FESTE DI FINE ANNO

di Umberto Tenuta

Non si può proprio dire che la scuola sia noiosa. Se non altro, perché sa inventarsi tante, tante feste!

Feste di Natale, feste di Carnevale, feste di Pasqua, feste della mamma (e del papà), feste…

Feste da non trascurare, feste da ricordare, feste da celebrare, nelle dovute forme: canti, recite, danze, concerti…

Sono queste le occasioni in cui gli insegnanti, abbandonato ogni eventuale atteggiamento individualistico residuo, si ritrovano tutti uniti a cooperare, per la felicità comune.

Occorre preparare gli alunni: trovare i pezzi (le poesie, le prose, le musiche, i canti…).

Occorre abbellire la scuola: carte colorate, festoni, stelle filanti…

Occorre fare gli inviti: a colori, illustrati, scritti a macchina (meno male che oggi c’è il computer e ci sono le stampanti a colori!).

Quante preoccupazioni! Quanto lavoro! Quanto denaro! Quanto tempo!

Il tempo, soprattutto.

Il tempo non basta mai: a volte bisogna saper sacrificare anche gli obiettivi curricolari!

Ascoltando il maestro Korn, al Seminario sull’Educazione musicale di Cava dei Tirreni del 25 e 26 maggio 2000, quasi mi veniva voglia di andarlo ad abbracciare, per ringraziarlo di quello che mi sembrava la scoperta del secolo (pardon, del Millennio).

Sì, diceva il maestro Korn, le feste di fine anno potrebbero essere l’antologia (antos=fiori; logos=scelta) del lavoro fatto durante l’anno, nella normale, comune, quotidiana, ordinaria attività didattica: si scelgono i migliori canti, le migliori suonate, le migliori musiche…

Ricordando i Programmi del 1985, pensavo all’Educazione all’immagine: le opere di modellaggio effettuate dai bambini con la creta, le paste di vario tipo, le cere…; i dipinti con le tempere, i pastelli…; i disegni con le matite colorate, con i carboncini… le incisioni con il linoleum, con le pietre tenere… le esercitazioni con la macchina fotografica: primi piani, angolazioni, sfondi, esercizi di variazione della luce… forse anche gli approcci al camcorder… le <<realizzazioni collettive… il fumetto, la fotostoria, la dipositiva sonorizzata, le sequenze di trasparenti per lavagna luminosa, la storia e il reportage televisivo…>> che pure i Programmi prevedono come normale attività didattica…

Pensavo all’Educazione motoria: <<a tutta la vasta gamma di giochi motori frutto della spontanea e naturale motricità dei fanciulli>>… ai <<giochi di squadra con regole determinate dagli alunni o assunte dall'esterno (quattro porte, mini-basket, mini-volley, mini-handball, ecc.), ovvero attività sportive significative (pre-atletica: corse, salti, lanci; ginnastica: agilità, ritmo; esperienze di nuoto, ecc.)>>…

Ma pensavo anche alla Lingua italiana: le poesie studiate o scritte dai bambini, le fiabe rappresentate, le composizioni scritte (<<la descrizione, la narrazione, il racconto, la corrispondenza, la relazione>>)…ma anche le <<storie delle parole>>…

Stavo per pensare anche alle antologie storiche, geografiche, scientifiche, matematiche…

Mi sono fermato in tempo: non volevo correre troppo con la fantasia.

Ma, fermatomi, sono stato preso da una profonda malinconia: di quello che poteva essere e non era.

Almeno fino ad oggi!