NON BASTA INCENTIVARE

di Umberto Tenuta

 

Gli alunni che frequentano le scuole hanno diritto al <<pieno sviluppo della persona umana>> sancito dall’art. 3 della Costituzione, al fine di assicurare <<l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese>>.

La scuola deve garantire la piena formazione a tutti gli alunni.

È questo il fondamentale impegno della scuola dell’autonomia (<<L'autonomia delle istituzioni scolastiche… si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana … al fine di garantire loro il successo formativo... Le istituzioni scolastiche … concretizzano gli obiettivi nazionali in percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni, riconoscono e valorizzano le diversità, promuovono le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo>>.

Il diritto alla piena formazione è un diritto che non può e non deve correre rischi.

Non deve correre rischi, nell’interesse delle singole persone umane, ma non deve correre rischi nemmeno nell’interesse della società, dello Stato, del mondo del lavoro.

È diritto prioritario della persona realizzarsi al massimo delle proprie possibilità, umanizzarsi, diventare uomo, cittadino, lavoratore.

Ma è un diritto della società e dello Stato che ogni individuo si formi come cittadino consapevole e partecipe, condizione indispensabile per il sussistere stesso della società democratica (<<democrazia è educazione>>, affermava J. Dewey).

Ed è interesse del mondo del lavoro che i singoli individui sappiano inserirsi nel mondo produttivo.

Se il diritto all'educazione viene riconosciuto, come sembra che venga riconosciuto, universalmente, allora esso va assicurato, va garantito, va promosso attraverso un’organizzazione ed un’azione educativa e didattica efficace ed efficiente.

Gli strumenti per realizzare una siffatta organizzazione educativa e didattica sono le risorse materiali ma sono soprattutto le risorse professionali della scuola.

Alle singole istituzioni scolastiche vanno assicurate le risorse materiali necessarie perché i giovani che le frequentano possano diventare uomini, cittadini e lavoratori.

In tale prospettiva, gli investimenti finanziari per la scuola dovrebbero essere riconosciuti da tutti come prioritari, al pari di quelli per la salute.

Forse non si riflette abbastanza sui costi anche in termini economici che derivano dalle carenze della formazione umana, civile e professionale, costi che risultano assolutamente incomparabili con quelli che sarebbero stati necessari per evitare tali carenze.

Ma le risorse di cui le scuole hanno bisogno per assicurare il diritto all’educazione a tutti gli alunni sono innanzitutto le risorse professionali.

La formazione professionale degli operatori scolastici tutti, dirigenti, docenti e non docenti, è la conditio sine qua non del <<pieno sviluppo della persona umana>>, del <<raggiungimento del successo formativo>> da parte di tutti gli alunni.

Questa formazione va garantita a tutti gli operatori scolastici, perché nessun alunno deve correre il rischio che la sua piena formazione venga messa a repentaglio.

In tale prospettiva, non sembra che basti puntare, né sulla emulazione, né sulla competizione.

Vi potrebbero essere degli operatori scolastici che non avvertono il bisogno di emulazione o che non si dimostrino interessati alla competizione, nemmeno se incentivate sul piano economico.

Perciò, occorre creare le condizioni perché a tutti gli alunni sia garantita un’organizzazione educativa e didattica efficace, produttiva, di qualità.

Non si risolverebbe questo problema nemmeno se si riuscisse a incentivare, non il 20%, ma il 95 % degli operatori scolastici, perché potrebbe restare un 5% (ma anche un 2%, uno 0, 01%) di operatori scolastici non impegnati o non idonei ad offrire agli alunni un’organizzazione educativa e didattica capace di promuovere la piena formazione della loro personalità.

Se il diritto all’educazione va garantito a tutti gli alunni, allora non bastano gli incentivi, ma occorrono strumenti che assicurino a tutti gli operatori scolastici una formazione adeguata e soprattutto occorrono strumenti che non consentano la presenza nelle scuola di operatori scolastici che non siano adeguatamente preparati ed impegnati.

Su questo piano dovrebbero risultare d’accordo tutti, alunni e genitori, operatori scolastici, sindacati, amministrazione scolastica e politici.

Il diritto all’educazione, in termini di piena formazione della persona umana, non può correre rischi, nemmeno in una sola scuola, nemmeno in una sola classe, nemmeno per un solo alunno.