Il concetto di automa cellulare fece la sua comparsa nell’ambiente scientifico verso la fine degli anni 40 allorché Stanislaw Ulam (1909-1984) e John von Neumann (1903-1957) si proposero di sviluppare modelli matematici di fenomeni complessi come quelli biologici, in particolare intendevano studiare i loro meccanismi comportamentali di un alto numero di entità. Negli anni 70 Burks e John Conways ampliarono notevolmente i risultati iniziali. Nel decennio successivo emerse il contributo di Stephen Wolfran.
Tutt'oggi l'automa cellulare è al centro di significative indagini poiché tocca svariati settori teorici e pratici.

 

L'automa cellulare è un sistema formato di celle come dice il suo stesso nome.

Esse sono essenzialmente caratterizzate da quattro proprietà:
1. La geometria della matrice delle celle
2. L’intorno o vicinato di ogni cella
3. Il numero di stati per cella
4. Le regole di transizione.
 

Vediamo in dettaglio:

1. La geometria della matrice delle celle può essere bidimensionale, tridimensionale o multidimensionale.


2. L’intorno di una cella comprende le celle fisicamente adiacenti oppure le celle determinate tramite una funzione metrica (distanza) definita nello spazio delle celle. Le celle che interagiscono danno una precisa topologia all'automa che è reticolare, lineare ecc.


3. In ogni istante la cella x assume un preciso stato (es. 0 oppure 1) il quale dipende dallo stato precedente di x e dallo stato delle celle vicine ad x.


4. Gli stati di tutte le celle cambiano secondo un’unica legge, descritta da una
funzione di transizione che segue di solito criteri di vicinanza. In altri termini a determinare il cambiamento dello stato di una cella contribuisce lo stato corrente della cella stessa, nonché quello assunto da prefissate celle, legate secondo una relazione di vicinato. 

Il discorso forse appare alquanto astruso, per chiarire i punti sopra riportati facciamo il caso più semplice possibile.
Supponiamo che l'automa sia lineare ed abbia il raggio minimo che è 1, cioè lo stato della cella x dipende dalla cella (x-1) e dalla cella (x+1). Gli stati di (x-1), x ed (x+1) sono dati da tre bit che danno otto combinazioni in tutto. La funzione di transizione indica lo stato che x dovrà acquisire per ognuna delle terne possibili, dunque la funzione viene facilmente illustrata dalla seguente
tabella di transizione bidimensionale. 

111

110

101

100

110

010

001

000

0

1

0

1

1

0

1

1

La tabella si legge nel seguente modo. La prima colonna dice che se (x-1), x ed (x+1) si trovano tutte e tre nello stato 1, allora x assumerà lo stato 0. La seconda colonna dice che se (x-1) ed x sono 1 ma (x+1) è 0 allora x assumerà lo stato 1e così via.

Supponiamo che l'automa sia circolare ed abbia 5 elementi. All'inizio immaginiamo che i primi tre elementi - cioè (x-1), x ed (x+1) - siano pari ad 1. Gli elementi successivi sono due zeri:

11100

Ciò vuol dire che si parte dalla configurazione riportata nella prima colonna la quale produce l'elemento x pari a 0:

10100

Al secondo step si considerano gli elementi 010 i quali dalla sesta colonna della tabella producono il seguente risultato:

10000

Ora si evolvono gli ultimi tre elementi dell'automa i quali l'ultima colonna della tabella dice che devono produrre 1:

10010

Poiché il sistema è circolare gli ultimi due elementi di destra in realtà sono contigui al primo a sinistra. Questa terna si evolve con le regole di transizione in tabella. Poi toccherà all'ultimo elemento a destra con i due a sinistra, dopo si ritorna alla terna vista all'inizio e via di seguito passo dietro passo.

 

Mediante specifici programmi gli esperti prevedono il comportamento dell'automa nel tempo, cioè quello che succede dopo moltissimi cicli sulla base della funzione di transizione. Ad esempio è importante scoprire se l'automa arriverà mai ad una comportamento stabile, ovvero gli stati delle celle non mutano più oppure variano di poco.

 

Gli automi cellulari hanno una importanza sul piano teorico. Basta dire che la macchina di Turing è un tipo speciale di automa. Gli automi cellulari hanno un'importanza pratica ancora maggiore perché simulano il comportamento di sistemi complessi come quelli sociali difficilmente trattabili in altro modo. Facciamo il caso della folla che ha sentito lo scoppio di una bomba ed è in preda al panico: Cosa farà la folla impazzita?
Il comportamento complessivo dipende da ciascun individuo il quale è simile ad una cella che regola il suo agire rispetto a quelle che gli stanno intorno. Cioè, grazie agli automi cellulari, si riconduce un fenomeno complicatissimo in termini molto più semplici da calcolare.

Prima di chiudere va ricordato "il gioco della vita (Game of Life)", sviluppato da Conway sul finire degli anni '60, con lo scopo di mostrare come dal comportamento degli esseri viventi possono emergere regole semplici dovute all'interazione del singolo individuo con i vicini, regole che sono alla base dell'ecobiologia. Del gioco, diventato popolare, ne furono sviluppate versioni con differenti topologie, differenti regole biologiche, e differenti tipi di celle.

 

 

 

anno 2005

114. Ho
trovato molte
spiegazioni
complicate
sugli automi
cellulari.
Ce ne può dare una
sintesi?

115. Una "banca dati" ed una "base di dati" sono la stessa cosa?

La banca di dati (data bank ) è una raccolta, spesso enorme di informazioni strutturate in vario modo. Ad esempio la banca dati dell'Istituto per il Commercio con l'Estero mette a disposizioni i numeri relativi all'import/export tra l'Italia ed i paesi di tutto il mondo, nonché rapporti economici, sintesi, tabelle statistiche, indici e quant'altro, che sono informazioni stilate sotto svariate forme e fogge.

La base di dati (data base) ha invece una struttura molto precisa. E' rigorosamente coposta di tabelle che sono collegate l'una all'altra (vedi 51). Le informazioni hanno tutte la stessa foggia.

Ambedue sono depositi di dati, ma si differenziano per l'avere il primo formato libero ed il secondo una struttura razionale, la quale ne permette l'utilizzazione ottimale mediante programmi ed importanti ampliamenti, vedi ad esempio il data warehouse in 110.

 

anno 2005

Lo spyware  (si parla anche di spybot  o tracking software) è qualsiasi programma che raccoglie informazioni dal computer e le trasmette a terzi all'insaputa dell'interessato. Cioè fa dello spionaggio vero e proprio.

Lo spyware può istallarsi in modo occulto ad esempio sotto forma di virus (vedi 43) oppure può istallarsi in modo palese come fanno i cookies (vedi 73). Resta il fatto che anche le azioni svolte da questi ultimi non sono del tutto note all'utente.

Purtroppo questi azioni di tipo doloso si stanno diffondendo grazie ad Internet. Per difendersi occorre usare speciali prodotti che fanno 'pulizia' e che, fate ben attenzione, sono diversi dagli antivirus tradizionali. Infatti uno spyware può essere un virus oppure anche non esserlo. 

 

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anno 2005

116. Cos'è lo spyware?