PROGETTO DI FORMAZIONE

"SALVUS"

per docenti della scuola di base

relativo a
"PIANO DI AGGIORNAMENTO e RIQUALIFICAZIONE PROFESSIONALE"

di Gianfranco Purpi

1.1: Descrizione dei lineamenti:

1.1.1. #: Proposta del PROGETTO DI FORMAZIONE "SALVUS" - per docenti della scuola di base - relativo a PIANO DI AGGIORNAMENTO e RIQUALIFICAZIONE PROFESSIONALE

1.1.2.: FINALITÀ PEDAGOGICHE GENERATIVE:

a): Formazione alla comprensione ed all'esplicazione della funzione docente della scuola di base nella prospettiva del panorama giuridico/normativo e pedagogico/gestionale dell'autonomia scolastica: per la definizione e la realizzazione del profilo di insegnante che emerge dall'integrazione delle diverse domande di "ruolo/status" (indirizzate da utenza, committenza istituzionale e ricerca pedagogica); e che è possibile ricomporre descrittivamente dalla complessità diversificata delle fonti di diritto attuali

b): Formazione alla comprensione ed alla esplicazione della funzione docente della scuola di base nella prospettiva del panorama giuridico/normativo e pedagogico/gestionale dell'autonomia scolastica: per la definizione e la realizzazione del profilo di insegnante e di scuola che ricercano approcci pedagogico/organizzativi, strategie educative e prospettive didattico/metodologiche anche finalizzate alla competenza per promuovere con successo l'integrazione dei soggetti "a rischio" di dispersione scolastica ed, in particolare, "a disagio" poiché di provenienza da nazionalità /cittadinanza extracomunitaria (vale a dire, dei soggetti di possibile o ricorrente dispersione scolastica, di svantaggio socio/culturale, di deprivazione linguistico/cognitiva, di "disnomia" antropologica, di disadattamento "interculturale"; ecc.);

c): Formazione alla comprensione, alla definizione, alla padronanza ed all'esercizio operativo di " criteri, metodi" e "strumenti" per la valutazione degli alunni e per l'autovalutazione degli insegnanti;

d): Formazione alla comprensione, alla definizione ed¨ all'esplicazione¨ dei caratteri di una funzione docente indirizzata generativamente alla promozione del successo formativo e della qualità dei processi d'insegnamento/apprendimento: per l'organizzazione, pianificazione ed attuazione degli interventi didattici ed educativi, compresi quelli integrativi, nella prospettiva della differenziazione ed individualizzazione delle diverse variabili curricolari.

1.1.3.: Obiettivi generali di formazione culturale e professionale:

a): Affinamento della formazione culturale/professionale, delle diverse dimensioni professionali della funzione docente; delle competenze didattico/organizzative e pedagogico/educative; in vista dell'esplicazione di approcci d'insegnamento/istruzione e di servizio del docente della scuola di base, sempre più qualificati ed efficaci/produttivi (rispondenti ai bisogni formativi dell'alunno ed alla massima possibile valorizzazione del suo potenziale umano); nella prospettiva delle definizioni giuridico/normative di profilo tracciate IN PARTICOLARE dalle seguenti "fonti di diritto" (e, comunque, dal contestuale ordinamento scolastico): dalla L.24/09/71, n.820/art.1 (riguardo la scuola a "tempo pieno"); dal D.M.28/02/72 (relative ad indicazioni più approfondite e di approccio operativo riguardo la scuola a tempo pieno e le conseguenti "attività integrative"); dalla circ.min.n.960/5 del 04/03/72; dalla L. 04/08/77, n.517 (riguardo le normative generative che venivano ad istituire l'integrazione degli alunni handicappati nelle scuole "normali"); dai vigenti Programmi scolastici elementari (D.P.R. n.104 del 12/02/85); dalla Legge di Riforma n.148; dal D.M.10/02/91; dalla circ.min.n.271 del 10/02/91; dalla circ.min.n.339 del 16/11/92 (riguardo la "continuità educativa"); dall'Ord.Min.n.236/93 e dalla circ.min.n.237/93 (riguardo la valutazione degli alunni della scuola elementare); dalla circ.min.n.116/96 (riguardo la gestione e la didattica dell'organizzazione della scuola elementare per moduli); dalla circ.min.n.335/97 (inerente la gestione dell'organizzazione didattica e dell'organico funzionale); dai vigenti Orientamenti per la Scuola Materna; dal D.L.vo n.297/94; dalle norme vigenti/applicabili di cui al CCNL 04/08/95, al CCNL 26/05/99 ed al CCNI 31/08/99; dalla L.n.59/97 e dai Decreti Legislativi da tale legge inquadrati; dalle circolari ministeriali successive di riferimento; e, quindi, dal D.P.R. n.275 dell'08/03/99 ("Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art.21 della¨ L.15/03/97, n.59); ¨ dal¨ D.M.¨ n.251¨ del 23/05/98 (così come integrato dal D.M.n.179 del 19/07/99); dalla Direttiva Ministeriale n.180 del 19/07/99; dalla lettera/circolare ministeriale n.194 del 04/08/99; dalla circolare ministeriale n.214 dell'08/09/99;

b): -Acquisizione di sempre più efficaci competenze e capacità riguardo "la gestione delle istituzioni scolastiche ed educative e l'organizzazione collegiale dell'attività professionale per il miglioramento della qualità del servizio"(circ.min.n.376/95).

c): -Acquisizione di competenze e capacità in ordine alla "promozione del successo formativo" ...(dei docenti)...:
-organizzazione ed attuazione degli interventi didattici ed educativi integrativi; -"didattica breve"...(cioè, didattica curricolare relativa alla programmazione/realizzazione delle "sequenze minime" d'insegnamento/apprendimento)...individualizzata e modulare"(idem).

d): -Acquisizione di competenze e capacità in ordine alla "innovazione e sperimentazione dei curricoli di studio" (idem).

e): -Acquisizione di capacità e competenze all'esercizio di "criteri, metodi e strumenti per la valutazione degli studenti e per l'autovalutazione degli insegnanti";

f): -Acquisizione di capacità e competenze riguardo " nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione applicate alla didattica, con particolare riferimento a quelle multimediali";

g): -Acquisizione e competenze riguardo quanto ai superiori obiettivi di formazione dei docenti, con particolare riferimento alle finalità educative verso gli alunni, riguardo: "educazione del cittadino, legalità, Europa, rapporti con culture diverse e pari opportunità ".

h): Acquisizione di abiti di formazione culturale/professionale tali da indirizzare la funzione docente in ragione del profilo di servizio dell'insegnante normativamente configurabile dai vigenti istituti dell'ordinamento scolastico attuale; e, dunque, dei principi educativi e didattici sanciti dalla Carta dei Servizi (D.P.C.M. del 07 giugno 95, introdotto dalla direttiva del Min.P.I.n.254 del 21 luglio 95: punti 5, 6 e 7, in particolare). Tutte le citazioni di questo punto, sono ricavate da detta circ.min. n.376/95. i): Promuovere l'acquisizione di professionalità docenti che si possano aggiornare/riqualificare al fine di migliorare la qualità ed i risultati del servizio didattico/educativo e didattico/gestionale/organizzativo, nella prospettiva di una risposta il più possibile congrua alle domande di educazione/istruzione/formazione provenienti da utenza e commitenza istituzionale (dunque, nella prospettiva di poter assicurare prestazioni didattiche che abbiano a soddisfare e garantire il diritto all'apprendimento ottimale di ogni alunno, nel segno della valorizzazione delle differenze/diversità /identità di partenza, e, dunque, al fine di valorizzare al massimo il potenziale umano di ciascun educando stesso).

i): Promuovere nei docenti coinvolti l'acquisizione di contenuti di cultura pedagogica, di competenze professionali e di specifiche congrue dimensioni formative; grazie a cui la funzione docente possa essere esplicata nell'orizzonte dei seguenti presupposti istituzionali gestionali/organizzativi relativi ai concetti di scuola e di insegnante così come emergono dalle definizioni delle più recenti normative che hanno istituzionalizzato i diversi aspetti dell'identità autonomistica delle scuole: la realizzazione dell'autonomia delle istituzioni scolastiche quale processo generativo e fondante della più contestuale realizzazione dell'autonomia e della riorganizzazione dell'intero sistema formativo (nonché della Pubblica Amministrazione); l'attribuzione alle istituzioni scolastiche della personalità giuridica e l'assegnazione conseguente della competenza/responsabilità dei più complessi processi di amministrazione/gestione/organizzazione dei diversi servizi e settori di funzionamento propri di una unità scolastica (fermi restando i livelli unitari nazionali di fruizione del diritto allo studio, nonché gli elementi comuni all'intero sistema scolastico pubblico in materia di gestione e programmazione definiti dallo Stato; e, dunque, fermo restando il rispetto degli obiettivi unitari del sistema nazionale di istruzione e degli "standard" di apprendimento/istruzione/formazione e di "educazione scolare", all'indirizzo di tutti gli alunni della Repubblica); la scuola investita della massima possibile "autonomia organizzativa", in quanto autonomia gestionale e professionale finalizzata alla realizzazione della flessibilità, della diversificazione, dell'efficienza e dell'efficacia del servizio scolastico; finalizzata, dunque, alla integrazione ed al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, alla introduzione di tecnologie innovative ed al coordinamento con il contesto territoriale (nell'orizzonte, così, della cosiddetta ottimizzazione delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche, materiali e temporali); la scuola denotata dalla massima possibile autonomia didattica e professionale; finalizzata al perseguimento degli obiettivi generali del sistema d'istruzione, nel rispetto della libertà d'insegnamento, della libertà di scelta educativa da parte delle famiglie e del diritto ad apprendere nel modo più proficuo possibile (anche in ragione della "libertà di apprendimento") da parte dell'alunno; l'autonomia didattica che possa concretarsi nella scelta libera e programmata di metodologie, strumenti, organizzazione e tempi d'insegnamento, da adottare nel rispetto della possibile pluralità di opzioni metodologiche, e in ogni iniziativa che sia espressione di libertà progettuale, compresa l'eventuale offerta di insegnamenti opzionali, facoltativi o aggiuntivi e di arricchimento/ampliamento dell'offerta formativa (sempre nel rispetto delle esigenze formative degli alunni e della valorizzazione delle loro diversità e dei loro potenziali umani di apprendimento); l'autonomia didattica ed organizzativa che possa gestire, progettare e realizzare ampliamenti e differenziazioni/individualizzazioni" dell'offerta" formativa e dei percorsi d'insegnamento/apprendimento grazie a cui promuovere validi interventi educativi per prevenire gli abbandoni scolastici, la dispersione e la mortalità scolastiche; grazie a cui potere inverare, quindi, ogni proficuo e possibile raccordo didattico/educativo di continuità nel "tempo" e nello "spazio" con ogni altra agenzia/risorsa formativa del territorio (nonché, iniziative di recupero, di sostegno, di orientamento); L'autonomia didattico/organizzativa e didattico/educativa rinviene la centralità della sua funzione nella flessibilità delle sue determinazioni progettuali e prassiche; e nella definizione di "piani dell'offerta formativa" che risultino coerenti con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi ed indirizzi di studi determinati a livello nazionale; e che, nel contempo, accolgano funzionalmente le esigenze e le domande educative degli alunni, dell'utenza, della committenza istituzionale, del contesto territoriale socio/economico/culturale delle realtà locali; con conseguente valorizzazione delle diverse professionalità, delle diverse figure di sistema e di operatori scolastici, e di ogni agenzia formativa che interagisce con la scuola; Competenza a predisporre e definire il "piano dell'offerta formativa" quale documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche, che, nello stesso tempo, viene ad esplicitare la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito delle loro diverse dimensionalità di autonomia gestionale per quanto riguarda i diversi servizi istituzionali ed i settori costitutivi di funzionamento. L'autonomia didattica, organizzativa e gestionale, che si ponga sempre in correlazione funzionale con l'espandersi e l'esercizio dell'autonomia di "ricerca, sperimentazione e sviluppo" (intesi quali approcci e funzioni generativi di ogni altra forma di autonomia e di libertà didattica; e che quindi si configuri quale presupposto fondante per il qualificarsi congruo di identità culturale/professionale dei docenti positive per la realizzazione di una scuola dai presupposti funzionali sopra delineati).

1.1.4.: Obiettivi operativi:

a) Ricerca ed Analisi delle diverse fonti di diritto e delle diverse normative giuridiche che in atto continuano a risultare vigenti ed applicabili nel definire i tratti di ruolo, le diverse attribuzioni/competenze, le dimensioni operative di servizio istituzionale; e, quindi, il contestuale complesso profilo di funzione dei docenti di scuola elementare e materna;

b) Ricerca ed Analisi dei contributi che la ricerca pedagogica andava proponendo negli ultimi anni a commento ed ad interpretazione critico/gestionale delle fonti di diritto e delle normative giuridiche di cui al precedente punto a); quindi ricerca ed analisi del profilo di funzione docente che, nella presente stagione storica, la cultura pedagogica e, contestualmente, la prospettiva educativa delle scienze umane sono venute prospettando all'ordinamento giuridico della scuola istituzionale; alle tendenze della politica scolastica statuale; e, quindi, all'universo gestionale/organizzativo della scuola pubblica (dato che una scuola "aperta" al Pubblico afferente; o "cliente/utente" che dir si voglia; sempre "pubblica", a prescindere che sia scuola di Stato, scuola dello Stato, o scuola "pubblica" gestita da Privati secondo "le norme generali" dell'istruzione stabilite costituzionalmente dallo Stato).

c) Ricerca ed analisi delle esperienze innovative e di cambiamento gestionale/didattico che, nell'ambito della provincia, si sono avvicinate maggiormente alle finalità, agli obiettivi ed alle caratterizzazioni didattico/metodologiche e di cultura progettuale, dell'attuale mappa giuridico/pedagogica e di ordinamento istituzionale della scuola dell'"autonomia".

d) Ricerca ed analisi delle diverse progettazioni/programmazioni e dei significati sistemici dei settori di funzionamento relativi ad una campionatura storica dei plessi del Circolo al fine di individuare una utile configurazione di prospettiva dei "bisogni formativi" da correlare preliminarmente all'enunciazione di questi obiettivi (dunque, analisi prodotta in riferimento ai diversi livelli gestionale/amministrativo, didattico/organizzativo e didattico/educativo di ciascuna unità scolastica attenzionata).

e) Diffusione della pubblicistica in questione, dei prodotti saggistici, delle documentazioni di presupposto e dei diversi dati di base, che si sono acquisiti e definiti attraverso il presente contestuale progetto di ricerca (in ragione, dunque, di approcci di studio; di analisi filologica dei testi giuridici considerati; di acquisizione e di sintesi critica delle prospettive più significative della ricerca pedagogica al riguardo; nonché, per quanto riguarda l'analisi iniziale e la verifica finale o in itinere di monitoraggio delle realtà scolastiche di "campo": di osservazione rilevativa, di ricognizione il più possibile sperimentale, di raccolta degli elementi più significativi, di elaborazione dei dati di tali elementi, d'integrazione descrittiva e di conseguente composizione progettuale/propositiva).

f) Individuazione e progettazione dei lineamenti di "formazione di campo" (d'intesa con ciascun referente di plesso coadiuvante le diverse fasi di monitoraggio e di verifica/valutazione dell'iniziativa progettuale in questione), che poi ciascun gruppo di docenti potrà considerare "utilizzando" e "giovandosi" di tale contesto di "pubblicistica" e di "documentazione" (di cui al precedente punto d) per ogni ulteriore progettualità d'istituto e, quindi, per ogni ulteriore piano di aggiornamento/formazione dei docenti (dunque, per ogni eventuale successiva iniziativa di "formazione in itinere" e di "riqualificazione" culturale/professionale dei docenti stessi in vista degli obiettivi sopra premessi di diffusione di una cultura dell'"autonomia scolastica"; oltreché per eventuali diffusioni in rete e/o di pubblicizzazioni varie).

1.1.5 : Modalità di realizzazione e strategie del processo di formazione:

a) La realizzazione del progetto verrà articolata in due corsi di docenti di scuola elementare e materna, raggruppante, ciascun corso, il plenario contesto di trenta docenti (ciò , riguardo il Circolo Didattico di Zafferana Etnea, dato il numero complessivo di docenti di scuola elementare e materna di tale Circolo; che fa prevedere, per l'appunto, la realizzazione curricolare di due "corsi"). I principi metodologici generativi del presente progetto si possono riconoscere nei seguenti enunciati fondanti connotanti trasversalmente la contestuale realizzazione curricolare: "imparare facendo"; interattività fra tutti i soggetti coinvolti nel processo di formazione e con le fonti di approccio bibliografico e di informazione; "ricerca/azione"; progettualità curricolare; autoformazione ed autovalutazione quali aspetti pregnanti trasversali che investono sia gli approcci dei corsisti/docenti che del dirigente scolastico e degli operatori del suo "staff"; approcci "in itinere" e finali di interscambio culturale con "reti informatiche".

b) La presentazione introduttiva del tema di giornata verrà proposta inizialmente attraverso lezione di apposito specialista/docente (esperto della tematica e della disciplina ricorrenti) che si svolgerà, ciascuna, in contesto plenario di docenti di corso. Ciascuna lezione di giornata verrà ad inerire la tematica strutturale ed i contenuti sottoriportati per ciascuna giornata; con integrazione eventuale di correlata proiezione di documenti cinematografici di supporto multimediale alla relazione introduttiva in questione (a cura di ciascun docente/specialista relatore). Ciò , unitamente a successiva proposta di modelli di lavoro guidato che verrà a svolgersi a seguire- (dopo l'esaurirsi di questa prima fase di giornata) attraverso lavori di gruppo per gruppi docenti di modulo di non più di dieci unità massimo, ciascuno dunque, per gruppi di docenti la cui composizione verrà pubblicizzata in stretta successione). I lavori di ciascun gruppo in questione, saranno coordinati condotti ed avviati, sul piano dell'animazione di rito, attraverso gli approcci di servizio dei docenti di cui ad elenco al riguardo che sarà pubblicizzato in stretta successione (un docente per ciascun gruppo di lavoro in questione). Si prevede la durata di ciascun corso in complessive diciotto giornate di lavori.

c) Risultano di presupposto, altresì, i seguenti interventi dirigenti: -Diffusione/illustrazione sistematica e pubblicizzazione (preliminari da parte del dirigente scrivente) delle più essenziali fonti di normativa giuridica regolante i diversi processi e gli approcci di servizio relativamente alla " Pianificazione e definizione del Piano dell'offerta formativa o della programmazione educativa e del piano delle attività didattiche e organizzative deliberate dalle scuole" ; -Diffusione/illustrazione sistematica e pubblicizzazione (preliminari, da parte del dirigente scrivente): -di proposta di bibliografie ragionate di approfondimento scientifico in merito all'attività di ricerca/documentazione sollecitata (e comunque anche di percorsi bibliografici di essenziale richiamo culturale/professionale); -di elaborazioni/produzioni di documenti riassuntivi di tali fonti, delle necessarie pianificazioni curricolari operative, della correlata calendarizzazione, del coordinamento di" funzione" (anche dei diversi soggetti ed organi collegiali coinvolti); -degli aspetti/processi dimensionali ed organizzativi della funzione docente, finalizzati alla facilitazione promozionale dei diversi approcci di profilo ed alla più proficua esplicazione delle diverse competenze/attribuzioni, anche in ordine alle specifiche conoscenze e padronanze che ogni intervento istituzionale al riguardo viene a richiamare sul piano della ricerca/documentazione preliminare per l'offerta di risultati ed offerte formative di qualità (nella prospettiva dell'efficacia/efficienza).: -Approcci di assistenza e di tutoraggio ai piccoli gruppi di docenti (o del personale¨ di segreteria) nel vivo della specifica prassi di elaborazione e di pianificazione curricolare attraverso cui si procede alla produzione preparatoria delle diverse ipotesi di progetto costitutive la proposta e la definizione del "Piano dell'offerta formativa" e del più contestuale "Piano annuale delle attività scolastiche". e sia, dunque, per quanto concerne gli interventi di funzione docente. -Illustrazioni e conseguenti discussioni in sede di attività collegiale plenaria; -attività di raccolta/dati, di studio, di ricerca, di documentazione, di analisi, di discussione dialogica, di predisposizione di ipotesi e di originarie formulazioni progettuali; in sede di piccolo gruppo (per un massimo di dieci unità circa; sulla base di composizione aggregativa dei docenti per gruppi d'interclasse); -incontri "in itinere" d'inizio anno scolastico, tra ciascun piccolo gruppo ed il dirigente scolastico e tra gruppi docenti (anche tra gruppi di docenti di scuola elementare e docenti di scuola materna); -somministrazione a ciascun dipendente di questionari relativi ad interviste in parte strutturate ed in parte di libera esposizione, di riscontro al fine di rilevare, riguardo ciascun dipendente, i bisogni formativi, le tematiche di precipuo interesse, le pregresse esperienze professionali, i crediti formativi già acquisiti, gli atteggiamenti e le attitudini in ordine alle prassi professionali d'istituto, i titoli professionali e culturali; le proposte in ordine ai lineamenti di progettualità e di organizzazione gestionale; le rilevazioni delle opinioni personali; le proposte di adeguamento periodiche; i dati "in itinere" e finali di verifica ed autovalutazione di ogni dipendente stesso; -analisi iniziale e periodica (di "itinere" nell'anno scolastico) di statistiche e di dati/elementi storico/pedagogici grazie a cui leggere/comprendere/considerare le prospettive esistenziali (in chiave diacronica e sincronica) dell'ambiente extrascolastico, e delle diverse variabili e settori del funzionamento dell'istituzione scolastica (in riferimento, dunque, anche ai diversi scenari operativi di esplicazione dei compiti" di" servizio" di" ciascun" dipendente" in ragione di ciascuna correlata prospettiva di profilo di ruolo e delle specifiche correlate competenze/attribuzioni); -Lettura ed interpretazione/sistemazione (sia d'inizio anno; che periodica e di considerazione valutativa di fine anno scolastico) dei diversi dati ed elementi di monitoraggio e di verifica da parte del dirigente scolastica.

d) Come si può ben capire gli effetti formativi degli obiettivi di apprendimento e le contestuali finalità pedagogiche del progetto in questione, si delineano nella costanza del principio sempre ricorrente che "il medium il me(a)ssaggio" (per dirla con una nota metafora di McLhuan). Ciò , per cui si crede che l'integrarsi dei linguaggi di lezione frontale" diversi da quello tradizionale verbale/orale con il periodare, da parte dell'esperto/specialista, attraverso tale classica discussione da lezione/spettacolo ; possa valere a: sollecitare la partecipazione del corsista in modo più coinvolgente, personalizzante, emotivamente intenso, nonché con effetti di amplificazione delle soglie attentive di concentrazione e di conseguente potenziamento dei processi cognitivi di ritenzione/assimilazione/accomodamento; determinare collegamenti con i centri motivazionali di ciascun soggetto coinvolto, che riescano a sollecitare gli interessi di studio, di ricerca, di discussione, di conoscenza, di comprensione, di interpretazione, di analisi, di sintesi e" di" produzione" nel" modo" più " congruo" alla" formazione culturale/professionale di partenza, nonché attraverso la valorizzazione del potenziale apprenditivo più compiuta possibile (ciò , con palesi risultati di qualità dei diversi significati di produzione e delle cifre di approccio critico/creativo, sia in prospettiva di funzionalità cognitiva convergente che divergente); proporre "pacchetti" di nozioni generative e strutturali di "input" (sia a livello di attività plenaria di lezione frontale ; che per quanto concerne gli impegni seminariali di piccolo gruppo) il più possibile diversificate e connotati dalla massima congruenza possibile agli stili di apprendimento ed alle strategie cognitivo/intellettive di ciascun corsista; sollecitare nel modo più coinvolgente possibile (rispetto alle "cifre" ed ai prerequisiti della formazione culturale/professionale di base, di ciascun soggetto impegnato) la problematizzazione dei dati culturali di ingresso e, così, la conseguente ricerca di approcci critici ed animazionali grazie a cui vengano elaborate (soprattutto in sede di attività seminariale di piccolo gruppo suddetta) proposte/ipotesi progettuali di sperimentazione/innovazione razionalizzate curricolarmente (ai diversi livelli di funzionamento scolastico, gestionale, didattico/organizzativo e didattico/educativo), da poter poi contestualizzare nei vissuti quotidiani "di campo" (secondo le prospettive tipiche del modello di ricerca/azione/sviluppo ); poter far acquisire ai docenti/corsisti (al di là del raggiungimento degli obiettivi formativi e degli obiettivi generali del progetto in questione) stili deontologici e modelli d'insegnamento/programmazione che abbiano a centrare le diverse sequenze d'insegnamento/apprendimento "di campo" su di una preliminare attenta fase di razionalizzazione curricolare (centralmente "docimologica") dei diversi "comportamenti insegnanti" e dei correlati "compiti di apprendimento" di conseguenza strutturati; da proporre, così, agli approcci di assimilazione/accomodamento degli alunni. Ciò , quindi sulla base di approcci di funzione docente rivolti alla continua definizione di tali "comportamenti insegnanti", che abbiano ad analizzare ed a strutturare, nella reversibilità continua della verifica e della programmazione curricolare di breve termine, i diversi "compiti di apprendimento"; e questi abbiano a rivolgere agli alunni attraverso una strutturazione plurilinguistica dei messaggi istruzionali; nella prospettiva finalistica di rispondere alla necessità di differenziare/individualizzare ogni offerta didattica soprattutto sulla base della diversificazione proficua delle configurazioni semiologiche di tali stessi messaggi). Sollecitare interessi e motivazioni per sempre ulteriori/eccedenti ipotesi di progetto" di" formazione/aggiornamento, e, soprattutto, per alimentare la consapevolezza che "non/si/finisce/mai/di/imparare".

1.2.: Modalità di monitoraggio, di rilevazione/verifica e di valutazione: Si rimanda alle descrizioni sopra riportate al precedente sottopunto 1.1.5., intitolato: "modalità di realizzazione". Sulla base di ciò , sono predisposti indicatori di specifico "comportamento professionale" la cui enunciazione/definizione viene a riferirsi alle diverse variabili sistemiche dell'identità culturale/professionale dei docenti della scuola di base e, quindi, ad una "lista" delle conoscenze/padronanze/capacità /abilità intrinseche alle competenze/attribuzioni di profilo di ruolo normativamente assegnati a tali docenti. "Questi" indicatori" si correlano, altresì, alla enunciazione degli obiettivi del progetto di formazione in questione, per gli stessi docenti, relativo al piano di aggiornamento e di riqualificazione professionale predisposto dallo scrivente dirigente; e vengono individuati in riferimento strumentale ai preziosi modelli di "analisi dell'insegnamento" (quindi, delle relative griglie di analisi/descrizione; ecc.) che i più recenti contributi della ricerca psicopedagogica sono andati proponendo al riguardo negli ultimi decenni (modelli di: Joyce e Weill, Flanders, Bellack; ecc.).

1.2.1: Inoltre, si consideri che forme di monitoraggio e di verifica (preliminari alla valutazione del progetto in questione), risultano intrinseci ai seguenti approcci operativi/produttivi:

a)quotidiana verbalizzazione degli elementi di rito di una seduta collegiale; in cui verranno anche riassunti gli approcci di ricerca; i diversi contenuti emergenti di studio; ed ogni conseguente termine del dibattito di discussione; in modo essenziale e sintetico.;

b)documentazioni eventuali di corredo ( unite, volendolo, al suddetto relazionare vario; nonché a cartellonistica o altro di linguaggio visualizzante) da proporre alla fine del programma di aggiornamento in questione; relative a produzioni di ricerca, critica, commento, ecc.(elaborate anche in fasi successive, in riferimento ai lavori di ciascuna seduta; o, pur anche, in fase conclusiva) pubblicizzanti ogni possibile elemento contenutistico della stessa ricerca/sperimentazione, dello studio, e di ogni conseguente fase operativa di impegno docente;

c) ciascun docente verrà a rispondere a questionari (di giornata e di fine corso) relativi ad interviste semistrutturate dove avrà a rinvenire domande pregnanti intrinseche alla definizione di indicatori delle conoscenze, abilità, padronanze, competenze dello stesso docente così come erano stati oggetto di enunciazione previsionale preliminarmente, sopra, nella definizione degli obiettivi di formazione culturale/professionale di questo stesso progetto. "In" particolare, tali" domande" di" questionario" si" verranno" a" riferire" ai significati indicizzati di cui ai seguenti indicatori di formazione professionale e di funzione docente: #: partecipazione del corsista per quanto concerne indici di coinvolgimento cognitivo, personalizzante, emozionale, e di intensità operativa di approccio all'impegno di formazione; e, dunque, per quanto riguarda gli indici di amplificazione delle soglie attentive di concentrazione e di conseguente potenziamento dei processi cognitivi di ritenzione/assimilazione/accomodamento; indici specifici di coinvolgimento dei centri motivazionali di ciascun docente coinvolto, che riescano a sollecitare gli interessi di studio, di ricerca, di discussione, di conoscenza, di comprensione, di interpretazione, di analisi, di sintesi e" di" produzione" nel" modo" più " congruo" alla" formazione culturale/professionale di partenza, nonché attraverso la valorizzazione del potenziale apprenditivo più compiuta possibile (ciò , con individuazione dei palesi risultati di qualità dei diversi significati di produzione e delle cifre di approccio¸ critico/creativo, sia in prospettiva di funzionalità cognitiva convergente che divergente); indici di congruenza degli stili di apprendimento e delle strategie cognitivo/intellettive di ciascun corsista; con la "proposta" di pacchetti" di nozioni generative e strutturali di "input" nel vivo dello svolgimento dell'attività formativa del progetto (sia a livello di attività plenaria di lezione frontale ; che per quanto concerne gli impegni seminariali di piccolo gruppo); indici di problematizzazione dei dati culturali di ingresso (da parte di ciascun corsista) e, così, indici di conseguente ricerca di approcci critici ed animazionali grazie a cui vengano elaborate (soprattutto in sede di attività seminariale di piccolo gruppo suddetta) proposte/ipotesi progettuali e di sperimentazione/innovazione razionalizzate curricolarmente (ai diversi livelli di funzionamento scolastico, gestionale, didattico/organizzativo e didattico/educativo), da poter poi contestualizzare nei vissuti quotidiani "di campo" (secondo le prospettive tipiche del modello di ricerca/azione/sviluppo ); indici di apprendimento di stili deontologici e di modelli d'insegnamento/programmazione che abbiano a centrare le diverse sequenze d'insegnamento/apprendimento "di campo" su di una preliminare attenta fase di razionalizzazione curricolare (centralmente "docimologica") dei diversi "comportamenti insegnanti" e dei correlati "compiti di apprendimento" di conseguenza strutturati; da proporre, così, agli approcci di assimilazione/accomodamento degli alunni. Ciò , quindi anche in relazione all'autoanalisi "di campo" (da parte di ciascun docente) degli interventi didattico/educativi di funzione docente rivolti alla continua definizione di tali "comportamenti insegnanti" (vale a dire, dei "comportamenti insegnanti" intenzionati ad analizzare ed a strutturare, nella reversibilità continua della verifica e della programmazione curricolare di breve termine, i diversi "compiti di apprendimento" somministrati agli alunni, attraverso una strutturazione plurilinguistica dei messaggi istruzionali; nella prospettiva finalistica di rispondere alla necessità di differenziare/individualizzare ogni offerta didattica soprattutto sulla base della diversificazione proficua delle configurazioni semiologiche di tali stessi messaggi); indici di sussistenza di interessi e di motivazioni in ciascun docente al fine di rendere possibili sempre ulteriori/eccedenti ipotesi di progetto di formazione/aggiornamento, e, soprattutto, per alimentare la consapevolezza che "non/si/finisce/mai/di/imparare".

d) ciascun docente verrà sollecitato a programmarsi, "in itinere" allo svolgimento del corso e nei tempi successivi all'esaurirsi di quest'ultimo, vari processi di autoanalisi ed autovalutazione formativa relativi ad approcci personali (liberamente predisposti e condotti) di analisi dell'insegnamento in situazione scolastica con gli alunni (in prassi di rapporti interpersonali di accoglienza; di specifiche realizzazioni di unità d'insegnamento/apprendimento; ecc.). Ciò , attraverso tentativi di utilizzo di strumenti di valutazione verso gli alunni e di autovalutazione delle connotazioni della propria funzione docente "di/campo", sulla base dell'applicazione operativa delle griglie dei diversi modelli di analisi dell'insegnamento e dell'apprendimento oggetto di studio e di ricerca durante lo svolgimento del corso. In questo senso, ciascun docente potrà sperimentare come l'autovalutazione e la valutazione degli alunni costituiscano effettive opportunità /risorse di crescita culturale e di maturazione professionale; e consentano, peraltro, di verificare i concreti spessori operativi che gli effetti del progetto di formazione in questione, transferialmente, avranno potuto far "paracadutare" nel contesto delle situazioni scolastiche di campo e nel fuoco dei processi d'insegnamento/apprendimento. Ciò , che, ovviamente, verrebbe relazionato ed avviato alla sua definizione istituzionale in quanto documentazione pedagogico/didattica da pubblicizzare e da avviare agli scambi informatici di "rete".

1.2.2.: Altresì:

studi e ricerche di gruppo (anche con fasi intermedie o preliminari, di approccio individuale ) "finalizzate alla sistematizzazione¨ della pratica didattica, alla ricerca e alla produzione di materiale, all'acquisizione e alla sperimentazione di metodologie didattiche"(comma 7/art.28/Contratto 04/08/95 e 26/05/99; citati) - studi e ricerche anche da potersi programmare e realizzare (propedeuticamente e sul piano della" libera" opzione" di" ciascun gruppo docente o docente singolo ) in tempi aggiuntivi di servizio successivi o¸ intercorrenti alla decorrenza effettiva del presente progetto di aggiornamento (sul piano degli auspicabili approfondimenti ed interventi integrativi da correlare anche alla esigenza di preparazione/programmazione/realizzazione curricolare delle diverse sequenze d'insegnamento: apprendimento con gli alunni, in riferimento alla quotidiana pratica didattica; ecc.).

1.2.3.: Si consideri, quindi, che:

a) "Per tutte le attività devono essere documentate le modalità di realizzazione e di partecipazione e¨ devono essere presentati al collegio dei docenti le documentazioni e i materiali prodotti"(comma 8/art.28/di detto Contratto cit.04/08/95; come riproposto dal CCNL 26/05/99).

b) Il monitoraggio finale, quindi, delle diverse variabili di produttività ed efficacia del progetto realizzato; deve configurarsi anche in riferimento agli effetti di "ricaduta", nel breve termine sull'attività d'insegnamento di servizio; e, più contestualmente, sugli effetti di lungo termine, di formazione culturale/professionale e d'identità di ruolo dei docenti;

c) Conclusivamente (anche in tempo successivo all'esaurirsi del progetto in questione), si avranno a proporre le documentazioni di monitoraggio e di verifica di cui ai sottopunti precedenti di¸ questo¸ punto¸ 1.2, al¸ Collegio¸ dei Docenti, per la ricorrente discussione e valutazione plenaria; oltreché per la promozione e la capitalizzazione di ogni documentazione e dato utili per future ulteriori/eccedenti progettazioni d'istituto.

1.2.4.: Valutazione del progetto:

La complessiva verifica e valutazione del progetto prende ovviamente avvio dalla lettura e dall'analisi dei dati di verifica e di monitoraggio di cui ai superiori sottopunti del presente punto 1.2.. Come sopra si è premesso, il progetto prevede la distinzione di attività di valutazione dei partecipanti/corsisti e di valutazione dell'azione formativa del progetto. Possiamo sintetizzare l'esposizione attraverso la proposta dei seguenti nuclei di discorso:

a) Per quanto riguarda la valutazione dei risultati raggiunti da ciascun corsista/partecipante , si capisce bene che questa consiste nella sostanziale costruzione progressiva di un dossier personale ("portfolio dell'insegnante"; in analogia a quello del "dirigente scolastico") da cui si possa ricavare con una certa attendibilità il profilo di funzione docente acquisito dall'insegnante medesimo" al" termine" e, quindi, anche" alla" luce, " degli effetti del progetto di formazione in questione. La valutazione degli apprendimenti e l'acquisizione degli effetti formazione risulta estremamente complessa e di composita lettura scientifico/ermeneutica; dato che la funzione formativa e certificativa (in termini di riconoscimento dell'acquisizione di crediti professionali) non può e non deve compromettere i significati pedagoci autentici dei processi di autovalutazione e di autoformazione che, come abbiamo visto prima, si pongono, nello stesso tempo e per lo stesso motivo, quali elementi generativi pregnanti anche di maturazione professionale e di crescita culturale. Per questo, si crede possa risultare praticabile, sulla base di strumentazioni, di procedure e di prassi istituzionali tutte da mettere ulteriormente a fuoco; il poter realizzare questa valutazione degli apprendimento attraverso lo studio, l'analisi, la ricerca, la lettura dei diversi dati di monitoraggio e di verifica di cui prima, da parte di ciascun docente stesso congiuntamente al direttore del progetto (il dirigente scolastico); e, quindi, nella prospettiva di una ulteriore autovalutazione supportata dalla tutorialità del capo d'istituto. "Ciò , ad" esempio, con" metodologie" e pianificazioni curricolari di intervento congiunto, analogici alla valutazione dei capi d'istituto così come stata predisposta ministerialmente. Il progetto può , qui, prevedere la sollecitazione a ciascun docente dell'utilizzo di strumenti e griglie (di riferimento alle modellistiche più efficaci che la ricerca ci andata indicando in questi ultimi decenni in ordina e all'analisi dell'insegnamento e dell'apprendimento), grazie a cui poter concretamente ed operativamente attuare autovalutazioni fondate sul principio dell'"imparare facendo" e sulla contestualizzazione dei diversi modelli di "ricerca/azione". Si tratta, così, di promuovere in ciascun docente processi di apprendimenti "aggiunti", in quanto riflessione autovalutativa sulla pratica didattica "in situazione", con gli alunni (nelle situazioni d'insegnamento/apprendimento) e/o nelle diverse situazionalità didattico/organizzative di esplicazione della funzione docente; e, dunque, in quanto verifica del grado di risposta del progetto alle aspettazioni dei partecipanti/corsisti. L'accertamento ed il riconoscimento delle competenze di ciascun docente, come si premesso nei superiori sottopunti del presente punto 1.2., dovrà realizzarsi sulla base di questionari riportanti interviste semistrutturate (di giornata e di fine/corso) grazie a cui cercare di verificare la congruenza delle risposte in raffronto a degli indicatori di competenze intrinseci alla enunciazione degli stessi questionari; e, quindi, attraverso cui cercare di cogliere la conseguente congruenza tra gli esiti di tali indicatori con gli obiettivi di formazione culturale/professionale preventivati. Ciò , quindi, che verrà a richiedere una successiva fase di compimento, attraverso cui ciascun docente verrà a discutere ed a valutare tali risultati e dati/elementi di verifica/monitoraggio (come sopra si diceva) attraverso una conversazione autovalutativa con il dirigente scolastico ovvero con esperto/specialista esterno (qualora rinvenibile in quanto a risorse di progettazione/realizzazione). Ovviamente, da evitarsi che il feedback proposto dal processo valutativo ed autovalutativo dell'apprendimento individuale dei docenti, non provochi¸ il sentirsi questi ultimi dei discenti nel senso tradizionale del termine; bensì auspicabile che lo stesso feedback susciti nell'insegnante l'immagine di sé e della propria identità magistrale nella prospettiva del professionista "che/non/finisce/mai/d'imparare/e/di/riqualificarsi", e quindi nell'ottica dell'insegnante che acquisisce strumenti di continua innovazione/sperimentazione/ricerca di cultura didattico/pedagogica e giuridica quali coordinate del proprio saper rispondere con linguaggi ulteriori/eccedenti ai condizionamenti/necessità degli "input" di funzione e di ruolo. Nei limiti del possibile necessario individuare le competenze e le esperienze già acquisite prima del progetto di formazione in questione, con le competenze, le conoscenze, le abilità e le padronanze acquisite (o consolidatesi) a seguito della partecipazione al progetto.

b) La valutazione complessiva dell'azione formativa del progetto, sia "in itinere" che al termine della realizzazione prassica, viene prevista attraverso le seguenti procedure e le correlate raccolte di dati/elementi: #: raccolta delle risposte dei corsisti a seguito di intervista semistrutturata e di questionario di giornata, attraverso cui ciascun docente avrà a riferire sull'efficacia, a suo giudizio, delle attività di formazione di ogni giornata e di fine corso; ciò , sulla base di questionario ed intervista stessi proponenti domande relative a precisi indicatori inerenti: -il grado di coerenza con gli obiettivi proposti dal progetto; -il grado di acquisizione apprenditiva e di conseguente riqualificazione culturale/professionale percepite e dichiarate; -efficacia didattica e potenzialità di valorizzazione professionale all'indirizzo di ogni possibile situazione istituzionale di "campo", percepite e dichiarate); - l'efficacia delle metodologie e delle strategie curricolari (e, dunque, degli aspetti organizzativi e logistici) connotanti lo svolgersi delle diverse fasi progettuali; - la congruenza del valore aggiunto della formazione culturale/professionale di ciascuno, direttamente emergente quale esito/effetto della realizzazione del progetto; #: acquisizione di relazioni e di risposte semistrutturate da parte dei docenti/specialisti/esperti e dei docenti/animatori, in ordine ai risultati di feedback acquisiti "in itinere" nello svolgersi delle "lezioni frontali", in seduta plenaria, e dei seminari di gruppo, in contesto di "piccolo gruppo"; #: valutazione sommativa di tutti i dati/elementi di verifica e di monitoraggio relativi alle verifiche di apprendimento e di formazione, riguardo ciascun partecipante; ed alle documentazioni elaborate dagli stessi corsisti a seguito delle produzione degli elaborati di cui ai precedenti sottopunti di questo punto 1.2 .

1.3.: Riferimenti funzionali al piano dell'offerta formativa: I collegamenti in questione possono rinvenirsi nei seguenti nuclei prospettici:

1.3.1.: Le attività di servizio sollecitati con il processo sopra descritto,vengono a correlarsi (nella complessità e diversificazione delle fasi,dei momenti/aspetti,delle variabili e dei fattori agenti) con le finalità di diffusione della cultura dell'autonomia delle istituzioni scolastiche introdotta dalla L.n.59/97; con le istanze di adeguamento/riqualificazione di formazione dell'identità della funzione docente ed ATA,che ne conseguono; e,quindi, con le esigenze di aggiornamento culturale/professionale dei diversi operatori scolastici nella prospettiva dell'acquisizione di conoscenze/abilità/padronanze di cultura pedagogico/normativa (o amministrativa,per il personale ATA) grazie a cui ciascun dipendente abbia a poter esplicare le proprie competenze nel modo più efficace/efficiente possibile alle finalità istituzionali che le riforme scolastiche più recenti sono venute a prefissare. Ciò,dato che queste riforme sono venute a disegnare nuovi assetti istituzionali/ordinamentali; e, quindi,sono venute ad introdurre più impegnativi profili di ruolo all'insegna dell'efficacia/efficienza massima possibile delle prestazioni di funzione unitamente ­ al ­ rispetto ­ della ­ doverosità ­ di ­ assicurare all'utenza (ai clienti;ma anche alla committenza) i servizi/risultati/esiti istituzionali di qualità (prefissati negli "standard" delle "carte giuridiche") dalla "cifra" più elevata (competitiva...) possibile.

1.3.2.: Le attività di servizio sollecitati con il processo sopra descritto,vengono a correlarsi funzionalmente (nella complessità e diversificazione delle fasi,dei momenti/aspetti,delle variabili e dei fattori agenti) alla necessità di progettare un piano di aggiornamento/riqualificazione professionale che accolga le istanze di maggiore qualificazione culturale di formazione della funzione docente (o della formazione del personale ATA) in vista delle finalità e degli assetti di riforma suddetti; e, quindi, promuovendo una identità di profilo effettivo di ciascun dipendente il più possibile congrua alle competenze/attribuzioni che il nuovo modello di scuola · viene · ad assegnare/esigere ai diversi livelli e settori di funzionamento,didattico/educativi,didattico/metodologici, didattico/organizzativi, e gestionali/amministrativi. Ciò,nella prospettiva pedagogica che inquadra ogni processo di formazione permanente e di aggiornamento/riqualificazione della funzione docente quale processo di ricerca/azione, di studio, di elaborazione produttiva,di approccio scientifico/sperimentale,di innovazione e  di  sperimentazione, alla  luce   del principio metodologico dell'"imparare facendo"; vale a dire, nel contesto organico dei vissuti professionali relativi ai diversi approcci di servizio di ciascun soggetto istituzionale alle competenze/attribuzioni ed alle funzioni del proprio profilo di ruolo.

1.3.3.: Le attività di servizio sollecitati con il processo sopra descritto,vengono a correlarsi funzionalmente ed a risultare regolate/pianificate (nella complessità e diversificazione delle fasi,dei momenti/aspetti,delle variabili e dei fattori agenti) all'insegna dei seguenti principi metodologici (che sono,poi,gli stessi principi fondanti e strutturali di ogni progettualità di formazione dei "soggetti istituzionali" così come emergente dalle finalità pedagogiche del POF): -#: "imparare facendo";-#:interattività fra tutti i soggetti coinvolti nel processo di formazione e con le fonti di approccio bibliografico e di informazione;-#:"ricerca/azione"; -#:progettualità   curricolare; -#:autoformazione ed autovalutazione quali aspetti pregnanti trasversali che investono sia gli approcci dei dipendenti docenti (o ATA) che del dirigente scolastico e degli operatori del suo "staff"; -#:approcci "in itinere" e finali di interscambio culturale con "reti informatiche".