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Nelle scuole dell’Uruguay cancellato l’insegnamento dell'italiano

Ormai e' dichiarato: dopo un anno di speranza, attesa, attenzione, il Codicen, il Consiglio dell’istruzione pubblica uruguayana, ha deciso di eliminare l’obbligatorietà dell’insegnamento dell’italiano nelle scuole medie superiori dell’Uruguay, una nazione in cui si stima una popolazione di origine italiana composta da più del 40 per cento. Problemi di soldi! Le ragioni di bilancio impongono!

La comunità italiana e circa 300 docenti d’italiano hanno protestato fortemente, radunandosi davanti alla Casa degli italiani di Montevideo per una misura, definita senza mezzi termini un “sopruso privo di senso”. 

“Escludere l’insegnamento dell’italiano dalle secondarie è un errore, che può produrre un costo socio-culturale molto rilevante” ha detto all’Ansa Mario Bianchi, membro della Commissione per la difesa della lingua italiana.  Bianchi ha annunciato che la Commissione  si propone di ricorrere alla giustizia per evitarne l’entrata in vigore e ha precisato che è stato chiesto un incontro con le autorità del Codicen per affrontare la questione.

E fortuna che il Codicen è formato da un esecutivo che possiede anche passaporto italiano e che aveva assicurato che avrebbe fatto di tutto perche' la lingua italiana non diventasse facoltativa.

Cosa possiamo difendere di nostro, di Made in Italy, di copyright italiano, di verde bianco e rosso, di lingua del dolce sì, se non abbiamo e non abbiamo avuto una rappresentazione politica che crede in sé stessa e nelle proprie radici?  

Chissà se i contraccolpi possano sortire l'effetto inverso e diano una spinta verso la scelta facoltativa. E comunque noi, che amiamo la nostra italica idea di stile di vita, siamo pronti a partecipare a qualsiasi forma di difesa insieme alle associazioni che si interessano di questo ALLARME lingua italiana, che non è soltanto uruguaiano.

E' aperto il dibattito nella mlist a cui potete iscrivervi liberamente inviando una email a:
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