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Diritto alla formazione in servizio e Unità territoriali di servizi professionali

Umberto Landi

Una delle novità forti dei Decreti delegati del 1974 fu la definizione dell’aggiornamento come ‘diritto-dovere fondamentale del personale ispettivo, direttivo e docente’ ( DPR 419, art. 7).

Così si trova formulato ancora nel Testo Unico in materia di istruzione di cui al D.L.vo 16 aprile 1994, n.297.

E così sono state vissute le attività di aggiornamento e di formazione in servizio anche per tutto il periodo di vigenza del Contratto 1994-97.

L’ultimo C.C.N.L.contiene invece qualche novità sostanziale

A parte che da alcuni anni il personale ispettivo è uscito da contratto del comparto scuola e partecipa alla contrattazione dei dirigenti statali, la novità più importante sembra l’abbandono del concetto di diritto-dovere a favore di una formulazione dell’aggiornamento e della formazione in servizio più rispondente ai profili professionali che vanno emergendo e vengono sollecitati dai processi di innovazione e di attuazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche.

Dopo aver affermato che ‘la formazione in servizio costituisce una leva strategica fondamentale per lo sviluppo professionale del personale, per il necessario sostegno agli obiettivi di cambiamento...’ (art.12) il nuovo contratto definisce ‘ la partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento come un diritto per il personale in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo delle proprie professionalità’.

Il Contratto nazionale integrativo (31.8.99) ribadisce che ‘la formazione è una risorsa strategica per il miglioramento della scuola e, come tale, è un diritto degli insegnanti, del personale educativo e ATA e dei capi di istituto’.

Per la verità, questa definizione dell’aggiornamento e della formazione in servizio non rappresenta una novità assoluta di questo Contratto perchè il precedente, all’art.28, comma 1, già diceva che

La partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento costituisce un diritto per i capi di istituto e per il personale docente, educativo e A.T.A. funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo delle rispettive professionalità...’ La novità consiste nella diversa finalizzazione dell’esercizio di questo diritto che nella parte terminale del comma testè citato era considerato anche in relazione agli istituti di progressione professionale previsti dal presente contratto’ .

Nella sua attuazione questa ‘destinazione’ - come si sa - ha provocato e prodotto una delle stagioni più infelici della formazione in servizio, scatenando in molti casi una rincorsa dei cosiddetti ‘gradoni’ retributivi con inevitabile banalizzazione e degrado della partecipazione a percorsi di formazione in servizio, ridotta spesso a mera presenza formale.

Per superare tali forme deteriori, la normativa più recente ( contrattuale e ministeriale) - nell’ambito dei processi di costruzione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche - non solo evidenzia il concetto di ‘diritto alla formazione’ ma va anche ipotizzando per la formazione in servizio forme e luoghi diversi, tali da attivare e assecondare processi partecipativi territoriali congruenti con una ‘cultura dell’autonomia’ intesa come capacità di elaborazione e organizzazione di opportunità di miglioramento e di sviluppo professionale a partire dai contesti, dai bisogni, dalle disponibilità e potenzialità di un determinato ambito territoriale. Le Unità territoriali di servizi professionali per il personale della scuola ( U.T.S.P.P.S.) dovrebbero/potrebbero servire a tentare questa difficile scommessa.

Si tratta di una idea per il momento solo abbozzata e, per certi aspetti, piuttosto vaga che merita comunque attenzione. Anch’essa non è del tutto nuova ( negli anni ottanta, si parlò di Centri territoriali per la formazione degli insegnanti) e cammina insieme con altre ipotesi organizzative del momento ( le ‘reti di scuole’) anch’esse piuttosto indefinite. Ma merita di essere ‘sperimentata’... attraverso uno sforzo immaginativo e organizzativo realistico, serio, qualificante per i processi innovativi in atto, anche nel campo specifico della formazione in servizio.

 

(Già pubblicato in SPAZIO DIDATTICA, http://www.provveditorato.starnet.it/)


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