INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI COSTITUTIVI DEL POF

di Pasquale D'Avolio

 

1. Analisi del contesto

Pur essendo già contenuto in altri Documenti (Carta dei servizi) è giusto che il P.O.F. richiami sinteticamente il contesto socio-culturale nel quale la Scuola opera, l'esigenza di dare risposte "autonome" ai problemi emergenti all'interno e all'esterno della Scuola e per i quali l'Istituto ritiene di approntare le sue offerte formative. Di qui nascono le Finalità e le conseguenti azioni che di seguito verranno illustrate.

2. Le Finalità possono essere di vario tipo (innalzamento del successo scolastico, azioni di orientamento, sviluppo lingue comunitarie, integrazione con il territorio ecc.…)

Stabilite le finalità, si tratta di precisare gli interventi a livello educativo-didattico, organizzativo e gestionale :

AMBITO EDUCATIVO-DIDATTICO

Sia le mete formative che gli obiettivi cognitivi devono essere già contenuti nel Documento di programmazione del Collegio. Per le mete formative esse, a parere del sottoscritto, andrebbero riempite di "contenuti", nel senso che a ciascuna di esse devono corrispondere azioni da parte dei docenti tali da stimolare gli allievi a perseguirle. In un secondo tempo si potrebbero approntare dei "rilevatori" che aiutino a verificare quanto è stato raggiunto da parte dei discenti.

In secondo luogo si tratta di precisare in maniera sintetica inoltre quali conoscenze, quali "competenze" e quali abilità ci si propone di far raggiungere agli allievi al termine del ciclo o dell'anno scolastico secondo una logica di programmazione per "obiettivi" o di altro tipo.

Esemplificazione

I° Definizione degli obiettivi formativi della Scuola in maniera tale da poter indirizzare gli allievi verso comportamenti "positivi" e prevenire situazioni di disagio, disinteresse o, peggio, di devianza

II ° Definire gli obiettivi cognitivi, sia quelli disciplinari che trasversali in termini di conoscenze e di competenze

III. Sperimentazione di riorganizzazione dei percorsi curricolari

Esemplificazione

a1. continuità curricolare

a2. Modularità

a3. Interdisciplinarità

a.4 utilizzazione didattica del territorio

a.5 orientamento formativo

a.6 compensazione tra le discipline (v. regolamento sull'Autonomia);

Per punti precedenti occorre specificare modalità, soggetti coinvolti ed eventuali azioni.

IV. PROGETTAZIONE extracurricolare

La logica del P.O.F. è quella dell'unitarietà del Progetto, a cui dovrebbe corrispondere un unico budget, come è evidente a chi si occupa di formazione; ma si sa che nella Scuola italiana da anni viene proposta una miriadi di Progetti slegati, che in qualche caso trovano finanziamenti ad hoc (IDEI, Educazione alla salute, nuove tecnologie ecc.).

A titolo esemplificativo si riportano alcuni Progetti, presenti in molte Scuole

DISPERSIONE

Strumenti:

TEST DI INGRESSO per le classi iniziali del ciclo?

RECUPERO: modalità: recupero dei contenuti, degli obiettivi o delle capacità? Adozione metodo Feuerstein per gruppi? Scomposizione i gruppi classe creando "gruppi di livello". (v. ambito organizzativo)

ORIENTAMENTO:

Strumenti: Formazione orientativa, valenza orientativa delle discipline, Azioni informative

MULTIMEDIALITA'

Didattica interattiva

EDUCAZIONE ALLA SALUTE

Le proposte possono essere tante; i finanziamenti per tali attività fanno capo ad altri capitoli, per i quali purtroppo l'assegnazione avviene di solito con molto ritardo. Si possono tuttavia impegnare in parte i fondi dell'autonomia

AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA

ATTIVITA' "INTEGRATIVE"

Anche qui le Scuole, in accordo con famiglie e studenti (nelle Superiori) possono attivare corsi integrativi o attività pomeridiane, per le quali esistono anche i fondi del DPR 576/96, finora attribuiti solo alle Scuole superiori e che rientrano nel Fondo dell'autonomia (Cap. 15 delle uscite)

 

AMBITO ORGANIZZATIVO

Per quello che si diceva prima le innovazioni educativo-didattiche possono comportare delle modificazioni dal punto di vista organizzativo, ma non sempre … In sostanza la parola-chiave è in questo ambito è la Flessibilità al contrario della rigidità e organizzazione "permanente" (NB: sia detto en passant, il Fondo dell'Istitutzione scolastica prevede da quest'anno un compenso aggiuntivo per il personale che attua la flessibilità).

Si tratta di rivedere spazi e tempi dell'insegnamento-apprendimento attuando una limitata flessibilità dell'orario in rapporto alle esigenze didattiche e soprattutto in vista di una maggiore integrazione tra le discipline adottando i seguenti accorgimenti organizzativi:

 

GESTIONALE

La distinzione tra l'ambito organizzativo e quello gestionale, puramente metodologica, riguarda i rapporti interni (organizzazione) ed esterni della Scuola (gestione) con il territorio, gli enti e le Associazioni. Anche quest'area, come è evidente, si interseca e in qualche modo discende da quella educativo-didattica

Esemplificazioni:

ACCORDI DI PROGRAMMA con gli EELL sui servizi o sulle iniziative formative

Su quest'ultimo aspetto ritengo si debba fare i primi passi, in vista del superamento dei Provveditorati, convinti che per alcune funzioni la singola Scuola, a volte sottodimensionata, non potrà far fronte da sola. E' un discorso da fare con il personale ATA, che va quindi coinvolto specie su questa specifica area.

Tralascio i "Progetti speciali" di cui si parla al punto 5 della C.M. 194 del 4 agosto 1999 (seconda lingua comunitaria, potenziamento delle biblioteche scolastiche, valorizzazione della cultura musicale e scientifica, sviluppo educazione motoria e sportiva ecc.) e la tematica dell'aggiornamento, per il quale è previsto uno specifico finanziamento assegnato alle singole scuole con parametri oggettivi (890.000 per tutte e 31.000 per il numero dei docenti).



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