logoc.gif (1625 byte)
presenta


rsu.gif
a cura di Pino Santoro


 

FAQ/46
Domande e Risposte sulla RSU

Nella mia scuola, che ha 2 indirizzi di studio, si sono iscritti 18 alunni diversamente abili. 2 hanno scelto un indirizzo e 16 un altro. Premetto che le prime che si formeranno sono 8. Si è deciso, per l'inserimento degli alunni nelle classi, il seguente criterio: priorità rispetto alla data di iscrizione ed affinità dell'indirizzo con il lavoro effettuato dalla famiglia. Si procede bene o ci sono altri criteri? Inoltre per i 2 disabili in più quale potrebbe essere il criterio di esclusione poichè la normativa prevede al massimo 2 disabili per classe?

Non conosco questa norma, per cui non capisco le ragioni dell'esclusione.

Alla luce della riforma i docenti degli istituti professionali diventeranno dipendenti regionali o rimarranno statali?

Che diamine, verranno tutti licenziati. O lei pensa davvero che tutto questo casino non debba produrre frutti.

Gentilissimo prof. Santoro, sono un assistente amministrativo assunto con cti dal 01/09/2004. Il mio periodo di prova è scaduto a gennaio (4 mesi) , ma a tutt'oggi nessun adempimento amministrativo è stato avviato per mancanza di adeguata informazione. Il dsga dice che il famoso giuramento non è più necessario, e che basta una semplice relazione del d.s. da mettere nel fascicolo. Mi può aiutare?

Non si giura più. E' vero.

Caro Pino, posso farti una domanda sul diritto allo studio e i permessi relativi (150 ore)?

Prova.

Sono una docente a tempo indeterminato di scuola primaria, iscritta al Corso di specializzazione ssis lingue straniere e usufruisco dei suddetti permessi. Il Dirigente mi ha chiesto di produrre attestati relativi alla frequenza dei corsi che sono pomeridiani e soprattutto QUOTIDIANI! Per fartela breve, ogni giorno faccio 80 km per seguire lezioni dalle 14.45 alle 19.15, da un anno. Io posso certificare anche la pausa al bar fra una lezione e l'altra perchè i corsi li seguo VERAMENTE (firmiamo e i prof fanno l'appello) ma la cosa che non capisco è che il mio (fino ad oggi ineccepibile) Dirigente non ha chiesto alcuna certificazione ad una mia collega (e amica, ne abbiamo anche parlato) che gli chiede una settimana, dieci giorni, quindici giorni per la "preparazione degli esami". Per lei va bene l'autocertificazione, per me che chiedo le ore pomeridiane NO, ci vuole la scartoffia firmata dal docente universitario che tiene ogni pomeriggio il corso. Questo significa che chi dice: "dalla tale ora alla tale ora sarò presso l'università di.. a seguire il corso di ..." è un bugiardo e forse se ne va a passeggio e chi dice: "me ne sto a casa" è "nnuccenti come a Cristo" (parafrasando) Camilleri? 

Non so cosa dirti. A me pare che l'autocertificazione sia in ogni caso sufficiente.

Gent.mo Sig. Santoro... seguo con interesse la sua rubrica e la sua impagabile competenza in fatto di normativa scolastica, mi induce a porle, ancora una volta, dei quesiti.
1) Sono una docente di ruolo nella scuola secondaria superiore e, attualmente, mi trovo in interdizione dal lavoro per complicanze nello stato di gestazione. Una volta ripreso il mio lavoro, avrò diritto ad una riduzione settimanale dell'orario di servizio per allattamento?

Sì.

Quante ore settimanali sono previste per l'allattamento?

6.

2) So che le lavoratrici madri, scaduti i tre mesi di puerperio, possono usufruire di un periodo di astensione. Qual è la durata di tale periodo e qual è la percentuale di riduzione dello stipendio cui si va incontro?

6 mesi, il primo a stipendio intero ed i rimanenti ridotti al 30%.

In quest'ultimo caso (riduzione di stipendio) si incorrerà nel mancato versamento dei contributi e si dovranno poi integrare i medesimi ai fini pensionistici? L'integrazione dei contributi non versati comporterà un costo elevato?

Non la so aiutare rispetto all'onere, dal momento che non mi occupo di questione pensionistiche.

Le chiedo immensamente scusa per la lunghezza dei quesiti ma, mi creda, nessuno è stato finora in grado di fornire risposte esaurienti ai miei dubbi. So di essere invadente, ma la pregherei di fornirmi spiegazioni concise e soddisfacenti. La saluto con affetto...

Auguri.

La richiesta di un giorno di ferie o di un giorno di aggiornamento richiede, nella mia esperienza, che non ci siano oneri a carico della scuola e dunque che i docenti stessi trovino le sostituzioni. Ora con le cattedre a 18 ore per tutti come si può diversamente garantire il diritto alle ferie e all'aggiornamento senza gravare sul bilancio dell'istituto?

Non vi è modo.

Gent.mo prof. Santoro, sono un insegnante di educazione fisica che insegna, con titolarità, in un istituto comprensivo. Le chiedo se è possibile completare la cattedra orario con alcune ore di consulenza nella scuola elementare e materna.

Non è previsto.

Avrei bisogno di informazioni per il seguente problema: nell'istituto comprensivo dove lavoro c'è una scuola situata in collina monosezione che per il prossimo anno scolastico ha 13 iscritti in tutto. La dirigente ci ha detto che rischia la chiusura a meno che non decidiamo di attuare l'anticipo delle iscrizioni per i bambini di due anni e mezzo (in quella scuola). Nell'i.c. ci sono altre 4 scuole dell'infanzia; mi chiedo se sia veramente così o se l'organico non venga calcolato sul numero totale dei bambini iscritti, oppure se non ci possano essere delle deroghe o altre soluzioni. Mercoledì abbiamo il collegio per prendere una decisione.

Non ci sono le condizioni, neanche di natura contrattuale, per poter attuare gli anticipi. Questo la Vs. dirigente lo sa?

Vorrei gentilmente sapere un'informazione. Se prendendo un giorno di ferie quando si ha uno dei due rientri pomeridiani stabiliti inizio anno per usufruire di uno libero (sabato). Le 3 ore devono essere recuperate nel caso in cui si parla di ferie per usufruire del giorno libero. Mentre so per quasi certo che per malattia o festività non vanno recuperate per usufruire lo stesso del giorno libero.

Non è così: non vanno in nessun caso recuperate.

Caro Pino, sono un docente RSU - CGIL di un istituto tecnico industriale di Napoli e ti scrivo per essere aiutato a inquadrare correttamente il problema della scelta da parte del D.S. del docente da utilizzare (in esonero) nell'Ufficio Tecnico. Ti chiedo:
1) qual è la normativa a cui far riferimento?
2) può la contrattazione d'istituto entrare nella questione?
Ti ringrazio e ti saluto.

Secondo me la contrattazione di istituto può fissare criteri di utilizzazione del personale docente ed ATA rispetto al POF, per cui può entrare nel merito anche di questa questione.

Gentile Prof. Santoro, Le chiedo gentilmente di chiarirmi le idee a proposito di contrattazione d’Istituto. Premetto che nella mia scuola alla contrattazione partecipa, oltre alle 2 RSU, anche una delegata sindacale che ricopre una Funzione Strumentale “a metà” (cioè la divide con un altro collega: ognuno svolge la stessa funzione sul plesso nel quale presta servizio) mentre altri 4 colleghi ricoprono Funzioni Strumentali intere (cioè su tutto il Circolo). Ma veniamo al punto: la Funzione Strumentale “a metà” in contrattazione pretende che il compenso sia spartito equamente tra tutte le FS, senza distinzioni. Il Collegio, interrogato su questa questione si è espresso contrario ribadendo che per coloro che avevano ottenuto una nomina a metà era inteso a metà anche il compenso. Ma la delegata insiste sulla sua posizione in sede di contrattazione e ha lasciato alla firma in bella mostra una copia dell’art. 30 del CCNL! Con ciò intendeva sottolineare che i compensi delle FS sono definiti in sede di contrattazione e non dal Collegio, ma questo non si discute. Il fatto è che non si considera la volontà espressa dal Collegio e, soprattutto, si ravvisa la volontà di tenere i docenti all’oscuro delle trattative. Lei non crede che esista un conflitto di interessi negli incarichi assunti da questa collega?

Assolutamente sì.

E non vede un interesse personale nella questione esposta?

Assolutamente sì.

E’ un comportamento corretto quello di voler escludere tutto il Collegio da questioni che in qualche modo lo coinvolgono? Non sarebbe più giusto indire un’assemblea (se proprio il Collegio dei Docenti non fosse considerato il luogo adatto) e portare in contrattazione quelle che sono le indicazioni dei colleghi? Cosa ci suggerisce di fare per risolvere questa situazione poco piacevole?

Indica un'assemblea e discuta con i lavoratori della scuola del problema. Vedrà che la collega non raccoglierà alcuna solidarietà.

Sul progetto di riforma del liceo linguistico non viene menzionata la presenza dell'esperto di madre lingua straniera che ha, da sempre, caratterizzato l'indirizzo. E' certamente una dimenticanza. Sono esperta di madre lingua francese, laureata in legge in Francia con un' equipollenza. Ho insegnato due anni in Francia. Ho la doppia cittadinanza e, ad oggi, 17 anni di anzianità. Sono di ruolo dal 1992. Ho anche un'abilitazione in scienze giuridiche ed economiche. Ho tanti colleghi stranieri e/o italiani che operano in Italia da anni e danno il loro contributo nella scuola italiana. Vorrei avere una precisazione in merito al nostro futuro.

Non lo conosco e nemmeno sono in grado di immaginarlo.

Una bambina che compie sei anni a settembre può fare vla primina e andare in seconda a sei anni?

Le primine non sono previste dal ns. ordinamento scolastico.

Gentile Santoro, sono un'insegnante di Palermo, ho avuto riconosciuta, circa dieci anni fa, una malattia per causa di servizio. Non mi sono mai interessata dei miei diritti, ma ultimamente mi ritrovo un medico fiscale con dei problemi (ha infatti ricevuto molte denuncie), tra le tante stramberie che fà c'è quella di suonare velocissimamente e andare via non dandomi la possibilità d'alzarmi dal letto per rispondere, ed io mi trovo costretta a telefonare a scuola per dire che alle ore tot hanno suonato il citofono e sono andati via e certo se non fossi stata a casa non lo potrei sapere. Il foglio del medico che arriva a scuola corrisponde con l'orario. Sono andata alla asl e mi hanno fatto vedere le tante denuncie che il medico ha ricevuto per i più svariati motivi ma che non possono fare nulla. Una mia amica, mi ha detto che quando mi ammalo per la malattia riconosciutami come causa di servizio, non sono soggetta a visita fiscale. E' vero? se si, a quale legge devo fare riferimento o a quale articolo del contratto? Inoltre quali diritti ho? Finora ho pensato alla mia salute ma ora vorrei anche usufruire dei miei diritti! Grazie per il servizio che svolgete.

Le consiglio di aspettare la visita del medico fiscale acquattata dietro la finestra munita di secchio d'acqua gelida. Non si sa mai che non riesca a centrarlo, prima o poi. Quanto alle assenze, le mando un libello sull'argomento, un po' datato ma ancora utile.

Sono un'insegnante specialista di lingua inglese nella scuola elementare attualmente un po' preoccupata per quello che fra poco sarò costretta a lasciare..... qual è la verità sul progetto pilota di formazione sulle competenze linguistiche degli insegnanti di scuola primaria? è forse un'operazione per nascondere una "stretta" agli organici? conoscete la bozza di circolare (novembre 2004) presentata alle organizzazioni sindacali? in attesa di risposta vi ringrazio

Si tratta di un'operazione di stretta sugli organici. La disposizione contenuta nella legge finanziaria non ha altra finalità che quella di risparmiare qualche soldo a danno della qualità del servizio scolastico che la scuola statale sarà in grado di erogare.

Egregio direttore, sono in'insegnante a T.I. di scuola dell'infanzia, desideravo sapere se posso chiedere il rimborso per spese di autoaggiornamento sostenute nel 2003 e nel 2004, e dove potrei trovare informazioni in proposito su internet. Grazie.

Può, qualora nella sua scuola i fondi dell'aggiornamento siano stati destinati anche a questo scopo.

Vivo in un piccolo comune e l'iscrizione alla scuola secondaria di primo grado sta diventando complicato. Gli alunni sono 26, quindi ci sarà solo una classe I°. All'atto dell'iscrizione abbiamo compilato un modulo dove indicare la scelta delle ore. Martedì siamo stati convocati dal direttore per l'esito delle iscrizioni. Risultavano 15 iscritti a 33 ore e 11 iscritti a 40 ore. Essendoci solo un classe e la maggioranza a favore delle 33 ore, la classe sarebbe stata formato a 33 ore. C'è stato una rivolta dei genitori che avevano chiesto le 40 ore (la scuola media attualmente è a tempo pieno, dal lunedì al sabato con tre rientri). Nel corso della riunione un genitore ha chiesto di poter modificare l'iscrizione e portarla a 40 ore ma non sarebbe stato sufficiente. Terminata la riunione, e con la maggior parte dei genitori assenti c'è stato una nuova modifica da parte di un genitore quindi ora la situazione e di parità. Dopo quest'ennesimo cambiamento, il direttore ha fatto scrivere a penna su carta bianca una dichiarazione da far firmare ai genitori che richiedevano le 33 ore, dove autorizzavano l'iscrizione della classe I° a tempo pieno per poter accettare le richieste a 40 ore ma garantendo il rispetto delle 33 ore per chi l'avesse scelto. Se i genitori non accettassero questa soluzione si deciderebbe con il sorteggio. Il direttore può decidere con un sorteggio e può obbligare i genitori che hanno scelto le 33 ore ad accettare le 40 ore? Come si potrà gestire una classe unica con due orari diversi? La cosa migliore sarebbe accontentare tutti ma sempre rispettando le regole. Vi ringrazio per l'attenzione e spero di essere stata chiara. Mi scuso se ci sono errori di grammatica ma non ho mai studiato l'italiano essendo nata e cresciuta all'estero.

Questo è il casino determinato dalla cura Moratti! Io resto fermo ad una indicazione: valgono le prevalenti scelte delle famiglie. In ogni caso, se proprio vorrete dare tutto a tutti, dovrete inventarvi modelli organizzativi flessibili.

Gentile Dott. Santoro vorrei sapere se posso chiedere il part-time di 15 ore sulla cattedra di lettere in un professionale considerando le ore del biennio: 9 + 9 su due classi di cui 5 italiano 2 di storia 2 approfondimento. Grazie.

Sì. Il biennio non c'entra, visto che l'assegnazione alle classi viene disposta dal dirigente e nulla ha a che vedere con la determinazione dell'organico e la gestione del personale.

Gentilissimo professore Santore, sono un'insegnante di scuola primaria e vorrei informazioni relative a questo problema: nella mia attuale sede di servizio quattro anni una collega che mi precede in graduatoria chiedeva l'utilizzo su posto di operatore tecnologico, ora ha deciso di ritornare all'insegnamento, fin qui tutto bene, il problema è che chiede di ritornare nella sede dove prestava servizio quattro anni fa. Mi scusi ma adesso non siamo tutti appartenenti all'organico funzionale di Circolo e poi perché proprio in questa sede dal momento che solo nel Comune di appartenenza ci sono tre posti vacanti senza parlare poi del Circolo dove ci sono altrettanti sedi vacanti a causa di molti pensionamenti? Inoltre vorrei chiederle cortesemente a chi posso rivolgermi per far controllare la graduatoria di Circolo dal momento che è falsata?

Al dirigente. In ogni caso la mobilità all'interna del circolo viene regolata dal contratto di istituto tra dirigente ed RSU.

Gentilissimo signore le vorrei fare alcune domande: la vice preside che ha l'esenzione dall'insegnamento mantiene il diritto al giorno libero?

Nessuno ha diritto al giorno libero.

La rsu come controlla se alcuni lavori vengono pagati sia come funzione, sia con giorni di recupero?

Sulla base dell'informazione successiva che è comunque dovuta sull'utilizzo del fondo.

Io ho fatto il corso come rsu in cui si diceva che si potevano fare un sacco di cose, ma la realtà è che comanda il preside e quando poni problemi ti perseguita.

Gli strumenti per potersi adeguatamente difendere davvero non mancano.

GENTILISSIMO PINO, SONO UN INSEGNANTE DI SCUOLA PRIMARIA IN RUOLO DA 22 ANNI, IN ASSEGNAZIONE PROVVISORIA IN QUANTO MOGLIE DI MILITARE. CAUSA LA MANCANZA DI SEDI DISPONIBILI, SONO STATA MESSA A DISPOSIZIONE IN UN CIRCOLO. IN QUESTA SCUOLA VI E&Mac226; UN'INSEGNANTE DI SOSTEGNO IL CUI ALUNNO, UN BAMBINO PORTATORE DI UN HANDICAP GRAVISSIMO, NON FREQUENTA QUASI MAI LA SCUOLA (QUEST'ANNO I GIORNI DI PRESENZA SARANNO STATI UNA DECINA IN TUTTO). L'INSEGNANTE DI SOSTEGNO NON CURA ALCUN TIPO DI PROGETTO IN ASSENZA DELL'ALUNNO E NON PERMANE PRATICAMENTE MAI NELL'AULA DELLA CLASSE DI CUI E' CONTITOLARE. IO HO PRESENTATO DUE PROGETTI. IL PRIMO DI RECUPERO STRUMENTALE PER 5 ALUNNI IN DIFFICOLTA'; IL SECONDO DI FACILITAZIONE LINGUISTICA A FAVORE DI UN'ALUNNA UCRAINA. OGNIQUALVOLTA, PERO', SI E' ASSENTATA UNA COLLEGA, L'HO SEMPRE SOSTITUITA. E' SUCCESSO CHE UNA COLLEGA DELLA SUA CLASSE, ABBIA CHIESTO UN LUNGO PERIODO DI MALATTIA E CHE AL SUO POSTO IL DIRIGENTE ABBIA MESSO ME. IN QUESTO PERIODO IN CUI SONO IMPEGNATA, L'INSEGNANTE DI SOSTEGNO, COSI' COME LE ALTRE INSEGNANTI DURANTE LA COMPRESENZA, E' CHIAMATA A SOSTITUIRE PER ASSENZE ANCHE DI UN SOLO GIORNO. DETTA INSEGNANTE, SOSTENUTA DA UN'ALTRA, STA MONTANDO UNA BAGARRE CONTRO DI ME IN QUANTO SOSTIENE CHE LA DIZIONE "A DISPOSIZIONE" SIGNIFICHI CHE IO NON AVREI DIRITTO A SUPPLENZE LUNGHE, MA DOVREI SOLO TAMPONARE SITUAZIONI DIFFICILI NEI GIORNI DELLE VARIE GIORNATE LIBERE, FACENDO ESCLUSIVAMENTE DA TAPPABUCHI E CHE NON E' GIUSTO CHE A FARE DA TAPPABUCHI SIA LEI. A SUO DIRE, LEI DOVREBBE RESTARE NELLA SUA CLASSE, MENTRE IO DOVREI "TAMPONARE" NELL'ALTRA CLASSE E FARE LE PICCOLE SOSTITUZIONI NELLE ALTRE. MI CHIEDO: SE IO NON CI FOSSI STATA, LA STESSA POLEMICA E LE STESSE RICHIESTE SAREBBERO STATE FORMULATE ANCHE AD UN'INSEGNANTE NON DI RUOLO, SUPPLENTE TEMPORANEA? LE AVREBBERO DETTO: "FAI DA TAPPABUCHI, PERCHE' NON HAI DIRITTO A UNA SUPPLENZA LUNGA?" CHI HA RAGIONE? QUESTA CONDIZIONE DI PRECARIA FORZATA (CI HA TRASFERITO LO STATO) MI STA ESASPERANDO. SONO BERSAGLIO DI CONTINUE PICCOLE ANGHERIE. CHIEDO SCUSA PER LO SCRITTO PROLISSO E RINGRAZIO PER L'EVENTUALE RISPOSTA.

Le modalità di utilizzazione del personale della scuola sono di competenza del collegio dei docenti, nel momento in cui approva il piano delle attività di cui all'art. 24 del CCNL. Per altro su questa materia insiste anche la contrattazione di scuola, che ha il compito di definire i criteri di utilizzo del personale docente ed ATA rispetto al POF.

Buongiorno! Mia moglie insegna da 18 anni in una Scuola Media Cattolica (Contratto a tempo indeterminato - CCNL AGIDAE). All'inizio di questo anno scolastico, la direzione ha voluto assumere un'insegnante non abilitata, assegnandole ore tolte a mia moglie. Mia moglie ha comunque avuto l'integrazione alle 18 ore settimanali che le spettano, tramite incarico scritto a svolgere 2 ore settimanali di attività teatrale, non curricolare x gli alunni. Tuttavia, tale attività è stata poi fatta svolgere alla insegnante non abilitata, con la motivazione che i partecipanti sono alunni iscritti alla classe assegnata a tale insegnante. Si noti che l'incarico scritto di cui al precedente paragrafo, NON prevedeva limiti, vincoli ecc.di sorta, ma trattava di attività teatrale tout cour. A questo punto chiedo:
a) è corretto il comportamento globale della direzione?
b) in caso affermativo: mia moglie è tenuta al recupero delle ore di attività teatrale non svolte suo malgrado? questo recupero va ad aggiungersi alle famose 70 ore? in che modo le può essere richiesto: ad esempio in unica soluzione a fine anno?
c) in caso negativo cosa consigliate di fare?

Queste problematiche devono essere discusse direttamente con il gestore della scuola. Purtroppo non sono io il vs. interlocutore.

Egregio Prof. Santoro, ho fatto richiesta del permesso studi di 150 ore per frequentare il corso abilitante (ITP) previsto dalla L. 143. La mia domanda è la seguente: nella giornata del sabato io lavoro la 3, la 5 e 6 ora - 4 ora ricevimento genitori, dalle 150 ore mi vengono sottratte tutte le ore lavorative (nel caso 6 come sostiene la segreteria) o solo le ore che effettivamente lavoro (4 ore). Grazie per la solerzia con la quale svolge il suo lavoro.

Le ore che effettivamente lavora.

Su cinque scuola facenti parte dello stesso istituto comprensivo tre hanno esaurito i posti per le iscrizioni, una scuola formata da tre sezioni ha 71 iscritti ed una scuola monosezione (situata in una piccola frazione collinare) ne ha 11. Con questi numeri quest'ultima scuola deve chiudere? Se c'è qualche possibile soluzione sarebbe utile avere anche la normativa cui fare riferimento.

Le mando materiale interno del MIUR relativamente alla costituzione delle classi e delle sezioni e della determinazione degli organici. Tra breve uscirà il decreto interministeriale sull'argomento.

Nella scuola media dove insegno, si è aperta una questione infinita in merito alle ore da recuperare da parte dei docenti che svolgono settimanalmente spazi orari di 55 minuti, non scelti per esigenze di pendolarismo, quindi da recuperare. Ma il calcolo del recupero va fatto sul numero delle settimane di scuola o sui giorni effettivamente svolti da ciascun docente nell'arco dell'anno?

La seconda che hai detto.

Se per esempio io faccio settimanalmente 1035 minuti invece di 1080 (pari alle effettive 18 ore di un tempo!), questi minuti li moltiplico per il numero di settimane da cui ottengo lo scarto che devo recuperare o no?

Certo.

Sono un'insegnante di scuola dell'infanzia in un istituto comprensivo, avrei bisogno di un chiarimento: ci è pervenuta una circolare per la convocazione del collegio docenti con il seguente ordine del giorno: Progetto L.R. 26/97, scheda di valutazione, comunicazioni organico 2005-2006,varie ed eventuali, però il dirigente ha comunicato che a noi docenti dell'infanzia non interessava per cui siamo state escluse. E' legale quello che ha fatto? Sappiamo che i "presenti" hanno deliberato, le delbere sono valide?

Ritengo di sì, visto che collegi distinti sono ammessi e previsti dal testo unico.

Gentile dott. Santoro, sono una insegnante di ruolo di scuola elementare. Lavoro per 14 ore settimanali in due classi parallele e in più il dirigente mi ha nominata responsabile del laboratorio informatico. Le classi del plesso sono 16 e tutte entrano in laboratorio ogni 15 giorni. Il mio orario settimanale è di 22 ore più 2 di programmazione. Mi è stato detto che, lavorando con più di dieci classi, si ha diritto ad una indennità. E' cosi?

Non mi risulta.

Non riesco a sapere se è vero o no. Può aiutarmi?

Dia un'occhiata al CCNL della scuola. Vedrà che si tratta di una bufala.

Spettabili, avete forse informazioni riguardanti la proposta del Ministero dell'Istruzione per l'abolizione degli istituti magistrali?

La bozza della controriforma Moratti relativamente al secondo ciclo è a disposizione anche sul ns. sito.

Gentile redazione, entro quale data va inoltrata la domanda per richiedere la trasformazione da tempo pieno a tempo parziale per i prossimi due anni scolastici? Sono un'insegnante delle scuole superiori

Entro il 15 marzo.

I compensi dovuti per ore eccedenti, sostituzioni, fondo d'istituto, progetti PON/POR, sostituzione dirigente, funzioni strumentali ec. ecc. (liquidati dalla scuola di appartenenza) sono tutti cumulabili al reddito annuo dello stipendio che viene corrisposto dalla Direz. Prov. del tesoro?

Sì.

Se si, questi compensi non dovrebbero risultare sommati all'importo totale del CUD?

Sì.

Gli stessi compensi contribuiranno a determinare, poi, il calcolo della pensione?

Certo.

SONO UN ASSISTENTE TECNICO DI CUCINA PRESSO UN ISTITUTO ALBERGHIERO, VORREI SAPERE CON PRECISIONE QUALI SONO LE MIE MANSIONI, IN MANIERA PARTICOLARE VORREI SAPERE SE DOVREI ESSERE IO A METTERE LE PENTOLE I PIATTI ECC. AL LORO POSTO O DEVONO ESSERE GLI ACCUDIENTI.   

Non conosco questa figura professionale. Il CCNL della scuola non fa infatti menzione degli assistenti tecnici di cucina.

Nel momento in cui si effettua la contrattazione e si vanno a redigere i verbali delle riunioni, gli stessi devono essere scritti in forma anonima? Mi spiego meglio: nei verbali nomi e cognomi di eventuali insegnanti possono essere scritti oppure deve rimanere tutto in forma generale, senza fare nessun riferimento specifico a persone? Gli stessi verbali devono essere affissi entro 5 giorni dalla data della riunione effettuata?

La verbalizzazione degli incontri non ha nessun valore. Quello che conta sono le intese ed i contratti sottoscritti.

Carissimi, sono una docente di scuola dell'infanzia e vorrei sottoporre alla vostra attenzione un problema che puntualmente si ripresenta ogni inverno. Quando il sindaco di un comune o il Prefetto ordina, per causa neve, la sospensione dell’attività didattica, i docenti sono tenuti a recarsi a scuola?

No, se non ci sono altre attività programmate.

Inoltre, il docente impossibilitato a raggiungere la sede di servizio, può usufruire delle ferie?

Sì.

Egregio Prof. Santoro le chiedo il seguente quesito: un docente che chiede la trasformazione dal tempo pieno in tempo parziale, ha diritto a tutti i permessi di cui all'art. 15 del C.C.N.L. del 24/07/2003?

Sì.

Sono un Coll. Scolastico, lavoro in una scuola Statale elementare, impegnato sulla Scuola Materna,con turni di 7 ore lavorative/5gg.
1°) dalle 8,00 alle 15,00
2°)   "   9,30   "    16,30
Inoltre assisto una bambina diversamente abile; leggendo dal Vs. efficientissimo Sito, la NOTA 17 Febbraio prot. 247, mi sono chiesto se ho diritto anch'io alla mensa, visto che giornalmente devo provvedere da casa.

No. Non ne ha diritto.

Ciao Dario, ti pongo un quesito sperando, come tu hai sempre gentilmente fatto, di ricevere tua risposta. Andro' in gita all'estero per 5 giorni inclusa una domenica.

Buon viaggio.

Mi era stato inizialmente detto da colleghi che avrei potuto chiedere un giorno di ferie per il servizio della domenica. Poi il preside invece a detto di no. C'è qualche normativa in proposito? Ogni scuola si comporta come vuole o posso fare riferimento a qualche legge? Oppure posso aver diritto ad un compenso aggiuntivo per il servizio in giorno di riposo per tutti gli insegnanti?

Propendo per il compenso, nel caso in cui la contrattazione di istituto voglia farsi carico del problema.

In Consiglio d'Istituto l'esito della votazione per l'approvazione del Programma Annuale è stato il seguente: 7 voti favorevoli, 8 astensioni, nessun contrario (si sono astenutii 5 su 7 docenti e tre degli alunni presenti). La scelta dell'astensione è stata determinata da due ragioni: i membri del Consiglio d'I. hanno ricevuto una copia del Programma Annuale oggetto di delibera solo durante la seduta; la RSU d'istituto non ha siglato il Contratto d'Istituto. Io ho sostenuto che la delibera fosse nulla, anche perché in precedenza, in Collegio Docenti, il DS aveva equiparato le astensioni dalla delibera di un progetto a voti contrari - ai sensi di una legge che non ricordo. Il presidente del Consiglio d'I., invece, ha considerato il Programma annuale "approvato a maggioranza dei voti validi/favorevoli, 8 astenuti" Chi ha ragione? Possiamo impugnare la delibera al momento dell'approvazione del verbale? In base a quale norma?

Secondo me il programma è stato regolarmente approvato, visto che ha ricevuto la maggioranza dei voti favorevoli.

S'inviano, in allegato, alcuni quesiti a cui si prega di rispondere con cortese urgenza. Si ringrazia vivamente e si porgono i più sinceri complimenti per il lavoro svolto da Codesta Redazione a favore della Scuola e del personale docente.
1. RESPONSABILITA’ VERSO I MINORI. Nel Piano dell’Offerta Formativa del nostro Istituto, a pag. 57, è ribadito “il compito dei genitori (o persona adulta da esso delegata), responsabile verso i minori. Ne consegue che ogni alunno minore di 14 anni non può uscire dall’edificio scolastico, e quindi recarsi a casa da solo, senza che sia stato affidato ai genitori o persona adulta da essi delegata.
Quanto sopra affinché il personale della Scuola, durante il funzionamento scolastico, e le famiglie al termine delle lezioni, provvedano a vigilare secondo la normativa vigente, pena il reato di abbandono di minore previsto dall’art. 591 del Codice Penale. Nel caso in cui la famiglia, o chi per essa, non sia presente all’uscita del proprio figlio dalla scuola, il personale ATA è tenuto a contattarla telefonicamente e, al ripetersi continuo di tali omissioni, a informare con tutti i mezzi il Comando dei Carabinieri, i Vigili Urbani e la scrivente Direzione. Questo aspetto non riguarda gli alunni trasportati dal servizio scuolabus, per la cui vigilanza è responsabile l’autista". Si chiede se sia sufficiente, da parte della famiglia, produrre formale richiesta che permetta al proprio figlio, minore di 14 anni, di fare ritorno a casa da solo e se tale dichiarazione possa sollevare la Scuola dalle responsabilità previste dal citato articolo del Codice Penale. A parere della scrivente, no, stante la vigente normativa.

Forse una discussione, in punta di diritto, non so se riesca a risolvere una volta per sempre l'annoso problema. La liberatoria è un atto importante, che trasferisce la responsabilità dalla scuola alla famiglia. Io ne terrei conto, eccome!

2. Esercizio della professione docente in cinque giorni. E’ legittimo che un docente, con contratto a tempo determinato in un Istituto Superiore, di 17 ore, eserciti l’insegnamento in quattro giorni anziché in cinque, come il contratto della scuola prevede? (Vedi art. 26 comma 5 CCNL/2002-05 del Comparto Scuola). Quali conseguenze potrebbero addossarsi a quel Dirigente Scolastico che lo permettesse?

No. Non è legittimo, stante l'esplicita previsione contrattuale.

3. Esercizio della libera professione. Gli Insegnanti di ruolo a tempo indeterminato possono avere l’autorizzazione all’esercizio della libera professione se questo non ostacola o non crea pregiudizio alle attività programmate dalla Scuola, secondo quanto deve dichiarare l’interessato. Questa possibilità è estensibile agli insegnanti a tempo determinato, anche con incarichi annuali?

Assolutamente sì.

4. Doveri dei docenti incaricati alle supplenze. L’ultima Ordinanza Ministeriale per gli incarichi e le supplenze nelle Scuole, prevede la possibilità, per gli interessati, a richiedere fino a 15 sedi. Gli Uffici di questa Segreteria sono aperti sin dalle ore 07.30 di ogni giorno per procedere subito, appena il docente o i docenti titolari chiedono di assentarsi, a notificare con fonogramma, nel rispetto della graduatoria, la possibilità dei candidati ad assumere la supplenza. Purtroppo, molti docenti aventi diritto all’eventuale assegnazione, abitando però in sedi molto distanti rispetto all’Istituto Scolastico, non garantiscono nel primo giorno della nomina, se non dopo un’ora, a volte anche due, la supplenza nel tempo d’insegnamento indicato nel prospetto giornaliero dell’orario di servizio dell’insegnante titolare assente. Pertanto, si vanificano sia la vigilanza (che al momento è risolta con la disponibilità degli ATA e dei docenti di altre classi in servizio, che si distribuiscono gli alunni e li “accolgono” nella loro classe), sia, e soprattutto l’insegnamento programmato. DOMANDE:
a. Il diritto del docente “candidato alla supplenza” può vanificare o ridurre il suo dovere ad assumere servizio nel rispetto degli orari scolastici previsti in quel giorno?

Il suo dovere ad assumere servizio non può essere "immediato", visto che gli deve essere consentito di raggiungere la sede di servizio in un lasso di tempo assolutamente ragionevole.

b. Le RSU, nella Contrattazione d’Istituto, hanno stabilito di permettere una flessibilità oraria di circa 40 minuti alle supplenti, per dar loro la possibilità di raggiungere la sede stabilita. Se la supplente informa, già dalla telefonata alla Segreteria, di non poter rispettare il tempo di ritardo permesso, ed anzi, lo supererebbe di molto, è legittimo che la Segreteria proceda nello scorrimento della graduatoria, per garantire quanto più tempestivamente possibile la copertura della sezione o classe?

No. Per altro la RSU e la contrattazione di scuola non hanno titolo a normare questi aspetti del reclutamento, essendo materia riserva di legge affidata alla normazione secondaria del MIUR.

c. E’ legittimo che la supplente debba recuperare il tempo, dovuto al suo ritardo nell’assumere servizio?

No.

5. Incarico a tempo determinato con ore residue di cattedra su più di due Comuni. Un insegnante di Scuola Secondaria, candidato ad assumere l’ incarico di cui all’oggetto, può essere nominato su più di due Comuni? A parere della scrivente non è legittimato dalla normativa vigente.

Appunto.

6. Contributo spese fotocopie. E’ legittimo che alcuni genitori degli alunni si rifiutino di versare la quota di 10,00 ¤, come da delibera del Consiglio d’Istituto, (verificate le vistose riduzioni dei finanziamenti erogati dal MIUR e dagli EE.LL.), quale contributo per le fotocopie e la conseguente manutenzione delle fotocopiatrici, ubicate in ognuno dei 10 plessi scolastici di questo Istituto Comprensivo? (In detta quota l’80% è a disposizione di ogni classe interessata al pagamento e il 20% resta come quota di copertura per il funzionamento delle macchine: riparazioni, manutenzioni, toner, carta….). Si fa presente che il 64,6% delle famiglie ha già versato la somma e che il restante, al momento, non accetta di pagare.

Deve, stante la delibera del Consiglio di istituto.

1) Il giorno del matrimonio deve essere il primo dei giorni di permesso per matrimonio?

Non è necessario, anche se il giorno del matrimonio deve comunque essere ricompreso nei 15.

2) Mi può inviare gli estremi della legge che dispone sui permessi di matrimonio?

Il CCNL della scuola.

3) Può il capo d'Istituto non concedere il permesso nel periodo richiesto (in questo caso giugno) e per quali motivi?

Non può.

4) Quali documenti devono essere presentati a sostegno della richiesta di permesso?

Basta l'autocertificazione.

Stimatissimi, vorrei un chiarimento sulle prove attitudinali per l'iscrizione degli alunni ad una classe ad indirizzo musicale nella scuola media. Domanda: i docenti di strumento musicale in organico sono tenuti a partecipare, come commissione giudicatrice, alle prove attitudinali? E' un loro dovere? Va retribuito o no? Oppure rientra nei loro specifici doveri d'ufficio? Prego dare una risposta nel più breve tempo possibile, indicando la normativa al riguardo.

Ritengo che i docentisiano tenuti, rientrando questa attività negli obblighi contrattualmente definiti.

Cosa posso fare per prendere visione del regolamento scolastico?

Domanda.

Sono un'insegnante d'inglese di scuola primaria, ancora utilizzata come specialista (su 8 classi), seppure da quest'anno risulti su posto comune (piccolo mistero non chiaritomi da nessuno, naturalmente), vista la legge delle 2 ore + 1 (al buon cuore dell'organizzazione interna che non scelga bricolage) o addirittura 1 + 1 (nelle classi prime, sempre al buon cuore di cui sopra). Ho letto di recente l'inquietante notizia secondo cui TUTTI i docenti non in possesso del titolo di lingua straniera saranno tenuti a "formarsi" (sarebbe anche umoristico se non fosse così didatticamente mostruoso tale obbligo, e non c'è bisogno di essere laureati in lingue per pensarlo). In teoria dovrei prossimamente passare, in via definitiva, su posto comune (non ne esisterà altro per la L2, a quanto pare), diventare perdente posto (la realtà è che nella sede di titolarità servo solo per la lingua straniera) essere dunque allegramente trasferita in qualche posto sperduto (forse) della mia regione, in cui non ci sia esubero di docenti, giusto? Mi rendo conto che alla scuola di nuova generazione serve solo una patina leggera di competenza e necessiti il taglio (se questo non è mobbing autorizzato...) di tanti laureati in lingue ora "troppo specializzati", da mettere al massimo a tappare buchi dove capita. Sono un pizzico allarmista o no? Mi dica lei. Grazie.

No, realista.

In questi giorni si discute della mobilità professionale del personale ata. E' bene chiarire che il punto b) lettera A del 1° comma dell'art. 48 in oggetto è a dir poco anacronistico. Il possesso del titolo di studio (diploma di laurea quadriennale vecchio ordinamento o di laurea quinquennale specialistica in giurisprudenza, scienze politiche sociali e amministrative, in economia e commercio) richiesto per l'area D profilo professionale DSGA è da considerare ai sensi e per gli effetti di legge requisito assoluto imprescindibile per accedere al suddetto profilo professionale. Deve essere quindi un requisito assoluto anche per i concorsi riservati interni. Ben vengano le riserve per gli assistenti amministrativi con servizio nel profilo di almeno cinque anni, ammettiamo pure procedure selettive facilitate e corsi a spese dello Stato (del contribuente), ma per la qualifica apicale del DSGA non è possibile che si acceda con il diploma di scuola media integrato dalla qualifica rilasciata dai corsi regionali, né con un qualsiasi diploma di scuola media superiore quinquennale, né col diploma di ragioniere o equivalente, né con diploma di laurea triennale nuovo ordinamento. Per tutti i canali di reclutamento DSGA deve essere richiesto  imprescindibilmente il possesso della Laurea quadriennale vecchio ordinamento o quinquennale nuovo ordinamento in giurisprudenza, scienze politiche sociali ed amministrative o in economia e commercio. Già è anticostituzionale che il Miur abbia a tutt'oggi continuato ad assumere DSGA soprassedendo al possesso della laurea specificamente richiesta ormai da molti anni utilizzando indifferentemente tutti i nominativi (anche in non diplomati) inseriti nelle tre graduatorie dei concorsi attualmente vigenti. E' scandalo per un paese civile da una parte esaltare l'autonomia giuridica, gestionale finanziaria amministrativo e didattica delle scuole e poi affidarne la gestione a personale appena diplomate o addirittura non diplomate. Si spingono i giovani a studiare, a laurearsi (con tempi e costi enormi) e poi si toglie il 50% dei posti apicali, a loro destinati per aspettativa di diritto, attraverso l'assunzione di persone non in possesso della laurea specifica. Assistenti amministrativi e in futuro coordinatori amministrativi, potranno accedere al profilo apicale di DSGA attraverso i concorsi ordinari alla pari degli esterni. Per tener conto del lavoro svolto nella stessa amministrazione possono partecipare a concorsi solo a loro riservati con esclusione degli esterni ma devono comunque essere in possesso del titolo di studio specificatamente richiesto dal CCNL ai sensi di legge. Questo deve valere anche per la mobilità professionale tra le aree non apicali. IL TITOLO DI STUDIO PER L'ACCESSO ALL'AREA  DEVE ESSERE LO STESSO PER TUTTI I TIPI DI CANALI DI RECLUTAMENTO. Questo per il principio costituzionale del buon andamento e imparzialità  della pubblica amministrazione, di efficienza, di uguaglianza, e se non vogliamo che i nostri giovani laureati maledicano chi li ha convinti a studiare per trovarsi col 50% di posti in meno destinati a chi invece di studiare (e spendere tempo e denaro) si è messo subito a lavorare (a guadagnare tempo e denaro) con la semplice licenza di scuola media e una qualifica da corso professionale regionale la cui consistenza a nota a tutti.

Battaglia giusta, ma come tutte le cose giuste già persa in partenza.

Inviate le vostre richieste a:
Mail.gif (4196 byte)RSU@edscuola.com
 
Home Page
Altre FAQ


LE FastCounter