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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

CRISTO!

E va bene!

Ricomincio a scrivere per non soccombere alla tristezza infinita  per ciò che vedo e sento come tutti i comuni mortali che lottano fra bollette, malattie di congiunti, e amenità varie che la vita propone a ognuna/o…
e basterebbe la vita in sé infatti!

Ma no, ci si mettono in tanti a infierire e a dirci che la fatica di vivere non basta! Si accende la TV, magari per rilassarsi un momento tra un affanno e l’altro, ed ecco che, come per stregoneria, si va ancora più giù nell’orrore. Il tema è quello dei clandestini, povere dannate persone perseguitate dalla bravura, dall’efficienza, dal rigore…ORRORE!

Si resta lì, impotenti, a guardare quelle povere facce addolorate, mai arrabbiate, soltanto esterrefatte, di fiorai, ombrellai, venditori di collanine…e ci si sente unite/i a loro…

Ma a chi fanno paura?

La paura sì c’è, ma è quella per una politica che ormai ha la faccia vuota, fredda, calcolatrice, per quella che ciancia di amore per la natura e intanto schiaccia l’uomo, sì l’uomo che il Cristo, tanto abusato nelle vuote parole dei Grandi, avrebbe voluto, amato, protetto, rispettato, accolto, accudito e curato.

E noi della scuola con la s maiuscola, che ogni giorno lottiamo per amare e accogliere, restiamo annichiliti, sconfitti nei nostri ideali di recupero e innalzamento della qualità della vita di ognuna/o. E noi, che possiamo fare?

Me lo chiedo ogni santo giorno, quando entro in classe, e di notte, quando correggo le magnifiche riprese e accelerate degli “ultimi arrivati”, i rumeni, i macedoni, gli albanesi, i cinesi, i bambini del Bangladesh…

Bambine/i che vogliono una vita e la desiderano serena, forte, densa di emozioni e sapere…quanto sono curiosi e bravi, spesso e volentieri talmente determinati a colmare il gap della lingua straniera!

Di contro che mondo è questo in cui viviamo?

Quanto si sdoppia il nostro mondo quando fa del Cristo soltanto Colui che è venuto per redimerci dai peccati individuali! Lui che è venuto, invece, nella dimensione sociale più di chiunque altro?!

E se sono caduti i valori del Comunismo, dove sono finiti quelli del Cristianesimo occidentale?

Nella tomba dell’ordine?

In quella del merito individuale?

Gallismo da strapazzo è quello dei politici new tutti sicuri di quei quattro voti ricevuti!

Gallismo e muscoli!

Ma dove è finita la Cultura? dov’è la teologia della speranza? E quella della liberazione?

Finite, tranne che per pochi resistenti che ormai son diventati reperti di museo mediatico, di rare trasmissioni televisive, oppure sono là nei libri impolverati e dimenticati nelle librerie vetuste e nascoste dei pochi eletti che si sentono essi stessi reperti.

Orrore!

Con le bambine e i bambini parliamo di storia, ragioniamo, cresciamo insieme…da poco abbiamo rivisto un documentario, un film su Aldo Moro e sui tempi che furono. Ci siamo commossi insieme, e le bambine e i bambini, anche quelli stranieri, hanno capito il linguaggio universale del bene nell’attimo in cui si congiunge alla ragione, ma nessuno crede più all’uomo, figuriamoci ai bambini, alle bambine e alle loro capacità di volare alto alto, di aprirsi, di stringersi in un patto di alleanza verso un futuro che non faccia più agnelli sacrificali…

Ci credono soltanto persone di scuola che hanno ancora fiducia nella potenza del testimone passato di generazione in generazione, in sordina, senza enunciazioni arroganti e certe; ci credono quelle persone che fanno passo dopo passo uso di ragione e sentimento insieme con i piccoli cuccioli.

E se si crede nei miracoli, i miracoli avvengono nelle interiorità raccolte intorno al mistero del destino che unisce sui banchi di scuola le nazioni del mondo intero.

Io ci credo nonostante la stanchezza immensa che cade su di me nel sentire ripetere le vuote parole che mai hanno risolto qualcosa: ordine, efficienza, merito, pulizia, rigore…

Il peso dell’uomo su questa Terra diviene macigno ogni qualvolta si verifichino l’oppressione e l’allontanamento suo e della sua prole. Questo si dovrebbe temere! Ma a chi interessa il destino di tutti?

In realtà, più che altro, ai potenti che scelgono per noi, interessa soddisfare la propria sete e quella di chi a loro somiglia o vorrebbe somigliare.

31 maggio 2008

Claudia Fanti


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