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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
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Un problema del nostro tempo

di Antonio Stanca

 

La trentatreenne leccese Loredana De Vitis, laureata in Filosofia, è alla sua prima prova narrativa, un volumetto dal titolo “Storie d’amore inventato”. Lo ha pubblicato per conto proprio nel 2010 ed è disponibile on line (www.ilmiolibro.it oppure www.lafeltrinelli.it)  e nelle librerie Feltrinelli. Comprende cinque racconti. La prima impressione che il libro procura è quella della sorpresa a causa di un linguaggio che procede in maniera irregolare, in prosa, in versi, in numeri, per frasi brevi o parole isolate capaci, tuttavia, di creare ognuna un’immagine e inserirla in un movimento senza sosta. Con immediatezza, con velocità si muove la lingua della De Vitis tra persone e cose, pensieri ed azioni, idee e realtà, invenzioni e verità. Tutto coglie delle situazioni presentate ma non lo mostra in un’esposizione ordinata bensì attraverso una serie d’ immagini a volte contrastanti. E’ un procedimento particolare che risente della tecnica cinematografica e non impedisce di seguire il tema trattato.

L’opera contiene i racconti di cinque “storie d’amore” o meglio le immagini di cinque “storie d’amore” tenuto conto della brevità e della rapidità con le quali vengono proposte. Si tratta di cinque situazioni dalle quali emergono uno stato d’animo di disagio, una sofferta condizione dello spirito vissuta da donne ed anche da uomini. Patiscono le une e gli altri poiché difficile è divenuto per loro il rapporto con l’altra parte si tratti di amico o amica, marito o moglie, amante o altro. Vorrebbero risolvere il problema ma non hanno idee chiare, non sanno come, dove potrebbero star meglio. Di questa confusione, indecisione dice la De Vitis tramite i suoi personaggi soprattutto femminili, dell’incomprensione, dell’incomunicabilità delle quali soffrono tante persone ai nostri giorni ha voluto scrivere. E’ stata la modernità a far pensare a tutti di poter valere, ottenere di più anche nei rapporti di coppia e ad esporli anche qui a gravi delusioni poiché spesso le aspirazioni non si sono avverate. E’ un motivo che percorre tanta letteratura, tanto teatro, tanto cinema dei tempi moderni e che ora ha trovato espressione nel libretto della De Vitis. Un’espressione particolare data la forma dell’opera, una forma libera dalle regole ma non dall’impegno ché molta attenzione e partecipazione hanno richiesto gli effetti ottenuti.

 


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