Mulieris Dignitatem 

Molto spesso i testi sacri riflettono la società del tempo in cui sono stati scritti. Proprio per il fatto di essere considerati “parola di Dio” o di profeti, essi diventano oggetti di culto e intendono sottolineare come, spesso, il dominio del maschio sulla femmina e la relativa inferiorità delle donne siano state sancite anche a livello religioso.

La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione. Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia.

La Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna 1974

 

Gli uomini hanno sulle donne autorità per la preferenza che il Dio ha concesso al maschio sulla femmina e a causa di ciò ch’esse hanno speso per loro delle sostanze proprie. Le femmine che si rispettano sono sottomesse gelosamente custodiscono l’onore in assenza del marito in cambio della protezione che il Dio ha concesso loro. Temete l’infedeltà di alcune d’esse? Ammonitele, relegatele sui loro giacigli in disparte, picchiatele: ma se tornano a miti sentimenti d’obbedienza, allora basta, va bene così. Il Dio è altissimo e grande in verità.

Il Corano, Mondatori, Milano 1979  

Nel settembre del 1995 su proposta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite si è tenuta a Pechino la IV Conferenza mondiale sulla donna. Con una iniziativa senza precedenti, per quella occasione Papa Giovanni Paolo II – che già aveva composto nel 1988 una Lettera Apostolica intitolata alla «dignità della donna» (Mulieris Dignitatem) – ha indirizzato un messaggio «direttamente a ogni donna per riflettere con lei sui problemi e le prospettive della condizione femminile nel nostro tempo». In esso il capo della Chiesa Cattolica inizia con il ringraziare «ciascuna donna, per ciò che essa rappresenta nella vita dell’umanità», analizza l’apporto della donna al progresso e alla storia del mondo, malgrado gli ostacoli, la violenza, i condizionamenti di cui è fatta oggetto e conclude con un «appello accorato perché, da parte di tutti, e in particolare da parte degli stati e delle istituzioni internazionali, si faccia quanto è necessario per restituire alle donne il pieno rispetto della loro dignità e del loro ruolo».  

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