Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Il testo che presentiamo contiene le opinioni di un gruppo di lavoro online che ha riflettuto sul tema della convivenza e cittadinanza, partendo dal documento elaborato dal gruppo di lavoro ministeriale coordinato dal prof. Luciano Corradini

Il documento ministeriale si trova all’indirizzo :

http://www.edscuola.com/archivio/comprensivi/cittadinanza.htm

La sintesi che qui proponiamo non intende assorbire il testo ministeriale, ma cerca di approfondirne il senso e di discuterne alcune implicazioni pratiche.

Per l’intero anno le pressanti e preoccupanti notizie dei media hanno evidenziato atteggiamenti di violenza perpetrati nelle scuole verso cose e persone . Nello stesso tempo drammatiche notizie dei telegiornali ci informano di frequenti episodi di odio,malavita, rancore, camorra e mafia .Tanto che subentrano due preoccupazioni : quella della sicurezza personale e l’altra, più specificatamente educativa , quali modelli di società proporre alle generazioni future . Dobbiamo allora mobilitarci per ciò che riteniamo giusto, pur nella relativa differenza delle valutazioni e delle posizioni culturali e politiche.
Il concetto di Giustizia come ideale regolativo può esser il faro che guida l’agire umano verso lo sviluppo di una cultura fondata sui valori di tolleranza , coscienza democratica , non violenza, solidarietà.

Ecco che in questo clima sociale le Educazioni possono essere intese come …

  1. come ambiti di integrazione e di risignificazione dei saperi scolastici, talora poco appetibili e frammentati, 2) come correttivi di saperi talora fuorvianti attinti da sedi informali e non formali, 3) come antidoti dotati di qualche efficacia nei confronti del disagio, della dispersione, di diverse patologie comportamentali

Il documento a nostro avviso pone alcune questioni importanti che vorremmo evidenziare in base ad alcune nostre convinzioni:

 

1 - Concordiamo con l’intento di ricondurre alla dimensione unitaria tutta la molteplicità di attività, progetti e varie Educazioni . Sia la Convivenza civile sia la Cultura costituzionale non si collocano né fuori dalle discipline, né accanto ad esse, ma dentro di esse, cioè dovrebbero far emergere l’essenza , la luce del sapere disciplinare , cioè il valore educativo della conoscenza.

Ma qui sorge il problema di una ridefinizione dei programmi che consenta agli alunni di cogliere i “ link “ tra una disciplina e l'altra. E non e' facile perchè, intanto, i ragazzi non sanno interrogarsi sugli statuti epistemologici delle varie materie, sui loro principi regolatori, sui nuclei concettuali intorno a cui i saperi si organizzano. Anche per riuscire a dare un senso a quello che studiano (la mancanza di questa consapevolezza circa il "senso" del “sapere” e' in gran parte all'origine della mancanza di motivazioni).

 Pensiamo inoltre che gli importanti principi generali ribaditi nel documento si possano e si debbano attuare  concretamente sul piano organizzativo e curricolare anche in modo in parte diversificato tra scuola primaria, in cui il discorso educativo trasversale, cooperativo ed unitario è forse più facile e familiare , e scuola secondaria di primo e secondo grado, dove la diversificazione disciplinare necessariamente si accentua, rendendo forse un po' più problematica la dimensione educativa trasversale, che resta fondante.

 

2 - Condividiamo il senso di responsabilità del cittadino di fronte al futuro del mondo. Entusiasma il significato della parola " consapevolezza" connesso alla dimensione di un destino comune dell'umanità. Questa dimensione ci porta a riflettere che questo senso di responsabilità non si raggiunge solo nelle ore da dedicare alla convivenza, ma nella stessa trasversalità delle discipline .
Ciò presuppone però un metodo per pensare , e di pensare anche da soli.
Discipline come la storia, la geografia, le scienze, la biologia,la filosofia, la chimica,la fisica etc, così settorialmente divise, possono davvero diventare un processo nuovo , una integrazione di contenuti ma soprattutto di finalità: il compito dell'uomo nel suo diretto contatto con il mondo. E a questo sentimento potremmo dare anche un nome per delinearne il senso e la portata. Questa " disciplina nuova " che raccoglie più saperi, che potremmo chiamare " cosmologia" dovrebbe avere un metodo per com-prendere, nel senso di prendere con sè, il significato profondo della dignità dell'uomo con il suo ambiente e con gli altri ambienti. Educare alla cittadinanza diviene quindi un modo per riflettere, e ciò che manca al mondo moderno è proprio un metodo per pensare .

 

3 - Nel documento poi viene affrontato un tema delicato e complesso :la valutazione .

Al riguardo riteniamo che essa necessita prima di tutto di una condivisione degli indicatori di comportamento. Inoltre vorremmo sottolineare che la questione valutativa contiene una difficoltà : quella di una attività di verifica che per essere seria deve svolgersi in tempi medio-lunghi.

Siamo d’accordo sulla necessità di elaborare indicatori e giudizi formulati da tutti i docenti di classe, ma l’argomento richiede ulteriore approfondimento.

Specie sul versante della valutazione formativa la legalità e convivenza dovrebbero diventare strumenti così potenti da sanare in classe situazioni difficili create da quei   ragazzi che continuano a ignorare le regole e le leggi . L’adesione a principi che nutrono la società civile, specie quelli compresi e vissuti nel lavoro di gruppo , potrebbe costituire un aiuto a formare legami positivi tanto forti da indurre ad accettare codici corretti di comportamento.

 

4 - Il documento pone la cultura costituzionale come insegnamento curriculare riproponendo in forma aggiornata l'insegnamento dell'educazione civica, di cui si apprezzano le originarie potenzialità, ammettendo altresì la marginalità in cui di fatto è stata collocata. C'e' l'idea che la matrice di tutto itinerario educativo sia la cultura costituzionale, dalla quale partire. Cioe' la logica costituzionale e i suoi contenuti come cornice di riferimento per un percorso di educazione alla convivenza, nel suo valore di sintesi di ogni processo di formazione.
Ma qui sta anche il limite del testo, limite involontario, imposto dalla stringatezza e dalla riassuntivita'.Ad un certo punto, si cita l'articolo 3 della Costituzione, l'articolo veramente rivoluzionario e avanzato della nostra Carta costituzionale.
Quello che dice che "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."
Essendo questo il fulcro di ogni serio, concreto, progetto di convivenza e cittadinanza consapevole, ci auguriamo che nell'articolazione del proprio lavoro, il gruppo di studio coordinato da Luciano Corradini, non abbia timore di indicare i mezzi, gli strumenti, per rendere davvero effettivo il pieno esercizio di tale "partecipazione".

 

5 - Elogio alla pratica. Condividiamo l’idea che la convivenza , pi ù delle altre tematiche , e’ quella materia in cui non serve tanto studiare sui libri quanto imparare dall’esperienza quotidiana .

Ci soffermiamo su questo aspetto perchè lo viviamo quotidianamente come una
buona prassi a cui cercare di attenersi. Siamo infatti convinti che si puo' fare educazione alla convivenza solo praticandola. Troppo spesso noi docenti ci limitiamo a predicare le regole del vivere insieme senza poi metterle in pratica nell'organizzazione del nostro lavoro, nel modo di stare in classe, nel saper interagire con l'altro, cioè coi nostri alunni. Spesso, anziché promuovere il dialogo, lo rifiutiamo in quanto portatore di conflitto e il conflitto lo temiamo, ci imbarazza, ci spaventa. Ora l'educazione alla convivenza si estrinseca pienamente, diventa efficace, quando e' educazione al conflitto e al confronto. Ma ciò presuppone il sapersi mettere in gioco. Sapremo educare alla convivenza se sapremo essere testimoni di un rapporto biunivoco, virtuoso, circolare, fra noi e gli studenti, in modo che essi ne colgano il valore e il modello relazionale E' questa la prima, decisiva forma della “trasversalita' “, tanto più in situazioni con alta percentuale di presenza di alunni stranieri, come quella in cui spesso ci troviamo ad agire.

6 - La cabina di regia . Molto importante riteniamo il richiamo alla trasversalità dei "principi, valori, diritti e doveri" contenuti nella "mappa del tesoro" interculturale della Costituzione, evitando sia la eccessiva specificazione delle educazioni contenute nelle Indicazioni precedenti, sia anche il rischio di genericità e astrattezza, attraverso la realizzazione di una opportuna "cabina di regia" che favorisca un impegno concreto di testimonianza sinergica e coerente. Questa cabina di regia potrebbe operare sia a livello nazionale , ma soprattutto nella "comunità scolastica", dove i suddetti principi e valori vengano non solo studiati teoricamente, ma anche e soprattutto vissuti e testimoniati concretamente da tutti, per maturare conoscenze, atteggiamenti e competenze socio-relazionali .

 

Un appello

Pensiamo ad un curricolo di “educazione alla cittadinanza e alla cultura costituzionale” che accompagni ogni studente e studentessa durante il percorso scolastico fino al raggiungimento della capacità di giudicare e di scegliere , di valutare e di decidere ..Allo stesso tempo auspichiamo una formazione dei docenti sui temi della Educazione alla cittadinanza per pensare, condividere e costruire regole.

Vorremmo poter accedere ai fatti significativi della storia contemporanea anche con i bambini della scuola primaria affinché costruiscano un’identità nazionale e si avviino a saper leggere i segni del proprio tempo legati non solo al progresso, alle scoperte, alle conquiste , ma spesso anche agli errori , ai disastri, alle sconfitte.

Siamo convinti che un progetto sulla cittadinanza costituisca un punto pedagogicamente qualificante dell’intero curricolo perchè il rispetto delle leggi e dei principi costituzionali chiede il riconoscimento della fondamentale dimensione etica e morale della condotta umana. Più che una proposta didattica la nostra conclusione si configura come appello affinché la scuola si riappropri della finalità educativa e civile attraverso spazi di dialogo , scelte condivise e un progetto unitario sull’educazione alla cittadinanza e alla cultura costituzionale.

Gruppo di sostenitori dell’educazione alla cittadinanza e alla legalità

La sintesi raccoglie i contributi di:
Roberto Lorenzini,Ennio Monachesi,Fioretta Menta,Marisa Bracaloni ed altri docenti che fanno parte del gruppo telematico

Agosto 2007


La pagina
- Educazione&Scuola©