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Ida Scognamiglio, Antonio Auricchio, Dominiamo la televisione. Progetto Interattivo. Edizione per la Scuola Istituto Montessori, Somma Vesuviana (NA), 2004

Lo sviluppo della società delle comunicazioni di massa si caratterizza per una serie di aspetti positivi e negativi, le cui incidenze sul versante psico-pedagogico, educativo e formativo sono tuttora attentamente analizzate e valutate.  Ancora oggi sono di grande risonanza le tesi dell’epistemologo Karl Popper, che, in un suo famoso saggio denunciava i limiti e le distorsioni educative provocati dalla televisione, definendola cattiva maestra.

Se il testo di Popper sembra proporre un’analisi completamente negativa delle incidenze sociali, psicologiche, culturali ed educative del mezzo televisivo il testo di recente pubblicazione Dominiamo la televisione, di Ida Scognamiglio ed Antonio Auricchio, sembra, invece, caratterizzarsi per un approccio pedagogico-sperimentale, che, pur partendo da premesse negative, avallate da un accurato lavoro di ricerca sul campo, ha contribuito in positivo alla formulazione di  strategie pedagogico-didattiche atte ad arginare i processi di omologazione culturale ed i comportamenti violenti favoriti dai messaggi televisivi.

Infatti, il saggio in questione è il frutto dell’omonimo progetto educativo “Dominiamo la televisione”, teso a promuovere e diffondere la cultura della pace e del rispetto dei diritti umani, nella consapevolezza che la televisione

[…] diventa spesso un ambiguo canale senza filtri che riversa nell’ambiente domestico un complesso di situazioni molto spesso ambivalenti, oscure, contraddittorie, negative e tali da provocare paurosa omologazione culturale e pericolosi stimoli che sollecitano comportamenti e condotte in contrasto con gli ideali della convivenza democratica, alimentando numerosi condizionamenti di passiva adesione alla pseudocultura della competizione selvaggia, all’indidividualismo e alla violenza a danno della solidarietà, dei diritti umani, della tolleranza, dello sviluppo sostenibile e, in definitiva, della cultura della pace e del rispetto ecologico (p. 10).

Il testo si divide in due sezioni. Nella prima sono riportate in modo analitico e discorsivo le ipotesi, le linee metodologiche e le conclusioni pedagogico-didattiche della ricerca sperimentale. Nella seconda sezione, invece, sono riportati gli strumenti operativi di ricerca: tabelle, grafici, questionari. Tali strumenti hanno permesso di costituire una banca dati di indicatori dinamici, tuttora al vaglio di genitori, docenti, esperti e tecnici.

Comunque, i risultati della ricerca preliminare anche se non catastrofici sono stati preoccupanti, rilevando soprattutto da parte di un buon numero di genitori e di adulti, una disattenzione o quanto meno un approccio superficiale alle tematiche televisive. Pertanto, sottolinea il testo, i docenti della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e di quella secondaria di I grado dell’Istituto “M. Montessori”, direttamente interessati alla realizzazione del progetto, hanno coinvolto gli alunni dei diversi gradi scolastici in attività pratiche di teleforum e cineforum con conseguenti discussioni guidate ed elaborazione di documenti.

Infatti, gli autori ci avvertono che spesso la mancanza dell’azione educativa da parte della famiglia deve essere consapevolmente sopperita dall’intervento professionale della scuola, nella consapevolezza che le capacità critiche e valutative non sono ancora del tutto in atto nei soggetti in crescita durante le fasi dell’età evolutiva. Pertanto, l’autonomia di apprendimento non è affatto una dato naturale ma un traguardo pedagogico-sociale sempre più difficile da raggiungere. Da qui la necessità di un’adeguata alfabetizzazione alla comprensione ed alla interpretazione del mezzo televisivo.

 Salvatore Lucchese


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