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Italiani del Sud di Antonio Stanca
Notevole il valore dell’opera: essa rivela che le terre salentine, che sembrano giacere da sempre in una quiete indisturbata, sono state teatro di moltissime e animatissime vicende, le mostra quasi continuamente percorse da armate di diversa nazionalità e ambizione, svela che hanno ospitato per secoli un grosso movimento di uomini e mezzi, hanno fatto parte dei pensieri, dei progetti di grandi e noti personaggi della storia italiana e straniera. E’ suggestivo, emozionante sapere che papi, principi, re spagnoli, francesi, aragonesi abbiano esteso le loro mire a quest’estremo lembo della nostra nazione, che esso abbia avuto una sua parte nei grandi avvenimenti del passato, che gli effetti della Rivoluzione francese siano giunti anche nel Meridione italiano, che i fervori umanistici, rinascimentali, barocchi, risorgimentali, patriottici siano stati sentiti e trasferiti in opere di scrittura, pittura, scultura, architettura dell’Italia leccese, che nei dipinti, nei mosaici delle sue chiese si possa rintracciare lo stile di artisti quali il Mantegna poiché realizzati da autori formatisi alla sua scuola, che continui siano stati gli scambi con gli allora famosi centri di potere e di cultura. Una vita, un’anima più estesa acquistano, tramite il recupero operato dallo Zacchino e dal Primordio, Galatone e la sua terra, vengono riscattati dalla loro distanza ed estraneità, sono fatti rientrare in un ambito più ampio, quello italiano come i due studiosi attestano tramite l’esame di precisi documenti condotto nel libro. Questo risulta, inoltre, arricchito da un vasto repertorio fotografico e da intere pagine di note esplicative. Un lavoro prezioso che sarebbe un errore non inserire nei programmi scolastici delle zone studiate al fine di sensibilizzare i più giovani, farli sentire eredi di un passato che non li ha esclusi dalla vita nazionale e prepararli ad una maggiore e più attiva partecipazione. |
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