserire metodi e contenuti che diano il necessario supporto allo svolgimento di attività consulenziali, oggi sempre più richieste e non solo esercitate da chi svolge lavoro indipendente.

HANNO COLLABORATO

· Isp. Liliana BORRELLO - M.P.I.
· Isp. Marta GENOVIE' DE VITA - M.P.I.
· Dir. Scol. Renella BANDINELLI - Ist. "Olivetti/Calligari" - Ravenna 
· Dir. Scol. Teresa CORDA - Ist. "Matteucci" - Roma
· Dir. Scol. Paola DE DONATO - Ist. "Luxemburg" - Bologna
· Dir. Scol. Ubaldo GRIMALDI - Ist. "Tilgher" - Ercolano (NA)
· Dir. Scol. Anna Maria IAPICHINO - Ist. "Pessina" - Como
· Dir. Scol. Massimo MAZZONCINI - Ist. "Pacinotti" - Pisa
· Dir. Scol. Roberto OLMI - Ist. "Einaudi" - Genova
· Dir. Scol. Cecilia PIROLO - Ist. "Romanazzi" - Bari
· Dir. Scol. Rosa Maria ROMANO - Ist. "Pertini" - Crotone

*Si ringraziano il Dir. Scol. Ubaldo Grimaldi e il Prof. Enrico Cozzolino per il lavoro di revisione 
e di editing


indirizzo:
GESTIONE E SERVIZI PER IL TURISMO

 

1 – Il contesto di riferimento

Il settore turistico coinvolge un numero crescente di persone e, particolarmente in Italia, rappresenta un'attività economica e culturale di tutto rilievo. È, quindi, necessario per il suo funzionamento ed il suo corretto sviluppo che si possa contare su personale preparato, non solo a livello esecutivo, ma anche in compiti di coordinamento e promozione intermedia. Specifiche professionalità sono particolarmente richieste in un Paese ad alta vocazione turistica, il cui patrimonio culturale, storico, artistico, archeologico è riconosciuto di inestimabile valore, sia a livello nazionale, sia a livello internazionale.

I cambiamenti che, in questi ultimi anni si sono verificati, sia nella struttura della società sia nelle abitudini di viaggio e di turismo, hanno interessato non soltanto il settore del trasporto, della ricettività, della ristorazione, ma anche altri aspetti, come l’animazione e l’assistenza; questi aspetti costituiscono, in definitiva, le attività a più alto valore aggiunto nell’ambito turistico.

Nella revisione dell’indirizzo si è, quindi, tenuto conto delle seguenti considerazioni:

La struttura proposta per il quinquennio dell’indirizzo turistico rispetta i due principali assi progettuali cui si è ispirata la riforma dei cicli: da una parte segue criteri di essenzialità, criticità e storicità, dall’altra promuove lo sviluppo di un percorso formativo graduale e progressivo ed assicura il pieno raccordo delle differenti istituzioni scolastiche con il contesto territoriale e con il mondo del lavoro.

Ciò ha richiesto la ridefinizione del ruolo e del peso delle diverse aree disciplinari: al sostanziale mantenimento degli spazi destinati alle materie "comuni", ha fatto riscontro una radicale riduzione dello spazio assegnato alle materie tradizionali "di indirizzo". Si è mirato, cioè, ad assicurare l’acquisizione di solide competenze trasversali e di base, integrate da competenze di indirizzo. Saranno da prevedere anche momenti di aggiornamento ricorrente delle competenze e delle abilità tecniche di settore.

I due tradizionali settori della formazione di supporto all’attività turistica – quello turistico e quello alberghiero – hanno in comune molte delle competenze generali richieste al personale che vi opera. Di conseguenza, la scelta di riunirli in un unico indirizzo è apparsa praticabile, sia pure a due condizioni:

a) circoscrivere l’attenzione (oltre che sulle competenze trasversali e di base) su alcune competenze "di indirizzo", di livello non specialistico, rinviando ad altre sedi il completamento della professionalità a livello operativo;

b) ricorrere, negli ultimi tre anni, ad un numero limitato di opzioni che consenta di fornire elementi di formazione di settore almeno parzialmente significativi.

Ai futuri operatori del settore turistico occorrono conoscenze, capacità e competenze in parte comuni ed in parte specifiche. Un servizio di qualità richiede in ogni caso non il semplice svolgimento esecutivo di mansioni rigidamente predefinite quanto la creatività ed il coinvolgimento personale nell’instaurare e sviluppare le consuete relazioni professionali.

La capacità relazionale degli operatori, la cura dell’informazione e la personalizzazione dei prodotti e dei servizi diventano, in definitiva, requisiti centrali.

2 - Il quadro delle competenze in uscita

Per individuare le competenze trasversali e di base che connotano attualmente il settore turistico occorre tener conto dei cambiamenti in atto nella società e nel mondo del lavoro.

Il personale che opera nei diversi profili lavorativi del settore turistico dovrebbe possedere:

Di conseguenza, il diplomato dell’indirizzo turistico dovrebbe essere in possesso, al termine del quinquennio di studi, di competenze di base e trasversali e di alcune competenze di indirizzo. Su queste, con brevi moduli di formazione post-diploma, si dovrebbero innestare competenze più specialistiche.

Si descrive il quadro delle competenze di indirizzo individuate:

Competenze di indirizzo

Tali competenze – che si ritiene debbano essere comuni a tutti i diplomati dell’indirizzo turistico – saranno poi integrate in modo parzialmente differenziato all’interno delle tre opzioni previste, come indicato nelle pagine seguenti.

 

opzione 1

Turismo - intermediazione e produzione

A conclusione del quinquennio di studi, lo studente è in grado di:

 

opzione 2

Turismo e ricettività

A conclusione del quinquennio di studi, lo studente è in grado di :

 

opzione 3

Turismo e ristorazione

A conclusione del quinquennio di studi, lo studente è in grado di :

3. Il confronto con il mondo del lavoro

Il 15 marzo, il documento elaborato dal gruppo di lavoro è stato presentato all’attenzione del mondo del lavoro di riferimento. La discussione è stata ampia e ricca di apporti. Se ne offre una sintesi dei più significativi:

Altri punti emersi:

HANNO COLLABORATO

· Isp. Luigia SAVINO - M.P.I.
· Isp. Gaetana CONTI - M.P.I.
· Esp. Vittoria DE MARCO - M.P.I.
· Dir. Scol. Alfonso BENVENUTO- Ist. "Panzini" - Senigallia
· Dir. Scol. Gianfranco CARLONI - Ist. "Marco Polo" - Firenze
· Dir. Scol. Gianna COLAGRANDE - Ist. "Rendina" - L'Aquila
· Prof.ssa Flavia DE VINCENZI - Ist. "Marco Polo" - Roma
· Dir. Scol. Ottavia MADARO - Ist. "Moro" - S.Cesarea T.
· Dir. Scol. Antonio PACIFICO - Ist. "Gorjux" Bari
· Dir. Scol. Antonio PETROLINO - Ist. "Colombo" - Roma
· Dir. Scol. Emma URGESI - Ist. "Bottardi" - Roma


indirizzo:
GESTIONE E SERVIZI PER
L’AMBIENTE E IL TERRITORIO

 

1 - Il quadro delle competenze in uscita

Per l’indirizzo sono state previste due opzioni:

Il mondo del lavoro, da tempo, richiede una solida preparazione culturale di base coniugata a capacità tecnico-operative ed a una elasticità rielaborativa coerente con le mutate esigenze tecnologiche del settore edilizio in continua e costante evoluzione.

Pertanto sono state individuate per ciascuna opzione le seguenti competenze:

Progettazione, costruzione e cantiere

A conclusione del quinquennio di studi, lo studente è in grado di :

Topografia, estimo e ambiente

A conclusione del quinquennio di studi, lo studente è in grado di :

2 - Il confronto col mondo del lavoro

I contributi venuti dalla rappresentanza del mondo del lavoro e dalle associazioni di categoria mostrano punti di vista che rispecchiano le diverse esigenze.

E’ stata richiesta una maggiore specializzazione e la possibilità di reperire figure professionali già specializzate.

A questo proposito è stato rilevata l’impossibilità, con l’attuale strutturazione del monte ore scolastico, di creare figure competenti e specialistiche, soprattutto in topografia, nel rilievo cartografico, fotogrammetrico e satellitare.

Inoltre è stata espressa l’inutilità di rincorrere un diploma finito: è auspicabile avere un diploma articolato in più aree per meglio caratterizzare l’indirizzo con successive iniziative di specializzazione condotte in maniera organica e funzionale alle esigenze del mercato del lavoro.

L’istituzionalizzazione dello stage come momento di formazione ha trovato la convergenza delle opinioni di tutti i convenuti che pure hanno apprezzato l’impostazione didattica che mette in luce l’acquisizione di competenze trasversali.

Perplessità è stata espressa da qualche parte in ordine alla sparizione del corso per geometri con la conseguente abolizione del titolo finale.

E’ stata ancora sottolineata la sovrabbondanza dei contenuti dei diplomi per la necessità di lasciare a momenti successivi di formazione l’acquisizione di nuove competenze attraverso le diverse forme di professionalizzazione offerte: corsi di formazione regionali, IFTS e lauree triennali.

Infine è stata sottolineata la necessità di omogeneizzare, nel biennio, le aree di indirizzo per consentire l’attivazione di passerelle.

HANNO COLLABORATO

· Isp. Marcello DELLA GALA - M.P.I.
· Dir. Scol. Luciano BROGONZOLI - Ist."Ferrini" - Verbania
· Dir. Scol. Salvatore CHIAPPALONE - Ist. "Righi" - Reggio Calabria
· Dir. Scol.Alfea FAION - Ist. "Palladio" - Treviso
· Dir. Scol. Salvatore FORTE - Ist. "Dell'Acqua" - Legnano
· Dir. Scol. Mario MARCANTE - Ist. "Bianchi" - Monza
· Dir. Scol. Francesco ROSSI - Ist. "Gramsci" - Prato


indirizzo:
GESTIONE E SERVIZI PER
LA PRODUZIONE DEI BENI

ambito di riferimento operativo
TRASPORTI

 

1 – Il quadro di riferimento

L’attuale ordinamento è caratterizzato da un indirizzo inserito nel settore industriale (costruzioni aeronautiche) e dagli istituti tecnici aeronautici e nautici.

L'ambito di riferimento operativo dei trasporti è caratterizzato dal complesso e vasto mondo delle attività legate al "mezzo di trasporto": la sua nascita (progettazione, realizzazione), il suo mantenimento in esercizio, la sua conduzione, l’assistenza ai suoi spostamenti, l’indotto relativo alla gestione commerciale ed all’organizzazione stessa della spedizione, nelle sue varie diversificazioni e motivazioni.

Le figure professionali di tecnici che, a vario titolo, trovano collocazione all’interno di tale area, sicuramente diverse tra loro, sono accomunate da un filo conduttore logico che costituisce la piattaforma culturale specifica della filiera.

2 – Il quadro delle competenze in uscita

Il tecnico del trasporto dovendo operare in ambito internazionale, deve acquisire, nel corso del quinquennio, le seguenti competenze:

Le competenze individuate vanno ulteriormente integrate con quelle generali dell’indirizzo Gestione e servizi per la produzione dei beni, nonché dettagliate in rapporto alle opzioni.

Per meglio decodificare i bisogni formativi del profilo professionale base e delle varie opzioni su di esso articolabili si possono ipotizzare competenze accorpate per:

Costruzione e manutenzione del mezzo di trasporto

Le attività legate alla costruzione e manutenzione riguardano:

con curvature per

Conduzione del mezzo di trasporto

Le attività legate alla costruzione e manutenzione riguardano:

- Assistenza alle "navigazioni" da terra.

con curvature per

Organizzazione e gestione del trasporto

Le attività legate alla organizzazione e gestione del trasporto riguardano principalmente la logistica del trasporto intermodale nelle sue varie componenti ed interconnessioni.

3. Il confronto con il mondo del lavoro

Nell’incontro di presentazione della proposta di articolazione del curricolo e della strutturazione del percorso dell’ambito trasporti, mentre veniva universalmente apprezzato lo sforzo di coinvolgimento delle aziende alle iniziative della Riforma della Scuola da parte del Ministero della Pubblica Istruzione, venivano avanzate le seguenti osservazioni:

HANNO COLLABORATO

· Isp. Pasquale RUSSO - M.P.I.
· Esp. Giuseppe CIOTOLA - M.P.I.
· Dir. Scol. Antonio TROISI - ITN- Gaeta
· Dir. Scol. Abramo SPINELLA - ITN- La Spezia
· Dir. Scol. Mario VELTRI - ITN- Ancona


indirizzo: 
GESTIONE E SERVIZI PER LA PRODUZIONE DEI BENI

 

1 - Le ragioni delle scelte

Le attività economico-produttive, in questi ultimi anni, sono interessate da una rivoluzione epocale, sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo e da una forte tendenza alla terziarizzazione. In tale scenario crescono le richieste di professionalità, sempre più elevate e diversificate, a cui la scuola è chiamata a rispondere attraverso una formazione di base ampia e consolidata, un approccio flessibile ai saperi, in modo da consentire lo sviluppo di capacità di apprendimento continuo, necessario per aggiornare le competenze possedute e acquisirne di nuove. Da qui la scelta di porre particolare attenzione agli strumenti e alle abilità fondamentali, con l'intenzione di tendere non ad un'attenuazione della terminalità ma ad una nuova caratterizzazione della stessa che passa anche attraverso un contenimento numerico degli indirizzi, riconducibili ad un numero ristretto di ambiti con le relative curvature.

2 - Il quadro delle competenze in uscita

Il profilo in uscita dello studente del "Liceo Tecnico e Tecnologico per la gestione e servizi per la produzione dei beni" nasce dall’osservazione attenta dei bisogni delle giovani generazioni e delle esigenze formative della società contemporanea, che richiede una formazione flessibile ed al passo con la complessità degli attuali scenari socio – economici, produttivi e dei servizi tecnologici.

Si fonda, pertanto, su:

Il diplomato del Liceo Tecnico e Tecnologico per la gestione e servizi per la produzione dei beni dovrà acquisire conoscenze e competenze per continuare gli studi in canali post secondari e/o per operare in contesti lavorativi quali:

2.1 Competenze di indirizzo

Le competenze di natura tecnica e tecnologica per l’industria e il terziario avanzato, costituiscono le specificità del curricolo e sono finalizzate a costruire quella conoscenza attorno a un unico asse che è la base della formazione. Ad esse verranno poi dati maggiore spessore e compattezza attraverso gli approfondimenti derivanti dagli insegnamenti degli ambiti di riferimento operativo e delle relative curvature. Sempre facendo riferimento a quanto è emerso dal dibattito e dai documenti di lavoro, si riporta la sintesi delle competenze segnalate in termini di capacità:

L’analisi e la riflessione sulle competenze di indirizzo dei trienni della "gestione e servizi per la produzione dei beni" ha portato all’individuazione di nuclei fondanti nell’ambito di paradigmi di riferimento di culture scientifico/tecnologiche che consentono di perseguire da un lato l’obiettivo delle trasversalità di alcune competenze di base e dall’altro di acquisire competenze generative di altre in opzioni relative ad aree di riferimento operativo.

Tali nuclei fondanti rappresentano i riferimenti della cultura tecnica che, con quella trasversale alle diverse aree del ciclo secondario, individua l’equivalenza culturale che caratterizza il ciclo stesso come sistema dinamico nel saper utilizzare e trasferire le competenze in ambiti specifici in continua e rapida evoluzione.

A titolo esemplificativo si può realizzare uno schema di riferimento delle aree culturali dell’indirizzo "gestione e servizi per la produzione dei beni" mediante l’intersezione dei paradigmi che lo caratterizzano.

I paradigmi assunti consentono di comprendere l’attuale scenario di riferimento scientifico – tecnico – tecnologico con scelte di moduli di base comuni alle diverse aree di riferimento operativo e di moduli specifici di area sia comuni, sia di curvatura.

Il trasferimento dell’ipotesi sul triennio comporta il seguente quadro di riferimento culturale:

PARADIGMI DI CULTURA SCIENTIFICO- TECNOLOGICA

3^

4^

5^

ENERGIA

AUTOMAZIONE

INFORMAZIONE

IDEAZIONE

Moduli di competenze trasversali al settore industriale.

 

Moduli di competenze comuni all’ambito di riferimento operativo.

 

 

 

 

Moduli di competenze comuni all’ambito di riferimento operativo.

 

Moduli di competenze di curvatura nell’ambito dell’area di riferimento operativo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Moduli di competenze di curvatura nell’ambito dell’area di riferimento operativo.

GESTIONE DI PROGETTO

 

Moduli di tecniche di gestione di progetto.

 

Moduli progettuali applicati all’area di riferimento operativo o alle sue curvature.

 

 

 

 

Moduli progettuali applicati all’area di riferimento operativo o alle sue curvature.

 

2.2 Competenze riguardanti le singole opzioni

La riflessione sulle possibili opzioni e relative curvature (individuate mediante la scelta operata dalle scuole nell’ambito di un paniere di discipline/moduli), il cui risultato viene riportato nelle schede che seguono, è stata effettuata attraverso l’analisi delle figure professionali che nel contesto attuale possono rientrare nei diversi ambiti di riferimento operativo.


Scheda n°1

OPZIONE: AMBITO DI RIFERIMENTO OPERATIVO CHIMICO

Figure professionali con riferimento allo studio Confindustria/Organizzazioni Sindacali

PRODUZIONE DI BENI

AREA PROGETTAZIONE INNOVAZIONE PRODOTTO/PROCESSO

AREA PRODUZIONE

AREA LOGISTICA-APPROVVIGIONAMENTI

SERVIZI TECNOLOGICI

AREA MANUTENZIONE

AREA ACQUISTI-APPROVVIGIONAMENTI

AREA QUALITA’

AREA COMMERCIALE

Pertanto, in tale opzione, le curvature possono determinare le seguenti figure professionali:

  • Tecnico chimico dei processi produttivi (con scelta opzionale della tipologia di processo)
  • Tecnico dei servizi chimico biologici (con scelta opzionale dei servizi)
  • Tecnico dei servizi ambientali

Scheda n°2

OPZIONE: AMBITO DI RIFERIMENTO OPERATIVO

ELETTROTECNICO – ELETTRONICA – INFORMATICA

Figure professionali con riferimento allo studio Confindustria/Organizzazioni Sindacali

PRODUZIONE DI BENI

AREA PROGETTAZIONE INNOVAZIONE PRODOTTO/PROCESSO

AREA PRODUZIONE

AREA LOGISTICA-APPROVVIGIONAMENTI

SERVIZI TECNOLOGICI

AREA MANUTENZIONE

AREA ACQUISTI-APPROVVIGIONAMENTI

AREA QUALITA’

AREA COMMERCIALE

Pertanto, in tale opzione, le curvature possono determinare le seguenti figure professionali:

  • Tecnico elettrico dei processi produttivi
  • Tecnico dell’informazione e della comunicazione dei processi produttivi (con scelta opzionale delle tipologie di processo)
  • Tecnico dei servizi elettrici
  • Tecnico dei servizi dell’informazione e della comunicazione

Scheda n°3

OPZIONE: AMBITO DI RIFERIMENTO OPERATIVO MECCANICO

Figure professionali con riferimento allo studio Confindustria/Organizzazioni Sindacali

PRODUZIONE DI BENI

AREA DI PROGETTAZIONE – INNOVAZIONE PRODOTTO/PROCESSO

AREA PRODUZIONE

AREA LOGISTICA – APPROVVIGIONAMENTI

SERVIZI TECNOLOGICI

AREA MANUTENZIONE

AREA QUALITA’

AREA COMMERCIALE

Pertanto, in tale opzione, le curvature possono determinare le seguenti figure professionali:

  • Tecnico dei processi produttivi con scelta opzionale della tipologia di processo
  • Tecnico di servizi di manutenzione con scelta opzionale della tipologia
  • Tecnico impiantista con scelta opzionale della tipologia

Scheda n°4

OPZIONE: AMBITO DI RIFERIMENTO OPERATIVO SISTEMA MODA

Figure professionali con riferimento allo studio Confindustria/Organizzazioni Sindacali

AREA IDEATIVO CREATIVA

AREA PROGETTAZIONE – INNOVAZIONE PRODOTTO / PROCESSO

AREA LOGISTICA – APPROVVIGIONAMENTI

AREA TECNOLOGICO – PRODUTTIVO - ORGANIZZATIVA

AREA PRODUZIONE

AREA LOGISTICA – APPROVVIGIONAMENTI

AREA QUALITA’

AREA MARKETING

Pertanto, in tale opzione, le curvature possono determinare le seguenti figure professionali:

  • Tecnico di ideazione/progettazione (con scelta opzionale della tipologia relativa a filati, collezioni tessuti, collezioni tessuti stampati, abbigliamento, collezioni, accessori e calzature)
  • Tecnico di produzione (con scelta opzionale della tipologia relativa a filati, collezioni tessuti, collezioni tessuti stampati, abbigliamento, collezioni, accessori e calzature)
  • Tecnico di marketing, organizzazione vendite, promozione e sviluppo commerciale prodotto, servizio assistenza cliente e comunicazione immagine

4 - Il confronto con il mondo del mondo del lavoro

Il documento redatto dai dirigenti scolastici degli istituti tecnici e professionali della filiera industriale è stato presentato ai rappresentanti del mondo del lavoro per una discussione propositiva sulle proposte in esso contenute.

Oltre alla consueta dicotomia tra la grande e la piccola impresa che richiedono due livelli di terminalità diversi ampio e flessibile la prima, monoculturale e specialistica la seconda, un'esigenza hanno avanzato tutti i partecipanti agli incontri, la necessità improrogabile, se proprio si va verso la formazione di una professionalità non finita e pronta per l'inserimento nel mondo del lavoro, di momenti di professionalizzazione successivi, non necessariamente affidati alla formazione regionale, se la finitura richiede un intervento leggero.

HANNO COLLABORATO

· Isp. Gaetano CANNIZZARO - M.P.I.
· Isp. Pasquale RUSSO - M.P.I.
· Dir. Scol. Anna AMANZI - Ist. "Amedeo D'Aosta" - L'Aquila 
· Dir. Scol. Franco BOZZUTO - Ist. "Cobianchi" - Verbania
· Dir. Scol. Domenico CALABRÒ - Ist. "Panella" - Reggio Calabria
· Dir. Scol. Rosvaldo FIRERA - Ist. "Fermi" -Napoli
· Dir. Scol. Franco RIGOLA - Ist. "Sella" - Biella


indirizzo:
GESTIONE E SERVIZI
ALLA PERSONA E ALLA COMUNITÀ

 

1 - Le ragioni delle scelte

La proposta di nuovo curricolo muove dalla rilevazione della sempre più cogente attenzione - da parte dei governi di tutti i Paesi Comunitari - alle problematiche della salute, intesa come prevenzione e tutela ed indissolubilmente correlata all’ambiente, nell’ottica del miglioramento della qualità della vita, che rende non più differibile l’interfacciarsi funzionale del sistema "sanità" col sistema "servizi sociali".

Su questo assunto poggia il naturale punto di incontro e di sutura tra le due azioni diverse – gli ITAS e gli IPSS - che debbono dar corpo al curricolo, convergendo nell’alveo comune, costituito dalle discipline dell’area di equivalenza e di indirizzo fissate a livello nazionale, e salvaguardando, nel contempo, le singole tipicità e vocazioni territoriali grazie alle curvature, rese possibili dalle discipline comprese nell’area opzionale di impianto nazionale e dalla quota riservata alla progettazione autonoma degli istituti.

In questa logica la proposta, fondata su di un percorso di ricerca-azione condotto, nell’arco di un quadriennio, da tre ITAS in rete, ha fatto registrare l’unanime consenso dei Dirigenti Scolastici di ITAS ed IPSS che hanno partecipato alle recenti attività seminariali, coordinate dagli Ispettori Tecnici di riferimento.

2 - Il quadro delle competenze in uscita

In linea con l’ormai codificata valenza della scuola superiore, il curricolo propone nuove professionalità polifunzionali che, fondate sulla capacità di porre in relazione competenze scientifiche, tecniche, tecnologiche, legislative e relazionali, risultino facilmente spendibili nel mercato del lavoro per la loro intrinseca flessibilità e costituiscano prerequisiti e crediti riconoscibili per successivi percorsi di livello superiore e/o di ridefinizione ed approfondimento.

Le competenze in uscita sono mirate:

· all’analisi ed alla gestione della salute, intesa come risorsa individuale e collettiva, in relazione alla prevenzione, tutela e salvaguardia della persona e dell’ambiente nel quale vive;

· alla promozione ed alla tutela dei processi di attivazione del potenziale culturale, espressivo, relazionale e ludico di gruppi e singoli soggetti, con particolare riferimento a situazioni di disagio, di emarginazione, di esclusione sociale;

· alla progettazione e gestione dei servizi ed interventi in ambito socio-sanitario, culturale e del tempo libero, rivolti a gruppi e soggetti collettivi appartenenti alle diverse fasce di età.

Il diplomato di questo indirizzo è in grado di:

- esplicare la propria attività all’interno dei sistemi normativi nazionali ed europei;

- sistemizzare ed interpretare i dati rilevati nel contesto normativo di riferimento;

- documentare il proprio lavoro in un linguaggio tecnico-scientifico puntuale;

- sviluppare capacità imprenditoriali nel mondo del terzo settore e della cooperazione sociale;

- utilizzare le tecniche apprese nel contesto della rete di relazioni di riferimento più significative.

Il diplomato può inserirsi, immediatamente o dopo successivi momenti di formazione specialistica, nel mondo del lavoro in attività autonome, o come dipendente di Enti pubblici e privati ed in vari settori del Servizio Sanitario Nazionale.

Può, altresì, proseguire gli studi a livello universitario, o nell’ambito della F.I.S.

Gestione e Servizi alla persona

Oltre alle competenze generali di indirizzo, il diplomato è in grado di:

§ interagire all’interno dei sistemi di individualizzazione e prevenzione delle patologie a rilevanza individuale e sociale;

§ intervenire in attività inerenti il monitoraggio delle patologie;

§ operare in strutture pubbliche o private deputate alla organizzazione e gestione delle attività sanitarie ed assistenziali;

§ operare in attività volte al controllo dell’igiene e della sicurezza ambientale, sia sociale che del lavoro;

§ gestire, anche in modo autonomo, nell’ambito delle sue competenze, le problematiche relative alla promozione della salute individuale, alla prevenzione e riduzione del disagio, alla organizzazione di attività socializzanti e del tempo libero.

Il suo profilo può declinarsi, dunque, nei settori:

1. gestione dei servizi alla persona

2. controllo igienico e sanitario.

Gestione e Servizi alla Collettività

Oltre alle competenze generali di indirizzo, il diplomato è in grado di:

§ avvalersi delle principali metodiche analitiche dell’area controllo e monitoraggio ambientale;

§ utilizzare la relativa strumentazione, scegliendo la più idonea in relazione alle condizioni operative;

§ riconoscere il contesto da analizzare alla luce delle normative vigenti, nazionali ed europee;

§ sistematizzare ed interpretare i dati rilevati nel contesto normativo di riferimento;

§ organizzare e gestire la sua attività, in ambito autonomo ovvero all’interno di sistemi pubblici e privati;

§ promuovere e collegare le risorse formali ed informali del territorio;

§ promuovere e gestire attività volte alla organizzazione del tempo libero in centri ricreativi, campi-gioco, ludoteche ed ospedali;

§ costruire progetti individualizzati per minori e famiglie in difficoltà.

Il suo profilo può declinarsi, dunque, nei settori:

1. gestione dei servizi alla collettività;

2. controllo e monitoraggio ambientale.

HANNO COLLABORATO

· Isp. Gaetano CANNIZZARO - M.P.I.
· Dir. Scol. Adriana IZZI - Ist. "Pertini" - Campobasso 
· Dir. Scol. Roberto CURTOLO - Ist. " D'Annunzio " - Gorizia 
· Dir. Scol. Fausto MELCHIORRI - Ist. " Einaudi " - Badia Polesine
· Dir. Scol. Ida TUMATI - ITAS - Trieste
· Dir. Scol. Osvaldo CARNOVALE - Ist. " Morra " - Matera
· Dir. Scol. Felice CARFAGNA - IPSS - Salerno
· Dir. Scol. Aurelio LOFORESE - IPSS - Brindisi
· Dir. Scol. Franco ORLANDINO - IPSS - Savigliano


indirizzo:
GESTIONE E SERVIZI PER
LE RISORSE NATURALI E AGROINDUSTRIALI

 

1 - Le ragioni delle scelte

1.1 Il contesto

I mutamenti che interessano tutti gli ambiti produttivi della nostra società non risparmiano un settore, quello della agricoltura, che sta vivendo un periodo di trasformazioni profonde che interessano non solo le tecniche produttive ma le stesse politiche di settore. In tale ottica l'intero sistema ha cominciato a ricercare una collocazione in un nuovo contesto che si propone di coniugare la quantità con la qualità.

Si va connotando, pertanto, una richiesta di professionalità diversificate alle quali la scuola deve rispondere attraverso la formazione di una figura nuova che si caratterizza per una formazione di base allargata ed un approccio flessibile ai saperi in modo da consentire un apprendimento continuo e che oltre a dare competenze subito spendibili, crei i presupposti per un formazione durante tutto l'arco della vita.

Da qui la scelta di porre particolare attenzione agli strumenti e alle abilità fondamentali, con una base di professionalità orientata e approfondimenti riconducibili ad un numero ristretto di ambiti con le relative curvature.

Una corretta attuazione di tali procedure consentirà anche la progettazione di percorsi integrati, con uscite intermedie, che possono, eventualmente, condurre al conseguimento di qualifiche professionali.

1.2 Un’anomalia della filiera agraria: il sessennio

Un discorso a parte va fatto per l'Ordinamento speciale in Viticoltura ed Enologia che comprende attualmente corsi sessennali, al termine dei quali si consegue il Diploma di Perito agrario e Perito agrario specializzato in Viticoltura ed Enologia.

Tale specializzazione, di antica e consolidata tradizione, è collegata ad attività operative in qualche caso tutelate da norme specifiche ed appare sempre più necessaria per il notevole sviluppo economico raggiunto dal settore particolare.

Senza entrare in particolari riferimenti storici e qualitativi si ritiene che anche in presenza della riforma dei Cicli essa potrà essere mantenuta ricorrendo ad una possibilità che la norma ancora ci offre. Si può ipotizzare al posto del percorso sessennale, non previsto dalla riforma, un anno di specializzazione, successivo al diploma, secondo quanto già previsto dal TU sulla scuola del 1994.

2 - Il quadro delle competenze in uscita

La trasformazione della tradizionale base di conoscenze del curricolo del perito agrario articolata su contenuti ampi ed estesi esposti in circa 3000 ore, in competenze ben individuate da raggiungere attraverso un impegno orario ridotto di un terzo, non è di per se agevole. Ciò premesso si rileva come attraverso una serie di riflessioni ed approcci da angolazioni diverse l'analisi del progetto di riforma ha portato all'elaborazione di proposte intese a definire un nuovo modello organizzativo comportante la costruzione di competenze in linea con gli orientamenti normativi.

Il quadro che è stato identificato viene proposto di seguito.

2.1 Competenze di indirizzo

Rappresentano il patrimonio delle competenze della filiera su cui innestare le varie opzioni.

2.2 Competenze riguardanti le singole opzioni

Queste competenze, che vanno a caratterizzare le professionalità in uscita dalle singole curvature, sono:

3 - Il confronto con il mondo del mondo del lavoro

Il documento redatto dai dirigenti scolastici degli istituti tecnici e professionali della filiera agraria è stato presentato ai rappresentanti del mondo del lavoro per una discussione propositiva sulle proposte che in esso contenute.

Oltre al riconoscimento unanime della validità complessiva delle ipotesi presentate nel documento e del coinvolgimento diretto in questa fase di studio delle rappresentanze del mondo esterno, è stato suggerito, perché potesse essere oggetto di riflessione in questa fase di ricostruzione del settore agrario, di tener presente che:

HANNO COLLABORATO

· Isp. Gaetano CANNIZZARO - M.P.I.
· Dir. Scol. Martino PASTORE - Ist. "B.Caramia" - Locorotondo 
· Dir. Scol. Antonio CASSANO - Ist. " De Sanctis " - Avellino
· Dir. Scol. Giancarlo FEGATELLI - ITAGR. - Firenze 
· Dir. Scol. Giuseppe OLIVERO - Ist. "Umberto I" Alba
· Dir. Scol. Luigi DE MICHELE - Ist. " Mondelli " - Massafra 
· Dir. Scol. Franco ROSETI - Ist. "Todaro"- Cosenza 
· Dir. Scol. Salvatore DOTA - Ist. ."Columella"- Lecce
· Dir. Scol. Pasquale VINCIGUERRA - Ist. " Mazzei " - Giarre
· Dir. Scol. Piero MAFFEI - Ist. "Dandolo" - Corzano
· Dir. Scol. Girolamo VIGNOLA - Ist. "Fortunato" - Potenza


Parte III
Elenco degli incontri svolti

 

PROGETTO: Il Riordino dei cicli - Revisione dei curricoli

FINALITÀ:Analisi del percorso formativo per una ridefinizione dei curricoli dei vari settori dell’istruzione tecnica nella prospettiva del riordino dei cicli e in coerenza con le mutate esigenze del mondo del lavoro

DESTINATARI: Dirigenti scolastici degli istituti tecnici e professionali

STRUTTURA DEI CORSI: 2 Moduli non consecutivi

AGRARIO:

I.T.Agr. Caramia Locorotondo

ATTIVITÀ SOCIALI:

Istituto Superiore Pertini Campobasso

COMMERCIALE:

ITC Luxemburg Bologna - destinato agli istituti del Nord -

ITC Pacinotti Pisa - destinato agli istituti del Centro -

ITC Tilgher Ercolano - destinato agli istituti del Sud -

GEOMETRI:

ITCG Bianchi Monza - destinato agli istituti del Nord Centro-Nord -

ITG Righi Reggio Calabria - destinato agli istituti del Sud Centro-Sud -

INDUSTRIALE:

ITI Panella Reggio Calabria - indirizzo Chimico -

ITI Fermi Napoli - indirizzo Meccanico -

ITI Cobianchi Verbania - indirizzi Elettronico, Elettrotecnico e Informatico

ITI Sella Biella - restanti indirizzi -

TRASPORTI:

Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Caboto Gaeta

TURISTICO:

ITTur. Bottardi Roma

Il numero dei dirigenti scolastici degli istituti da coinvolgere ha determinato per alcuni settori l’esigenza di attivare per il primo modulo più di un corso organizzato per aree territoriali. I documenti predisposti sono stati raccolti in un unico documento illustrato nell’ambito del secondo modulo.

Il secondo modulo dei settori in alto indicati, finalizzato ad attivare il confronto con il mondo del lavoro e quello sindacale al fine di giungere ad una partecipata elaborazione di proposte in ordine ai percorsi formativi, é stato realizzato dagli istituti tecnici sotto di ciascuno riportati:

AGRARIO:

I.T.Agr. Caramia Locorotondo

ATTIVITÀ SOCIALI:

Istituto Superiore Pertini Campobasso

COMMERCIALE:

ITC Matteucci Roma

GEOMETRI:

Istituto Statale di Istruzione Tecnica Gramsci-Keynes Prato

INDUSTRIALE:

ITI Panella Reggio Calabria - indirizzo Chimico -

ITI Fermi Napoli - indirizzo Meccanico -

ITI Cobianchi Verbania - indirizzi Elettronico, Elettrotecnico e Informatico

ITI Sella Biella - restanti indirizzi -

TRASPORTI:

Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Caboto Gaeta

TURISTICO:

ITTur. Bottardi Roma

Al secondo modulo hanno partecipato una rappresentanza di Dirigenti scolastici dell’ordine tecnico e dell’ordine professionale e le Associazioni di categoria indicate a fianco di ciascun Istituto organizzatore riportato nella tabella:

TABELLA

Settore

Istituto organizzatore

N. Dirigenti ordine tecnico

N. Dirigenti ordine professionale

Associazioni di categoria

AGRARIO

I.T.Agr. Caramia

Locorotondo

 

14

9

A.I.D. - Associazione Insegnanti Diplomati

Collegio Agrotecnici

Collegio Nazionale degli Agrotecnici

CONFAGRICOLTURA

FEDERALIMENTARE

Federazione Italiana dei Dottori in Agraria e dei Dottori Forestali

FEDERPESCA

ATTIVITÀ SOCIALI

 

Istituto Superiore Pertini

Campobasso

 

16

9

Istituto Superiore di Sanità

COMMERCIALE

ITC Matteucci

Roma

 

32

14

ABI - Associazione Bancaria Italiana

ANASIN - Associazione Nazionale Aziende Servizi Informatica e Telematica

ASFOR - Associazione per la formazione alla direzione aziendale

ASSORES - Associazione italiana fra società e studi di consulenza per la ricerca e selezione del personale

CONFAPI

CONFARTIGIANATO

FITA - Federazione Italiana Terziario Avanzato

GEOMETRI

 

Istituto Statale di Istruzione Tecnica Gramsci-Keynes

Prato

 

42

2

A.I.D. - Associazione Insegnanti Diplomati

ANCE - Associazione Nazionale Costruttori Edili

Associazione degli Industriali dei Laterizi ANDIL

ANIEM/CONFAPI - Associazione Nazionale Aziende

Servizi Informatica e Telematica

Collegio Nazionale dei Geometri

Collegio Nazionale Periti Agrari

CONFINDUSTRIA

Ordine Ingegneri

Società Italiana di Topografia e Fotogrammetria

 

Settore

Istituto organizzatore

N. Dirigenti ordine tecnico

N. Dirigenti ordine professionale

Associazioni di categoria

INDUSTRIALE

indirizzo Chimico

ITI Panella

Reggio Calabria

 

12

6

ANCI - Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani

Consiglio Nazionale dei Periti Industriali

Unione Chimica

INDUSTRIALE

indirizzo Meccanico

ITI Fermi

Napoli

 

13

9

Associazione Industriali Bresciana

Consiglio Nazionale Ingegneri

Consiglio Nazionale dei Periti Industriali

FEDERLAZIO

FEDERMECCANICA/AMMA

INDUSTRIALE

indirizzi Elettronico, Elettrotecnico, Informatico

ITI Cobianchi

Verbania

 

14

11

FEDERAZIONE ANIE - Federazione Nazionale Industrie elettrotecniche e elettroniche

ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI Vicenza

ASSOLOMBARDA

Consiglio Nazionale dei Periti Industriali

FEDERCOMIN/ANASIN Associazione Nazionale

Aziende Servizi Informatica e Telematica

INDUSTRIALE

restanti indirizzi

ITI Sella

Biella

 

16

3

ANCI - Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani

ASSOCARTA

CONFINDUSTRIA

Consiglio Nazionale dei Periti Industriali

CONFAPI Uniontessile

ERMENEGILDO ZEGNA

INDUSTRIE TESSILI ABBIGLIAMENTO MODA

Consiglio Relazioni Industriali

MARZOTTO S.p.A.

MAX MARA

SMI - Moda Italia

 

Settore

Istituto organizzatore

N. Dirigenti ordine tecnico

N. Dirigenti ordine professionale

Associazioni di categoria

TRASPORTI

 

Istituto Istruzione Secondaria Superiore Caboto

Gaeta

 

16

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A.N.P.T.A. - Associazione Nazionale

Periti Trasporto Aereo

ALITALIA

Collegio Nazionale dei Capitani

Collegio Nazionale Capitani di Lungo Corso

e di Macchina

CONFITARMA

ENAC -Ente Nazionale per l’Aviazione Civile

FILT CGIL - Federazione Italiana

Lavoratori Trasporti

Ministero dei Trasporti e della Navigazione

TRENITALIA S.p.A.

TURISTICO

 

ITTur. Bottardi

Roma

 

19

18

A.D.A. - Associazione Direttori d'Albergo

AICA Associazione Italiana Catene Alberghiere

A.I.G. - Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù

ANIEST - Associazione Italiana

Esperti Scientifici del Turismo

ANPIAS - Associazione Nazionale Presidi Istituti Alberghieri di Stato

Associazione Nazionale Coopertative Servizi e Turismo

CONFESERCENTI

CONFINDUSTRIA

ENIT - Ente Nazionale Italiano per il Turismo

F.I.A.V.E.T. Federazione Italiana Associazione Imprese Viaggi e Turismo

FEDERALBERGHI - Federazione delle Associazioni Italiane Alberghi e Turismo

FEDERTURISMO

FIPE - Federazione Italiana Pubblici Esercizi

TRENITALIA S.p.A.