Il microprocessore (siglato come CPU (vedi Execution Unit + Control Unit in figura)) lavora in modo automatico e spedito grazie ad una serie di dati che ha a sua disposizione. Ad esempio esegue una istruzione avendo in mano l'indirizzo dell'istruzione stessa, senza questo dato il circuito CPU non saprebbe cosa fare. Altri dati necessari per il suo procedere automatico riportano: l'esito dell'operazione che è stata appena conclusa, l'avviso di un guasto hardware, i tempi che evidenziano eventuali ritardi o blocchi. Queste e molte altre informazioni che assicurano il funzionamento scorrevole del microprocessore sono contenute in piccole celle di memoria contenute nella stessa CPU note come registri-macchina (in figura vedi l'instruction register, l'instruction counter e lo status register).

La parte ALU del microprocessore esegue i calcoli matematici, quelli logici, gli spostamenti dei dati ecc. Queste operazioni di regola agiscono su campi di memoria ram, ma ALU usa anche apposite celle di memora contenute nel microprocessore stesso: i registri-operandi (vedi execution unit registers).

Tutti i registri hanno il vantaggio di essere acceduti molto velocemente: ovvio, si trovano nella stessa CPU!


 

Poiché i registri sono disegnati dai progettisti del microprocessore e vengono sfruttati dai circuiti elettrici, sembra logico concludere che si tratta di elementi per scopi puramente harware. Ed incece non è così.

Infatti i registri sono utilizzati anche dal software di base, cioè dai sistemi operativi, dalle routine per l'input/output, dai protocolli di rete ecc. Tali programmi governano il funzionamento del computer e per tale delicato compito devono consultare i registri-macchina che soli contengono i dati vitali del sistema. In altri termini i registri-macchina vengono utilizzati sia dall'hardware (cioè dalla CPU direttamente) sia dal software di base.

Inoltre i calcoli con i registri sono i più efficienti e molti programmatori applicativi preferiscono i registri-operandi per tale virtù. Abbiamo già visto l'uso di registri nella risposta 86.

Concludendo i registri sono preziosi strumenti di lavoro sia per gli ingegneri elettronici sia per i programmatori di software avanzato.

 

 

anno 2007

146. I
registri vanno
catalogati come
elementi hardware
o software?

147.Perché seguire la netiquette?

La parola netiquette risulta dalla compressione dei due termini: etiquette e net. Si traduce facilmente come "buone maniere nella rete" o "galateo della rete".

Questo neologismo nacque negli anni ottanta quando i primi utilizzatori di Internet videro come il sistema potesse funzionare soltanto dietro la buona educazione dei singoli utenti. Infatti nella rete non esiste un apparato di controllo centralizzato e rigido, ed oggi sappiamo bene come vi si possano commettere anche dei reati. Dunque la netiquette è un prerequisito necessario perché i rapporti interpersonali possano funzionare al meglio.

La netiquette suggerisce i migliori comportamenti da assumere in quelle strutture sociali note come newsgroup, mailing list, forum e posta elettronica. Ad esempio la netiquette prevede che quando si entra in un nuovo newsgroup o in una nuova lista di distribuzione, è bene leggere i messaggi che vi circolano per almeno due settimane prima di inviare i propri. Ci si deve rendere conto degli argomenti trattati e del metodo seguito da tale comunità. Ancora si invita a lasciare libero l'utente di uscire da un gruppo a suo piacimento; a non spedire email che disturbano il ricevente ecc.

Per vedere alcune regole fondamentali della netiquette si può consultare Wikipedia:

http://it.wikipedia.org/wiki/Netiquette

 

 

 

anno 2007

La normalizzazione è una tecnica essenziale che assicura la corretta impostazione di un database relazionale.

Essendo alquanto articolata la illustriamo in:

Normalizzazione

 

 

 

anno 2007

148.La normalizzazione di un database è proprio necessaria?