Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

   Da  Sestino a  Norcia un sentiero ideale unisce le cime dell’Appennino  e tutte le comunità montane accomunate dalle stesse problematiche e  rese  grandi dalla bellezza della natura e dalla inesauribile volontà degli uomini.

 

                                            CITTA' E MONTAGNA

Città e campagna  sono sempre stati due mondi in antitesi;di questo concetto è rimasta una traccia linguistica: la proprietà  agricola e residenza  di campagna è la villa;il periodo che il padrone vi trascorre è la villeggiatura,ma per noi  ancora più  interessante è il fatto che il contadino,cioè colui che si occupa di tutti i lavori necessari nella villa,è chiamato villano; villano quindi equivale a campagnolo, a contadino, ma col tempo  esso  acquista il significato di persona rozza e maleducata,significato che conserva ancor oggi. I modi della gente raffinata e colta sono detti urbani  e sono propri di chi vive nell’urbe, cioè in città. Pertanto e’ subito evidente la contrapposizione tra campagna (ambiente negativo) e città (ambiente positivo). Uno dei tanti esempi di ciò  ci può essere dato in pieno Medioevo dalla nascita e dallo sviluppo dei Comuni, sviluppo economico e militare dovuto quasi esclusivamente alla borghesia cittadina. Possiamo (scherzando ma non troppo) ritrovare questo concetto anche nel mondo delle fiabe: in una di esse infatti si descrivono le diverse abitudini e le diverse condizioni del topo di campagna che vive nel disagio, e del topo di città,che ha , come diremmo oggi,tutti i confort. Quanto detto a proposito della campagna vale a maggior ragione per la montagna così piena di luoghi geograficamente e climaticamente ostili, i quali permettono solo un’agricoltura ed una pastorizia povere..Un esempio delle cattive  condizioni di vita in montagna è dato da un uomo colto e raffinato,ma anche  sereno e lieto,come  fu Ludovico Ariosto il quale ,inviato nella montuosa Garfagnana per fungervi da governatore,addirittura si disperava e non cessava di chiedere di poter rientrare nell'amata città di Ferrara. Quanto all'esaltazione della vita agreste cantata dalla poesia bucolica,non può influire sul nostro discorso perché si tratta di un fatto puramente letterario,cioè di un ambiente pastorale idealizzato che non ha niente di reale.In questi ultimi decenni con il cosiddetto progresso molte cose sono cambiate:soprattutto lo sviluppo delle strade  e dei mezzi di comunicazione ha permesso ai ceti rurali di spezzare lo storico isolamento e quindi inserirsi nei flussi culturali ed economici della vita di ogni comunità. Uscire dall'isolamento significa avere a disposizione tutta una serie di infrastrutture e di servizi (sanità,scuola,spostamenti veloci,informazione rapida, telecomunicazioni) che hanno radicalmente cambiato il modo di vivere e la produzione di beni sia delle comunità urbane che di quelle montane In questo processo ha assunto particolare importanza l’ambiente di montagna  , che un tempo , come si è detto era povero ed ostile,ma che ora diventa un bene prezioso  e quindi da tutelare. Nonostante questi mutamenti però il gap storico che ha sempre separato questi due mondi rimane: e soprattutto rimangono in montagna i   disagi dati dall'isolamento e dal clima.  In  conseguenza  di ciò anche il sistema scolastico ha avuto ed ha problemi "tradizionali": elevato numero di pendolari e conseguenti difficoltà nella formulazione degli orari scolastici che devono raccordarsi con gli orari dei mezzi di trasporto;frequenti trasferimenti di insegnanti;"levatacce" degli alunni;strade insidiose soprattutto d'inverno con la pioggia o con la neve;difficoltà nell'utilizzo di infrastrutture scolastiche (biblioteche,laboratori) e nello svolgimento di attività sportive in orari extrascolastici .                   

Tra i Comuni che vivono questa situazione  c’e’  Norcia piccolo borgo antico situato nel cuore dell'Appennino umbro-marchigiano,fuori dalle grandi vie di comunicazione.      

Ad accentuare questo suo isolamento contribuisce la collocazione di questa cittadina di circa 3000 anime: situata su un ampio pianoro a circa 600 metri di altezza sul livello del mare,è circondata da un anfiteatro di superbe montagne,quasi tutte oltre i m. 2000,poste a mo' di una gigantesca lettera C. Una poderosa struttura pertanto che è stata storicamente ed  è tuttora formidabile bastione difensivo e al tempo stesso ostacolo notevole allo svolgimento delle attività e delle mansioni quotidiane . L'ambiente qui si è ben conservato,grazie proprio a quella collocazione  geografica ed a quel clima che però specialmente d'inverno rendono le giornate lunghe da passare  e poche sono le alternative che si pongono agli abitanti. Questa piccola comunità , come accennato sopra, si è trovata a dover affrontare il problema (comune ad altre comunità simili) della  conservazione di un ambiente per molti versi ostile,ma che nello stesso tempo è un bene prezioso.  Quattro passi nel piccolo borgo inducono subito ad alcune considerazioni: non vi sono monumenti  grandiosi e quei pochi (peraltro pregevoli) sono tutti nella piccola piazza principale Ciò tuttavia rende piacevole passeggiare per le vie del borgo in quanto  le case,pur così semplici,hanno tutte una coerenza,un'armonia considerevoli. Queste  abitazioni , testimonianza di una comunità storicamente povera,sono tutte piccole,basse e sembrano addossarsi l'un l'altra in brevi e strette stradine rettilinee e ricordano quei pinguini dell'Antartide che in quell'inverno così freddo e lungo si rinserrano tra loro in stretti  gruppi  per ridurre al minimo la dispersione di calore . Questo tipo di architettura si è reso necessario oltre che per motivi  “termici “ per un altro motivo che di tanto in tanto ha  tragicamente aumentato i disagi di queste zone: il terremoto. La terra che trema  è ricordata  da  una lapide posta sulla torre della piazza che testimonia come detta torre fu abbattuta dal sisma e poi riedificata più alta e più solida durante il pontificato di Pio IX (come si sa queste terre hanno fatto parte dello Stato Pontificio). Altro elemento apprezzabile è l'ordine,la pulizia,il rispetto delle cose del passato che regnano nelle vie del borgo. Di questo  amore per il passato fanno parte anche le attività economiche,basate non sul piano della produzione quantitativa,ma su quello della qualità e che hanno reso  la norcineria non un'umile attività,ma ,nel suo piccolo, un'arte

                                                                                                                                        M.T.


La pagina
- Educazione&Scuola©