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Dio oggi
(Un pensiero diffuso)

di Antonio Stanca

La santificazione di Padre Pio è una notizia che da giorni occupa i titoli di molta stampa, lo spazio di tanti programmi televisivi e suscita particolare interesse presso il pubblico. Accanto ai gravi avvenimenti in Afghanistan ed alle altre tragiche circostanze verificatesi in questo periodo in Italia e all’estero, quello di Padre Pio si colloca come un caso totalmente diverso, si distingue in un contesto ormai diffuso poiché non contiene violenza, non esprime malvagità. E’ come un momento di sosta nel vortice di eventi disastrosi che ormai quotidianamente avvengono ed il livello di attenzione che sta registrando è abbastanza elevato. Questo sorprende in una società e presso un’opinione pubblica come le contemporanee prese da interessi ed intenti diversi da quelli spirituali ed adattatesi ad assistere quasi unicamente a vicende segnate da brutalità e spietatezza oppure a calamità o sciagure di carattere collettivo dovute a cause naturali o artificiali.

Altra attenzione se non meraviglia ha suscitato tempo fa la notizia che alcuni big del mondo dello spettacolo, rappresentanti della musica pop mondiale, quali Mick Jagger, Bob Dylan, Mary J. Blidge, Tina Turner, le "Destiny’s Child", Sinéad O’ Connor, finora noti per atteggiamenti polemici, trasgressivi, provocatori, per lo scandalo suscitato da alcune loro esecuzioni o dichiarazioni perché contrarie ad ogni tipo di morale, si sono convertiti, ognuno alla propria religione, ed hanno assunto, nella vita e nell’opera, comportamenti dettati da profonda moralità e spiritualità. Il fenomeno è stato interpretato come espressione del bisogno di recuperare quei valori interiori che mancavano a chi era vissuto solo d’esteriorità e ne aveva fatto la sua massima aspirazione. Tali casi particolari s’inseriscono in un movimento più generale che interessa i nostri tempi: dopo le innumerevoli certezze, le ancor più estese speranze e gli indiscutibili vantaggi apportati in ogni settore della vita dalla scienza, dalla tecnica e da altre componenti della modernità si è giunti alla crisi. La chimica, la fisica, la meccanica, la cibernetica, la telematica, dopo aver rappresentato il maggior traguardo per l’uomo moderno, sono finite col costituire una serie di pericoli materiali e morali per lui e la collettività, per gli ambienti interni ed esterni alla sua vita. Oggi si è in pericolo in casa oltre che per strada o nei luoghi pubblici. Non si ha timore solo dell’inquinamento, delle gravi alterazioni dell’equilibrio atmosferico, dei viaggi in macchina, in treno, in nave, in aereo ma anche delle tante malattie esistenti, degli effetti dannosi della televisione, del cinema, del computer. L’uomo tecnologico, più d’ogni altro suo predecessore, sembra essere esposto ovunque a pericoli come se la morte fosse sempre in agguato e non di rado si parla di fine della vita, della storia sul pianeta terra. Pertanto diffusa è la tendenza a recuperare modi di vita passata, a tornare alle origini, a rifiutare quanto conquistato ed acquisito. In quest’ atmosfera si collocano il bisogno, la ricerca di un senso del vivere diverso da quello corrente, di riferimenti sicuri per chi si sente confuso, smarrito tra un presente che inquieta ed un futuro carico di minacce. Emerge da qui la riscoperta del valore della vita, dei suoi aspetti interiori, ideali, trascendenti e, quindi, della fede, della religione. In queste s’incontrano, pur provenendo da direzioni diverse, il grosso personaggio e l’uomo comune ed insieme mostrano come i nostri tempi siano attraversati, ad ogni livello, da umori, propositi tendenti al divino, al sacro. Qui la spiegazione dell’estensione e dell’interesse che sta riportando la notizia della santificazione di Padre Pio: oggi più che mai l’uomo ha bisogno di Dio poiché mai è stato così allarmato ed inquieto. Quando egli costruiva questo mondo era mosso da grandi ambizioni ed aspirazioni, oggi è deluso, sconfortato perché i danni che gli sono derivati da tale immensa costruzione superano i vantaggi. Allora aveva creduto di potersi sostituire a Dio, di poter sfidare ogni pericolo, di essere capace di tutto, di superare, forte della sua scienza, ogni problema fosse personale o sociale o mondiale, oggi sta riscoprendo Dio perché si sente minacciato nel proprio e nell’altrui. La santificazione di Padre Pio, inserita in simile contesto, convalida, rafforza le idee che lo percorrono, si trasforma in un messaggio, in una risposta a quanto cercato. E ad accrescere tale suo valore e funzione concorrono i tempi nei quali è avvenuta, quelli del Natale, che già da alcuni anni, per gli stessi motivi, avevano recuperato il loro vecchio significato di evento straordinario, eccezionale, capace di richiamare, riavvicinare persone e popoli.

A Natale Padre Pio diviene santo: è una combinazione naturale eppure sorprendente, semplice eppure complessa proprio come un miracolo!


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