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Riflessioni sul piano nazionale di formazione sulle tecnologie informatiche

Alessandro Musumeci
Stefano Tommaso Donati

Egregio Prof. Donati,

mi permetto anch'io di scriverle dopo aver letto attentamente i suoi recenti contributi sul piano nazionale di formazione informatica degli insegnanti. Di fatto mi sento parte in causa dato che da ottobre ad oggi, ovvero da quando ho assunto il ruolo di direttore generale dell'innovazione tecnologica del Ministero, ho speso buona parte del mio tempo per assicurare un corretto andamento a tale piano formativo.

In realtà Lei non è parte in causa. Quello che Lei ha avuto modo di leggere sono parti di una "Storia delle TIC in Italia" (il titolo provvisorio attualmente è "Computer a scuola: assente!") che ho iniziato a scrivere l'estate scorsa dopo aver letto il libro di Clifford Stoll "Confessioni di un eretico high-tech. Perché i computer nelle scuole non servono e altre considerazioni sulle nuove tecnologie”, pubblicato in Italia del 2001 da Garzanti.

Per cominciare qualche numero che e' ricavabile dal sito Invalsi all'indirizzo http://monfortic.invalsi.it/documenti/statoavanz070403.pdf o sul sito Indire all'indirizzo www.bdp.it Ad oggi si sono iscritti ai corsi A, B e C circa 190.000 docenti e ATA, sono stati attivati circa 8.000 corsi e hanno accesso al materiale didattico e ai forum circa 187.000 docenti e ATA.

Ho visto i numeri, e proprio questi numeri che mi hanno convinto dell'importanza dell'operazione in corso. So che Lei sta facendo di tutto per condurla al meglio, ma ammetterà che non è il Piano di formazione nato dal suo Ufficio. E' un piano che ancora sconta, nell'impostazione originaria ma anche nella attuale conduzione, una vecchia mentalita' della pubblica amministrazione.

Credo che questo testimoni il successo di tale iniziativa basata esclusivamente sull'iscrizione volontaria di migliaia di docenti e ATA. Essa non obbliga nessuno ad una valutazione finale ma lascia libero l'individuo di conseguire, se lo desidera, una certificazione al termine del corso (in molti casi finanziata dalle singole Direzioni Regionali in base ad un accordo con AICA).

Infatti. L'entusiasmo dei colleghi è il patrimonio più importante che Lei ha nelle mani. Deludere su questo fronte, in questo momento di evoluzione della scuola, potrebbe essere un danno grave sia per le TIC che per la scuola (e per la ns. società), indipendentemente dalla patente.

Si tratta della piu' ampia iniziativa del genere a livello europeo, alla quale stanno guardando con interesse non solo diversi altri Ministeri (come indicato dal Ministro Lucio Stanca nel recente comitato dei Ministri sulla societa' dell'informazione del 18 marzo scorso, tale piattaforma si presta ad essere utilizzata come unico sistema per la formazione informatica della Pubblica Amministrazione) ma anche la stessa Commissione Europea per poterla replicare in altri paesi dell'Unione.

Ne sono convinto. Ma non negherà i ritardi nel dare alla piattaforma quei contenuti che dovrebbero essere alla base di ogni formazione, a distanza o meno. Il docente sceglie il libro di testo ad aprile e va in classe a settembre. Le case editrici pianificano lo sviluppo e gli aggiornamenti dei testi scolastici almeno 2 anni prima di vederli adottati e venduti. Mi sembra che nel caso di ForTic si sia prima venduta la formazione e poi avviato lo sviluppo dei materiali didattici. L'on-line facilita l'editing, l'upgrade e la distribuzione, ma i tempi di sviluppo e redazione dei contenuti non cambiano rispetto alla formazione ed ai materiali tradizionali.

Come Lei ha correttamente ricordato tale iniziativa e' nata da uno stanziamento di fondi derivanti dalla vendita delle licenze UMTS ed e' stata attivata dalla CM 55 del 2002 che e' stata pubblicata ben un anno dopo la presentazione in forma pubblica del programma. Le ricordo anche che ad integrazione della predetta circolare il servizio di cui ho assunto la direzione ha emanato diverse altre circolari fra cui: (...)

Sono documentato (Educazione&Scuola è un'ottima fonte...) ma rammenti che il testo che racconta la "storia" della CM 55 è per l'appunto un testo storico, e come tale per nulla intende narrare ciò che è l'attuale svolgimento. Infatti scrivevo nel settembre scorso:

Una sola cosa al momento è sicura: i docenti iniziano un nuovo anno scolastico con tanti computer e nessuna formazione. Queste le dolenti cronache che, l’avevo detto in apertura, servono per poter comprendere quella che invece può essere la storia di questo Piano nazionale di formazione, evento significativo nella Storia delle TIC nella scuola italiana.
Quando leggerete queste pagine il Piano nazionale di formazione per docenti alle TIC sarà – spero veramente – partito. A voi seguire la cronaca, qui facciamo Storia, quindi è necessario entrare nel merito dei contenuti del Piano, quello storico che si è evoluto dalla prima veste pubblica (febbraio 2001) al testo della Circolare ministeriale n. 55  del maggio 2002.

Se poi si riferisce alla nuova rubrica su EdScuola, ebbene lì raccolgo soltanto quello che sulla rete, nella mailing list di EdScuola o del DidaWeb piuttosto che in un gruppo di Yahoo o un forum di docenti.org, i soggetti stessi coinvolti come corsisti, tutor, responsabili amministrativi e direttori dei corsi dicono (o meglio non dicono, dato che esprimono dubbi e incertezze ...) Il fine del pezzo è il sondaggio,. ed allora un po' di pepe è necessario per spingere chi legge ad esprimersi (il bello della rete è questo, essere lettori attivi e scrittori con un pubblico che risponde)

Tali circolari e note sono state necessarie per focalizzare alcuni aspetti che risultavano lacunosi nella circolare 55 e al tempo stesso per assicurare una rapida partenza ai corsi A, B e C dopo un'attesa di circa 2 anni, assicurando nel contempo alle Direzioni Regionali la necessaria autonomia per adattare i corsi alle situazioni locali. Per fasare queste iniziative vengono organizzati periodici incontri dei referenti regionali, che sono inoltre in collegamento quotidiano con la direzione generale innovazione tecnologica per risolvere tempestivamente eventuali problemi.

Infatti la Sua azione tesa a salvare l'operazione formativa finanziata coi fondi UMTS è lodevole, e certamente ha permesso il varo di centinaia di corsi che - però - sono partiti "in ordine sparso". E' stato il tema con cui ho avviato la rubrica su EdScuola proprio perchè - mi permetta - non vedo e non sento in rete quella che lei correttamente definisce "necessaria autonomia per adattare i corsi alle situazioni locali". L'adattamento che lei richiama dovrebbe essere attento ad aspetti metodologico-didattici e organizzativi, mentre spesso vedo "adattamenti" puramenti mirati a "ingabbiare" lo spirito di una formazione innovativa nei limiti di normative antiquate, in ruoli e modelli organizzativi anacronistici nel contesto di FAD, di e-learning (per non parlare di long-life learning).

Inoltre per assicurare una trasmissione riservata e sicura delle userid e delle password necessarie all'accesso ai contenuti e ai forum, e per consentire un maggiore scambio di idee e di esperienze, abbiamo attivato dal mese di novembre la Posta Docente, alla quale risultano ad oggi registrati circa 200.000 docenti. Tale sistema e' liberamente utilizzabile sul sito www.istruzione.it sia per i docenti di ruolo che per quelli non di ruolo.
Per recepire suggerimenti, problemi e proteste sul piano di formazione informatica, senz'altro necessari viste le dimensioni e l'importanza per la crescita della cultura informatica della scuola, e' stata attivata una e-mail suggerimenti@istruzione.it, sono state tenute nell'ambito del TED di Genova apposite sezioni di domande e risposte ed e' stata aperta un'apposita rubrica sull'inserto Alpha del Sole 24 Ore nella quale rispondo settimanalmente a quesiti su tale corso.
Per facilitare infine la fruizione dei vari moduli, Indire ha inviato recentemente a tutti i corsisti un CD Rom contenente i vari moduli, per consentirne l'accesso anche in assenza di collegamento.

Ripeto, ammiro la sua determinazione e come è riuscito in poco tempo ad essere operativo (ed efficace) in un contesto che tradizionalmente vedeva passare almeno un anno di "ambientamento" a chi subentrava in cariche come la Sua. Ma nonostante Lei e le Sue indubbie capacità l'Amministrazione scolastica resta ben poco propensa all'innovazione, a interpretare con l'apertura mentale necessaria anche sul fronte giuridico, su quello contabile, ed infine su quello organizzativo operazioni di formazione  innovative mirate all'innovazione (scusi il gioco di parole :-). Ho come il sospetto che certe "gerarchie" di basso profilo (mi riferisco agli Uffici periferici dell'Amm.ne scolastica) stiano condizionando questo Piano formativo ben più di quanto Lei possa e riesca a controllare.

Mi pare francamente che di piu' non si possa fare per facilitare il corretto svolgimento di una iniziativa di queste dimensioni. Vorrei pero' approfittare della sua cortesia per chiedere, tramite la sua seguitissima rubrica, di segnalarmi ulteriori migliorie e aggiustamenti a tale piano di formazione anche per poter preparare nel modo migliore le successive edizioni e tenere conto dell'esperienza gia' fatta.

La ringrazio delle cortesi parole e del credito che indebitamente mi attribuisce. Sappia comunque che attraverso questa rubrica penso di poterLe dare una piccola mano nel far sì che ForTic non si risolva in una esperienza deludente per chi ne è coinvolto, ad ogni livello, per i corsisti ed i loro tutor prima di tutto. Mi chiede di segnalarLe migliorie. Da storico Le posso solo evidenziare come nessun Generale, per quanto abile e intraprendente, sia mai riuscito a vincere le sue battaglie senza un adeguato numero di fidi luogotenenti, capaci sul campo di battaglia di interpretare con elasticità e fedeltà i comandi ricevuti la sera prima della battaglia nella tenda di comando. Quanti fidi luogotenenti Lei ha sul campo?

Scusandomi della lunghezza del mio intervento la saluto cordialmente.

La lunghezza degli interventi è percepita in modo inversamente proporzionale all'interesse che suscitano nel lettore. Nel suo caso l'intervento non era affatto lungo! Cordiali saluti anche a Lei.

Alessandro Musumeci
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