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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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Scuola e società: tutto è straordinario!

Non ho voglia di scrivere, e per me è un guaio: significa che non mi fido più di nessuno e di niente. Sì, perché se ne sono viste e sentite in questi mesi. Cose turche, esagerazioni. Lo straordinario è diventato quasi il normale. Anzi la norma. Perfino il terremoto in Giappone ha corrisposto a tale norma.

La Costituzione deve essere difesa nelle piazze. La magistratura è pericolosissima. La scuola pubblica (statale), ancor più pericolosa e comunista, inculca. Gli “uomini” prolungano la loro potenza sessuale a dismisura. Le ragazzine impazzano ai loro piedi chiedendo in cambio benessere e visibilità estrema. Il nucleare sarà la sbalorditiva, nuova risoluzione di tutti i mali dell’energia che manca sempre. L’atomo che scoppia fa il paio con qualcos’altro che ha sede ben più in basso, ma pare nucleare quando si è al potere. Le opinioni del capo non sono soltanto opinioni, divengono decreti senza attendere un minuto di rielaborazione. Le tasse fanno ancora prima: ci dicono che le tolgono e poi ce le ritroviamo come balzelli in ogni vicenda quotidiana.

Ma torno alla scuola che è il mio ambito per scelta.
Allora, dunque vediamo, quali cose straordinarie, epocali ci sono. I voti, il numero esorbitante di alunni per classe, la scomparsa del denaro per l’aggiornamento, il proliferare di progetti che consentono di dimostrare che si esiste, una sorta di maniacale e compulsivo dai dai acchiappa l’evento quando dà lustro, magari sulla stampa locale che è sempre meglio di niente, ambienti decrepiti all’inverosimile, mancanza totale di tecnici per i pc sempre più usati e malandati, mancanza totale di spazi adeguati alle norme vigenti e alla didattica attuale, mancanza di sapone, di carta, di gessi, di cablaggio delle aule, sempre più straordinario il niente…Che “merito” ci sarà per chi lavora con il niente? Sarà straordinario. Sicuro. Immaginate che fatica lavorare con il niente! Premi, sì, incentivi straordinari ci vorranno per insegnanti straordinari, operatori scolastici straordinari, segretari straordinari, dirigenti straordinari…Coi tagli straordinari di persone e cattedre si sono raggiunti straordinari risultati di cui vedremo a breve la straordinaria conseguenza. Infatti questo governo fa i miracoli, veramente ne fa, come il suo capo che sopravvive alle più gravi calamità, dal colpo della Madonnina, a quello dei giudici, agli interventi chirurgici che per lui sono magicamente semplici da affrontare e facile ne è la convalescenza. L’unica cosa che il capo sbaglia è quando afferma la presenza dei comunisti nelle scuole.

Qualcuno dovrebbe rassicurarlo che i comunisti non ci sono: questo è proprio straordinario, epocale…magari ci sono quelli moderati che, allevati al verbo dell’autonomia e della collettività, si buttano sul tricolore, sull’inno, sull’unità d’Italia, sulla Costituzione e ne fanno vere veline. La sinistra non c’è, è morta. Avete presente quella che non osava neppure parlare di nazione, patria, bandiera. Che se lo avesse fatto, sarebbe diventata ancor più rossa di quanto già non fosse! Non c’è non c’è, si può consolare il primo ministro e…quando c’è, straordinariamente tace spaventata dai venti che soffiano in direzione contraria.

Allora cosa preoccupa il nostro Presidente? Tranquillo, qui tutto rientra nei ranghi. Sì, si fa un po’ di folclore, ma poi il giorno dopo, nelle aule, nelle commissioni, nelle riunioni si continua a dire sì, dai, ci sono le leggi della Gelmini, quelle che ha approvato il parlamento: si partecipa all’indagine Invalsi, si danno i voti, si studia storia fino al punto previsto dalle Indicazioni. Ci teniamo il numero degli alunni che abbiamo anche se fuori dalle regole in rapporto agli spazi e all’inserimento di alunni con handicap. Formiamo le classi con “il maestro unico”che poi è maestro prevalente di qualche ora e circondato da altri, meteore che entrano ed escono dalle classi.

Straordinario: non c’è il tempo per le discipline, è tutto accelerato in modo nucleare, eppure la scuola DEVE GARANTIRE IL SUCCESSO FORMATIVO e siccome, si vergogna a dire che non è proprio possibile, sostiene anch’essa che lo garantirà…E lo garantirà? Si dice di sì! Straordinario!

C’erano una volta i corsi, le attività per divenire esperti nel lavoro di squadra, per integrare le diverse professionalità ed esperienze. E studia studia studia senza essere arrivati (si sa che ci vuole tempo per dare frutti) ancora da nessuna parte, siamo tornate/i al punto di partenza. Straordinario siamo di nuovo uniche/unici! E lo si sente nell’aria, lo si respira nelle commissioni imposte dall’alto. Ognuna/o è unica/o sotto la guida delle/dei comandati, di quelle/li che hanno tanta buona volontà e coordinano i gruppi in nome dei dirigenti, li coordinano per far riflettere “gli unici e le uniche” sulle tematiche care ai tempi e alle “leggi”.

Quegli uomini e quelle donne, docenti universitari che hanno fatto ricerca e pubblicato opere sull’integrazione degli stranieri, su tempo scuola e edilizia scolastica, sui numeri degli alunni per classe, sulla conduzione delle classi, sulla gestione dei conflitti, sulle discipline di studio, su una valutazione rispettosa delle diversità, su apprendimento/insegnamento, su handicap, ecc…cosa stanno aspettando a muoversi, a dire la loro, a esprimere giudizi netti nel merito delle questioni? E così pure le maestre e i maestri, le professoresse e i professori…

Sì, perché inneggiare all’unità d’Italia, dire che siamo tutti uguali e che abbiamo gli stessi diritti, l’affermarlo, perfino in piazza, è importante e sacrosanto, ma poi tra le pareti degli edifici dell’istruzione e della cultura bisognerebbe alzare la testa con uno scatto di orgoglio e saper dire dei no e saper portare avanti la pratica corrispondente alle teorie enunciate, sostenute con forza nelle lezioni e sulle pagine dotte.

Straordinarie sarebbero una università e una scuola nazionale- statale nelle quali si dicessero dei bei no e atte alla sperimentazione (anche quella dei singoli e delle loro singolarità da valorizzare), rispettate proprio per la voglia di misurarsi con idee “straordinarie”. Una scuola contro i miracoli, pragmatica, riflessiva sul cosa e il come poter fare e dover fare con le risorse a disposizione per chiederne di altre con forza per un futuro utopico, sognato, desiderato. Straordinaria! Diversa!

Straordinariamente altro dalle scuole staliniste o fasciste. Straordinariamente libera!

13 marzo 2011

Claudia Fanti


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