RIPETENTI E PLURIRIPETENTI NELLA SCUOLA MEDIA
Anno scolastico 1995-96

di Vincenzo D'Aprile

I dati più recenti di fonte ISTAT sulla scuola media inferiore in Italia sono quelli pubblicati in Annali 1998, relativi all’anno scolastico 95-96.

Fino al 94-95 il nostro Istituto Nazionale di Statistica ha rilevato i dati su unità scolastiche, aule, classi, alunni, docenti, ecc. con il Mod. M 20 che fotografava lo stato delle scuole medie al 15 ottobre di ogni anno. Dal 95-96, portato a compimento un lavoro di integrazione funzionale effettuato dal Ministero della Pubblica Istruzione e dall’ISTAT, quei dati sono acquisiti dal Sistema Nazionale con il Mod. ISTAT/MPI/20 a) e b), rispettivamente per le medie statali e non statali: situazione al 1° settembre. Indubbiamente si tratta di dati ormai vecchi di quattro anni (scriviamo nell’aprile 1999). Quale azienda seria, infatti, oggi non fa circolare certi dati – per esempio sul personale, o sul fatturato - in rete, in tempo reale? In fase di completamento del Programma di sviluppo delle tecnologie didattiche 1997/2000 con i progetti 1A e 1B (costo previsto £. 990 miliardi) così come disposto con la C.M. 282/97, cosa osta perché nelle nostre scuole (molti istituti dispongono già di centinaia di computer, alcuni dei quali inoperosi!) sia operativo un sistema per cui certe rilevazioni statistiche di interesse nazionale periodicamente siano affidate ad una efficiente quanto elementare rete telematica?

Con gli strumenti di indagine e i cospicui finanziamenti a disposizione del lavoro combinato dell’Ufficio Sistan MPI e dell’ISTAT, chi può eccepire sulla precisione e correttezza dei dati forniti dalla nostra fonte, appunto, l’ISTAT Statistiche dalla scuola media inferiore, Anno scolastico 1995-96? Eppure…

Indubbiamente piccole sviste sfuggono pure ai "cervelloni" dell’ISTAT. Sono allora perdonati quelli che eventualmente sfuggissero dal mio vetusto PC?

Rispetto alle rilevazioni ISTAT precedenti, l’ultima disponibile sulla scuola media – anno scolastico 95-96 – presenta alcune peculiarità:

La presente indagine, appunto, riguarderà prevalentemente la presenza degli alunni ripetenti e pluriripetenti iscritti nell’anno scolastico 1995-96 nelle scuole medie italiane. Sono considerati pluriripetenti gli iscritti 95-96 che sono stati classificati non promossi nel 94-95 e in uno o più anni scolastici precedenti, ma sempre nella scuola media. E’ appena il caso di ricordare che la nostra fonte, pur ricca di dati interessantissimi sul numero di iscritti, classi, aule, docenti, presidi, tempo scuola, sostegno portatori di handicap, lingua straniera studiata, ecc., è inspiegabilmente lacunosa nel precisare quanti degli alunni iscritti nel 95-96 nelle singole classi sono stati scrutinati (o esaminati) e quanti di questi sono stati dichiarati promossi (o licenziati). Perché?

Le Tavole 1, 2 e 3 riportano i valori assoluti (V.A.) degli alunni – divisi per sesso: M e F - ripetenti e pluriripetenti nelle singole regioni italiane; e in particolare la Tav. 1 riguarda le Scuole Medie Statali, la Tav. 2 le Non Statali e la Tav. 3 il Totale delle Scuole Medie.

Da notare, intanto, che le ripartizioni geografiche cui talvolta si fa riferimento nella presente indagine sono state effettuate secondo i seguenti raggruppamenti:

In Italia su 100 alunni ripetenti, solo due frequentano scuole non statali. In quali regioni il tasso dei ripetenti è più elevato? La risposta è fornita dalla lettura della Tav. 4.

Realizzano l’en plein il Molise, la Basilicata e la Calabria; qui, cioè, i ripetenti li si prova solo nelle scuole statali; seguono la Sardegna (99,8%) e la Puglia (99,3%). In fondo a questa graduatoria troviamo il Veneto, il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia. Come interpretare il tasso zero ripetenti nelle scuole statali della Valle d’Aosta? Semplice: in questa estrema regione nord-occidentale non ci sono scuole medie statali, ma solo scuole pubbliche gestite dalla Regione (in totale gli alunni iscritti ripetenti nel 95-96 sono 142 maschi e 51 ragazze). Per quanto riguarda i pluriripetenti notiamo che non c’è nessuno che frequenti scuole medie non statali in Umbria, Molise, Basilicata e Calabria.

Come già evidenziato, sia tra i ripetenti che tra i pluriripetenti il tasso relativo ai maschi e femmine è decisamente più elevato nei primi (Tav. 5). E in particolare i maschi ripetenti nelle medie statali sono in Molise il 79,3% del tot. Ripetenti, il 77,1% in Umbria e il 76,3% in Basilicata; e nelle non statali: Umbria 100,0%, Sardegna 88,2% e Friuli-Venezia Giulia 82,8%.

E analogamente le prime tre regioni italiane con il tasso più marcato di maschi pluriripetenti rispetto alle femmine nelle scuole statali e non statali (Tav. 6) sono il Molise (85,4%), le Marche (84,0%) e il Veneto (82,1%).

Il tasso degli alunni ripetenti sul totale iscritti alle medie inferiori è riportato nella Tav. 7. In Italia ogni cento ragazzi delle scuole medie poco meno di cinque (4,7 per la precisione) sono ripetenti. E di questi il numero dei maschi è in genere doppio rispetto alle femmine.

Una prossima mia indagine riguarderà appunto un’analisi specifica sui Ripetenti nelle medie inferiori per sesso e per classe in Provincia di Bari, Puglia e Italia, dall’a.sc.87-88 al 95-96, sia nelle scuole statali che in quelle non statali. Qualora ci fossero colleghi interessati ad analizzare dati di altre province e regioni italiane per un lavoro comparato più articolato e completo, li inviterei a contattarmi con e-mail scrivendo a daprile@tin.it. Ma "ragionar sui numeri e con i numeri" può davvero interessare qualcuno oggi? Ho motivo di dubitarne. Personalmente sono rimasto sconcertato del fatto che nessuno di coloro cui avevo inviato varie elaborazioni statistiche attinenti sempre dinamiche scolastiche – dal mio Preside, al Provveditore agli Studi di Bari, al Presidente dell’IRRSAE Puglia… - non solo non mi ha inviato i richiesti "consigli, critiche, ecc.", ma neppure un qualsivoglia formale riscontro che mi desse conferma dell’effettiva ricezione del cospicuo materiale da me inviato, frutto di molte ore di paziente lavoro. Tant’è… Pensare che certi personaggi in siffatte circostanze rispondano pur solo con un semplice "ricevuto e cestinato", forse rientrerebbe nella più elementare cortesia formale di uomini "normali"; la qualcosa in effetti è del tutto improbabile attendersi da certi nostri "capi", in questi tempi in cui tanti "supercapi" son riusciti a convincere anche stimatissimi educatori della democratica razionalità dei bombordamenti e massacri in Iugoslavia di questi giorni…

Già. Torniamo a "ragionar sui numeri". La media nazionale ripetenti X 100 iscritti è superata da cinque regioni: Sardegna (10,8%), Sicilia (7,2%), Valle d’Aosta (5,8%), Calabria (5,2%) e Lazio (4,9%). La nostra fonte non ci fornisce elementi utili per determinare se in queste regioni, come esito finale degli scrutini ed esami, si registrano più o meno non promossi rispetto alle altre regioni d’Italia. L’ISTAT, infatti, nella Ta. 7.1 a pag. 105, bypassando i dati degli scrutinati per il passaggio al secondo e terzo anno e per gli esami di licenza media, fornisce rispettivamente solo il tasso dei promossi sugli scrutinati nelle prime due classi e quello degli esaminati sugli scrutinati, nonché dei licenziati sugli esaminati per la terza classe. Viene così a mancare un prezioso strumento di calcolo per i vari ricercatori free lance di periferia che, non disponendo di canali privilegiati, possono attingere dati per le loro ricerche quasi esclusivamente dalle pubblicazioni dell’ISTAT. Quando il nostro prestigioso Istituto Nazionale di Statistica colmerà questa carenza d’informazione? Nella prossima pubblicazione Statistiche della scuola media inferiore, anno scolastico 1996-97 (si prevede a giugno ’99) mi auguro vivamente di trovare una Tabella a livello delle singole province sugli scrutinati ed esaminati, almeno a partire dal 90-91 (meglio ancora una serie storica dal dopoguerra ai nostri giorni) ed un’altra con i relativi esiti finali; tabelle che aiuterebbero non poco alla determinazione del fenomeno degli abbandoni nelle medie inferiori, almeno con lo stesso grado di attendibilità ora possibile per quelli delle Scuole Secondarie Superiori italiane.

La Tav. 8, infine, fotografa la situazione del rapporto dei pluriripetenti rispetto al numero complessivo dei ripetenti. I pluriripetenti nel 95-96 in Italia sono 14.701, di cui 10.674 maschi (72,6%) e 4.027 femmine (27,4%). Queste in ordine decrescente le regioni con il maggior numero di pluriripetenti tra gli alunni iscritti-ripetenti: Valle d’Aosta (43,5%), Sardegna (24,3%) e Puglia (21,0%); e in ordine inverso: Umbria (3,7%), Marche (7,1%) ed Emilia-Romangna (8,5%). E per quanto concerne le grandi ripartizioni geografiche: Italia insulare (il 21,3%), Italia meridionale (19,1%), Italia nord-occidentale (12,8%), Italia centrale (10,3%) e Italia Nord-orientale ( 9,8%).

Aprile 1999



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