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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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Formazione Comenius nel Galles

di Laura Mazzagatti

Lifelong Learning: un concetto che vuole mettere in evidenza la necessità di  apprendere e aggiornarsi lungo il corso di tutta la vita, per far fronte alle trasformazioni culturali in atto! L’espressione viene usata ormai da decenni per indicare la formazione degli insegnanti e del personale educativo in senso ampio. Ma è anche vero che vale per tutto il genere umano,  figuratevi che nel mio dialetto siciliano c’è un adagio che tradotto in italiano  recita:  la vecchia aveva cento anni e ancora doveva imparare.

Ritornando a noi, docenti educatori immersi , o come si dice in inglese “plunged”, in classi che oggigiorno  sono formate anche da 30 studenti, una grande risorsa e opportunità di Lifelong Learning che offre soccorso a tutti i docenti dell’Unione Europea di lingua inglese e non, è la formazione in servizio finanziata dall’ Agenzia Nazionale Comenius, alla quale gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado possono richiedere di partecipare, per frequentare corsi in un contesto internazionale, in cui è possibile scambiarsi idee, strategie, esperienze, metodologie, che consentano di progettare e tenere le lezioni con modalità innovative e maggiormente coinvolgenti ed interattive rispetto alla classica lezione frontale.

Ce ne sono in tutti i periodi dell’anno, e si svolgono in un’atmosfera distensiva e rilassante!

Come docente di lingua e civiltà inglese, quest’anno ho scelto di partecipare al corso di Formazione Comenius “Focus on Wales”, durato due settimane, tenuto dall’International Study Programmes nella sua sede di Cardiff.

Perché proprio il Galles?

Be’, questa terra è caratterizzata da una cultura propria ed un fascino che la contraddistinguono dal resto del Regno Unito. I suoi paesaggi di larghi spazi aperti si presentano ricchi di verde, di storia e di bellezze naturali. I suoi numerosi parchi nazionali attraggono ogni anno numerosi viaggiatori. Cardiff si presenta con un’architettura vittoriana e scenari tranquilli ma allo stesso tempo maestosi e spettacolari, che sono la cornice ideale per un aggiornamento in pieno relax, al di fuori dei ritmi frenetici e dello stress che la nostra vita da insegnanti abitualmente ci impone.  Anche i docenti hanno bisogno di respirare!

Altro elemento decisivo non trascurabile, è che i miei studenti, come credo la maggior parte degli italiani, pur conoscendo il rugby e ammirando Anthony Hopkins, Katherine Zeta Jones e la pop-singer Duffy, non conoscono la civiltà legata a questa regione del Regno Unito.

Quando si parla di civiltà inglese l’immaginario collettivo italiano finisce per essere sempre “London-focused”: da moltissimi anni nelle scuole si  apprende dell’esistenza dei bus a due piani, della metropolitana, del Big Ben, di Buckingham Palace. Tutti parliamo dei Windsor e dei gossip che li riguardano. I ragazzi delle scuole superiori, ai quali si richiede di lavorare su un topic londinese, quasi sempre osservano: “Questo lo abbiamo studiato alle scuole medie”.

Allora perché non aggiornarsi anche per essere in grado di presentare argomenti specifici di civiltà “vissuti e appresi di persona” riguardanti un’altra parte del Regno Unito? Abitata da gente con altre caratteristiche, monumenti, istituzioni, etc.?

A tal riguardo ho pensato che il Galles  offrisse spunti in abbondanza.

Così la full-immersion in questa civiltà ha avuto inizio con una conferenza sul sistema educativo nel Galles, con i suoi sviluppi e problematiche recenti, dopodiché il nostro gruppo di ben 21 partecipanti, italiani, spagnoli, tedeschi, svedesi, austriaci, estoni, ungheresi, rumeni siamo stati coinvolti durante le due settimane di corso nei seguenti lavori:

- Workshops sull'insegnamento dell'Inglese come lingua straniera, e precisamente: test sugli aggettivi come ice-breakers; lavori di gruppo per risolvere quiz numerici, o per trovare l'errore in gruppi di frasi; espressioni idiomatiche con l'uso di "binomials", con relativi esercizi; giochi di domino o  battaglie navali, per associare le metà di specifici modi di dire; vari giochi di squadra per l'apprendimento del lessico, con siti su cui reperire materiale utile;

- Presentazioni e dibattiti su vari Language Teaching Approaches, applicabili da ciascun insegnante alle proprie classi di  studenti, in base ai loro livelli di apprendimento: dagli approcci della tipologia P.P.P. (Presentation – Practice - Production), di tipo prescrittivo, per le fasce di livello più basse, adatti per una classe intera, alla tipologia della Guided Discovery (di tipo diagnostico), per coppie o gruppi di livello più alto; tali presentazioni hanno avuto inizio con lavori di gruppo per organizzarne le varie fasi;

- Uso delle canzoni come materiale autentico e altamente motivante per gli alunni; liste di canzoni proponibili per l'apprendimento di strutture grammaticali specifiche, oppure come punto di partenza per tematiche di rilevanza universale;

- Uso del dettato , ed in particolar modo visione e analisi di materiali utili per proporre:

   a) Whistle Stop Dictations, nel corso dei quali si leggono dei testi, fischiando quando ai ragazzi è richiesto di inserire la parola mancante, da intuire in base al contesto;

   b) Dictogloss, con il quale l'insegnante fornisce i vocaboli nuovi di un testo, dopo lo legge una volta, invitando gli studenti ad ascoltare, ed una seconda volta, invitandoli a prendere delle note;

   c) Running Dictations (Wall Dictations), consistenti nel dettare le frasi di un testo attaccate al muro con la blue tack: eseguiti in gruppi di due persone, una detta e l'altra deve scrivere, ed i pezzi vanno poi ricomposti per formare il dettato/testo intero;

- Le fasi fondamentali per le letture di testi;

- Lezione sul linguaggio di livello avanzato e nuovi sviluppi nella lingua inglese: terminologia specifica usata in determinati contesti, linguaggio slang, Cockney Rhyming Slang, Phrasal Verbs;

- Conversazione in coppie ed in gruppi, role playing, drammatizzazione;

- Workshop sulla poesia di Dylan Thomas e analisi di alcune poesie;

- Workshop su poesie che ritraggono il Galles nella letteratura contemporanea, anche con l'uso di dialetti locali;

- Presentazione  della storia del Galles e di vari aspetti della sua civiltà, attraverso la proiezione di immagini.

Chi l’avrebbe mai immaginato? Una novità tecnica riguardante la terminologia spesso usata nel campo della didattica, riguarda  l’espressione Brain Storming (tempesta del cervello), che non è più considerata legale nel Regno Unito: meglio dire “Thought Shower”, ossia doccia del pensiero. Tale terminologia, considerata più neutrale, è stata coniata nei primi anni del 2000 come versione politicamente corretta di “brain storming”, che potrebbe essere offensiva verso le persone che soffrono di epilessia.

 Le nostre attività di formazione non si sono limitate alle lezioni in un’aula, ma si sono giornalmente protratte a scoperte “in the open air” e altro:

-          a Cardiff Bay, per apprezzare la National Assembly for Wales, il Millennium Centre e  gli incantevoli edifici e opere d’arte originali, nati per commemorare gli antichi splendori di Cardiff come porto - all’inizio del XX secolo, era il principale porto carbonifero del mondo - e precisamente The Norwegian Church, The Pierhead Building, The Scott Antarctic Memorial, la scultura intitolata  “People like us” di John Clinch;

-          al National Museum & Gallery di Cardiff,

-          al Millennium Stadium;

-          al Dylan Thomas Centre a Swansea,

-          alla Gower Peninsula, con le sue scogliere mozzafiato,

-          al Museum of Welsh Life, a St. Fagans. Quest'ultimo, all'aperto, l'attrazione più popolare del patrimonio storico-culturale del Galles, è stata un'immersione in un viaggio nel tempo, con oltre 40 costruzioni di  diversi periodi storici, dal villaggio celtico al cottage di un minatore degli anni '80, riedificati in una vasta area  verde di 100 ettari, per raccogliere secoli di tradizioni, lavoro, usi e costumi gallesi.

Quanto alle nostre serate, non potevamo non andare tutti insieme in pub e ristoranti, a conversare del più e del meno, ma soprattutto dei nostri interessi comuni che in un modo o nell’altro ci hanno condotto nella stessa località. Una sera abbiamo anche cenato al castello, con l’intrattenimento canoro e musicale da parte di artisti locali.

I fattori che caratterizzano l’identità dei Gallesi?  Meno riservati degli Inglesi, temperamento popolare con spiccato senso dell’ospitalità e della solidarietà, rugby come sport nazionale,  working class e fenomeno dell’immigrazione di massa nell’area sud-orientale del Galles  per trovare lavoro (minatori, portuali, operai metallurgici) con la rivoluzione industriale, l’alto tasso di disoccupazione, dovuto alla chiusura delle miniere. A tutto ciò aggiungiamo tutte le vicende e sviluppi che hanno condotto al riconoscimento ufficiale del loro linguaggio, il cymraeg (o cimirico) che è la lingua originale celtica, ma il cui uso a scuola  era aspramente punito,  e della loro identità, con il referendum per la devolution nel 1997 (Yes Campaign  supportata fondamentalmente dal Partito Laburista), e la conseguente nascita della National Assembly for Wales- The Senedd, che adesso ha il potere di fare le leggi nelle 20 materie espressamente indicate nel Government of Wales Act 2006.

Non mi resta che attingere a questo bagaglio di preziose risorse per impostare lezioni coinvolgenti e discuterle con i miei studenti,  magari anche paragonandole con situazioni “nostrane” in collaborazione con colleghi di altre discipline.

La formazione sulle metodologie e tecniche didattiche innovative,  ma anche relativa agli aspetti  sociali e storico-culturali un popolo straniero, che da soli in Italia non sarebbe mai possibile effettuare, la consiglio a tutti!

Siti di riferimento:

www.programmallp.it

http://ec.europa.eu/education/trainingdatabase/search.cfm


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