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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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SI NAVIGA A VISTA!
A proposito del pronunciamento del TAR LAZIO sulla C.M. 84

Ancora una volta sono i Tribunali a  “dettar legge” sulle questioni scolastiche e per la seconda volta sono le associazioni dei genitori (insieme ai Cobas, in questo caso) a innescare un contenzioso giuridico su un tema sul quale , guarda caso, i genitori avrebbero dovuto se mai sentirsi solidali con il MIUR, piuttosto che rivoltarsi contro. Si direbbe che i genitori non vogliano sentirsi “protagonisti” della valutazione dei loro figli. Ma come si dice: “politique d’abord”.

Premetto che concordo con le eccezioni di legittimità sollevate dai ricorrenti e dirò dopo il perché, ma ciò che non mi garba è il modo come questo pronunciamento viene utilizzato da una certa parte del mondo sindacale e politico e soprattutto non condivido la opposizione “senza se e senza ma” alle innovazioni che il portfolio poteva innescare, se a gestire la questione non ci fosse stata una Amministrazione e una guida politica del MIUR a dir poco dilettantesca.

Cominciamo dalla pronuncia del TAR Lazio. Occorre dire innanzitutto che , come era già successo un anno fa a Lecce, le pronunce giurisprudenziali vengono “tirate per la giacca”, come si usa dire, per sostenere le proprie tesi, senza preoccuparsi molto della veridicità dei fatti. “Il TAR del Lazio ha dato ragione ai Cobas e ai coordinamenti genitori/insegnanti… intimando al Ministero di revocare la circolare 84 del 10 novembre “ recita un comunicato dei COBAS. Si sa che non è vero, ma lo si dice lo stesso. Il TAR in realtà afferma, almeno stando a quello che riporta REPUBBLICA, che "il ricorso non pare 'prima facie' manifestamente infondato”, vale a dire che secondo il TAR esistono fondati sospetti che su alcune parti della C.M. 84 esista un vizio di legittimità. IN ATTESA di decidere quindi se il ricorso potrà essere accolto si ritiene che la C.M. vada sospesa: SOSPESA, NON ABROGATA.

Chi se ne intende un po’ di diritto e non vuole turlupinare la gente, sa che la stessa “sospensiva” potrebbe essere contestata dal MIUR con un ricorso al Consiglio di Stato e tutto tornerebbe come prima. “Da ora in poi, quindi, continua il comunicato dei Cobas, gli organi collegiali possono deliberare l'adozione della scheda di valutazione con i curricoli previsti dai programmi dell'85 per le elementari e del '79 per la media”. Qui siamo al delirio; ma la cosa non deve meravigliare se gli stessi Cobas aggiungono che i coordinamenti genitori/insegnanti “avevano già impedito nella grande maggioranza delle scuole l'applicazione”.

Cioè questi signori, arrogandosi il diritto di dichiarare autonomamente l’illegittimità di una norma, avevano anticipato l’esito del giudizio del TAR, impedendo l’applicazione della norma stessa!

Sappiamo a questo punto cosa potrà succedere domani con il centro-sinistra al governo: cosa ne pensa Prodi?

Per fortuna i Cobas rappresentano solo una scheggia dell’universo degli insegnanti.

Ma veniamo al merito del ricorso. Non credo di cadere in contraddizione se dico che ho condiviso sin dall’inizio i rilievi di illegittimità della famosa C.M. 84 e di altre parti della Riforma, tanto è vero che l’ho dichiarato a più riprese anche nei Collegi Docenti da me presieduti e i miei docenti possono testimoniarlo; con ciò esprimevo una mia personale interpretazione, senza tuttavia arrivare alla  non-ottemperanza delle norme. Il portfolio nella mia Scuola è stato adottato dall’anno scorso con molta prudenza e gradualità, ricercando nel nuovo strumento (già adottato in alcune Scuole sperimentali negli anni 90. Vedi “Progetto Orientamento della Direzione generale Scuola media, 1996-98) quanto poteva essere utile a una valutazione “integrale” e “qualitativa” dell’alunno al di là di un  semplice accertamento delle prestazioni. Sulla valutazione della religione cattolica, non esistono dubbi sulla illegittimità della scheda. Il fatto è che anche i laici si sono adeguati a un certo modo di vedere le cose,  quando ripetono che le ore “obbligatorie” annuali sono 891 nella primaria: nossignori sono 825!

Cosa succederà ora? E’ chiaro che siamo in pieno caos. D’altronde come fa il MIUR a non sapere che ai sensi dell’art. 10 del DPR 275/99 sull’autonomia i modelli di certificazione avrebbe dovuto essere emanati con un Decreto e non con una Circolare? Come fa dopo tre anni dalla L. 53 a non emanare il Regolamento richiesto dall’art. 8 della stessa 275 e mantiene in via transitoria le Indicazioni? Come si può non sapere che introdurre delle novità non previste nella legge-delega può portare all’accusa, giustificatissima,  di “eccesso di delega” ? C’è incompetenza o arroganza nell’azione del Governo? Stento a dare una risposta.

Ma detto questo, mi pongo il problema: chi si è schierato contro i nuovi modelli di certificazione o ha avversato sin dal primo momento il Portfolio si è posto davvero in una posizione di contestazione “critica”, ha provato a ragionare davvero su quanto di positivo ci poteva essere nelle nuove modalità di valutazione oppure si è schierato contro per ragioni puramente politiche o sindacali?  

Onestamente REPUBBLICA commenta “C'è da aggiungere che il portfolio aveva creato non pochi problemi anche all'interno delle scuole, dove fino a ieri gli insegnanti non sapevano come comportarsi: il carico di lavoro richiesto dalla compilazione dei moduli per tutti gli alunni, infatti, avrebbe gravato i docenti di un enorme carico di lavoro” Problemi reali questi: e infatti gli studiosi nonché gli operatori scolastici onesti su questo avevano sollevato non poche perplessità.

Anche se … mi sia permesso aggiungere: il “carico di lavoro” è giustificato, se si vuole arrivare a una valutazione seria? Qualcuno conosce il modo attraverso cui, in molti casi, si valutano gli alunni nelle scrutini, specie nelle superiori? Una sequenza di numeri, alcuni in rosso, si fa la somma dei “buchi” e poi si decide…..

Bisogna dire che l’Amministrazione ha fatto orecchie da mercante a tutte le sollecitazioni perché si aprisse un vero dibattito sulla questione (non quello “criptico” del Progetto Risorse, i cui risultati ben pochi conoscono), ha trascinato la trattativa con l’ARAN sul tutor lasciando le Scuole, e soprattutto i Dirigenti scolastici, in una condizione davvero insostenibile. A parole il Portfolio era obbligatorio (vedi le FAQ del MIUR), nei fatti si è lasciato che in molte scuole si facesse finta di compilarlo o addirittura si è tollerato che lo si “impedisse”.

Ora la farsa dovrebbe essere finita; ma dubito che la delibera del TAR riuscirà a dipanare la questione. Come per il portfolio, così per gli anticipi e il tutor.

NON SI VEDE L’ORA CHE ARRIVI IL 9 APRILE!

Prof. Pasquale D’Avolio
Dirigente I.C. Arta-Paularo (UD)


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