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Elementi del metodo suggestopedico nella scuola media e media superiore

di Roberta Ferencich

 

Nella maggior parte dei casi l’insegnante ha solo una o al massimo due ore di lezione continuate, che non permettono di certo una ritmizzazione completa delle fasi del metodo.

Si possono comunque utilizzare degli elementi che, anche se presi separatamente, rendono sicuramente la lezione più effettiva.

 

La mia opinione è che l’insegnante è il responsabile del gruppo, in questo caso della classe. Se la classe o soltanto certi studenti non raggiungono gli obiettivi previsti – che sono raggiungibili per gli altri compagni o dal programma ministeriale – non è necessariamente colpa dello studente, ma è l’insegnante che si deve chiedere.."cosa posso cambiare nel mio metodo per aiutarli... che risorse hanno bisogno questi studenti per raggiungere l’obiettivo previsto?"

 

Per trovare queste risposte l’insegnante potrebbe domandarsi quali siano le strategie di memorizzazione migliori, o quali potrebbero essere elementi motivanti per aumentare la loro attenzione durante le lezioni.

Incuriosire gli studenti, linguaggio positivo e multisensoriale, ambiente e atmosfera positivi, rendere la lezione effettivamente spigliata, accattivante ed interessante, divertire senza perdere la propria posizione gerarchica del gruppo, evitare la situazione frontale e preoccuparsi di ancoraggi con il proprio linguaggio parlalinguistico per stabilire ed automatizzare delle specifiche reazioni degli studenti (attenzione, silenzio, interazione, discussione ecc.) possono diventare i "tools" per un approccio diverso.

 

Il linguaggio positivo aiuta lo studente a desuggerire le barriere di apprendimento che forse ha già acquisito in passato. Invece di dire "sbagliato" si può usare l’espressione "quasi giusto", "sei sulla buona strada", invece di dire "non hai capito" si può preferire l’espressione "te lo spiego con altre parole" ecc...

 

La multisensorialità nell’insegnamento è, a mio parere, fondamentale. L’insegnante si deve preoccupare di presentare dal punto di vista auditivo (facendo particolare attenzione al tono e al volume della voce), visivo (visualizzare alla lavagna, o su poster, usare video, dare il tempo agli studenti di visualizzare con degli appunti, schematizzare e riassumere...) e dal punto di vista cinestesico (far provare "sensazioni", giochi di ruolo, movimento ecc...). Questo permette a tutti i tipi di memorizzare. Se l’insegnante si sedesse in cattedra e soltanto "spiegasse la lezione" senza visualizzare la materia, lo studente "visivo" non avrebbe chance di memorizzazione.

 

L’ambiente e l’atmosfera possono essere resi positivi se ci si prendesse un po’ di tempo per addobbare l’aula. Solitamente nelle scuole italiane sono gli insegnanti che si spostano per entrare nella classe a parte i laboratori. Un’altra possibilità sarebbe che gli studenti si spostassero nell’aula di disegno, o matematica o lingua straniera... che abbia un’identità specifica. Nell’esempio della lingua straniera sarebbe possibile stabilire una stanza addobbata con poster di quel Paese, stimoli periferici che ricordano strutture grammaticali anche fatti dagli stessi studenti ecc. Lasciamo il fatto che il laboratorio linguistico abbia soltanto l’impronta auditiva e riproduttiva senza possibilità di interazione comunicativa, per me dotazione scolastica inutile o almeno poco produttiva. Più favorevole un video registratore con televisione per favorire l’impatto concreto e autentico con la lingua e le usanze del posto. Lavorare con video vuol dire impegnarsi in un’unità didattica che abbia un obiettivo determinato da ascolto e visualizzazione, produzione, discussione e riproduzione, con la grande possibilità dell’elemento sempre più importante della competenza interculturale e autenticità dei materiali.

Anche il lavoro con il computer, arrivando addirittura a progetti di e-learning, ricerche in internet, scambi intermediali con scuole di altri Paesi, può avvicinare l’insegnante allo studente.

 

Un altro elemento da prendere in considerazione è il concetto che l’ apprendimento potrebbe essere divertente. Cosa potrebbe sognare di più un insegnante se i suoi studenti vanno volentieri alla sua lezione e non guardano più l’orologio con aria sognante con il pensiero fisso di "oddio quando suona il campanello"?

 

Potrebbe essere "la rivoluzione"... se lo studente pensasse "mi piace andare a scuola, mi diverto e mi piace imparare"?

 

Imparare non vuol dire necessariamente "provare fatica" o "provare dolore", "stress"....

Cosa può fare l’insegnante per raggiungere questo obiettivo?

 

L’elemento ludico nella lezione può essere una buona strategia di apprendimento anche nelle scuole medie e medie superiori.

Quali sono le possibilità?

 

Lavorare con la musica: usare delle canzoni a seconda del tema trattato, per discuterne il testo. Anche per la lezione di lingua straniera le possibilità di lavorare con la musica sono numerose: si possono sostituire delle parole con disegni su cartoncini e presentare il testo con gli spazi vuoti per le figure. Distribuire le figure o le parole sul pavimento e quando gli studenti sentono la parole afferrare il cartoncino, ecc...

 

Giochi di ruolo, lavoro di gruppo, giochi vari, visualizzazioni guidate, lavori di gruppo, attività motorie in classe e cento altre possibilità.

 

Come può essere utile una breve fase di rilassamento, per esempio dopo un compito in classe, lo posso descrivere dalle mie numerose esperienze in classe in un Liceo a Francoforte.

Il "Centering" dura ca. 5-8 minuti Invito gli studenti a sedersi comodamente sulla sedia, a chiudere gli occhi e ascoltare della musica rilassante. Durante il brano musicale, con voce pacata invito li a rilassarsi e a ritrovare forza, energia e risorse positive che attivino l’attenzione per la prossima ora. Ci sono delle tecniche specifiche importanti per operare un "Centering" a cui mi riferirò in altra sede. Fondamentale è comunque non imporre agli studenti il "Centering", rendendolo assolutamente facoltativo, proporlo se lo si ritiene necessario e se la maggioranza lo desidera, pregando coloro che non partecipano di rimanere nell’aula in silenzio senza disturbare per i 5 – 8 minuti necessari.

 

Scuola senza stress dei voti... è mai possibile?

Nella mia esperienza scolastica in Germania ho affrontato anche il problema dei voti, assicurando già dall’inizio dell’anno scolastico la sufficienza a tutti gli studenti che partecipano attivamente alla lezione. Il risultato è stato estremamente positivo, perché gli studenti avevano perso lo stress del confronto con il risultato, gli obiettivi del programma scolastico sono stati non solo raggiunti ma anche di gran lunga superati e il risultato di competenza è stato ottimo. Non ci sono state insufficienze. Gli studenti che sono stati più attivi e hanno dimostrato più competenza (certamente non sono stati eliminati i compiti in classe) hanno avuto dei voti più alti. Agli studenti più deboli, che comunque si davano molto da fare ho offerto strategie di apprendimento diverse da quelle che usavano in passato, dedicandomi a loro quando gli altri lavoravano in gruppi.

 

Notevole è inoltre la sensazione di appartenenza al gruppo favorita dalle attività di più persone che aiutano lo scambio di idee e le esperienze comuni.

 

Un’ultima precisazione per quanto riguardi il movimento.

I "poveri studenti" si ritrovano alla loro età a dover stare dietro un banco di scuola, seduti per ore e ore (di solito almeno 5), magari in silenzio, porgendo la massima attenzione all’insegnante, che lì dalla cattedra "parla di cose noiose che non si capiscono neppure"... mentre avrebbero bisogno di movimento.

Ci sono attività motorie effettive che si possono fare in spazi molto ristretti per il recupero di energia, per favorire la concentrazione. Queste attività possono avere anche uno sfondo didattico. Un esempio può essere anche semplicemente passarsi una pallina (attenzione che non sia una pallina da tennis che possa ferire qualcuno o fare qualche danno!!! esistono palline in gomma piuma che funzionano benissimo allo  scopo) facendo una domanda e dando una risposta, o giocare a palla a volo con un palloncino (che è lento nei movimenti e di nuovo non può fare danni) ripetendo per esempio dei vocaboli nuovi ecc..

Una raccolta di questi giochi di movimento e altre attività uscirà tra breve nelle librerie.

Anche il semplice movimento gomito destro su ginocchio sinistro, gomito sinistro su ginocchio destro, a ritmo di musica (scelta dagli studenti) può aiutare il recupero di energia.

Da ainms.it

 


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