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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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Nuovi scrittori

di Antonio Stanca

 

Sei racconti, cinque di nuovi scrittori italiani ed uno del gruppo di narratori detto Wu Ming comparso alla fine del secolo scorso, sono stati raccolti nel volume “Sei fuori posto” (Storie italiane), edito dalla Casa Editrice Einaudi, Torino 2010. Erano stati pubblicati prima separatamente nella Collezione “Corti di carta” curata dal “Corriere della Sera”. I cinque autori italiani sono Roberto Saviano, Carlo Lucarelli, Valeria Parrella, Piero Colaprico e Simona Vinci. Di questa “Un’altra solitudine” è un saggio più che un racconto, una riflessione sulla vita solitaria, sui motivi che la fanno preferire al rumore delle attuali condizioni di vita, sulla differenza tra solitudine ed isolamento.

Dell’attuale situazione di guerra in molti paesi del mondo, di un’Italia meridionale dove la vita militare ha rappresentato una soluzione ai problemi economici delle famiglie, della giovanissima Maria che perde il suo compagno in Afghanistan e non riesce a rassegnarsi alla sua scomparsa, scrive Roberto Saviano ne “Il contrario della morte”.

In “Ferengi” Carlo Lucarelli si sposta nell’Africa di un secolo fa, sulle sue coste settentrionali che sono diventate colonie italiane e dice dei rapporti tra padroni italiani e servi africani, di un omicidio collegato con un’eredità.

Ne “Il premio” Valeria Parrella narra di una serva diventata padrona in seguito ad un matrimonio in quell’Italia meridionale uscita ancora più povera dalla seconda guerra mondiale.

In “Scala C” ad essere rappresentata da Piero Colaprico è la Milano degli anni ’80 nei suoi quartieri di periferia dove c’è già tanta malavita.

Infine in “American Parmigiano” i Wu Ming risalgono dal presente ad una storia di secoli fa e scoprono degli insospettati collegamenti tra l’Italia e l’America di allora a proposito della prima preparazione e produzione del noto formaggio Parmigiano Reggiano.

“Storie italiane” contiene, appunto, questo libro, di un’Italia vecchia e nuova, vicina e lontana, storie dei suoi luoghi, dei suoi tempi, della sua vita. Alla vita, alla realtà attingono i nostri scrittori più giovani, da esse ricavano i motivi delle loro opere. E’ il segnale che nei paesi come l’Italia dove è avvenuto il processo di modernizzazione la realtà ha assunto aspetti così importanti e così inquietanti da invadere anche gli spazi letterari, quelli da sempre riservati all’idea. Questi si mostrano ancora possibili nella letteratura dei paesi sottosviluppati dai quali giungono, infatti, notevoli esempi di scrittori, poeti e altri artisti che perseguono finalità, significati superiori, trascendenti la realtà. Ed ognuno ha una sua maniera, un suo linguaggio diverso, distinto da quello degli altri mentre da noi, dove i contenuti tendono al documento, anche l’espressione ha perso la possibilità di distinguere il suo autore. Questi non s’impegna più nel pensare, nel costruire una situazione che abbia un senso esteso ma rimane tra quel che avviene. Gravi sono le conseguenze del fenomeno dal momento che ha fatto credere che di ogni cosa si possa scrivere e che ognuno possa farlo. Così si spiega il gran numero di autori ed opere oggi esistente in Italia e negli altri paesi “moderni”. Né si può prevedere una soluzione o almeno una correzione del problema dal momento che si tratta di una realtà destinata a procedere nella sua corsa e di una scrittura che si compiace di registrarla.


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