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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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Creare e dirigere un Corso serale per adulti
come offerta formativa aggiuntiva di un istituto statale di secondo grado

a cura di Lidia Maggioli


  1. Premessa

  2. Iscrizioni e istituzione dei corsi

  3. Supporto normativo

  4. Classi "Aperte" e organizzazione logistica dei corsi

  5. Organici

  6. Personale A.T.A.

  7. Valutazione. Esami di Qualifica

  8. Progetto didattico

  9. Piano di Studi

  10. Quadro Orario

  11. Biennio post-qualifica e Terza Area

  12. Costi

  13. Modulistica


 

Premessa

Ritengo utile una ricognizione sulla realtà dei Corsi Serali per adulti anche perché ho riscontrato direttamente la scarsità dei supporti e dei riferimenti disponibili.

Si tratta invece di un settore molto promettente e senz’altro interessante sia per la particolarità del rapporto che si viene a instaurare tra corsisti e staff della scuola, sia per lo stretto legame con il territorio che tale impresa necessariamente crea.

Ho iniziato ad occuparmene nel 2001, quando divenni Dirigente Scolastico di un I.P.S.S.A.R..

In Provincia non esisteva e mai era esistita una scuola statale serale ad indirizzo alberghiero, nonostante la marcata vocazione turistica del territorio, mentre erano presenti corsi professionali gestiti dalla Regione o da altri Enti.

La mia valutazione, suffragata da pareri competenti, mi portò a ritenere che un’offerta formativa completa e qualificata rivolta alla popolazione adulta costituisse un’opportunità preziosa per quanti già operavano nel settore turistico, talora senza qualifica e senza alcun titolo o per coloro i quali volevano inserirsi in esso con un bagaglio di conoscenze/competenze adeguato.

Fu così "azzeccata" la previsione che riuscimmo a formare ben quattro nuove classi fin dal primo anno, giungendo, nel secondo anno, a toccare i centosettanta iscritti!.

Ma, è necessario procedere con ordine.

Per ragioni di brevità e di chiarezza procedo con una schematica descrizione dei passi preliminari necessari, sia sul piano interno che su quello esterno, ricordando che il lavoro va impostato con un anno di anticipo e che i due livelli, esterno e interno, devono essere attivati parallelamente:

presa di contatto con le Associazioni di categoria, gli Enti economici e tutti quei soggetti presenti nel territorio in grado di collaborare alla verifica delle necessità formative e delle richieste del mercato del lavoro. Nel caso di un I.P.S.S.A.R., l’Associazione degli albergatori, oltre alla Camera di Commercio, a eventuali altre scuole già attive nel settore dell’EDA (educazione degli adulti), ai Sindacati, agli Uffici e Centri per l’impiego ecc.

costituzione di un gruppo di insegnanti, espressione dei diversi indirizzi dell’istituto, presieduto dal Dirigente scolastico, per lo studio del progetto formativo e del piano di studi.

approvazione del progetto da parte degli organi collegiali, Collegio dei docenti per la parte didattica e Consiglio di Istituto per tutti gli altri aspetti dell’attività (logistici, organizzativi, gestionali, finanziari, etc.)

richiesta di autorizzazione indirizzata alla Provincia e alla Regione; utile, anche se non obbligatoria, la richiesta di approvazione al Comune in cui la scuola è ubicata

comunicazione, una volta ottenute le autorizzazioni e approvazioni di cui sopra, al M.I.U.R./C.S.A. della propria Provincia, dell’intenzione della scuola di raccogliere le iscrizioni per l’anno successivo e richiesta in tal senso

organizzazione della campagna informativa, una volta ottenuti i placet di cui sopra, utilizzando tutti i canali possibili e strumenti agili, di facile riproduzione, visto che il supporto informativo dovrà essere costante; a seconda del budget che il C.di I. vorrà destinare al progetto, si potranno realizzare manifesti, locandine, video e/o inserzioni su giornali locali di annunci economici, etc. Per esperienza, ritengo che possano essere tenuti presenti per le iscrizioni i seguenti bacini: ex- alunni "dispersi", diplomati di altri istituti professionali e tecnici, Associazioni professionali, Consigli di quartiere, iscritti ai corsi EDA, Sindacati, Associazioni di solidarietà, alunni interni, Centri per i disoccupati,ecc

 

Iscrizioni e istituzione dei corsi

Il ministro L.Moratti ha anticipato al 31 maggio 2002 il termine delle iscrizioni ai corsi serali per il corrente a.s. ‘02/’03, mentre per gli scorsi anni era possibile protrarre fino a tutto settembre i termini suddetti; nella realtà, anche per le caratteristiche del lavoro stagionale, continuano a pervenire richieste di iscrizione anche dopo l’estate.

Al fine della formazione delle classi, sono necessari almeno 20 iscritti per le classi iniziali e 15 iscritti per quelle intermedie ( iscrizioni al corso completo).

Passi da effettuare:

è indispensabile verificare subito l’interesse e/o la propensione dei corsisti per gli indirizzi presenti nell’Istituto professionale – nel caso di un istituto alberghiero si tratta dei tre indirizzi di Ricevimento, Cucina e Sala-Bar – e far esprimere l’opzione al momento della domanda di iscrizione

una volta verificato il numero di adesioni per i vari indirizzi, si dovranno formare i gruppi –classe, tenendo presente che è possibile dar vita a classi articolate

attraverso un’ efficace e accurata attività di accoglienza si potrà pervenire alla previsione delle classi necessarie, dalla prima alla quinta

è necessario mettere a punto una modulistica completa per i vari momenti dell’attività del corso

il Collegio dei docenti adotterà, al termine dell’anno scolastico precedente, i libri di testo per le classi del serale, curandone in modo particolare la scelta, in considerazione dell’età degli studenti.

 

Supporto normativo

Dalla scarsa normativa esistente in materia, vanno ricavati quegli elementi di largo interesse, sia per i corsisti che per gli insegnanti, che dovranno trovare spazio adeguato nel materiale informativo prodotto dall’Istituto e, una volta avviato il corso serale, nello stesso P.O.F..

Il riferimento d’obbligo è alle C.M. n° 7809 /’90 e C.M. 305/‘97, nonché alla O.M. annuale su "Scrutini ed Esami" per la parte relativa ai corsi serali: fino allo scorso a.s. ‘01/’02 vi si ribadiva che per gli esami di qualifica nei corsi serali per adulti, non sono obbligatorie le prove preliminari o prove strutturate.

Altri riferimenti sono ovviamente contenuti nelle norme generali relative all’ ordine scolastico cui appartiene l’Istituto; e, poiché la grande maggioranza dei corsi serali riguarda gli istituti professionali, questo sarà l’ambito da me privilegiato.

Dalle circolari summenzionate ricavo i seguenti elementi che ritengo alquanto significativi:

condizione per l’ iscrizione al corso serale è l’aver conseguito la maggiore età

il percorso formativo sarà individuale, tenuto conto degli studi precedenti e delle esperienze lavorative coerenti effettuate dal corsista

non c’è obbligo di frequenza, ma il corsista dovrà sostenere prove di verifica degli insegnamenti non frequentati, se per lui obbligatori

nella fase di accoglienza saranno individuati debiti e crediti formativi di ciascuno al fine dell’iscrizione alla classe di riferimento

si può consentire una frequenza parziale del corso a chi non abbia interesse al conseguimento del Diploma o non sia in grado di seguire il corso completo

è possibile usufruire di pacchetti in autoformazione, qualora disponibili

è possibile nello stesso anno scolastico iniziare con la frequenza di una classe e passare a quella successiva, qualora gli obiettivi formativi siano stati raggiunti, a parere del Consiglio di classe

le classi non saranno costituite in modo rigido, in quanto gli allievi potranno seguire le lezioni anche in classi diverse rispetto a quella a cui sono stati formalmente iscritti ( classi aperte ).

 

Classi "Aperte" e organizzazione logistica dei corsi

Si è detto che la classe come unità rigida non può trovare cittadinanza nel corso serale per adulti; ciò comporta una serie di accorgimenti di tipo logistico e organizzativo senza i quali il sistema non può funzionare.

Si tratta di un modello che prende spunto dal mondo universitario:

il docente non si sposta ma attende in aula gli studenti i quali provengono da classi diverse

il tradizionale Registro di classe viene trasferito da un’aula all’altra al cambio dell’ora, sulla base dell’orario del giorno

la bacheca degli studenti garantisce costante supporto informativo sulle attività dei gruppi e delle classi, sull’orario delle singole classi, sulla dislocazione degli ambienti, sulle sostituzioni dei docenti, sulle comunicazioni ai corsisti (date delle verifiche, recuperi, esami, scansione dei moduli didattici,ecc.).

 

Organici

Rispettando la normativa e la tempistica consuete per la definizione degli organici, di diritto e di fatto, si potrà avviare in modo regolare anche il corso serale con il personale docente e non-docente necessario al funzionamento.

a) Docenti

Se l’introduzione dell’organico funzionale non avesse conosciuto prima una battuta d’arresto, poi una decisa marcia indietro con l’attuale governo, l’organico d’istituto sarebbe stato unico, comprensivo del corso diurno e di quello serale, a partire dal 2° anno dalla introduzione di quest’ultimo.

Oggi invece i due corsi sono distinti pur se appartenenti ad uno stesso istituto e come tali vanno trattati in tutti i casi di movimento degli insegnanti.

B) Non-docenti

Anche in questo caso, le norme generali indicano i criteri per la determinazione dell’incremento di personale necessario alla gestione del corso serale.

Tre sono le figure interessate :

collaboratori scolastici

assistenti tecnici

assistenti amministrativi

 

Personale A.T.A.

Come detto sopra, l’istituzione del corso serale comporta anche un incremento di personale A.T.A.

Ritengo auspicabile l’assegnazione di almeno due collaboratori scolastici e degli assistenti tecnici necessari alla gestione dei laboratori più complessi: si tenga presente che il supporto degli assistenti è indispensabile per garantire un’ordinata gestione delle attrezzature e dei materiali necessari alle esercitazioni, anche in considerazione della coabitazione del corso serale con i corsi diurni.

Per i collaboratori scolastici il turno notturno, se le lezioni terminano alle ore 23, dovrà essere protratto fino alle 24 per il riordino dei locali; per tale attività vanno studiati anche in sede R.S.U. eventuali riconoscimenti economici ed incentivi.

A livello amministrativo è necessario garantire almeno un’apertura settimanale della segreteria fino al tardo pomeriggio, per consentire agli studenti di potervi accedere durante l’orario del corso.

 

Valutazione. Esami di Qualifica

Una delle peculiarità del corso serale per adulti è il sistema dei debiti e dei crediti formativi che vengono riconosciuti agli studenti previo esame del curriculum scolastico, debitamente documentato, e delle esperienze lavorative; per quest’ultimo ambito è possibile farsi assistere da esperti del settore lavorativo di riferimento.

Per tale peculiarità, le verifiche vengono realizzate in momenti e situazioni diversi rispetto a quelli della classe tradizionale; pertanto, per ragioni di trasparenza, oltre al normale registro del docente – che dovrà contenere elenchi nominativi di corsisti appartenenti a classi diverse – è bene tenere anche un "libretto dello studente" individuale, contenente tutti i dati significativi della carriera e i vari passaggi di valutazione dei crediti.

Per la valutazione in senso stretto si devono osservare le norme e le disposizioni generali riguardanti il corso diurno, tenendo presenti i due momenti-chiave dell’Esame di Qualifica (3° anno) e dell’Esame di Stato (5° anno).

Nel Corso di Qualifica, il Consiglio di classe*, che sarà integrato dall’esperto previsto dalla normativa generale per gli Istituti professionali, definirà le modalità delle prove di Qualifica per i diversi indirizzi, individuando le discipline oggetto della 1° prova (abilità linguistico-espressive) e della 2° prova (abilità professionali) e tenendo presente che quest’ultima in genere si realizza anche in un vero e proprio saggio professionale (3° prova).

Pertanto, l’esame di Qualifica viene a coinvolgere sette discipline.

Se è vero, come già accennato, che le prove strutturate preliminari previste per il diurno non sono obbligatorie per il corso serale, tuttavia la valutazione viene effettuata sulla base di prove ( scritte, orali e pratiche) relative alle diverse discipline, in modo da pervenire in sede di scrutinio di ammissione ad una media dei voti in 100%. Rispetto ad essa, si potrà operare una integrazione di 10 punti, sulla base dei risultati dell’Esame di Qualifica.

In caso di frequenza parziale del corso, non finalizzata al diploma, il risultato positivo in una o più discipline dà luogo ad un credito formativo che può valere per l’ammissione agli esami di idoneità o di Qualifica come privatista, oppure può consentire la prosecuzione nella classe successiva per quelle stesse discipline; in tal caso viene rilasciato un certificato di frequenza.

Nella eventualità, alquanto frequente, in cui un corsista sia in possesso di diploma di Qualifica di "vecchio ordinamento", per la prosecuzione del corso nella classe quarta post-qualifica dello stesso indirizzo, va effettuato preliminarmente un esame integrativo relativo alle discipline o alle parti di esse non frequentate. Tali esami sono tenuti di norma a settembre, prima dell’inizio delle lezioni.

Suggerimenti

Per una gestione ottimale del corso, sarebbe bene che il recupero dei debiti formativi relativi agli anni precedenti venisse effettuato e verificato entro il 1° quadrimestre, anche al fine di consentire al corsista di riallinearsi con lo sviluppo degli insegnamenti nella classe a cui è iscritto.

* Ricordo che nel Consiglio di Classe del serale la componente studentesca esprime 3 rappresentanti, mentre sono ovviamente assenti i genitori.

 

Progetto didattico

Il supporto normativo, come detto sopra, è piuttosto avaro e non aiuta molto nella messa a punto del piano di studi che dovrà essere adottato dal Collegio dei docenti.

Premesso che le caratteristiche generali dei corsi serali saranno le stesse dei corrispondenti corsi diurni, è indispensabile tenere presenti le opportunità previste dalle circolari citate al fine di articolare il progetto didattico e l’orario delle lezioni nel modo più consono alle esigenze dei corsisti e del territorio, fatte salve la qualità e l’organicità dell’impianto complessivo:

è possibile ridurre le ore di insegnamento delle discipline o delle esercitazioni pratiche, tenuto conto delle caratteristiche dell’utenza

è necessario ridurre l’orario settimanale delle lezioni in quanto le quaranta ore previste per gli istituti professionale non sono proponibili per il corso serale che andrà portato a 25/30 ore, a seconda della classe

è possibile e necessario rivedere tutti i programmi di insegnamento, dando ad essi un impianto modulare: si tenga presente la grande eterogeneità dell’utenza che può includere persone già diplomate o addirittura laureate come pure persone dalle scarsissime basi culturali o stranieri immigrati per i quali va impostato un lavoro specifico

è utile definire alcune compresenze-chiave per docenti di discipline complementari.

 

Piano di Studi

E’ bene progettare fin dal primo anno l’intero Piano di Studi del corso, dalla Prima alla Quinta, anche se si parte con una sola classe.

Tenendo presenti le indicazioni della C.M. del ’90 citata, si potrà dar vita ad accorpamenti di discipline e a riduzioni d’orario all’interno dei due blocchi costituiti dall’Area Comune e dall’Area di Indirizzo. A sua volta, l’area di indirizzo consente l’organizzazione di efficaci compresenze, già consolidate nel corso diurno, mentre altri accorpamenti possono essere studiati e sperimentati nell’ambito dell’autonomia didattica dell’istituto.

Un discorso specifico va fatto per le lingue straniere, che devono trovare largo spazio: nella mia esperienza, due lingue per tutti, la seconda a scelta tra Francese o Tedesco.

L’articolazione complessiva del Piano di Studi da me sperimentato prevede il seguente monte-orario:

27 ore settimanali in Prima e Seconda

da 27 a 29 ore settimanali in Terza (le differenze sono legate all’indirizzo)

da 21 a 24 ore settimanali in Quarta e Quinta (le differenze sono legate all’indirizzo), più 4 o 5 ore sett.li di Terza Area

 

Quadro Orario

Nell’impostazione dell’orario settimanale, è necessario prevedere blocchi sufficientemente lunghi per le esercitazioni pratiche o, meglio ancora, serate specifiche, alternando le classi nei laboratori.

Un orario equilibrato e discretamente compatibile con gli impegni lavorativi dei corsisti è quello che si sviluppa dalle ore18 alle ore 23 per cinque giorni alla settimana: pertanto, se la durata dell’ora di lezione è di 50 minuti, si può contare su 30 moduli orari, che risultano sufficienti per tutte le classi.

Nell’esperienza da me realizzata, i docenti compensavano l’orario con ore di tutoraggio, calendarizzate, a favore dei corsisti. Tale risorsa risulta graditissima e funzionale in quanto garantisce un costante contatto tra insegnanti e studenti, rispondendo al bisogno, molto marcato nel corsista adulto, di manifestare i propri problemi di frequenza, di studio,di apprendimento e, talora, personali.

La distribuzione delle lezioni nella settimana dev’essere fatta anche in modo tale da consentire ai corsisti con debito di seguire agevolmente e con elasticità i vari moduli didattici.

 

Biennio post-qualifica e Terza Area

La C.M. del ’97 citata mette l’accento sul progetto di formazione continua che deve sostenere l’istituzione dei corsi nel biennio post-qualifica.

Vanno dunque definiti con cura i programmi di insegnamento per gli indirizzi dell’Istituto professionale - in un I.P.S.S.A.R. si tratta dell’Indirizzo Turistico e di quello della Ristorazione - collegandoli all’attività professionalizzante specifica la quale costituisce l’anima sempre viva e in movimento degli insegnamenti pratici, strettamente legata alla realtà socio-economica e alle sue dinamiche.

La norma prescrive che, analogamente al diurno, l’attività professionalizzante o Terza Area sia effettuata regolarmente, anche se con il riconoscimento di eventuali crediti formativi ( nel diurno, 600 ore in due anni); pertanto è necessario mettere a punto un progetto da svilupparsi nel quarto e nel quinto anno, comprensivo di lezioni ed esercitazioni da effettuare a scuola e di stage presso strutture esterne.

L’orario settimanale nel biennio post-qualifica prevederà dunque una giornata dedicata alla Terza Area (4 o 5 ore), tenuta da esperti del settore specifico, in aula o/e in laboratorio.

 

Costi

E’ compito del Consiglio di Istituto definire annualmente l’entità del contributo di iscrizione da richiedere ai corsisti, tenendo presenti in particolare i costi delle esercitazioni pratiche. Analogamente al corso diurno, ci si potrà mantenere entro la cifra di Euro100, comprensive della tassa statale e del contributo alla scuola.

Sono a carico del corsista le spese relative alla divisa, se prevista, e ai libri di testo, ma in caso di reddito inferiore al tetto stabilito in proposito, anche il corsista adulto potrà ottenere dalla Provincia il rimborso del costo dei libri di testo.

 

Modulistica

Ogni dirigente metterà a punto la modulistica che riterrà più funzionale e corretta.

Per esperienza, suggerisco di curare i seguenti materiali, riferiti agli ambiti più rilevanti di attività (orientamento, informazione, accoglienza gestione, verifica):

modulo/domanda di iscrizione

modulo indicante la documentazione necessaria per gli alunni stranieri

prospetto completo dell’orario annuale

Piano di Studi del corso

elenco dei libri di testo adottati dal Collegio dei docenti

prospetto dei debiti e dei crediti di tutti gli iscritti

modulo di verifica dei debiti

elenchi dei corsisti sia per classe che per materie da recuperare

libretto dello studente

prospetto delle aule assegnate agli insegnamenti

scheda informativa generale sul corso serale


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