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a cura di Pino Santoro


 

FAQ/33
Domande e Risposte sulla RSU

Sono un'insegnante della scuola elementare e vorrei sapere se esiste, e qual è, la normativa che disciplina la presenza dei genitori in classe durante l'orario di lezione. Per essere più precisa: il mio dirigente mi ha chiesto di accogliere in classe, durante le lezioni, la madre di un alunno di prima, il quale ha grosse difficoltà sia motorie che psichiche ma che è privo di insegnante di sostegno poiché la famiglia non ha accettato, almeno per ora, le pratiche per avviare la certificazione. Così, in attesa (forse, se va bene, per il prossimo anno scolastico) di un eventuale sostegno, il Dirigente mi ha
appunto chiesto di stendere un progetto di intervento sul bambino che preveda, appunto, la presenza della madre. Io credo che la presenza dei genitori in classe non sia consentita, tant'è che il Dirigente mi ha rifiutato un'autorizzazione scritta che mi consenta dietro sua responsabilità di accogliere il genitore. Vi chiedo di aiutarmi a fare chiarezza, indicandomi gli estremi di legge.

Nulla osta, a mio modesto avviso, alla predisposizione di un progetto didattico che coinvolga anche i genitori e preveda la loro presenza a scuola. Naturalmente è il collegio dei docenti a doverlo approvare, e non il dirigente.

Egr. sig. Santoro, le sottopongo due quesiti: il Consiglio di Istituto ha deciso di compensare con 50 euro la stesura di ogni verbale, attingendo i fondi nel Fondo di istituto. La cosa non è stata mai deliberata dal Collegio dei Docenti che dovrebbe individuare le attività da compensare con il Fondo di Istituto e non è neppure stata fatta oggetto di contrattazione di Istituto con la RSU. E' legittimo tutto ciò?

No.

Può, in ogni caso essere compensato il compito di verbalizzatore del Consiglio di Istituto (posto anche il fatto che questo potrebbere essere espletato anche da un eletto dalla componente genitori)?

No.

Nel verbale degli scrutini è necessario indicare i nominativi dei docenti che si esprimono a favore o contro la promozione? o si può omettere la cosa? o si può indicare solo i numeri dei favorevoli e dei contrari? Quali riferimenti normativi ci sono in materia? Se è obbligatorio indicare i nominativi dei docenti per le diverse scelte, è obbligatorio dare questa informazione ai genitori che chiedono la visione dei verbali? Le chiedo cortesemente una risposta veloce. Grazie.

Non mi occupo di verbali.

Salve, sono un insegnante elementare RSU UIL.

RSU e basta, visto che risponde ai lavoratori, mica al sindacato!

Siamo partiti con la riforma della scuola elementare che confusione, quante incertezze, una delle tante è che cosa deve fare il tutor. Il nostro dirigente afferma energicamente che le quattro ore che la legge dispone al tutor per il coordinamento possono essere utilizzate per le sostituzioni degli insegnanti assenti. Gentilmente vorrei sapere se è così e qualè la legge di riferimento.  

Il dirigente non conosce probabilmente il CCNL della scuola, e forse anche ignora che, ai sensi dell'art. 43 dello stesso CCNL, sull'argomento è in corso una trattativa con l'A.RA.N. per cui, al momento, il tutor non esiste.

Siamo un gruppo di insegnanti del terzo Istituto Comprensivo "F. Maiore" di Noto (SR) di una terza classe elementare. La nostra Dirigente è titubante nell'attuare la seguente proposta: organizzare l'ex modulo con tre tutor su tre gruppi di alunni. Inoltre, siamo stati individuati come "scuola a rischio" inserita in un contesto di "caminanti" (nomadi). Quali leggi per consentire la suddetta organizzazione, sfruttando la denominazione di "scuola a rischio"?

Non la conosco. In ogni caso nessun tutor, fin tanto che la trattativa avviata in sede ARAN ai sensi dell'art. 43 del CCNL non si conclude.

Il Ns. dirigente è persona sgradevole che spiattella nomi e fatti professionali con assoluta noncuranza (o meglio con determinazione pettegola) in presenza di colleghi/ata ecc.. Per ultimo ha,ironicamente, chiesto circa le mie intenzioni, poichè l'anno scorso sono stata assente giustificata per malattia; naturalmente tutto in presenza di altri tre colleghi!! Vorrei un consiglio su come ottenere la tutela della mia privacy, in modo definitivo.

Assoldi dei killers. Di definitiva c'è infatti solo la morte!

Gentile Prof.Santoro, nell'Istituto Tecnico in cui insegno, su proposta del D.S e del responsabile Pof e nonostante le mie rimostranze, il Collegio dei Docenti ha approvato un progetto il cui contenuto (fisco) non è affatto affine con la disciplina d'insegnamento del 'progettista' (geografia); e tutto questo in violazione del contratto integrativo d'istituto, che prevede, per quanto attiene all'attivazione dei progetti, che "la realizzazione del progetto sarà affidata dal D.S. innanzitutto al progettista, la cui disciplina di insegnamento dovrà essere affine al contenuto del progetto". Non mi sembra una cosa seria.

Neanche a me.

Che fare?

Far valere il rispetto del contratto di scuola, magari anche ricorrendo al contenzioso.

Sono un'insegnante di una scuola dell'infanzia di Pietrasanta (Lu). Per quest'anno siamo riuscite a bloccare l'anticipo ma ora si pongono già nuove questioni da affrontare nell'immediato: Indicazioni nazionali, Piani personalizzati delle attività educative e Portfolio delle competenze individuali; come controbattere efficacemente alla dirigente che intende inserire questi elementi nel nuovo POF?

Le indicazioni non possono essere considerate prescrittive, dal momento che non è stato seguito l'iter previsto dalla stessa legge 53 per la revisione dei programmi di studio.

Sono un Assistente Amministratvo del ° Circolo Didattico "Gabriele Judica" di Palazzolo Acreide (prov. Siracusa). Vi chiedevo un modello di certificato di servizio per Insegnanti di Scuola Elementare e Materna.

Nooooo!!! Questo è davvero incredibile!

Caro collega, può il Collegio dei Docenti, ad inizio anno, deliberare, ai sensi dell'autonomia scolastica, la modifica di orario ordinamentale per la classe 4^ Liceo scientifico, relativamente all'insegnamento di Italiano e Latino, disponendo 4 ore di Italiano e 3 ore di Latino in luogo delle canoniche 3 ore di Italiano e 4 di Latino. Per i colleghi non cambia nulla, è solo una questione di principio. Grazie.

Può, nell'ambito dell'autonomia didattica riconosciuta alle scuole ai sensi del DPR 275/99.

Gentile Prof. Santoro, il DSGA della mia scuola ha inviato al D.S. e p.c. alle RSU (una delle quali sono io), una richiesta di "un congruo compenso forfettario" per avere svolto attività aggiuntive in base all'art. 87 comma 3 lettera b del contratto. Il DSGA dichiara di "avere svolto attività lavorativa di rilevante complessità." per cui il monte ore di 100 ore di straordinario è, a suo avviso,  "assolutamente insignificante rispetto a tutti gli adempimenti di gestione"  .. "e relativamente all'art. 87 comma 3 lett. b, del contratto non sono da escludere le seguenti attività: "... "i fondi gestiti per conto dell'amministrazione provinciale....; gestione fondi derivanti da privati; gestione fondi provenienti dalla regione;.....progetti finanziati dal ministero  e dal comune". Poichè è imminente una riunione RSU per la definizione della contrattazione d'istituto per il personale ATA, chiedo una sua opinione in merito.

Io non gli darei il becco di un quattrino, visto che ha già avuto il riconoscimento di 100 ore di straordinario. Per il resto, spetta alla vs. autonomia negoziale decidere per il meglio.

Sono un'insegnante della scuola dell'infanzia facente parte del consiglio di circolo ai cui componenti è stato chiesto di deliberare in merito ad un progetto di accoglienza dei bambini della scuola materna all'inizio dell'anno scolastico, approvato dal collegio dei docenti, che prevede un funzionamento orario dalle ore 8,00 alle ore 13,00 per le prime due settimane per garantire un graduale inserimento e una maggiore sicurezza. Il dirigente scolastico ha affermato che fare ciò è illegale in quanto si incorrerebbe in una sospensione del servizio non motivato; a suo parere se la scuola apre all'utenza il 20 settembre, lo deve fare garantendo sin dall'inizio l'orario previsto: 8,00-1630. Vorrei avere chiarimenti in proposito, conoscere cioè se esiste una legislazione che ci impedisce di realizzare il progetto presentato e quale essa sia, nonchè i compiti del consiglio di circolo in tal senso. Sperando in celere risposta, visto i tempi ristretti, vi ringrazio anticipatamente.

I compiti del consiglio di circolo sono indicati nel d. l.vo 297/94, negli articoli appositi che riguardano gli organici collegiali di istituto. Quanto alle affermazioni del dirigente, sono delle colossali stupidaggini. Probabilmente, pur percependo adeguato stipendio, il collega non sa che esiste dal 1999 il DPR 275.

Caro Pino Santoro, ti chiedo scusa per il fastidio che ti arreco porgendoti il seguente quesito. Nel Liceo in cui insegno l'anno scolastico è iniziato mercoledì 8 settembre. Nel Collegio dei docenti che si è tenuto il giorno 1, il dirigente ha detto che si sarebbe andati avanti nei primi giorni con l'orario dell'anno scorso, aggiungendo tuttavia che - per far fronte a eventuali emergenze - i docenti avrebbero dovuto essere a scuola anche nel giorno libero. Non essendo d'accordo con l'abolizione del giorno libero, sabato 10 non sono andato a scuola. Questa mattina il dirigente mi ha convocato per chiedermi una giustificazione e annunciarmi una contestazione formale. Mi sono limitato a replicare che anche se egli dice "orario dell'anno scorso, ma in via provvisoria" non vedo dove sia fondato il diritto del dirigente all'abolizione del giorno libero, e che se mi verrà mostrato l'elemento di diritto che fonda tale abolizione non avrò difficoltà a riconoscere di avere sbagliato.

Il giorno libero davvero non è un diritto degli insegnanti, visto che il contratto parla chiaro: l'attività di insegnamento si eplica "in non meno di cinque giorni".

Il mio ragionamento è il seguente: nello svolgimento del servizio da mercoledì 08 a sabato 10 settembre veniva richiesta la presenza a scuola a chiunque nell'orario dell'anno scorso avesse il giorno libero in uno dei quattro giorni (da mercoledì a sabato), in questo modo praticando una diseguaglianza di trattamento rispetto a chi avesse il giorno libero il lunedì o il martedì; per conseguenza sono stato subito dell'idea che la richiesta del dirigente fosse priva di fondamento, perché nessun diritto tollera diseguaglianze; non ho chiesto o deciso io di iniziare la scuola il mercoledì. Per conseguenza lavorando nei giorni mercoledì-giovedì-venerdì ritengo di avere assolto al mio obbligo contrattuale. Ne segue che il dirigente avrebbe potuto chiedere, per far fronte all'eventuale emergenza, prestazioni di lavoro straordinario; forse, persino disporle con ordine di servizio. Ma egli non ha ordinato lavoro straordinario. Limitandosi a chiedere la presenza a scuola si è assicurato prestazioni lavorative gratuite la cui fondatezza giuridica non vedo dove sia; la cattedra di Filosofia e storia (A037) in cui insegno è di 18 ore. Non sono tenuto ad alcun completamento. Ritenendo di aver ragione ho ritenuto di non eseguire la richiesta (infatti, secondo me, non ha assunto la veste formale di ordine) avanzata dal dirigente. Per altro, sono dell'opinione che qualcuno debba pur opporsi a questa informalizzazione che consente di inventare diritti inesistenti e di calpestare diritti reali. Il quesito è: ho sbagliato?

Assolutamente sì.

Dove ho sbagliato?

Nel non eseguire un ordine, ancorché impartito verbalmente.

Perché ho sbagliato?

Perché gli ordini prima si eseguono, e poi eventualmente si contestano. Quanto al merito della questione, ritengo che tu abbia inoltre completamente torto. Ti consiglio quindi di scusarti, per evitare il provvedimento disciplinare.

Sono una insegnante della scuola primaria: in base alla normativa della legge 53 (riforma dei nuovi ordinamenti scolastici) "attivita' educativa e didattica" al punto 7, chiedo un vs. autorevole parere sulla frase: il dirigente scolastico dispone l'assegnazione dei docenti alle classi avendo cura di garantire le condizioni sulla continuita' didattica .......". La legge intende per continuita' didattica: lo stesso insegnamento dell'anno precedente? OPPURE l'insegnamento nella stessa classe  con gli stessi alunni, ma con una materia diversa?  (es. l'anno precedente italiano e quest'anno matematica?).

La continuità didattica è garantita sia rispetto alla classe che alla disciplina: altrimenti che continuità didattica sarebbe?

Vorrei conoscere lo stipendio netto di un docente di scuola secondaria di primo grado ad inizio carriera. Su Internet si trovano le retribuzioni lorde ma non quelle nette. Grazie e distinti saluti.

Faccia due conti. Non è difficile.

Salve! Solo una semplice domanda: per la ricostruzione di carriera, ai fini dell'inserimento nella giusta fascia e quindi dell'adeguamneto dello stipendio, valgono anche gli anni di servizio nella scuola privata legalmente riconosciuta?

Naturalmente no.

Egregio sig.Santoro, sono un insegnante di lettere nella scuola media e vorrei chiederle un chiarimento in merito all'assegnazione delle classi, alla luce delle nuove norme. Il mio D.S. ha diviso, per quest'anno scolastico, solo nel mio corso, la cattedra di Lettere assegnandomi l'insegnamento di Storia e Geografia nelle classi prima, seconda e terza ed alla mia collega di corso, che insegnava l'anno scorso Italiano storia e geografia in seconda, quello di italiano nelle tre classi. Preciso che il caso in oggetto non rientra  tra i criteri stabiliti dal collegio dei docenti e dal consiglio d'istituto e che nell'a.s. 2003/04 insegnavo Italiano in prima e che, secondo me, è stato violato il principio della continuità didattica.

Sono assolutamente d'accordo con lei. Per altro questi aspetti organizzativi sono di competenza del collegio dei docenti e del consiglio di istituto, e non del solo dirigente, che dà attuazione alle delibere, ma non decide in proprio su queste materie.

Gent.mo prof. Santoro le volevo porre un quesito che non riguarda la mobilità; mi scuso e spero che possa rispondermi ugualmente. Sono un docente di ruolo nella scuola secondaria. L'anno scorso il mio preside aveva l'abitudine di utilizzarmi in supplenze per sostituire colleghi quando la mia classe non entrava. Capisco che io debba rimanere in servizio secondo il mio orario anche quando la mia classe manca per assenza di massa, ma è giusto che venga utilizzato per sostituire colleghi assenti? Il preside diceva che altrimenti avrebbe dovuto pagare un'ora eccedente a chi era disponibile per le ore eccedenti e dal momento che c'ero io libero da impegni nella mia classe doveva per forza utilizzare me. Che ne pensa?

Che ha ragione lui.

Gentile prof. Santoro, sono una docente di scuola media, classe A043. Sto portando avanti una seconda media di tempo prolungato e il nostro preside ci ha assicurato che gli organici, per questo e il prossimo anno, restano invariati, senza ancora i tagli previsti. Ma tra due anni i tagli per la riforma Moratti ci saranno eccome. Le mie domande sono: l'orario in una classe per le mie materie (italiano, storia, geografia) si riduce, a detta del Preside, a 9 ore. Quindi ogni docente avrà 2 classi? E il tutor chi lo farà?

Per il momento nessuno.

I docenti in esubero che fine faranno, visto che la situazione è simile in tutte le scuole medie?

Entrano in mobilità, se non è possibile riconvertirli, e dopo cinque anni vengono licenziati.

Un docente che risulta in esubero potrebbe occuparsi dei laboratori o della funzione tutoriale rimanendo nella stessa scuola?

Al momento non sono state impartite disposizioni al riguardo.

Se chiedessi il passaggio di ruolo nella classe di italiano e latino nelle scuolae superiori, A051, sono previsti tagli anche nella secondaria?

Certo.

Egregio Prof. Santoro il rapporto 1/138 per determinare l'organico di diritto per il sostegno viene determinato sulla popolazione scolastica della provincia x o della Regione in cui è compresa la provincia X?

Il contingente è regionale e poi viene ripartito a livello provinciale.

Egregio Dr Cillo, dovrei sottoporle un quesito riguardante la retribuzione. Sono docente di ruolo in matematica e scienze nella scuola media. Mia moglie è chimico ma in attesa di occupazione. Da tre anni abitiamo nella casa intestata a mia madre. Avendo avuto una figlia tre mesi fa dovrei chiedere un aumento in busta paga: posso farlo? A quale legge devo fare riferimento per le richieste? Poichè mi si chiede il "Nucleo familiare" devo includervi anche mia madre? In altri termini devo produrre tra i documenti da inoltrare in segreteria, anche il CUD di mia madre e quindi cumulare anche il reddito da sola pensione di mia madre?

Le mando le tabelle.

Chiedo gentilmente se è legittimo da parte del Dirigente scolastico pretendere il recupero dei minuti dell'intervallo (15 minuti). Ho portato a conoscenza del Dirigente scolastico la nota aran con prot. 5254 del 29 maggio del 2002. Vorrei dei chiarimenti in merito. Distinti saluti

L'intervallo è attività didattica, a tutti gli effetti.

Sono il preside incaricato di un istituto tecnico situato in una piccola isola (Carloforte, prov. di Ca), e voglio sottoporvi il seguente quesito. Uno dei tre componenti la RSU, regolarmente eletta nell’a.s. 2003/04 e titolare presso il mio istituto, ottiene per l’a.s. 2004/05 l’utilizzazione presso un istituto superiore di Cagliari (70 km più mezz’ora di traghetto la distanza). Devo convocare la RSU per avviare la contrattazione d’istituto ed ho saputo che il docente utilizzato in altra sede vuole comunque partecipare alla trattative. E’ possibile che un docente RSU partecipi alla contrattazione che riguarda il personale di una scuola in cui non opera?

No.

Se non è possibile (come io penso) deve dimettersi, oppure la RSU può operare con le restanti due componenti ed essere reintegrata nel successivo a. s. al termine del periodo di utilizzazione?

O si dimette e viene surrogata, oppure si procede con le restanti RSU.

Potete dirmi se ha un fondamento regolamentare - quindi non contrattabile - la pretesa del dirigente scolastico di installare il rilevatore di presenze a scuola (il vecchio "timbro del cartellino")?

Non è materia di contrattazione, a mio modesto avviso. E' un atto regolamentare interno e nulla più.

Gentile Prof. Santoro, sono rsu di scuola primaria, ho da porle il seguente quesito: quest'anno, nella ns. scuola  si è avuto la perdita di un posto in organico funzionale; ciò ha comportato che il plesso, dove era titolare la soprannumeraria, da 7 unità docenti scendesse a 6 insegnanti che devono operare su 5 classi. Nell'organico funzionale comunque è presente una risorsa docente (senza classe) che potrebbe coprire il posto resosi vacante nel plesso (prima 7 ora  6 docenti). La DS ha, invece, destinato tale risorsa professionale per coprire il posto della vicaria, alla quale ha concesso l'esonero completo dall'insegnamento. Può farlo e senza informare la rsu?  

L'utilizzazione del personale rispetto al POF è materia di contrattazione integrativa di istituto ai sensi dell'art. 6 del CCNL.

La DS ha, inoltre, motivato tale decisione affermando che la legge sul ridimensionamento non consente, a fronte di un numero totale di  60 di alunni  nel plesso, la presenza di una settima insegnante. Ha ragione?

Dice cazzate.

Le colleghe in vista dell'avvio dell'anno scolastico lamentano serie difficoltà a gestire il tempo scuola con una risorsa in meno.

La programmazione dell'attività didattica e le conseguenti scelte organizzative sono materia di competenza del collegio dei docenti. E lì che la partita va giocata, prima di tutto e soprattutto.

Sono un insegnante di sostegno di scuola media, quest' anno seguirò un alunno affetto da un deficit cognitivo molto grave, io e il consiglio di classe ci chiedevamo se in caso di handicap grave si possa rilasciare il diploma di licenza media o si debba rilasciare solo l'attestato di frequenza, così come avviene nelle scuole superiori. Quale legge potremmo consultare che regoli l'argomento?

Secondo me la licenza non si può negare a nessuno.

La prego di chiarimi questa cosa: Nel primo anno di vita del bambino il padre può usufruire sia dell'astensione facoltativa (1 mese retribuito al 100%) sia della malattia del bambino (un ulteriore mese retribuito al 100%)? Leggendo il LIBERCOLO, ho letto che "Questi periodi di astensione (malattia del bambino) non sono cumulabili con altre astensioni"! Quindi nel primo anno non si possono cumulare astensione facoltativa e malattia del bambino (entrambi i periodi, 2 mesi, retribuiti al 100%)? Sia chiaro, la prego!!!

No, non si possono cumulare.

Dall'anno scorso usufruisco di un part-time verticale con tre giorni di servizio settimanali. Non sono riuscita a trovare delle indicazioni precise sugli obblighi di partecipazione alle attività extra-insegnamento se non sul numero di ore. Se le riunioni vengoni indette nei giorni in cui non sono in servizio ho l'obbligo di partecipare?

Certo. Riguardo ai suoi obblighi, faccia riferimento al CCNL della scuola.

Sono una docente di scuola primaria che ha conseguito il titolo di "counseling", a seguito della frequenza del corso di formazione Monfortic di livello "B". Già nel precedente a.s. ha svolto l'incarico di consulente di informatica per docenti della mia scuola, ricevendo un compenso forfettario di 500 euro. So che era stato previsto un compenso di circa 1200 euro. Vorrei sapere con precisione quale compenso spetta e quale normativa disciplina tale materia.

Prenda visione del contratto di scuola suoi criteri di gestione del fondo.

Inoltre, vorrei sapere se nella scuola ci sono due docenti con lo stesso titolo ad entrambi spetta lo stesso incarico di consulenza e come deve essere compensato.

E' sempre la contrattazione tra dirigente ed RSU a stabire i criteri generali, a cui il piano delle attività approvato dal collegio dei docenti deve senz'altro uniformarsi.

Caro Pino, avrei dei quesiti da porti relativamente all'orario: deve essere deciso da una commissione o può essere fatto da un docente che mette al primo posto e palesemente le proprie esigenze e quelle di pochi eletti?

L'orario deve essere predisposto dal dirigente scolastico, che può delegare un docente o una commissione a redigerlo.

E' vero che le ''ore buche'' vanno pagate?

No.

Si possono avere due giorni liberi alla settimana pur avendo 18 h?

No.

Se questo per qualcuno avviene cosa si può fare?

Contestarlo alla luce di quello che dispone il contratto nazionale di lavoro del personale della scuola.

Le ore a disposizione per le supplenze, invece, possono essere scelte come orario dal docente che le deve effettuare?

No. Stanno dentro ad una programmazione che spetta alla scuola predisporre.

Vorrei conoscere criteri e modalità di reclutamento dei professionisti operanti nell'ambito della III area. Proporre la propria candidatura, attraverso un progetto dettagliato, rappresenta una procedura adeguata? Se sì, a chi va indirizzata?

Sulla materia incide la contrattazione di scuola, per quanto riguarda l'utilizzo del personale, il collegio dei docenti, per quanto riguarda la programmazione educativo-didattica e il consiglio di istituto, per quanto riguarda i criteri con cui contattare i professionisti esterni.

Spett/le prof. Santoro, mia moglie ha richiesto la riduzione orario per allattamento, la scuola ritiene che la riduzione avviene su cinque giorni lavorativi (13 ore e non 12), e non su sei. Chi ha ragione? Se ho ragione, per favore mi può indicare la legge con la norma al riguardo. La ringrazio anticipatamente.

Stando alla legge, ha ragione la scuola. Convenzionalmente però la riduzione per chi lavora 18 ore settimanali è di 12 ore e non di 13. Io non ne farei una gran questione, però.

Sull'utilizzo del cartellino da parte dei docenti, vorrei consigliarvi di andare a leggere l'art. 22 della legge 23 dicembre 1994, n. 724, comma terzo ultimo periodo e le sentenze, in proposito, del Tar Sardegna 12 marzo 1996, n. 466 e del Tar Valle d'Aosta 19 giugno 1998, n. 91. Cordiali saluti.

Non sono interessato all'argomento.

Sono un insegnante di ruolo. Volevo sapere se avevo diritto all'allattamento pur essendo mia moglie una casalinga.

Sì.

La R.S.U. del nostro Istituto (Magistrale E. d'Arborea di Cagliari) risulta composta da tre elementi. In data 12 giugno 2004 si è dimesso un delegato e non è stato sostituito. In data 26 agosto 2004 si è dimessa un altro membro e, ugualmente, non è stato sostituito. Il quesito è: bisogna indire nuove elezioni delle R.S.U.?

Sì.

Gentilissimo Prof. Santoro, sono un insegnante di una piccola scuola di montagna. Il Dirigente scolastico pur non in presenza di alcun taglio di organico ATA ha deciso di razionalizzare le risorse umane dell'intero Istituto comprensivo avendo ravvisato l'esigenza di garantire la presenza di almeno due collaboratori per ogni plesso scolastico. Nel nostro piccolo comune, nello stesso edificio, esistono due ordini di scuola (elementare piano terra e medie piano superiore) dotate di due ingressi separati nello stesso cortile. L'organico dei collaboratori scolastici assegnati al nostro edificio ha, da sempre, previsto la presenza di due unità di collaboratori per ogni singolo grado di scuola. Chiedo, pertanto: avendo due ordini di scuola il nostro edificio può essere considerato come due plessi separati? in caso negativo è legittimo, con la graduatoria di plesso per l'individuazione del personale da spostare (essendo compreso nel contratto di istituto ed in quello regionale il criterio della continuità come precedenza assoluta per l'assegnazione ai plessi del personale ata), individuare entrambi i collaboratori scolastici dello stesso grado di scuola per l'assegnazione ad altro plesso dello stesso I.C. ma in altro comune? (questa ipotesi potrebbe verificarsi non essendo presente sul territorio comunale altra scuola). Nel ringraziarLa anticipatamente per la gentile attenzione colgo l'occasione per salutarLa molto cordialmente.

La materia deve essere disciplinata dal contratto di scuola.

Mi scusi mi può dire se nel conteggio dei 15 giorni per ferie matrimoniali si contano anche le domeniche?

Certo.

E il primo giorno da contare è quello in cui ci si sposa o il giorno successivo?

Tale giornata deve essere ricompresa nei quindici giorni.

Gent.mo Pino Santoro, sono un assistente amm.va a tempo indeterminato che dallo scorso anno sta vivendo una situazione di rancori e di astio sul posto di lavoro da parte di una collega. Il tutto nasce dal mio parere di documentazione falsa espressa chiaramente alla presenza del Dirigente S. e del D.S.G.A. su periodi avanzati dalla collega di riconoscimento di sostituzione del Responsabile /D.S.G.A. di anni precedenti di cui lei richiede la certificazione. Preciso che tale sevizio non è stato mai preventivamente autorizzato come prevede l'art. 53 del d.l.vo 165/01. Non è stata liquidata mai nessuna indennità che dimostri l'avvenuto servizio. La collega ultimamente al fine di essere rilasciata la certificazione ha presentato delle dichiarazioni dei precedenti Responsabili o D.S.G.A. in cui si attesta la sua avvenuta sostituzione nei periodi di assenza. Le mie domande sono: l'autorizzazione-l'atto formale non deve essere sempre di competenza del Dirigente Scolastico? Come può un D.S.G.A. dichiarare chi è stato a sostituirlo se era assente? Alla collega nelle sue mansioni era già prevista la collaborazione con l'area contabile, quindi dove finisce il suo compito e inzia l'incarico superiore? Si precisa che il Dirigente S. alla richiesta del rilascio di certificazione ha demandato il tutto alla valutazione da parte del D.S.G.A. che sostiene che anche la dichiarazione di un collega pùò far fede. Legalmente sono sempre più convinta che la cosa sia viziata alla fonte poiché mancano i requisiti essenziali. Vorrei sapere, al più presto, il tuo parere perché sembra di lottare contro i mulini a vento, e non c'è più serenità sul posto di lavoro.

La sostituzione, di nomra, deve risultare da lettera di incarico formale. Se la collega, pur in assenza di tale documento, dimostra comunque di avere svolto la sostituzione, ha diritto a vedersela riconosciuta.

Gentilissimo Prof. Santoro ho avuto un incarico annuale. Purtroppo per problemi di salute ho chiesto la malattia. Le chiedo: dopo il mese retribuito che spetta di malattia, si possono ancora chiedere altri giorni di malattia "anche" non retribuiti? E sono validi ai fini del punteggio? La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità.

Le trasmetto un libello sulle assenze del personale della scuola.

Gent.mo Pino, vorrei sottoporre uno spinoso problema, quello del recupero dei minuti per l'orario di lezione minore di 60'. C'è una simpatica soluzione del nostro preside (dirigente?): ha fatto votare in collegio l'obbligatorietà per i docenti di mettere in orario un'ora in più che verrà retribuita (non come straordinario ma con fondo di istituto) solo se fatta effettivamente. Da notare che il recupero viene a cadere per motivi di trasporto, si tratta di una sua iniziativa per ovviare al problema delle cattedre saturate a 18 ore (per cui non c'è più nessuno a coprire le assenze). Io pensavo di chiedere un ordine di servizio, mi sembra inoltre che si possa parlare per queste ore di evasione contributiva (oltre che di altro). Mi potresti dire se c'è altro che io possa fare?

Invitare la RSU di istituto a non firmare il contratto sui criteri di utilizzazione del fondo. E' chiara che i motivi esterni non obbligano il personale ad effetuare alcun recupero.

Egregio signor Santoro, abito al piano sotto quello di mia madre, persona certificata dalla ASL con Handicap grave, alla quale presto assistenza continuativa. Da quello che mi sembra di aver capito, dato che non sono figlio unico non mi spettano per intero i benefici della legge 104/92. Domanda, ho comunque, visto l'assistenza che le presto, diritto ai 3 gg di permesso mensile.

Assolutamente sì.

Gentilissimo Dott. Santoro, La interpello per la seconda volta, memore della Sua cortesia e riconoscendoLe quell'onestà intellettuale che oggi va di moda solo millantare. Volevo chiederLe se ad un insegnante di ruolo nella scuola elementare (segnatamente, nel caso che la sottoscritta Le sottopone, dal 1996), privo di laurea e perciò impossibilitato ad accedere a concorsi per Dirigente o ad altre selezioni finalizzate all'avanzamento di carriera, basti conseguire una "laurea triennale", (penso, per esempio, a una laurea in Scienze dell'educazione), secondo le partizioni previste dai Nuovi  Ordinamenti Universitari o se, invece, debba necessariamente conseguire una "laurea specialistica" (formula del "3+2"), in vista di una propria eventuale e futura  "rifunzionalizzazione".

Aspetti che la Moratti detti istruzioni, per saperne di più.

Sono un collaboratore scolastico presso il Liceo Scientifico Innocenzo XII di Anzio. Desidererei sapere se il custode della nostra scuola è tenuto a chiudere, non soltanto l'edificio ove è situata la sua abitazione, concessa dalla Provincia in cambio della sua reperibiltà; ma può essere obbligato a chiudere anche la sede staccata situata a circa tre chilometri dalla sua dimora. Grazie

La questione attiene a ragioni di organizzazione interna che devono essere precisati nel piano annuale delle attività predisposto dal DSGA ed adottato dal dirigente scolastico.

Gentile signore sono tecnico di laboratorio in un liceo scientifico, ho dei quesiti da porle: assistenti tecnici possono pretendere la settimana corta, facendo 6 ore di preparazione il pomeriggio accordandosi col direttore dei laboratori?

Se ragioni organizzative non ostano, non vedo perché no.

A che punto sono i corsi per passare al livello stipendiale c

Al momento tutto tace.

Fra i tecnici c'è un portatore di handicap, il suo laboratorio d'inverno arriva a 12° e quando è caldo supera i 35° che può fare.

Chiamare la ASL.

Ancora sul congedo parentale: leggendo il contratto mi pare di capire che i due Istituti (congedo parentale, ex astensione facoltativa, art. 12 comma 4 CCNL; assenze per malattia del bambino, art. 12 comma 5 CCNL) sono diversi e separati. Il congedo parentale è una facoltà che la Legge riconosce al genitore; la malattia del bambino, invece, costringe il genitore a prestare la propria assistenza! Sono 2 cose diverse e separate!!! Nessun articolo del contratto vieta il cumulo delle due retribuzioni al 100% (1 mese di congedo parentale retribuito al 100% + 1 mese di malattia del bambino retribuito anch'esso al 100%). Anzi, leggendo il NUOVO contratto è chiaro che si tratta di 2 Istituti diversi. Addirittura, per quanto riguarda la malattia, il genitore può usufruire entro i primi tre anni di vita di 1 mese all'anno, per ogni anno di vita del bimbo, retribuito al 100% (quindi, 90 gg, in tre anni, retribuiti per intero). Come possono essere confusi i due diversi Istituti? Mi dica, per favore, dov'è scritto che il cumulo non è possibile. E' necessario fare chiarezza perchè è un argomento che interessa moltissimi docenti. La ringrazio di cuore e mi scusi se sono così pignolo.

La legge non riconosce che il congedo per la malattia del figlio sia retribuito: è il CCNL della scuola che lo prevede, a patto che i trenta giorni retribuiti non siano già stati fruiti per altri motivi (leggi congedo parentale).

Gentile redazione, insegno in una scuola materna statale e mi serve la normativa a cui far riferimento relativamente a: numero massimo di apertura (ore giornaliere) della scuola infanzia; esplicitazione del servizio pre e post scuola entro l'orario di apertura o fuori orario (circolari o decreti); numero minimo di bambini per attuare il post scuola; il tutto prima della legge 53/03, decreto 59/04 e CM 29/04. Io conosco la legge 444/68 ordinamenti sc materna e la CM 235/90 funzionamento ed orario di servizio. Ricordo di aver letto altro più dettagliato ma non riesco a trovarlo. Qualcuno mi può aiutare? Non sono riuscita a trovare nulla di specifico. Probabilmente non so esattamente come cercare nel vostro sito seppur fornitissimo. Potete aiutarmi per favore? La normativa mi serve per far capire che la nostra scuola dell'infanzia aperta 10 ore e mezza non rientra nella norma!!

Le consiglio l'utile lettura del DPR 275/99. Parla di autonomia didattica ed organizzativa. Mi sembra un buon argomento.

Salve Prof. Santoro Pino, gradirei una sua consulenza riguardo i permessi orari. Mi spiego, sono un Ass. Tecnico che presta servizio dalle 7.30 alle ore 13.30, (timbriamo il cartellino) per problemi di salute un giorno ho dovuto lasciare il lavoro alle ore 9.00 quindi con 1 ora e mezza di servizio. Il giorno dopo ho consegnato in segreteria il certificato medico per giustificare l'intera giornata del giorno prima. Il DSGA sostiene che non posso giustificarla con la malattia perché risultavo presente, quindi devo recuperare le ore. E' POSSIBILE CIO'.

No. Visto che la sua assenza è comunque coperta da certificato medico. Quindi mandi a quel paese il suo direttore.

Caro Pino, quest'anno abbiamo cambiato dirigente ed è il caos. In collegio docenti ha sostenuto che le ore di completamento (ho 15 + 3 sulla A043) se non utilizzate per sostituzioni vanno cumulate nelle settimane successive pena la decurtazione dello stipendio. La motivazione è stata: "perché voi andate a casa!". Qual è la normativa che regola tali ore? E come invece vanno utilizzate se non spese per le sostituzioni? Aiuto! Sono veramente preoccupata...

Faro e guida rispetto ai ns. obblighi di servizio è il CCNL, che va letto e studiato con molta attenzione.

Può la RSU di Isitituto richiedere copia dei verbali del Collegio docenti, ai sensi della L. 241, senza indicare nella richiesta la motivazione, né se intende in tal modo rappresentare qualcuno dei docenti? (come prevede appunto la normativa sul diritto d'accesso?)

Io ritengo di sì, se si tratta di questioni comunque ricomprese nel diritto di informazione che deve essere garantito alla luce di quanto prevede l'articolo 6 del CCNL.

Si richiede, con cortese urgenza, un parere della SV sulle seguenti problematiche: validità del Piano delle attività proposto dal DSGA (piano presentato dal sottoscritto in data 03/09/2004 e modificato in modo univoco dalla dirigente scolastica ignorando responsabilmente sia la RSU, sia il sottoscritto e sia il POF addirittura ancora da programmare). Con domanda formale il sottoscritto ha richiesto di usufruire le 35 ore, contrattate con le RSU e concesse a “tutto il personale ATA in servizio nell’Istituto”; al sottoscritto secondo la dirigenza, non spettano perché il profilo del DSGA previsto dalla tabella “D” non è più ricompreso nei profili ATA (e i Direttori dei Conservatori e delle Accademie chi erano?). Consapevole che la materia non è ancora del tutto chiarita accetterò di buon grado le risultanze della indiscussa e nota competenza.

Il dirigente, dice il contratto, impartisce le direttive di massima al direttore, che predispone il piano delle attività del personale. Il piano viene adottato dal dirigente dopo avere avviato il confronto con la RSU. Quindi nessuna modifica unilaterale al piano può essere disposta dal dirigente. Spetta al contrattazione di scuola per altro individuare il personale beneficiario delle 35 ore, anche in questo caso senza che il dirigente possa decidere autonomamente nel merito.

Una domanda sull'utilizzo del Fondo di istituto: il CCNL fornisce i parametri da moltiplicare, vuoi per il n. dei docenti, vuoi per il n. degli ATA. Queste operazioni di calcolo vanno a individuare in modo vincolante a priori la quota docenti e la quota ATA? Oppure si arriva a una sommatoria finale di cui la contrattazione interna definisce la quota docenti e la quota ATA?

La seconda che hai detto.

Da noi c'è una discussione infinita su questo punto, perché gli ATA sostengono che la quota loro destinata è inadeguata, alcune RSU d'altra parte sostengono che non si può superare la quota loro destinata sulla base del CCNL, e che la contrattazione interna serve solo a gestire quest'ultima senza poterla aumentare. Com'è?

La contrattazione divide la torta, sulla base di un censimento accurato dei bisogni.

Desideravo porgervi un quesito: io sono un assistente tecnico dell'area AR02, con nuovo contratto sono alle dipendenze del Dirigente Scolastico oppure del D.S.G.A. dell'istituto?

Del DSGA.

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