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SOCRATES

COMENIUS - AZIONE I



PROGETTO EDUCATIVO EUROPEO (P.E.E.)

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SISTEMI EDUCATIVI EUROPEI A CONFRONTO


ISTITUTI PARTECIPANTI:

Italia: Istituto Magistrale "E. Palumbo", Brindisi (istituto coordinatore);

Gran Bretagna: St. Thomas More School, Bristol;

Grecia: Scuola italiana - Liceo greco, Atene;

Spagna: Scuola italiana - Scuola media inferiore, Madrid

Georgia: Università di Tblisi

Premessa

L'adesione dell'Istituto Magistrale "E. Palumbo" di Brindisi al progetto Comenius  realizza esigenze già evidenziate nel progetto educativo di istituto (P.E.I.).

Il P.E.I., per l'a.s. l995/96, prevede infatti attività di ricerca e di aggiornamento, una serie di interventi specifici, nonché progetti di vario tipo fra i quali il progetto Unesco, il progetto giovani, il progetto per l'ambiente, per l'educazione e lo sport, tutti mirati a soddisfare esigenze formative, particolarmente avvertite in città, proprie di standard europei.

Brindisi è città di frontiera e come tale già coinvolta in vari progetti dell'Unione Europea, quali il progetto transfrontaliero, I'Interreg-2, il corridoio adriatico, il sea-link. La città vede attive varie componenti transnazionali; ciò non solo per le linee di comunicazione marittime, aeree, ferroviarie e stradali che ad essa fanno capo, ma anche per la presenza di grandi infrastrutture, quali l'unica base logistica O.N.U. esistente al mondo, la cittadella della ricerca, con scienziati di tutto il mondo operantivi, grandi gruppi industriali quali Lepetit, Ciba, Fiat, ENI, IAM, Mobil.

L'Istituto Magistrale si inserisce in questo contesto; "[...] è stato individuato dal Ministero della Pubblica Istruzione (Comunicazione Direzione Generale per l'Istruzione Classica, Scientifica e Magistrale, div. IV, del 26 gennaio 1994, prot. 71) quale scuola polo nell'ambito della rete di istituti ai quali è affidata la diffusione, a livello provinciale, presso le scuole dell'ordine classico, scientifico e magistrale, dei materiali formativi: atti, quaderni monografici, prodotti multimediali, elaborati nell'ambito dei seminari di produzione promossi dalla Direzione Generale per l'Istruzione Classica, Scientifica e Magistrale. La funzione affidata non è soltanto quella di fornire alle scuole, a richiesta o su istruzioni della Direzione Generale il materiale predisposto ma anche quella di mettere a disposizione le competenze professionali di alcuni docenti, preventivamente ed opportunamente individuati, che potranno operare, per la diffusione dei citati materiali, anche nell'ambito dei Piani Provinciali di Aggiornamento dei Provveditorati agli Studi, nonché nell'ambito delle iniziative degli IRRSAE."1

L'istituto ha in atto una convenzione con l'Università degli Studi di Bari; qui sono state decentrate le attività di tirocinio della facoltà di Scienze dell'Educazione. Quale scuola aderente all'UNESCO ha in atto la realizzazione del progetto Mediterraneo  che già la lega ad altre realtà educative europee, nord-africane ed asiatiche.

L'istituto, frequentato anche da studenti non italiani, già dal 1985 affianca ai corsi ordinari altri sperimentali e quinquennali; tali il Liceo Linguistico e il Liceo Socio-Psico-Pedagogico. E' inoltre frutto di sperimentazione autonoma, oggi ad esaurimento, il Liceo Pedagogico-Linguistico.

Il progetto educativo europeo (P.E.E.) sembra dunque essere il naturale sviluppo di un'idea formativa e di una intenzionalità educativa già presente in quello che è oggi l'Istituto Magistrale "E. Palumbo", anche in virtù dei progetti che esso propone.

Intraprendere tuttavia, come nel caso specifico del PEE, una nuova azione educativa può creare disagio, malcontento, una serie di difficoltà spesso superabili con la sola buona volontà. Difficoltà ancor più grandi se l'azione mira a coinvolgere non solo i docenti e gli studenti della propria comunità scolastica, ma docenti ed allievi di paesi 'stranieri', sebbene comunitari.

Sul tema della estraneità  sarebbe utile soffermarsi per comprendere quanto ancora siano distanti le posizioni d'azione comunitaria sul versante italiano, di più se sul versante meridionale, e quanto difficile sia poter coinvolgere colleghi impegnati nel loro piccolo spazio-classe.

L'abituarsi all'estraneità, alla diversità, deve oramai entrare nel nostro modus operandi, deve diventare prassi comune, indice di civiltà.

Closset dice che "la civiltà [...] svilupperà in lui [nell'alunno, e si potrebbe aggiungere nel docente] il senso del relativo; dilaterà i suoi orizzonti, il suo campo di azione pratica, il dominio della coscienza, della ragione, della libera critica".

Il relativismo culturale, cioè la dipendenza della visione del mondo dalla struttura della lingua, permetterà una nuova disponibilità al dialogo ed alla comunicazione interpersonale. Agevolerà una nuova weltanschauung  che condurrà ad un tipo di educazione interculturale e ad una capacità di negoziazione delle informazioni fondata sull'esperienza altrui. Informazioni che, nel caso specifico, andranno a convergere nel tema prescelto per lo sviluppo del P.E.E., che riguarderà i Sistemi educativi europei a confronto.

Il perché di questa scelta risiede nell'ipotesi della creazione di un sistema scolastico unico e valido per l'intera comunità europea, che superi i limiti nazionali e conduca ad un nuovo modello formativo, che s'inveri, in un contesto multiculturale, attraverso singole esperienze nazionali. Nel quadro di tale ipotesi di 'Scuola d'Europa' si redigeranno i criteri per la progettazione delle attività curricolari, per la verifica dell'offerta formativa e per gli standard minimi di profitto.

FINALITÀ

Sviluppare l'interesse di docenti e discenti, nonché la loro capacità di rapportarsi costruttivamente con una realtà straniera;

Apprendere ed approfondire la conoscenza delle lingue dell'Unione Europea (inglese - greco - spagnolo);

Migliorare il rendimento scolastico di tutti gli allievi;

Sviluppare la capacità critica e favorire lo sviluppo armonico della personalità degli allievi in situazioni di apprendimento nuove;

Migliorare la conoscenza del sé e della creatività attraverso l'espressione corporea;

Favorire la partecipazione degli alunni a progetti pluridisciplinari;

Favorire l'educazione interculturale attraverso momenti di lavoro comune.

OBIETTIVI

Armonizzare i sistemi educativo / formativi.

Creare dispositivi interistituzionali stabili.

Costruire i futuri cittadini d'Europa

Dinamicizzare le attività scolastiche, decentrarle.

Introdurre elementi di innovazione pedagogica e didattica.

METODOLOGIA E FASI DEL PROGETTO

Le ricerche pedagogiche tendono a coinvolgere attivamente i soggetti dell'azione, che sono sia docenti che allievi. Pertanto sarà metodo della ricerca, dell'induzione, della scoperta scientifica, che si svilupperà attraverso i due momenti ben distinti della conoscenza/comprensione e della acquisizione di nuove competenze.

L'azione sarà svolta in più fasi.

Si cercherà, per quanto possibile, uno scambio paritario, in tutti le fasi, delle informazioni. Ciascuna fase pertanto costituirà un modulo di lavoro sia a se stante, che propedeutico per la fase successiva.

Al fine di un più celere passaggio di informazioni, si farà uso delle più nuove tecnologie informatiche, quali uso di computers, collegamento ad internet, posta elettronica.

Il seguente è tuttavia un programma di massima che potrà subire delle variazioni.

1. 

Settembre 1996 - Aprile 1997

(fase della conoscenza: preparazione e studio).

Visita dei due docenti delegati della scuola coordinatrice nelle scuole partner.

IT - GB, II settimana di settembre;

IT - GR, III settimana di settembre;

IT - ES, IV settimana di settembre;

La durata delle visite non supererà la settimana, e si svolgerà preferibilmente in settembre - ottobre.

La prima fase prevede la preparazione di relazioni, schede, lucidi, filmati, relativi al proprio sistema educativo.

Durante la prima fase saranno coinvolti, per quanto riguarda la nostra scuola, gli allievi degli indirizzi ordinario, pedagogico-lingustico, socio-psico-pedagogico e linguistico, che si occuperanno della scuola primaria, secondaria inferiore e superiore, coordinati dai docenti di:

italiano e storia: per la stesura di relazioni;

diritto: per il coordinamento normativo;

lingue: per la preparazione del materiale in lingua straniera;

metodologia, scienze dell'educazione e filosofia per il coordinamento pedagogico e la stesura degli obiettivi;

matematica e informatica: per la tabulazione dei dati riguardanti le conoscenze pregresse, le conoscenze acquisite e la valutazione delle esperienze;

scienze: per la presentazione iniziale dell'istituto coinvolto, operante all'interno di un territorio ben definito;

disegno, arte e linguaggi visivi: per la preparazione di grafici, foto, filmati e lucidi;

educazione fisica: per migliorare la conoscenza del sé e della creatività attraverso l'espressione corporea, nonché per la preparazione di attività di accoglienza degli allievi che eventualmente

parteciperanno allo scambio;

musica, per le attività di accoglienza di cui sopra.

2.

Maggio - Giugno 1997

(fase della comprensione).

La seconda fase prevede lo scambio sia del materiale pedagogico preparato, sia di informazioni da parte di docenti e presidi coinvolti, al fine di coordinare e prendere accordi sul futuro eventuale scambio di allievi.

3. 

Settembre 1997 - Febbraio 1998

(fase dell'applicazione: mobilità e studio).

Visita dei due docenti delegati della scuola coordinatrice nelle scuole partner.

IT - GB, II settimana di settembre;

IT - GR, III settimana di settembre;

IT - ES, IV settimana di settembre;

Conoscenza diretta dei sistemi educativi attraverso la mobilità di allievi (eventuale) e docenti, rientrante nel quadro delle visite di studio.

Le modalità dello scambio ed i tempi - che non supereranno la settimana - saranno concordati direttamente con le scuole partner e si svolgeranno preferibilmente nei mesi di settembre ed ottobre. Si prevede la visita delle scuole di Brindisi e provincia.

GB - IT,  IV settimana di settembre;

GB - GR,  I settimana di ottobre;

GR - IT,  III settimana di ottobre;

GR - GB,  IV settimana di ottobre;

IT - GB,  II settimana di novembre;

IT - GR,  I settimana di dicembre;

Al termine della fase (gennaio o febbraio) i docenti si scambieranno informazioni intorno al ritorno educativo (feedback) sugli allievi, quindi presenteranno le proprie schede di valutazione delle esperienze per eventuali futuri aggiustamenti.

4.

Febbraio - Giugno 1998.

(fase dell'analisi - sintesi - valutazione dell'azione formativo-informativa)

Docenti ed allievi lavoreranno sull'idea di scuola europea unica, relativamente alla fascia di età compresa fra gli undici e i diciotto anni.

Al termine dell'azione si effettuerà un scambio del materiale pedagogico via posta, fax o e-mail.

Valutazione dell'azione educativo-formativa e pubblicizzazione del materiale elaborato.

I docenti valuteranno:

il proprio lavoro;

il lavoro degli allievi coinvolti, in termini di: 

attitudini relazionali;

capacità di comunicazione verbale e non;

capacità critiche.

Un'eventuale richiesta di estensione annuale del progetto riguarderà l'apprendimento delle lingue straniere.

Termine delle attività e ricerca di nuovi partners.

          

Istituto Magistrale "E. Palumbo",

Via A. Grandi, 17 - 72100 BRINDISI

tel. 0831-583124 - fax 0831-516688

e-mail: dcillo@mail2.clio.it, mafino@mail.futura.it