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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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Dichiarazione di Vienna*

4 novembre 2006

Facendo riferimento alla convenzione dell’Unesco sulla protezione e la promozione  della diversità delle espressioni culturali, in cui è specificato che la diversità linguistica costituisce un elemento fondamentale della diversità culturale

Considerando che le lingue appartengono al patrimonio dell’umanità

Ricordando che le lingue non sono solo strumenti per il commercio ma anche veicoli “d’identità, di valori e di senso”

Constatando che i processi di mondializzazione rappresentano una sfida alla tutela della diversità linguistica

Considerando che ogni stato ha il diritto di promuovere la propria cultura e la propria lingua

Sottolineando che l’insegnamento di una sola lingua straniera privilegia , nei fatti, l’insegnamento dei soli modelli culturali veicolati da questa lingua e che la possibilità di scelta di un’espressione culturale fa parte delle libertà fondamentali dell’individuo

Ricordando che la conoscenza delle lingue vicine facilita la collaborazione e l’integrazione regionale

convinta peraltro, che l’apprendimento delle lingue sia un elemento fondamentale della formazione e dello sviluppo delle funzioni cognitive come pure dell’individuo in  quanto cittadino del mondo

La Federazione Internazionale dei Professori di francese, che riunisce 180 associazioni di professori di tutte le nazionalità (160 paesi di tutto il mondo), col consenso delle associazioni europee che ne fanno parte e che  constatano un regresso del plurilinguismo nei sistemi educativi europei,

lancia un solenne  appello

a tutti gli organismi che si adoperano per la diversità culturale e a tutti i governi, affinché l’insegnamento di più lingue, come voluto dal principio di diversità culturale, sia effettivo.

A tale scopo chiede espressamente ai governi che hanno approvato la convenzione dell’Unesco sulla diversità culturale di prendere le misure necessarie e di attivare  adeguati provvedimenti.

Gli Stati devono sollecitare le autorità educative:

  • a  promuovere  presso i genitori l’apprendimento di più lingue e non di una sola lingua
  • a  consentire un accesso equo, cioè gratuito, al maggior numero possibile di lingue e, in ogni caso, ad almeno due lingue vive oltre la lingua materna e ciò in tutte le scuole, ivi compresi i licei e gli istituti ad orientamento tecnico  o scientifico.
  • a  valorizzare le lingue, in quanto discipline, nelle valutazioni e nei curricula , alla stessa  stregua delle altre materie
  • a  stabilire un meccanismo interno di vigilanza sul plurilinguismo, per controllare l’accessibilità  a queste lingue
  • a  trovare delle valide soluzioni per salvaguardare, anche in situazioni di effettivo inferiore al normale, le classi in cui vengono insegnate le lingue per le quali la domanda attualmente diminuisce, così come le cattedre degli insegnanti
  • ad  avviare corsi di formazione per ampliare la gamma delle lingue proposte
  • ad assicurare, imperativamente, la formazione continua degli insegnanti di lingua e, a tale scopo, rendere accessibili i corsi all’estero  grazie, ad esempio, ad accordi di cooperazione educativa tra i diversi paesi
  • a facilitare la mobilità dei professori e degli studenti
  • ad organizzare scambi professionali internazionali e la condivisione delle pratiche
  • a rinforzare  le relazioni internazionali a tutti i livelli di insegnamento

Gli Stati debbono  prendere accordi urgenti  per applicare, in tutti i paesi europei, una politica comune per la promozione delle lingue:

  • sollecitando, all’occorrenza misure finanziarie o provvedimenti legali
  • obbligando le imprese a rispettare la lingua nazionale nel mondo del lavoro e ad esigere due lingue straniere per le assunzioni
  • sviluppando gli scambi culturali, le importazioni di prodotti culturali, le traduzioni e le sottotitolazioni
  • stabilendo rapporti tra azioni culturali e mondo della scuola
  • creando un ambiente culturale e, in particolare, mediatico multilingue, con un facile accesso alle reti televisive e ai programmi radiofonici in lingua straniera
  • facilitando, sul piano delle formalità alle frontiere, la mobilità degli universitari e degli insegnanti
  • sviluppando sempre di più per i giovani, meccanismi di borse di studio e di lavoro temporaneo all’estero, nella grande Europa

Proposta

La FIPF si propone di avviare la creazione di un osservatorio di vigilanza del plurilinguismo con l’eventuale collaborazione di altri OING e di altri organismi. Questo osservatorio produrrà un rapporto annuale  che sarà valutato dagli organismi coinvolti, rappresentati al congresso europeo del 2 novembre 2006.

Approvato all’unanimità a Vienna il 4 novembre 2006

* Il seguente documento è pubblicato in versione originale, in francese, sul sito della FIPF (Fédération Internationale Professeurs de Français) alla pagina  www.fipf.org/vienne2006.htm


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