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a cura di Pino Santoro


 

FAQ/53
Domande e Risposte sulla RSU

Sono una docente a tempo indeterminato. Sono stata assente x motivi di salute in una classe terminale per 115 gg continuativi dal 15 febbraio al 10 giugno. Dovendo rientrare l'11 giugno ed avendo maturato più di 90 gg di assenza pensavo di non dover prendere parte agli esami di maturità. In segreteria mi hanno risposto che gli esami spetterebbero a me perchè i 90 gg non erano ancora stati maturati al 30 aprile ma solo 16 gg dopo. Dal ccnl art. 34 a me sembra invece che il riferimento al 30 aprile riguardi solo il rientro in servizio e non i 90 gg che devono essere continuativi nell'anno scolastico. Potete aiutarmi ad interpretare correttamente il contratto?

Secondo me la maturità spetta a lei.

Gentile redazione: ma è vero che la letteratura inglese è letteralmente scomparsa negli ultimissimi programmi ministeriali - OSA - del liceo classico e scientifico?

Ma lei pensa davvero che il progetto di controriforma morattiana vedrà mai la luce?

In questo periodo di scrutini nascono spesso contrasti in merito alla promozione di alunni che presentano diverse insufficienze. Proprio in questi giorni è capitato di discutere a lungo sulla possibilità di bocciare un alunno con due materie col 4 e due col 5. I fautori della promozione (Dirigente scolastico compreso) sostenevano che si è passibili di ricorso in quanto tali insufficienze non sono abbastanza diffuse e gravi. Sono a conoscenza del fatto che dovrebbe essere il collegio docenti a stabilire criteri sulla promozione, ma nella mia scuola non si è mai precisato con quante materie insufficienti si può essere bocciati, lasciando facoltà ai singoli consigli di classe. Ho anche recuperato l'O.M. 90/2001 dove addiritura si parla di una o più insufficienze non gravi che permettono di dare il debito. Volevo sapere se esistono altri riferimenti di legge in proposito e, soprattutto, se è così assurdo bocciare casi come quelli citati prima.

Due quattro e due cinque rappresentano insufficienze gravi e diffuse, a mio modo di vedere. Per cui non capisco la preoccupazione del dirigente.

Sono docente di ruolo in un liceo da più di 15 anni. E’ possibile lavorare in un’azienda privata senza dare le definitive dimissioni?

No, come dipendente naturalmente no, a meno che non si chieda la trasformazione del rapporto di lavoro in part-time non superiore al 50%.

Vorrei sapere se è possibile chiedere ora l'aspettativa di un anno per studio, che decorra dal primo settembre.

Sì.

Inoltre, quali possibilità avrei se il DS mi negasse la richiesta?

Dovrebbe motivare il diniego, impresa davvero non facile.

Sono una docente di ed. fisica, immessa in ruolo su posti di sostegno nella scuola media. In caso di disponibilità di cattedra di ed. fisica all'interno dello stesso istituto e avendo inoltrato domanda di trasferimento per quella stessa cattedra, ho diritto alla precedenza in quanto docente interno alla scuola stessa? Se si, qual'è la normativa di riferimento?

L'assegnazione dei docenti alle classi viene disposta dal dirigente scolastico sulla base delle proposte del collegio dei docenti e dei criteri stabiliti dal consiglio di istituto.

Ciao Pino, complimenti per il sito e per la competenza!

Grazie.

In passato mi hai aiutato non poco a risolvere due problemi sull'aspettativa. Te ne sottopongo un terzo (sempre più difficile...). Ho formalmente concluso il 1-11-2004 il dottorato di ricerca, per il quale ero in congedo straordinario triennale. La discussione c'è stata a marzo 2005 ed avevo da concludere la ricerca, per cui ho chiesto e ottenuto un'aspettativa non retribuita per motivi di studio e ricerca fino al 30-6-2005 (ho voluto preparare la pubblicazione della tesi, in un progetto dell'UE). Ora, l'università versa nella situazione ben nota e non mi da spazio per entrare in ruolo, nonostante l'assoluto impegno dei professori miei mentori. In seguito alla competenza maturata col dottorato, un'altra aministrazione pubblica mi ha proposto un'assunzione, con un periodo di prova di 6 mesi. Vorrei tentare l'avventura sfruttando quanto previsto dal ccnl (1 anno di aspettativa per attività presso altra p.a. o per periodo di prova). Il quesito è il seguente: "ho diritto ad 1 altro anno intero di aspettativa non retribuita per svolgere l'attività (di cui 6 mesi in periodo di prova) presso l'altra p.a., oppure devo cumularla con gli 8 mesi già fruiti per studio/ricerca (1/11/2004 - 30-6-2005) e beneficiare dunque di soli 4 mesi?

Ritengo che le due aspettative siano tranquillamente cumulabili.

A seguito di sentenze emesse dal giudice ordinario su ricorsi presentati dagli interessati avverso l’inquadramento del ex personale degli enti locali nei ruoli della scuola, inquadramento effettuato sulla base del maturato economico, sono stati emanati provvedimenti dalle scuole dove viene riconosciuta tutta l’anzianità maturata nell’Ente locale, anche il servizio non di ruolo prestato in qualifiche diverse (per intero). Le sentenze parlano ai fini del nuovo inquadramento nei ruoli dello Stato di riconoscimento “dell’anzianità maturata presso l’Ente locale”, riprendendo il testo della Legge 124/99. Vorrei, appunto, sapere se nell’anzianità maturata nell’Ente locale possa essere incluso anche il servizio non di ruolo o se, invece, come credo, l’inquadramento nei ruoli dello Stato vada effettuato tenendo conto del solo servizio di ruolo nell’Ente locale.

Tutta l'anzianità maturata: io resto legato alla lettera della legge.

Gentile Professore, sono un'assistente amm.va a tempo indeterminato in part time verticale dall'1/9/2003 per 24/36 ore settimanali. Ho superato il concorso per il reclutamento del personale da destinare stabilmente all'IRRE dall'1/9/2005 per cinque anni  e perderò la titolarità nell'attuale scuola. Dato che nè nel regolamento dell' IRRE nè nel bando di concorso si trovano riferimenti al servizio part time, Le chiedo: potrò prestare servizio all'IRRE continuando il rapporto di lavoro part time oppure l'accettazione del nuovo incarico presuppone il servizio a tempo pieno (come mi è stato accennato da funzionari dell'IRRE)? Qual'è l'ente competente a decidere, il Centro Servizi Am.vi., L'Ufficio Scolatico Regionale, l'IRRE oppure esistono norme a tutela sia del part time (che intendo continuare) sia della legittimità del fatto che mi spetti la nomina avendo superato la selezione?

Se ha partecipato ad un concorso per occupare un posto full time, non capisco come possa pretendere di mantenere il suo attuale part time. Al di là di quello che dicono le norme, che in questo caso mancano, è il semplice buon senso che dovrebbe farci da guida, anche in questo caso.

Stimata Redazione EdScuola, vorrei cortesemente sapere se: in caso di distacco sindacale a decorrere dal 01-09-2005, si avrebbe comunque titolo ad un eventuale incarico quale Funzione strumentale al POF (in virtù di un percorso particolarmente impegnativo già avviato) per l'a.s. 2005-06.

No.

In caso di distacco sindacale a decorrere dal 01-09-2005, si avrebbe comunque titolo a presentare nel proprio Istituto progetti didattici e ad acquisire la connessa retribuzione?

No.

E' possibile avere precisi riferimenti normativi in proposito?

Per chi aspira al distacco sindacale non servono.

PUO' UN INSEGNANTE PRESIEDERE LO SCRUTINIO IN SOSTITUZIONE DEL PRESIDE NELLA CLASSE IN CUI INSEGNA?

Sì.

Sono un supplente fino al 31.ago.2005, devo chiedere obbligatoriamente le ferie?

Sì.

Ho visto su cgilscuola.it qualcosa a riguardo ma credo si riferisca solo ai supplenti fino al 30.giu.2005. Vero o sbaglio?

Vero.

Caro Pino, dato che hai la risposta sempre pronta, potresti rispondermi con cortese urgenza?

Purtroppo in questo periodo no.

Fino all'anno scorso insegnavo in una provincia diversa da quella di residenza per aver vinto il concorso ordinario nella scuola elementare nel 1996. Due anni fa ho presentato domanda per l'inserimento nelle GP (L. 124/99) della mia regione sempre per il posto di scuola elementare. Quest'anno ho accettato la nomina nella mia regione, ma ancora ricevo i cedolini dalla mia prima scuola di titolarità, mi chiedo cosa c'è che non va e come posso risolvere il problema, dato che entrambe le direzioni dove prestavo e dove presto servizio erano informate oralmente della mia posizione. La prima scuola avrebbe dovuto farmi firmare le dimissioni? La mia scuola di attualità doveva farmi qualche richiesta? Qualcuno mi dice che non potevo inoltrare domanda di iscrizione nella GP della mia regione essendo di ruolo in un'altra regione. Cosa avrei potuto o posso fare io? Ti prego rispondimi.

Mettiti in contatto con la DPT (direzione provinciale del tesoro) per sciogliere l'arcano. Si tratta di ritardi o incomprensioni burocratiche, con ogni probabilità.

Gent.le Dott. Santoro, avrei urgentemente bisogno dell'opuscolo informativo per ferie e diritti e doveri e....... perchè sono entrata in ruolo quest'anno nella scuola primaria e voglio sapere tutto dal momento che a scuola nessuno sa niente!!! Me lo invia? Grazie!

Prego.

Posso chiedere le ferie ad esempio dal 15 luglio al 15 agosto oppure solo dal 1 al 31 luglio oppure dal 1 agosto al 31??!!?

La prima che hai detto.

Gentile professore, sono un'insegnante precaria e vorrei richiedere un congedo matrimoniale il prossimo anno scolastico. Conosco i riferimenti contrattuali, ma la loro interpretazione non è chiara: alcuni esperti sostengono che il giorno del matrimonio deve essere compreso, altri - basandosi su un parere Aran - che può essere differito rispetto al giorno del matrimonio. Desidererei il suo parere in merito. Grazie in anticipo.

Io sono rimasto alla prima tesi.

Ho letto la risposta all'itp (faq ultima) sul ruolo di docente a tuti gli effetti. Ormai assunto dagli stessi, tant'è che hanno un loro registro personale, mettono i voti (anche se concordati nella proposta di scrutinio con il docente di cattedra) partecipano agli scrutini e votano. Rimangono però numerose perplessità. Il passagio degli Assistenti di cattedra/assisenti tecnici delle Amministrazioni provinciali nei nostri ruoli, ha prodotto situazioni poco chiare: se non hanno nessun titolo professionale, se posseggono un diploma di scuola superiore che non trova nessuna corispondenza  nell'ordinamento della scuola dove prestano servizio, se nel curriculo scolastico non è assolutamente prevista la copresenza di un itp con un altro docente, se i laboratori sono inattivi, come e a cosa possono essere impiegati?. Farli partecipare agli scrutini in questo caso, potrebbe rendere invalidi gli atti del Consiglio di Classe. Possono, allora, essere impiegati per supplenze, per assistenza agli studenti non avvalentesi della religione cattolica, per vigilanza degli studenti in attività extrascolastiche e parascolastiche? E quante ore devono fare, in questo caso, 18 o 36? Grazie.

Se sono previsti in organico, fanno gli ITP. Gli assistenti tecnici sono altra cosa, appartenendo al profilo degli ATA e non degli insegnanti.

Sono una precaria (storica), sono in GP (francese alle superiori) e ho un contratto che scade il 30 giugno. Sono in gravidanza e avrei bisogno di chiarimenti. So che la legge 1204 del 1971 sancisce in generale la non licenziabilità delle donne in gravidanza, ma a scuola mi hanno spiegato che l'integrazione per la scuola a quella legge (Legge 53 del 2000) prevede il passaggio all'Ispettorato con stipendio all'80% solo in caso di gravi complicanze. Alla CGIL mi hanno più o meno confermato questa versione, sottolineando che non vengo licenziata ma il è il contratto a scadere. Lei cosa ne pensa?

Che a scadere è il contratto, per cui nessuno ti licenzia.

Gentile Professore, ho ottenuto il passaggio di ruolo alla scuola media inferiore (dall'elementare) ma già in questo anno sto prestando servizio alle medie e sulla stessa cattedra per assegnazione provvisoria. Posso far valere i 180 gg. già svolti?

Sì.

Ciò mi sarebbe utile per assumere un incarico di Presidenza che mi sarebbe precluso secondo l'articolo 8 dell'OM40/05.

Ho capito.

Buongiorno e salute! Sono docente di matematica (a tempo indeterminato) presso un Istituto Statale di Studi Superiori (un ex-magistrale) di Crotone, che attualmente sta avendo delle "beghe" con il proprio dirigente, il quale si permette di operare un poderoso Mobbing, non solo con il sottoscritto, ma anche con tutti i dipendenti della scuola. Avrei bisogno di un consiglio ed un riferimento normativo (qualora ci fosse): prego di aiutarmi perche' non so proprio a chi altri rivolgermi (per inciso ho gia' contattato un avvocato e sto scrivendo un memorandum delle mie disavventure lavorative da inoltrare all'Ufficio scolastico provinciale, alla Direzione regionale ed al Ministero): ho pero' urgenza di venire a conoscenza di una eventuale normativa/direttiva o legge dello Stato e non posso aspettare i tempi dovuti per una azione legale. Brevemente: facendo parte del Consiglio d'Istituto ed avendo avuto un vivace scambio di pareri con un altro consigliere (che non era il dirigente), avendo successivamente presentato le mie dimissioni per iscritto ed abbandonato la riunione, fatti successi giorno 31 maggio 2005, il dirigente mi fa pervenire, giorno 16 giugno (con un protocollo pero' dell'11 giugno!) una riservata per osservare che il mio comportamento e' stato poco urbano, non degno di un educatore che fa parte pure del Consiglio d'Istituto e richiamandomi all'ordine augurandosi che nel futuro riesca a comportami in modo adeguato ad una convivenza civile. A parte il fatto che anche una docente aveva fatto la medesima cosa e non ha avuto alcun tipo di richiamo ufficiale (anzi il Dirigente stesso e' andato fuori dall'aula per convincerla a tornare sui suoi passi) ed anche il consigliere con il quale avrei inveito (a suo dire) non ha ricevuto alcunche', chiedo se egli puo' prendere un provvedimento del genere a mio carico. Ho contestato al Presidente del Consiglio d'Istituto il fatto che solo il Presidente stesso potrebbe, in una assemblea da egli presieduta, farmi dei richiami formali, mentre il dirigente, nell'occasione era un consigliere al mio pari e quindi non poteva arrogarsi il diritto di farmi pervenire una sua riservata. Ho contattato tre sindacalisti (due di Crotone, citta' nella quale lavoro, ed uno di Catanzaro, citta' mia di residenza) per sapere se egli avesse l'autorita' per mandarmi la riservata riferendosi a fatti avvenuti durante un Consiglio d'Istituto e tutt'e tre mi hanno detto che assolutamente non poteva! Ora pero', parlando con il Presidente del Consiglio d'Istituto e riconsegnandogli le mie dimissioni ed una lettera nella quale chiedo che intervenga per porre rimedio all'ingiustizia subita (se serve per chiarire la situazione, ve la posso mandare tramite email); egli mi dice che vorrebbe avere la certezza di una normativa che mi possa garantire, perche' non vorrebbe contestare al dirigente nulla finche' non ha una legge, una normativa od una direttiva su cui poggiare l'eventuale sua contestazione. Potreste suggerire un riferimento normativo che suffraghi la mia tesi di illegittimita' dell'azione del dirigente, in modo da riferirla al Presidente del Consiglio d'Istituto?

Non ravvedo alcun comportamento illegittimo da parte del suo dirigente.

Buongiorno. Sono una docente di matematica e fisica con contratto a tempo indeterminato e Vi scrivo per avere delle informazioni in merito ai dottorati diricerca presso le università. Ho letto che la legge finanziaria del 2002 (legge n. 448 del dicembre 2001), art. 52, comma 57, prevede, per i pubblici dipendenti ammessi ai corsi di dottorato senza borsa di studio, la possibilità di essere collocati in aspettativa conservando il trattamento economico, previdenziale e di quiescenza in godimento da parte dell'amministrazione pubblica di appartenenza. E' vero?

Sì.

Quanto scritto vale solo per il dottorato presso università italiane o anche per il PhD presso università straniere? E cosa prevede la normativa riguardo ai master o alle scuole di specializzazione?

La legge parla di dottorato senza borsa.

Un'ultima cosa: si ha un'idea di quando verranno banditi i prossimi concorsi del MAE per insegnare nelle scuole italiane all'estero?

No.

Gentilissimo, sono una iscritta alla Gilda sin dall' '86. Ho bisogno di sapere se è possibile avere una "utilizzazione parziale". Mi spiego. L'università vorrebbe offrirmi un incarico ma, non potendo assumersi l'intero onere del mio stipendio, vorrebbe potermi impiegare solo per un certo numero di ore. E' possibile? In caso affermativo, come faccio (a chi rivolgermi?) per calcolare il quantum a carico dell'università? Per avere l'ulitizzazione è necessario essere a tempo pieno? Se si è  in part-time? Se, in regime di part-time, si chiedesse di completare l'orario presso l'Univesità? La richiesta  è urgente. Ringrazio anticipatamente per l'attenzione e la cortesia.

Come iscritta alla GIlda, mi meraviglio che il suo sindacato non sia in grado di aiutarla. Quanto ai comandi ed utilizzazioni consulti, anche sul ns. sito, le CC.MM. 28 e 29/2005.

Gentilissimo prof. Santoro, sono un’insegnante a tempo indeterminato della scuola primaria e mi trovo nella seguente situazione: nell’anno scolastico appena concluso nel plesso di titolarità sono uscite due classi quinte ed il prossimo anno scolastico entrerà una sola prima. A questo punto vi è un’insegnante in soprannumero. In base all’anzianità, fra le tre insegnanti del modulo, io sarei quella con minor punteggio ma, non lo sono nel plesso. La Dirigente comunque ha deciso che l’insegnante che rimarà senza classe è la sottoscritta in quanto per continuità non trasferisce le altre insegnanti. Poiché nel plesso vi è una classe di 24 alunni, di cui 3 con handicap e varie situazioni problematiche, era stato chiesto lo sdoppiamento che, però non è stato accolto. Ora la Dirigente vorrebbe richiedere solo 6 insegnanti di sostegno sul circolo, anziché 7 come necessario e, utilizzare la sottoscritta per dividere comunque la classe in questione almeno per 22 ore settimanali. Il quesito che vorrei porLe è: se dovessi accettare questa soluzione sono obbligata a rimanere sulla classe per 3 anni oppure il prossimo anno posso avere l’eventuale classe prima, visto che l’insegnante uscente dalla quinta perde la continuità ed è anche molto più giovane di me?

I criteri di assegnazione degli insegnanti ai plessi sono stabiliti dalla contrattazione di scuola. Ne prenda visione.

Egregio prof. Santoro è vero che l'articolo 58 per il personale ATA verrà applicato anche per l'anno 2005/2006??

Sì.

Carissimo e gentilissimo Pino, avrei una perplessità da proporti riguardo una tua risposta (nella pagina FAQ/510): la domanda era: "Caro Pino, vorrei la tua opinione sulla modalità di usufruire di un congedo parentale in modalità frazionata. Il docente (tempo determinato) che ne fa richiesta ha lezione in soli due giorni nella settimana (Mart 2h + Giov 2h) e si vuole avvalere del congedo parentale frazionato indicando in anticipo i giorni che si assenterà nel corso della settimana. La perplessità nasce dal fatto che, a fronte di una richiesta di frazionamento del congedo, i due giorni rappresentano totalità (100%) del suo orario si servizio. Tu hai risposto: Non mi pare che nulla osti. Ebbene, anch'io ho lezione solo 2 giorni alla settimana (Lun e Mar) e vorrei fare la stessa cosa, ovvero prendere come giorni di congedo parentale frazionato solo quelli di lezione, perché lavoro a 1000 chilometri da casa e vorrei sfuttare al meglio questa opportunità. Mi è però stato detto che non posso farlo, perché per poter essere considerati "frazionati" i giorni di congedo devono essere intervallati da EFFETTIVA ripresa del servizio, ovvero da giorni DI LEZIONE, mentre nel mio caso sarebbero intervallati da giorni in cui non ho lezione. Spero che, come sempre, abbia ragione tu e non loro. Me lo puoi confermare?

Richiedere il congedo in più soluzioni mi pare sia sempre possibile, restando inteso che senza ripresa di effettivo servizio i periodi si cumulano ai fini del computo dei giorni.

Gent. dott. Santoro, sono un docente di ruolo nella classe di concorso A051. Avendo una formazione archeologica (con relativo dottorato di ricerca) e collaborando tuttora a diversi progetti in ambito archeologico con l'Università, posso chiedere una sorta di 'comando' presso il Dipartimento con il quale collaboro e che è disponibile ad avanzare una richiesta in tal senso? In caso affermativo, quale è la procedura da seguire?

Consulti le CC.MM. 28 e 29/2005, anche dal ns. archivio.

La ringrazio anticipatamente per la disponibilità.

Prego.

P. S.: complimenti per il sito e la sezione sul complesso mondo delle normative.

Grazie.

Gentile Signor Santoro, vorrei chiarirmi le idee, definitivamente, sull'obbligo di partecipare a tutte le 40 ore di incontri previste per i collegi docenti e incontri con i genitori anche da parte di coloro che, come me, avevano un orario molto ridotto (5 ore settimanali). Un sindacato della mia zona dice di si, tanti colleghi dicono invece che il monte orario è proporzionale al servizio prestato (nel mio caso 11,1 ore anziché 40). Il sindacato dice che la proporzionalità vale solo per il blocco 40 ore dei consigli di classe. Gradirei avere una sua opinione in merito.

La proporzionalità vale per tutte le attività funzionali all'insegnamento, né potrebbe essere diversamente.

CHIEDO CORTESEMENTE QUANDO AVRO' NOTIZIE DELLA RESTITUZIONE A RUOLO DI PROVENIENZA EX ART.60.

Mi scusi, ma io che ne so?

LA DOMANDA L'HO INVIATA IN DATA 7 OTTOBRE 2004 CON UN INTEGRAZIONE IN DAT 9 FEBBRAIO 2005.

Cerchi la risposta presso l'ufficio a cui ha presentato la domanda, allora.

Il DSGA e la Rsu della scuola in cui opero, insistono nel dire che le ins. della scuola dell'infanzia e della scuola Primaria non possono effettuare ore eccedenti il normale servizio, per sostituire i colleghi assenti, questo, secondo loro, è una prerogativa solo dei docenti della ex-scuola media. A me non risulta perchè l'art. 70 del Contratto del '95 non è stato assolutamente abrogato. Vorreri il suo parere. Grazie.

Ha a che fare con un DSGA e delle RSU ignoranti, non c'è alcun dubbio. L'art. 70, quarto comma del CCNL del '95 è infatti ancora in vigore.

Caro Pino, ho finalmente quasi terminato l'avventura gravidanza e sto accingendomi ad affrontare l'esperienza della maternità ma... ma ahimè dopo i tre mesi... Il ritorno a scuola! Che sofferenza! Mi frullano per la testa diverse piste per stare a casa il più possibile... ora ti pongo un po' di domande... potrai rispondermi? Se il contratto di lavoro di mio marito prevede lezione martedì e mercoledì (orario intero di cattedra 12 h) lui può prendere congedo martedì e mercoledì, tornare martedì e mercoledì successivo e poi nuovamente congedo martedì e mercoledì? Gli verrebbero computati solo i due gg. oppure anche gio ven sab e dom?

Se non riprende servizio, i due periodi verrebbero unificati.

Per quello che mi riguarda: se io sono in congedo per maternità e il bimbo si ammala, posso chiedere periodo di malattia del bambino e chiedere di fruire in coda, allungando in questo modo il periodo, oppure di non fruire affatto, dei giorni di congedo coperti dalla malattia del bimbo? Oppure se il bimbo è malato quando tu sei in congedo ti attacchi al tram e buonasera?

Vale la seconda ipotesi.

Ho avuto una nomina dal 3 settembre 2004 al 31 agosto 2005; mi sposo il 16 luglio 2005. Posso chiedere la licenza matrimoniale a settembre o ottobre 2005 nella scuola in cui allora presterò servizio?

No.

Sono docente a tempo indeterminato di scuola secondaria di secondo grado. Entro il 31 dicembre 2002 ho presentato domanda per il rimborso delle spese di autoaggiornamento sostenute nel 2002 che sono state rimborsate nei termini previsti. Tuttavia, le analoghe domande presentate entro il dicembre 2003 (richiesta rimborso spese autoaggiornamento del 2003) e il dicembre 2004 (richiesta rimborso spese autoaggiornamento del 2004) non hanno avuto risposta. Chiedo cortesemente se quanto previsto dalla Direttiva n. 70 del 17.06.2002 conserva validità anche per gli anni successivi.

Secondo me no, visto che la direttiva non aveva carattere permanente.

Gent.ma Redazione, sono a richiedere il vostro parere in merito al monte ore annuale previsto nell'attuale normativa per la scuola primaria. Le ore previste sono 891 obbligatorie e 99 facoltative. In merito a ciò è OBBLIGATORIO considerare in una programmazione annuale scolastica solo tali ore o bisogna anche rispettarre un minimo di giorni (es. 200)?

Anche i giorni.

Gentile redazione, sono docente del Keynes di Castel Maggiore (BO) in servizio presso la sede di S.Pietro in Casale (BO). Sono collaboratrice del dirigente per la sede di S.P.C., e mi è stato chiesto di sostituire il Dirigente per UNA SETTIMANA in agosto (dal 20 al 28). Domanda: per tale periodo avrò diritto ad una liquidazione di direzione, almeno giornaliera?

Si faccia retribuire con compensi a carico del fondo, se il suo incarico di collaborazione non comprendeva anche la sostituzione del dirigente.

Salve, sono un docente di ruolo di matematica applicata (A048) laureato in Economia. Dato che da più parti sento dire che la classe A048 è destinata a scomparire con la nuova riforma scolastica, volevo sapere, se così fosse cosa insegnerei dopo? Sarei costretto ad insegnare materie tipo ragioneria o economia aziendale?

Davvero non le so rispondere.

Salve, sono un insegnante con contratto a t. indeterminato nella scuola dell'infanzia vorrei sapere quali sono le motivazioni per le quali alcune colleghe in previsione delle vacanze (natalizie, pasquali o estive) riducono il proprio orario di servizio quando la settimana risulta spezzata. Quali ore devono recuperare se già il monte orario settimanale è già ridotto a causa della festività??? Preciso che non esiste nessuna norma a riguardo sul p.o.f.

Come possono le sue colleghe autoridursi l'orario di lavoro? E' la prima volta che sento una cosa del genere.

Gentile professore Santoro, è possibile pagare gli esperti esterni oltre che con i fondi della 440 anche con il fondo di istituto?

No. Assolutamente no.

Spett. redazione, secondo la legislazione corrente nell'istruzione secondaria di primo grado nell'a.s. 2005/2006 tutte le cattedre vanno ricondotte a 18 ore? oppure nel caso per esempio dei Docenti di Lettere si parla ancora di quindicisti? Quali sono le norme da rispettare?

L'organico di diritto della scuola media è stato attribuito senza tener conto dei benefici effetti della riforma ma sulla base delle vecchie norme. Spetta ora alla scuola utilizzare al meglio gli insegnanti che le sono stati attribuiti.

Buongiorno, sono un genitore di Brescia, (l'istituto comprensivo del quale fa parte la scuola frequentata dai miei figli comprende scuola materna/elementare/media ed è frequentato da circa 1200 alunni) vorrei cortesemente avere alcune informazioni in relazioni ai verbali del consiglio d'istituto e precisamente: il verbale del consiglio d'istituto, entro quanti giorni dalla data del consiglio deve essere redatto?

Spetta al regolamento di istituto eventualmente fissare una data.

Un genitore della scuola (senza alcuna carica) può chiederne copia?

Sì.

Se si, in che modo?

Chiedendo l'accesso alla documentazione amministrativa ai sensi della L. 241/90. Le sedute del consiglio sono per altro aperte al pubblico, per cui non esiste davvero problema alcuno riguardo all'accesso.

Il verbale deve essere esposto nella bacheca della scuola? se si per quanto tempo?

All'albo devono essere affisse le delibere, non l'intero verbale.

Riformulo le domande alle quali non si riesce dare una risposta: come collaboratore della dirigenza scolastica, ho diritto ad un rimborso giornaliero per una sola settimana di sostituzione del dirigente, nel mese di agosto? A quale normativa fare riferimento?

Ha mai sentito parlare di contratto nazionale di lavoro?

Insegno in una sede staccata di Castel Maggiore, e come S. Patrono ne abbiamo due: uno per la sede centrale il 30 -11 e per l'altra sede il 29 giugno. Succede quindi che i docenti della sede, hanno un giorno di sospensione della attività, e gli altri lavorono, mentre i docenti della sede di S.P.C. lavorano anche il 29 giugno essendoci gli esami di stato. In questo anno, il 29 giugno ha coinciso con una delle due giornate di sospensione degli esami, dopo le prove scritte, e quindi siamo a casa, ma è stato fissato per quella giornata il C.d.I. nella sede centrale. Tenuto conto che nel C.d.I., siamo in tre docenti della sede staccata, per noi è un giorno di "sospensione attività" o no'? Inoltre: la giornata del patrono può essere unica? Chi lo deve stabilire? E' compito del C.d.I.?

Spetta al consiglio di istituto.

Gentile professore ho visto nel sito inps che ai fini pensionistici risultano solo il servizio di lavoro da me prestato nel privato, come mai non risulta il servizio prestato nelle scuole statali con contratti annuali a tempo determinato e supplenze temporanee. Cosa mi consiglia di fare?

Immagino perché tali servizi sono già in conto Tesoro.

Egregio professore, la questione delle ferie, di cui Le ho chiesto precedentemente, è andata, purtroppo, come prevedevo, il D.S., infatti, in barba alla mia richiesta di avere le ferie a partire dal primo luglio, me le ha posticipate, con suo decreto, ad agosto, motivando tale provvedimento con generiche esigenze di servizio. Nella premessa del provvedimento cita la circolare del MIUR sugli esami di stato e, verbalmente, ha comunicato al collegio docenti, che non poteva concedere le ferie a luglio perche la sessione suppletiva degli esami di stato, secondo la suddetta circolare, avrà inizio a partire dal 7 luglio. Premesso che lo scrivente non è impegnato con gli esami di Stato, può il D.S. posticipare le mie ferie sulla base di quanto sopra? In ogni caso perchè negarmi le ferie per l'intero mese di luglio, atteso che l'eventuale sessione suppletiva ha normalmente la durata di qualche giorno? Visto che ormai non è possibile ottenere dal giudice del lavoro la concessione delle ferie nel periodo da me richiesto, posso presentare istanza al medesimo giudice per ottenere il pagamento dei danni? O ci sono gli estremi per denunciare il D.S. per abuso in atti di ufficio?

Secondo me si tratta di un abuso, che però non ha nessuna conseguenza sul piano pratico, essendo comunque lei libero da impegni durante il mese di luglio.

Carissimo Pino Santoro, ti scrivo a proposito del pagamento delle ore eccedenti. Sono una docente in ruolo nella scuola superiore. Questo anno ho accettato 6 ore eccedenti l'orario normale, svolgendo 24 ore effettive dal 17/9/04 al 31/8/05. Dallo statino paga leggo:
1. stipendio 1058,02 euro
2. art. 6 dpr 209/87 (senza IIS) 352,67 euro
3. retribuzione professionale docenti 142,55 euro
4. IIS conglobata KA08 538,30 euro
Le 6 ore mi vengono pagate 352,67 euro lorde, cifra calcolata come (6/18)*1058,02 euro. Da quanto ho letto su internet mi pare di capire che ho diritto, invece, a: (6/18)*(1058,02+538,30) euro = 532,10 euro per tutto il periodo 17/9/04 al 31/8/05. Ho ragione?

Sì.

Cosa devo fare?

Ricorso.

Ho delle scadenze per il ricorso?

No.

Posso agire da sola o mi consigli di farmi seguire da un sindacato (i consulenti della CGIL di Genova non ne sanno niente!!!!)?

Di solito succede così.

Hai, per caso, una bozza di "Richiesta di tentativo di conciliazione" sul tema da mandarmi?

Purtroppo no.

Gent.mo dott. Santoro, non so se si chiamano "cattedre di salvaguardia" in tutta Italia, ma certo è che esistono su tutto il suolo nazionale. Sono tali, le cattedre che nascono per effetto del calcolo delle cattedre a 18 ore e che sono assegnate alle scuole per salvaguardare il posto a quei docenti titolari che, a causa del calcolo suddetto, l'avrebbero perso. Nei tabulati del sistema informatico nazionale, per sei ipotetici docenti di una certa classe di concorso, potremmo trovare assegnate  una cattedra a zero ore e cinque cattedre a 18 ore. Alcuni dirigenti sostengono che, in tale situazione, un docente deve rimanere a zero ore e essere utilizzato tutto l'anno scolastico per supplenze interne; dicono che se un docente di quella classe di concorso dovesse ammalarsi per un lungo periodo l'unica sostituzione consentita per legge sarebbe quella con il docente titolare della cattedra di salvaguardia. Io non ho mai letto nulla di simile e il numero delle ore che risulta nella cattedra di salvaguardia è, a mio avviso, il resto della divisione tra il totale delle ore e 18. Poichè stare in una scuola a fare solo supplenze e a sperare, per poter fare il proprio lavoro, nella malattia di un collega della stessa classe di concorso, è una cosa avvilente e misera nel contempo, vorrei sapere se l'obbligatorietà della scelta, sostenuta dai dirigenti, trova un fondamento normativo.

No. Assolutamente no. Spetta alla scuola, autonoma anche dal punto di vista organizzativo, decidere come utilizzare al meglio le risorse professionali di cui dispone.

Gent. mo dott. Santoro, Le sottopongo un quesito che non ha ancora trovato risposta e che, probabilmente, mi costringerà a ricorrere al TAR per un qualcosa che tutti riconoscono mi spetti. Il I ottobre 1995 (tanto tempo fa!), in qualità di docente di ruolo scuola superiore, ho chiesto 2 anni di aspettativa senza assegni per borsa post dottorato. Sfortunatamente, all'epoca avevo un'unica possibilità, optare per la borsa di studio e rinunciare, temporaneamente allo stipendio da docente di ruolo. Il periodo stesso, tuttavia, era utile ai fini della quiescenza e previdenza, nonchè della progressione di carriera. Io ero fiduciosa, quindi, che la contribuzione risultasse. Ad oggi, essendo diventata il I novembre 1999 ricercatore universitario, in sede di ricostruzione di carriera ai fini pensionistici, il periodo ottobre 1995- settembre 1997 è scoperto da contribuzione. Da varie interpellanze ho appurato che: i contributi mi spettano; a dare la contribuzione dovrebbe essere l'ufficiale pagatore dell'epoca, cioè la DPT di Salerno, che risponde, tuttavia, di non avere un apposito capitolo; il ruolo dell'INPDAP non è molto chiaro (prima che a me, a loro). Lei può dirmi a chi spetta la contribuzione, magari citandomi casi analoghi al mio?

Non la so aiutare, davvero. Io di questioni pensionistiche non mi sono mai occupato.

Ciao, sono un coll scolastico, volevo sapere se il preside puo mandare in ferie (luglio e agosto) due mesi, il personale docente, se le ferie sono solatanto un mese, dicendo che si assumeva lui le responsabilita, e a noi del personale ata no?

Il personale docente va in ferie come quello ATA, e cioè 36 giorni all'anno.

Ne apporfitto ancora una volta della sua enorme gentilezza e disponibilità porgendole una semplice domanda: è obbligato l'insegnante ad essere presente il giorno della consegna dei registri o può lasciarli (naturalemente completi e oportunamente firmati), essendo fuori sede, ad un collega?

Nulla osta, secondo me, che lei li lasci al collega.

Egregio Dott. Santoro, mi scusi se la disturbo di nuovo, ma vorrei alcune ulteriori precisazioni riguardo il periodo di prova e la valutazione degli insegnanti che hanno avuto un passaggio di ruolo per mobilità: devo illustrare la relazione relativa all'attività didattica svolta in presenza del comitato di valutazione (che è stato fissato nel periodo in cui sarò in ferie)?

Sì.

Il giudizio espresso è un giudizio di merito e produce qualche effetto ai fini della carriera dell'insegnante?

No.

Si può chiedere di conoscere la valutazione espressa?

Sì.

In che cosa consiste la relazione a me richiesta, dal momento che ho superato i 180 giorni e svolto il mio lavoro in modo ineccepibile in ogni occasione (sono oltretutto in ruolo da 25 anni)?

Lo chieda al suo dirigente scolastico.

Gentile dott. Santoro, ho ottenuto il passaggio di ruolo, da primaria a scuola superiore di II grado per cui, a quanto so, da settembre scatterà il mio periodo di prova. Vorrei sapere come si contano i 180 gg (domeniche e g. libero compresi?) e, poichè per l'inverno ho programmato il mio matrimonio, vorrei sapere se i 15 gg di licenza matrimoniale saranno decurtati dai 180 gg di servizio. La ringrazio e la saluto cordialmente.

Nel conteggio dei giorni, a partire dall'effettiva assunzione in servizio, vanno comprese: le domeniche ed i giorni festivi; le vacanze pasquali e natalizie; il periodo compreso tra il 1° settembre e l'inizio delle lezioni purché in tale periodo vi siano riunioni di programmazione didattica; i periodi di eventuali interruzioni per ragioni di pubblico interesse o di anticipo per le stesse ragioni della fine dell’anno scolastico; esami e scrutini, ivi compresi gli esami di maturità purché per la classe di concorso d’insegnamento; il servizio nelle commissioni di concorso a cattedra; il primo mese di astensione per maternità; il servizio in qualità di preside incaricato o di vice preside con esonero; il periodo successivo al 30 aprile per docenti che rientrano da assenza, purché svolto in supplenze o altre attività con gli alunni. Non sono invece conteggiati: i giorni di ferie e di congedo (per malattia o famiglia) e di aspettativa; le vacanze estive.

Caro Pino, nel circolo in cui insegno, a settembre scorso, si è istituito l'insegnante prevalente con le 18 ore settimanali su una classe (si tratta di una prima elementare). Io, per punteggio, sono stata eslusa e quindi mi sono state date due classi. Ora in seguito ai trasferimenti una delle due docenti si è trasferita e io ho fatto richiesta scritta per essere assegnata su questa, dove insegno per otto ore settimanali. Nell'ultimo collegio fatto ieri il dirigente ha esposto il problema dicendo che non mi può accontentare perchè non mi può interrompere la continuità sull'altra classe. Dopo di che però il collegio ha cambiato l'accorpamento delle discipline. Caro Pino, mi sento presa in giro per due volte: prima mi si impone la continuità sulle classi, poi mi si obbliga a cambiare discipline d'insegnamento. Secondo te devo accettare passivamente questa situazione? Aiutami, dammi un consiglio su cosa devo fare.

Io non mi darei molta pena. Il tutor è una stupidaggine, e come tale passerà alla storia.

Ho da risolvere un quesito e spero che Voi riuscirete ad aiutarmi. Ho avuto il mio primo figlio nel 2002: al tempo lavoravo in una scuola privata e ho usufruito di 20 giorni di astensione facoltativa, retribuiti al 30%. L'anno scorso sono entrata di ruolo nella scuola primaria e so che il primo mese di astensione facoltativa è retribuito al 100%. Vorrei sapere se ho diritto al mese intero retribuito al 100% per mio figlio, poiché nella scuola privata non ne ho beneficiato, o solo a 10 giorni e poi passerei subito al 30%. Mio figlio compie 3 anni il 5 settembre: avrei diritto eventualmente fino al 4 o al 5 settembre?

Hai diritto al mese intero retribuito.

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