|
|
Alla ricerca della vita di Antonio Stanca
In “Un giorno dopo l’altro”, titolo preso da una delle più note canzoni del cantautore Luigi Tenco, morto suicida nel 1967, la condizione d’inutilità, di spreco della vita che “scorre sempre uguale”, lo stato di malessere vissuto dal giovane Alex sulle tracce di Tenco s’intreccia, in maniera indiretta, col giallo dell’opera. Anche di problemi psicologici, filosofici, esistenziali si dice, quindi, in una storia di cruenti, selvaggi omicidi compiuti da un uomo a cominciare da quando aveva dieci anni perché molto ha sofferto durante l’infanzia a causa degli altri e così crede di vincere su di essi, di uscire dal silenzio al quale l’avevano condannato. Accanto a questa vicenda centrale presentata nei modi veri, autentici, immediati con i quali avviene c’è posto per altro nel libro del Lucarelli anche se un posto ridotto, quello che la sua scrittura può permettere data la rapidità con la quale procede. Essa passa tra tante, infinite situazioni, poco si sofferma ma più volte vi ritorna. Insieme al gesto crudele di chi uccide, insieme ai sospetti, ai dubbi, ai collegamenti, alle ipotesi di chi indaga, Lucarelli mostra pure gli ambienti di provenienza dei suoi personaggi, i loro rapporti privati e pubblici, le loro famiglie, i loro affetti, la loro condizione morale. Così risale alla storia, alla vita dei loro luoghi, di una parte del nostro Paese (l’ambientazione preferita è in Emilia Romagna) fino a quelle dell’intera nazione, ne offre un quadro veloce, sintetico al quale aggiunge sempre nuove parti. Nel personaggio principale, in questo romanzo l’ispettore capo Grazia Negro, figura comparsa la prima volta in “Lupo mannaro”, l’operazione del Lucarelli riesce meglio perché maggiori sono il tempo e lo spazio ad esso dedicati. Grazia percorre tutta l’opera, di lei si saprà che non è solo l’agente di polizia deciso, spietato ma anche la donna debole, fragile, dolce, quella che giunge a confondersi, unirsi con l’uomo che insegue, con l’assassino, e di questi si scoprirà che di fronte a lei è capace di attenzioni, di sentimenti. Dietro l’ispettore la donna, dietro il criminale l’uomo: con la Negro Lucarelli ha creato le sue storie migliori poiché è riuscito di più in quel che perseguiva, cercare la vita tramite il thriller, estendere l’ambito oltre il “caso” da indagare, inserire questo nella società, nella storia, fare del criminale e della polizia due elementi, due aspetti naturali della vita. |
La pagina
- Educazione&Scuola©