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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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Scrittori a Londra

di Antonio Stanca

Negli anni tra il 2006 e il 2008 la giornalista italiana Valentina Agostinis, già nota per suoi lavori in televisione, sui giornali e per opere di saggistica, ha intervistato otto scrittori inglesi contemporanei che vivono a Londra e da Londra hanno tratto e traggono i motivi principali della loro produzione. Queste interviste costituiscono il volume ora pubblicato dalla casa editrice il Saggiatore (pp.202, 16) e intitolato “Londra chiama” (Otto scrittori raccontano la loro metropoli). Sono i maggiori della città, alcuni di origine straniera, si tratta di James Ballard, Gautam Malkani, Will Self, Hari Kunzru, Monica Ali, Iain Sinclair, Hanif Kureishi, Nick Hornby. Tra questi Ballard è morto mentre il libro della Agostinis veniva stampato. E’ stato il primo ad essere intervistato e il suo nome e la sua opera sempre ricorreranno nelle altre conversazioni con gli altri scrittori poiché con lui erano comparsi quei temi e problemi che saranno di tutti e che ognuno vedrà, tratterà a suo modo. Soli risulteranno questi autori, ognuno con la propria storia, i propri mezzi, i propri modi, le proprie opere. Anche se da Londra tutti muoveranno diverse saranno le loro direzioni.

Il passato della città, soprattutto quello più recente, con molte zone, case, strade ancora in stato di abbandono, i tempi moderni e le trasformazioni avvenute nella politica, nell’economia, nell’edilizia, nell’urbanistica, nei costumi individuali e collettivi ormai invasi dal consumismo più sfrenato, il numero sempre crescente di immigrati provenienti da diverse parti del mondo sottosviluppato, la conseguente presenza di storie, culture, tradizioni, etnìe, religioni, lingue, vite diverse nella stessa città, nello stesso quartiere, nella stessa strada, il confronto continuo e a volte violento che succede tra esse e con quelle inglesi, le classi sociali esistite fino a tempi recenti,  le ambiguità, le contraddizioni dei governi che ultimamente si sono succeduti, le conseguenze nell’economia nazionale, la costosa preparazione per le Olimpiadi del 2012, la discussa partecipazione dell’Inghilterra alla guerra in Iraq accanto all’America, gli attentati terroristici compiuti a Londra, i sistemi di sicurezza che ne sono seguiti e sono stati applicati in ogni parte della città facendola vivere nel continuo timore del pericolo, il riflesso di tutto questo nella cultura, nella letteratura, nell’arte sia essa narrativa, poetica, figurativa, musicale, cinematografica, teatrale: quanto da poco è successo ed ancora sta succedendo in Inghilterra ed in particolare a Londra si  conosce leggendo il libro della Agostinis. Si sa che tanta vastità e varietà con i problemi e i contrasti ad essa collegati hanno ispirato gli autori incontrati, li hanno mossi a creare, nelle loro opere, situazioni, personaggi, linguaggi con i quali tradurre simile realtà. Dalla vita che intorno a loro avviene essi attingono, quella  trasformano nelle vicende dei loro romanzi tanto importante la ritengono. Londra, la città che più d’ogni altra è anche mondo, Londra immensa, infinita per quanto si estende, per quanto contiene, li ha “chiamati” e ad essa hanno risposto, per essa si sono impegnati. Non una corrente, tuttavia, essi formano ma rimangono delle voci separate, insorte a denunciare una situazione divenuta complessa oltre ogni limite, un fenomeno senza precedenti e senza soluzione. In alcune loro opere, però, quella realtà difficile dalla quale prendono le mosse sembra possibile di miglioramenti, lascia intravedere delle modifiche grazie ai pensieri, alle azioni di un personaggio, ai risvolti di una vicenda. Sono scrittori, sono artisti e come tali continuano a credere, non rinunciano all’idea pur quando dicono della realtà.

Anche nelle dichiarazioni rilasciate alla Agostinis traspare, a volte, tale fiducia e molto attenta è stata la giornalista a coglierla, molto esperta si è mostrata della situazione in cui essi operano, della loro vita, della loro formazione, del loro lavoro. Grazie a lei, al suo libro, si può conoscere non solo cosa succede e come si scrive oggi a Londra ma anche cosa si pensa circa la letteratura, l’arte e come le si cerca.


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