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Paolo PICCOLO, Manuale delle Scuola di Insegnamento Superiore (S.I.S.S.)
- Guida pratica alla formazione del futuro docente -
Loffredo Editore, Napoli, 2005, Pag. 213

di Chiara Irene Lamanna

Si percepiva la mancanza, nella bibliografia specializzata, di un Manuale delle Scuole di insegnamento superiore che, oltre che trattare specificatamente le S.I.S.S., la loro organizzazione e la loro funzione di formazione, inquadrasse questa struttura nell’ottica di un discorso storico e legislativo. Fino ad ora, infatti, questa realtà formativa non ha avuto punti di riferimento specifici, ma è stata costruita quotidianamente, sulla base di linee generali, grazie alle qualità professionali e logistiche dei coordinatori e dei docenti.

Per questo motivo, a cinque anni dall’avvio dei corsi, facendo riferimento alla propria esperienza didattico-scientifica, Paolo Piccolo, professore ordinario e Supervisore presso la SICSI dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, ha voluto rielaborare, in una sorta di Guida, tutto ciò che proprio la sua esperienza ha ritenuto utile quale risposta alle istanze dei giovani che intendono entrare nel mondo della scuola e dei docenti che vivono questa realtà didattica.

Oggi la società chiede alla scuola referenze diverse rispetto agli anni scorsi, pretende una capacità di adattamento alle esigenze del mondo del lavoro a cui può adeguarsi solamente una professionalità preparata culturalmente, ma anche praticamente e mentalmente.

Prendendo le mosse da queste riflessioni e dalla consapevolezza che la nuova classe docente, oltre che gestire un bagaglio culturale di base, deve essere esperta di una metodologia della trasmissione del sapere, l’autore ha messo in evidenza, in primo luogo, la necessità di affiancare al “sapere” le indispensabili competenze di “saper fare” e di “saper insegnare”, inquadrando il suo discorso in un’ottica di apertura alla realtà europea, alle nuove tecnologie, al riconoscimento delle nuove professionalità.

Nella consapevolezza che il passato influisce continuamente sul presente e questo, in un processo osmotico, lo ridefinisce, l’autore ha dedicato la prima parte del Manuale ad un profilo storico del concetto di educazione e del rapporto docente-discente; non ha trascurato, nel prosieguo, l’aspetto legislativo, legato alle numerose Riforme che hanno costellato la storia della scuola italiana: dalla legge Boncompagni alla Riforma Moratti, è stato tracciato un accurato iter delle tappe che hanno segnato i momenti salienti della realizzazione di un ideale comune, volto alla creazione di una scuola viva e partecipativa.

Con dovizia di particolari, poi, è stato evidenziato il ruolo dei docenti, dei Supervisori di tirocinio, dei Tutor, nonché il valore formativo, culturale e morale del tirocinio. Di notevole interesse risulta essere, ancora, la sezione dedicata agli strumenti di autoformazione, in cui sono stati proposti gli schemi ed i moduli dei nuovi processi formativi:  i  cooperative learning, i learning by doing, i Circoli di studio, sono diventati, così, esempi concreti fra i numerosi modelli a disposizione della nuova classe docente.

L’ultima parte del Manuale, infine, offre una raccolta delle normative che reggono il sistema scolastico e si completa con una serie di tabelle da utilizzare come eventuali strumenti di sussidio per le lezioni sulla didattica e sulla valutazione.

In definitiva, il Manuale, nato dalla passione per l’insegnamento e dal desiderio di vivere in prima persona la realtà educativa, è un esempio di come, con un linguaggio chiaro ed incisivo, si possa fare luce su un argomento ed una problematica che, fino a questo momento, benché coinvolga tanti giovani, non è stata affrontata in toto e rimane ancora al seguito del “carrozzone-scuola”. Il Manuale è un invito tangibile a riflettere sul fatto che la formazione dei nostri futuri docenti debba essere pensata, oggi più che mai, come un’ulteriore possibilità che ci viene offerta per poterci inserire, come presenza intellettuale, nel discorso del sapere globale. La cultura è civiltà e saranno proprio le menti di coloro che oggi “imparano ad insegnare” le artefici dell’inserimento della nostra scuola e della nostra cultura a livello internazionale.

Fra le righe del Manuale, allora, leggiamo un messaggio di speranza e la capacità di credere nel futuro. E’ su questa base che comprendiamo come Paolo Piccolo, dopo vent’anni di vita vissuta nella scuola, continui ancora ad “emozionarsi ed emozionare”…


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