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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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"Il Maestro. Umanità e saggezza"
a cura dell'autrice

Il desiderio di conoscere a fondo la figura così rilevante del Maestro di vita e di umanità, di poterne soprattutto riscoprire le doti personali, di sapere di più sul suo ruolo fondamentale e sulla sua opera certamente proficua in tutte le epoche, e in culture anche diverse dalla nostra, mi spinge a cercare con una certa insistenza e poi a scrivere, quando mi accorgo che è bello e interessante quel che ritrovo.

Già il nome, come sappiamo, è importante: il Maestro è colui che ha di più ed è più grande perché il latino magis, da cui magister, significa proprio di più. È questo, s’intende, un di più di umanità: l’educazione e l’arricchimento di sé sono condizioni essenziali per poter divenire guida saggia e colta, capace di dialogare e dare esempi di vita, di porsi come punto di riferimento costante e accompagnare i discepoli condividendo con essi lo stesso cammino di formazione, di agire con equilibrio e autorevolezza all’interno di quella relazione educativa che è essenzialmente rapporto umano fecondo, in cui ciascuno può ricevere l’aiuto più valido nella ricerca di senso del vivere e del sapere, nella costruzione della stessa identità personale.

C’è chi eleva il Maestro a modello educativo ideale e finale; chi lo paragona al padre, alla madre, al medico, al direttore di coscienza, al buon giardiniere, all’ottimo compagno di viaggio; chi lo considera ministro della natura, di cui conosce e imita le vie; chi gli attribuisce il dono della parola che persuade perché arriva laddove è diretta; chi grandemente lo rispetta e talora venera come persona eccezionale che non si incontra facilmente.

Privilegiando le fonti della storiografia pedagogica e filosofica, la mia ricerca (che non ha ovviamente alcuna pretesa di completezza per quel che riguarda la storia della pedagogia e dell’educazione in generale) si volge al pensiero degli Autori che maggiormente hanno riflettuto sulla funzione magistrale e, in particolare, all’opera di insigni Maestri e fondatori di scuole in Occidente e in Oriente.

Il libro si presenta come una storia del Maestro ed una riflessione sulla sua umanità, attraverso le tappe importanti della civiltà. Nel mondo antico, nel Medioevo e nel Rinascimento, nell’età moderna e contemporanea, questa eminente figura di uomo e  di educatore sa offrire sempre la sua guida sapiente e ci ricorda che, per crescere ed imparare veramente, sono essenziali le relazioni umane positive, giova particolarmente il momento personale dell’educazione.

Mancano, o sono ben pochi nel testo, i commenti personali sul pensiero dei singoli Autori trattati, nel convincimento di dover lasciare a chi avrà la bontà di leggere il compito, o la libertà, di commentare e di criticare da sé.

Spero almeno di essere riuscita nell’intenzione di scrivere con linguaggio chiaro e di rendere scorrevole la lettura.

Maria Rosa Grillo
grillomr@i-2000net.it 

(Dalla IV di copertina)
Trattare della figura del Maestro, in ogni tempo e cultura, significa parlare di colui che ha di più , che è più grande, colui al quale spetta una posizione rilevante nella storia dell'educazione e della civiltà.
L'Autrice, in questo lavoro, attinge al pensiero di quanti hanno egregiamente riflettuto sulla funzione magistrale e si sofferma sull'opera di insigni Maestri e fondatori di scuole sia in Oriente che in Occidente.
Il libro vuole dare un contributo alla riscoperta delle doti umane di chi è, in special modo, Maestro di vita, di colui che innanzitutto cura di educare e di migliorare se stesso per conquistare quel di pi di umanità, per essere guida saggia e autorevole.

Maria Rosa Grillo
Il Maestro. Umanità e saggezza
Roma, Armando Ed. 2003


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