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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Parole condivise

di Sabatina Ciogli

Sono ormai due anni che la legge n.53/03 è in vigore, alcuni Decreti attuativi sono stati emanati, altri saranno presentati a breve, mi è sembrato opportuno perciò riprendere in mano documenti ufficiali e non, per puntualizzare alcuni concetti   “condividere” i significati di alcuni termini portanti.
“Un ragazzo è riconosciuto competente quando, facendo ricorso a tutte le capacità di cui dispone, utilizza le conoscenze e le abilità apprese  per…...”
Questa affermazione è contenuta nel Profilo Educativo, Culturale e Professionale dello Studente alla fine del Primo Ciclo di Istruzione, partirò quindi  proprio dalle parole-chiave come capacità, conoscenze …. per poi  continuare su quei termini che, secondo me, danno significato alla riforma stessa.

CAPACITA’

Per capacità si intende una potenzialità e una propensione dell’essere umano,

nel nostro caso del fanciullo, a fare, pensare , agire in un certo modo. Riguarda ciò che una persona può fare, pensare ed agire, senza per questo aver già trasformato questa sua possibilità(poter essere) in una sua realtà (essere) .

Riguardando le essere potenziale di ciascuno, le capacita non sono mai statiche, definite una volta per tutte, ma sempre dinamiche in evoluzione. Le capacità personali diventano competenze personali grazie all’ insieme degli interventi educativi promossi da tutte le istituzioni educative formali, non formali e informali.( Tratto da“ Questioni di lessico” Commissione Bertagna).

CONOSCENZE

Sono il prodotto dell’ attività teorica dell’ uomo. Nella scuola, sono ricavate dai risultati della ricerca scientifica. Riguardano quindi il sapere: quello teorico, ma anche quello pratico.In questo secondo senso, sono anche i principi, le regole, i concetti dell’ etica individuale e collettiva (valori civili costituzionali, nazionali o sovranazionali) che, nelle Indicazioni Nazionali, costituiscono gli “obiettivi specifici di apprendimento” della Convivenza civile.

ABILITA’

Sono la condizione e il prodotto della razionalità tecnica dell’uomo. Si riferiscono, quindi, al saper fare, ma anche al “sapere”  le ragioni e le procedure di questo fare. In altre parole, anche al sapere perché operando in un certo modo, effettuando scelte mirate, non casuali e rispettando determinate procedure si ottengono dei risultati piuttosto di altri.

Nella scuola, le capacità personali degli allievi, grazie alle mediazione delle conoscenze e delle abilità riunite negli “obiettivi specifici di apprendimenti”, diventano Competenze personali.

COMPETENZE

 Sono l’insieme delle buone capacità potenziali di ciascuno portate effettivamente al miglior compimento nelle particolari situazioni date: ovvero indicano quello che siamo effettivamente in grado di fare, pensare, agire, adesso nell’ unità della nostra persona, dinanzi all’ unità complessa dei problemi e delle situazioni di un certo tipo (professionali e non professionali) che siamo chiamati ad affrontare e risolvere in un determinato contesto.

PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE DELLO STUDENTE

Il PECUP alla fine del primo ciclo di istruzione costituisce la bussola e l’ orizzonte di senso per la determinazione sia degli obiettivi generali  del processo formativo sia degli obiettivi specifici di apprendimento a riguardo dei diversi periodi didattici che caratterizzano i gradi scolastici di ogni ciclo. Esplicitando ciò che ogni studente, alla fine del Primo ciclo deve sapere( le conoscenze disciplinari e interdisciplinari) e fare ( le abilità operative) per essere l’ uomo e il cittadino che è lecito normalmente attendersi che sia, a 14 anni, mette in luce come il culturale e il professionale siano occasioni e strumenti per l ‘ educativo personale e come le conoscenze disciplinari e interdisciplinari  ( il sapere) e le abilità operative ( il fare ) apprese ed esercitate non solo nel sistema formale ( la scuola ), ma anche in quello non formale ( le altre istituzioni formative ) e informale ( la vita sociale nel suo complesso) siano per il ragazzo, davvero formative nella misura in cui effettivamente diventano sue competenze personali.

GLI OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO

Sono stabiliti dal Ministro dell’ Istruzione secondo l’ articolo 8 del D.P.R. 275 del 1999, e oggi sono presentati attraverso le Indicazioni Nazionali. Possono essere definiti mete,  traguardi alle quali tutti le allieve e gli allievi devono pervenire avvalendosi di tutte le attività educative e didattiche svolte dalla scuola Gli obiettivi generali si riferiscono alle dimensioni dello sviluppo della persona umana ( ambito cognitivo, relazionale e affettivo , motorio) e non rientrano in una sola disciplina di studio, ma si avvalgono di tutte per la loro progressiva realizzazione.

INDICAZIONI NAZIONALI PER I PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI 

Le Indicazioni Nazionali esplicitano i livelli essenziali di prestazione a cui tutte le scuole del Sistema Nazionale di istruzione sono tenute per garantire il diritto personale, sociale e civile all’ istruzione e alla formazione di qualità. Sono state allegate al D.L. n. 59 del 19 02 04 e sono state adotta in via transitoria in attesa dell’ emanazione delle norme regolamentari previste dall’ art. 8 del D.P.R. del 8 marzo 1999 n. 275. Contengono quindi oltre agli Obiettivi Generali del Processo Formativo anche gli Obiettivi Specifici di Apprendimento relativi alle competenze degli allievi.

OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (OSA)

Gli OSA indicano le conoscenze ( il sapere ) e le abilità ( il saper fare ) alle quali le allieve e gli allievi pervengono, tramite l’ azione educativa e didattica della scuola, progressivamente appropriandosi dei contenuti, dei metodi interpretativi, delle regole di funzionamento e dei principi costitutivi delle discipline integrate nei piani di studio personalizzati. ( Le parole di una scuola che cresce). Sono stati definiti nelle Indicazioni Nazionali , anche se sono stati indicati per le diverse discipline e per l’ Educazione Alla Convivenza Civile in maniera minuta e segmentata, obbediscono, in realtà, ciascuno, al principio dell’ ologramma: gli uni rimandano agli altri; non sono mai, per quanto possano essere autorefenziali, richiusi in se stessi, ma sono sempre un complesso e continuo rimando al tutto. La disposizione degli OSA non ha altro scopo, dunque, che di indicare chiaramente, senza equivoci, ai docenti, ai genitori agli stessi allievi i livelli essenziali d prestazione che le scuole della Repubblica sono tenute, in generale ad assicurare per mantenere l’ unità del sistema educativo nazionale di istruzione e formazione, per impedire la frammentazione e la polarizzazione del sistema e, soprattutto, per consentire agli allievi la possibilità di maturare in tutte le dimensioni tracciate nel PECUP previsto per la conclusione del primo ciclo degli studi….Non hanno perciò alcuna pretesa validità per i casi singoli, siano essi le singole istituzioni scolastiche o, a maggior ragione, i singoli allievi. E’ compito esclusivo di ogni scuola autonoma e dei docenti, infatti, nel concreto della propria storia e del proprio territorio, assumersi la libertà di mediare, interpretare, ordinare, distribuire, ed organizzare gli OSA in Obiettivi Formativi, considerando da un lato, le capacità complessive di ogni fanciullo che devono essere sviluppate al massimo grado possibile dall’ altro , le teorie e le pratiche didattiche che ritengono, a questo scopo, scientificamente più affidabili e professionalmente più efficaci. Allo stesso tempo, tuttavia, è compito esclusivo di ogni scuola autonoma e dei docenti assumersi la responsabilità di “ rendere conto” delle scelte fatte e di porre la famiglia e il territorio nella condizione di conoscerle e di condividerle attraverso il Pof.

OBIETTIVI FORMATIVI

Gli O. F. sono gli Obiettivi generali del Processo Formativo e gli OSA contestualizzati, entrati in una scuola, in una sezione, in un gruppo concreto di alunni che hanno, ciascuno, le loro personali capacità, trasformate poi grazie alla professionalità dei docenti e al carattere educativo delle attività scolastiche, in affidabili e certificate competenze individuali finali. Gli “ obiettivi generali del processo educativo” e “gli obiettivi specifici di apprendimento” sono e diventano obiettivi formativi, quindi, nel momento in cui si trasformano nei compiti di apprendimento ritenuti realmente accessibili, in un tempo dato e professionalmente programmato, ad uno o più allievi concreti e sono allo stesso tempo percepiti da “ questi” allievi come traguardi importanti e significativi da raggiungere per la propria personale maturazione.

UNITA’ DI APPRENDIMENTO

Gli obiettivi formativi, le attività, le modalità organizzative, i tempi ed i metodi necessari per trasformarli in competenze degli allievi, nonché le modalità di certificazione delle competenze acquisite, vanno a costituire le Unità di Apprendimento del Piano di Studio Personalizzato di ciascun alunno, da cui si ricava documentazione utile per la compilazione del Portfolio.

Le Unità di Apprendimento ( obiettivi formativi, scelte di metodi e di contenuti, modalità di verifica e di valutazione) che vanno a costituire i Piani di Studio  Personalizzati non considerano le conoscenze come archivi astratti, ancorché epistemologicamente motivati, da raggiungere bensì come occasioni per lo sviluppo globale della persona del fanciullo che interagisce attivamente con la cultura. In questo senso, sono occasioni per sviluppare in maniera armonica le capacità ( intellettuali, estetico-espressive, motorie, operative, sociali, morali, e religiose)di ciascuno, ponendolo nelle condizioni di capire il mondo e di trasformarlo, mentre conosce e trasforma se stesso.

VALUTAZIONE

La legge di riforma prevede due fondamentali tipi di valutazione. Il primo riguarda la valutazione degli apprendimenti e del comportamento di allieve e allievi, di competenza dei docenti. La metodologia della progettazione didattica considera la valutazione come una fondamentale funzione che accompagna il processo di insegnamento/ apprendimento: si valuta all’ inizio per conoscere la situazione d’ ingresso degli studenti e poter assumere le decisioni migliori per la definizione del loro di studio personalizzato;si valuta in itinere, per monitorare l’ andamento delle attività e individuare gli interventi necessari per superare eventuali problemi; si valuta alla fine, per poter accertare i risultati conseguiti e certificare le competenze acquisite. Dall’ esito della valutazione finale dipende il passaggio ai periodi didattici successivi.Uno strumento innovativo per una valutazione completa è costituito dal Portfolio.

PORTFOLIO

Il Porfolio è una raccolta mirata, sistematica, selezionata e organizzata di materiali, che serve a documentare il percorso formativo di allieve ed allievi e i progressi compiuti in relazione al piano di studio personalizzato.

I materiali inclusi nel portfolio sono organizzati in due principali sezioni, quella dell’ “Orientamento” e quella della “Valutazione”, e possono comprendere lavori dell’ alunno individuabili o in gruppo, prove scolastiche, osservazioni degli insegnanti, commenti sui lavori formulati dall’ alunno o dagli insegnanti, informazioni fornite dalla famiglia.

TUTOR

Il Tutor è una figura docente appositamente individuata, che sta più di altri docenti con gli alunni di un gruppo o di una classe, insegna più discipline e per questo conosce gli allievi più a fondo ed è quindi in grado di ascoltarli, orientarli, aiutarli ad apprendere. I suoi compiti sono:

  • costante rapporto con le famiglie e il territorio,

  • funzioni di orientamento nella scelta delle attività coerenti con il profilo educativo degli alunni,

  • di tutorato degli alunni,

  • di coordinamento delle attività educative e didattiche,

  • di cura delle relazioni con le famiglie,

  • di cura delle documentazione del percorso formativo compiuto dall’allievo (Portfolio), con l’apporto degli altri docenti.

Tutti i docenti di una classe costituiscono l’ équipe pedagogica o team, che predispone in collaborazione le attività, gli obiettivi di apprendimento, i piani di studio personalizzati.

LARSA

Laboratorio di recupero e sviluppo degli apprendimenti, sono organizzati dalle singole scuole secondo le necessità e le segnalazioni dell’ équipe pedagogica.

LABORATORI

Il Laboratorio è il luogo privilegiato in cui si realizza una situazione di’ apprendimento che coniuga conoscenze e abilità specifiche su compiti unitari e significativi per gli alunni, possibilmente in dimensione operativa e progettuale che li metta in condizione di dovere e poter mobilitare l’ intero sapere esplicito e tacito di cui dispongono.

I Laboratori sono affidati, in piena autonomia da parte delle istituzioni scolastica, ad uno o più docenti che per competenza professionale e didattica, disponibilità personale, organizzano percorsi formativi opzionali ordinati per gruppi ( di livello, di compito e elettivi) e coordinati alle Indicazioni  Nazionali, in grado di rispondere alle differenti situazioni di apprendimento degli allievi.


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