Il
mobbing è un reato contro la persona
(Fonte:
"Famiglia cristiana" n. 40 - 7 ottobre 2001)
Fino a poco tempo fa restava chiuso negli uffici. Ora il mobbing, persecuzione subdola e strisciante perpetrata nel mondo del lavoro, esce allo scoperto. Il Lazio ha appena varato per combatterlo la prima legge specifica a livello regionale, volta a definire i connotati del fenomeno e a costituire uno sportello di ascolto nelle Asl. Il procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello parla di decine e decine di denunce destinate ad approdare ai primi processi entro la fine dell’anno. Due voci, pressoché contemporanee, testimoniano un passo avanti sul piano del riconoscimento anche istituzionale del mal d’ufficio. “Il mobbing – spiega Giuseppe Palma, psicologo del lavoro, che ha collaborato con il professor Heinz Leymann, svedese, primo teorico del fenomeno – si caratterizza per la continuità nel tempo. L’aggressione colpisce con frequenza, almeno una volta la settimana, per almeno sei mesi. Si concretizza in modi diversi: trasferimenti continui e ingiustificati, mansioni degradanti, assenza di adeguate informazioni. E’ un maltrattamento destabilizzante, logorante che attacca l’autostima e produce ansia cronica che non si limita all’ambiente di lavoro, ma finisce per distruggere le relazioni personali. In Svezia, dopo gli studi di Leymann, la legge riconosce nel mobbing un reato contro la persona.
Elisa Chiari
Mobbing: da to mob: aggredire. Persecuzione protratta nel tempo sul luogo di lavoro.da to mob: aggredire. Modalità: dispetti sistematici a una singola persona che si ripresentano ogni settimana per almeno sei mesi. Tipologie:
verticale, ovvero persecuzione da parte dei superiori; Bossing: aggressione sistematica da parte dello staff dirigenziale per eliminare dipendenti non graditi. Effetti: destabilizzazione professionale del lavoratore, crollo dell'autostima, crisi nei rapporti interpersonali. Obiettivo:
esclusione dal mercato del lavoro. |