Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Un invito a risolvere

di Antonio Stanca

 

Con l’attuale quarta ristampa di Se tu fossi qui, breve romanzo edito nel 2010 da Cairo Editore (Milano), Maria Pia Ammirati è alla sua terza prova narrativa. Insieme alle due precedenti, I cani portano via le donne sole del 2000 e Un caldo pomeriggio d’estate del 2005, s’inserisce nell’articolata attività di una donna che ha scritto anche poesie, opere di critica letteraria mentre svolgeva il suo lavoro in televisione e collaborava con le pagine culturali di note riviste.

Come scrittrice l’Ammirati, che è nata nel 1963, mostra di prediligere i temi della difficile realtà quotidiana, della crisi nei rapporti con la famiglia, con l’ambiente, dovuta all’acceso individualismo dei tempi moderni, all’affermazione, alla diffusione di principi, regole, valori contrari ad ogni spiritualità. La presenza e l’azione femminili, la loro difficile combinazione con quelle maschili, sono altre costanti della narrativa dell’Ammirati. La donna, il suo rapporto con l’uomo, quanto in esso è sopravvenuto, quanto è cambiato a causa dei tempi, sono argomenti sui quali l’Ammirati si è soffermata nei primi romanzi ed anche in Se tu fossi qui. Nell’opera Matteo e Luisa, giovani genitori di due bambine, da tempo sono giunti a non comunicare, a vivere ognuno la propria vita, i propri pensieri, il proprio lavoro, il proprio rapporto con le figlie. Tanto distanti sono diventati che Luisa muore all’improvviso senza che Matteo sappia che era malata, che si curava ed era seguita da un vecchio medico del quale era amica. Era stato lui a consigliarla, incoraggiarla di fronte alla grave malattia dalla quale l’aveva scoperta affetta e niente aveva saputo Matteo di tutto questo. Lo saprà dopo e dovrà accettare di essere vissuto per anni con la moglie nella condizione di escluso. Questo avverrà alla fine del romanzo quando dalla morte di Luisa è passato del tempo e porterà Matteo a pensare di recuperare il rapporto con lei “se ancora fosse qui”, a sognare di vivere con lei diversamente da come era stato, di superare i problemi che li avevano divisi. Essi, in verità, avevano fatto sì che subito dopo la morte della donna Matteo si sentisse liberato, rinnovato, preparato per altre esperienze. Quasi felice lo si vede nelle circostanze che si verificano in casa e all’esterno durante le ore, i giorni immediatamente seguenti. Sembra che si sia liberato da quel nemico dal quale veniva continuamente sconfitto. Tutto nuovo, diverso, migliore gli appare anche se ancora non ha un programma per il futuro, ancora è confuso, smarrito. Saranno le finali rivelazioni dell’amico segreto di Luisa a fargli scoprire una via da seguire, ad orientarlo, anche se solo nel pensiero, verso un altro modo di stare con lei “se fosse qui”. Una maturazione avviene: la volontà di ritrovarsi supera quella di rimanere separati e conferisce alla narrazione il valore di un insegnamento, di un invito a riflettere sull’importanza della comunicazione, dello scambio specie se a distanza così ravvicinata come quella tra marito e moglie.

La lingua dell’Ammirati, rapida, essenziale, accentua il valore educativo dell’opera poiché la rende simile a quell’esempio che tanto è più efficace quanto è meno superfluo. 


La pagina
- Educazione&Scuola©