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Pino Bruno, Il Cittadino Digitale,  
Ed. Mondadori informatica, Milano, 2002, €. 7,70

"Government of the people, by the people, for the people"; così Lincoln, nel 1863, riassumeva l'idea della democrazia nel discorso di Gettysburg.

Nel tempo l'applicazione delle regole democratiche, la loro inevitabile complicazione e gerarchizzazione procedurale, organizzativa e burocratica, hanno però profondamente separato il cittadino dalle istituzioni, creando un solco profondo e verticale fra base e vertice.

Internet, in questo senso, rappresenta più che una possibilità per riequilibrare e riorizzontalizzare questo rapporto, magari profilando per tutti noi una strada da percorrere per recuperare e concretizzare un'utopia.

Talvolta la lettura di un libro ci dà, immediata, la percezione che questo processo - pur con non poche difficoltà e problemi - è già in atto.

E' certo quanto accade leggendo questo Il Cittadino Digitale, pubblicato nel febbraio del 2002, nella serie de I Miti di Mondadori, da Pino Bruno, che, non casualmente, si apre proprio con la citazione di Lincoln che abbiamo riportato.

Il Cittadino Digitale è, prima di ogni altra cosa, un manuale, agile nel formato e denso nei contenuti, ma anche, come suggerisce l'autore, una sorta di ipertesto su carta, in considerazione dei tanti e continui rimandi ad Internet in esso contenuti.

Il testo - arricchito da una prefazione di Antonio Emmanueli, presidente dello SMAU, da un'intervista a Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, e da un'appendice contenente i documenti fondamentali della Commissione europea e del Governo italiano su e-government e società dell'informazione - pur essendo indirizzato al neofita, grazie alla completa panoramica dei temi trattati, soddisfa in pieno le aspettative del navigatore più esperto, fornendo una sintesi ragionata dello stato dell'arte nella penetrazione delle nuove tecnologie nella macchina burocratica.

Le esperienze di cittadinanza digitale rese possibili grazie a Internet, con i servizi messi in linea da enti pubblici e privati, e che si condensano nel sottotitolo (che è anche un auspicio) "Meno file, più file", sono raccontate e percorse con uno sguardo sempre attento alle esigenze del cittadino-utente: dalla prenotazione di una visita specialistica all'e-healt, dalla compilazione e pagamento di moduli per tasse e bollette agli esperimenti di domotica, e-poll ed e-procurement, dalla scuola, l'università e la formazione all'e-learning, dall'e-commerce al telelavoro, dalle prospettive aperte dalla firma digitale e dalla nuova carta di identità elettronica, senza trascurare i problemi del digital-divide e della difesa della privacy, praticamente ogni aspetto della costruzione dell'auspicato Government to Citizen è esplorato ed analizzato fornendo al lettore spunti ed occasioni di approfondimento tramite il web.

 

Pino Bruno è nato a Bari nel 1954. È giornalista professionista dal 1981, iscritto all’Unione Giornalisti Italiani Scientifici (UGIS), gruppo di specializzazione della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. È stato cronista dell’ANSA e inviato di guerra del TG1 nel Golfo Persico, nella ex Jugoslavia e in Albania. Attualmente è caposervizio della redazione di Bari del TG3 della Rai e collabora con il quotidiano La Repubblica per l’edizione di Bari. Si occupa da molti anni di tecnologie e new media. Nel 1995 è stato autore del progetto editoriale del sito Internet della Rai-TGR. Ha vinto la prima edizione del Cisco Web Award per la divulgazione scientifica. È docente di corsi di alfabetizzazione informatica per giornalisti, professori e studenti della scuola media. Per Mondadori Informatica ha pubblicato “Le parole della Rete” (I Miti, 2001).


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