PROCEDURA FINALIZZATA ALL'ASSEGNAZIONE DEL TRATTAMENTO ECONOMICO ACCESSORIO

a cura di Umberto Tenuta

 

LA NORMATIVA

La Procedura, prevista dall’art. 29 del CCNL ed all’art. 38 del CCNI, è disciplinata dal D.M. n. 317 del 23 dicembre 1999.

Le Commissioni giudicatrici sono disciplinate dal D.M. 316 del 23 dicembre 1999.

La Procedura è indetta con Decreto del Direttore Generale del Personale e degli AA.GG. e Amm.vi 23 dicembre 1999, Prot. D1/7230.

PARTECIPANTI

Sono ammessi a partecipare alla procedura di cui al precedente art. 1 i docenti delle scuole di ogni ordine e grado e gli educatori dei convitti e degli educandati con contratto a tempo indeterminato che, alla data di scadenza dei termini di presentazione delle domande, abbiano maturato almeno 10 anni di effettivo servizio di insegnamento dalla nomina in ruolo e siano alla stessa data in attività di servizio nelle scuole di ogni ordine e grado, comprese quelle italiane all'estero e nelle istituzioni educative.

ARTICOLAZIONE DELLA PROCEDURA

La procedura di cui all'art.1 si articola nelle seguenti tre fasi, che si svolgono distintamente in sequenza, a conclusione delle quali viene attribuito un punteggio complessivo non superiore a 100 punti, con le seguenti modalità:

I fase

Il candidato presenta, unitamente alla domanda di partecipazione, il proprio curricolo professionale culturale e formativo, da esso stesso redatto ed autocertificato a norma del vigente ordinamento in materia, per la successiva validazione da parte del comitato per la valutazione del servizio di cui all'art.11 del decreto legislativo 297/1994.

II fase

Il candidato svolge una prova strutturata nazionale, fissata in unica data per tutti i partecipanti, sulla base dei contenuti definiti nel D.M. n. 317 del 23 dicembre 1999.

A tale prova viene attribuito un punteggio massimo di 25 punti.

III fase

Essa, dopo l'illustrazione e la discussione del proprio curricolo da parte del candidato, si svolge mediante una verifica in situazione alla presenza in aula degli alunni e della commissione giudicatrice; in alternativa, al candidato può essere assegnata, su sua richiesta, la trattazione di una unità didattica destinata agli alunni senza la presenza dei medesimi.

A tal fine, nel giorno fissato dal Ministero per la prova strutturata, i candidati che intendono optare per la trattazione alternativa dell'unità didattica, dovranno farne esplicita richiesta.

La commissione formula il proprio giudizio assegnando

al curricolo, sulla base di criteri di omogeneità resi noti in occasione del corso istituito a norma dell'art.6, comma 2, del D.M. n.318 del 23 dicembre 1999, un punteggio non superiore a 25

e alla prova in situazione o alla trattazione alternativa dell'unità didattica un punteggio non superiore a 50.

A ciascun candidato, alla fine della terza fase della procedura, devono essere comunicati i punteggi parziali e quello finale ottenuti sulla base delle attività previste dalla procedura medesima.
Sulla base dei punteggi assegnati complessivamente nelle tre fasi, la commissione giudicatrice redige l'elenco alfabetico dei candidati destinatari della maggiorazione retributiva, in numero corrispondente a quello assegnato al territorio di competenza della commissione. Detto elenco è pubblicato agli atti della scuola o ufficio indicato dal provveditore agli studi.

PROVE punteggio

curricolo

25

prova strutturata nazionale

25

verifica in situazione oppure unità didattica

50
TOTALE 100

Domanda di partecipazione

Le domande di ammissione alla procedura debbono essere presentate utilizzando esclusivamente l'allegato modello A, che comprende anche il modello di scheda curricolare professionale e culturale redatto secondo le prescrizioni di cui all'art.3 del D.P.R. n. 403/98. entro 45 giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto nella G.U., al capo di istituto della scuola di titolarità che provvederà a conservarle presso la scuola medesima e ad inviare nei dieci giorni successivi al Provveditore agli studi un elenco con l'indicazione dei candidati ripartiti, quando previsto, nei settori e sottosettori.

I candidati in servizio nelle scuole italiane all'estero e quelli che hanno perso la titolarità, che intendono partecipare alla selezione presentano le domande all'ultima scuola sede di titolarità. Il ministero renderà note con successiva comunicazione le modalità di partecipazione alle prove dei candidati in servizio nelle scuole all'estero.

MODELLO DEL Curricolo professionale e culturale (V. Decreto 316 del 23 dicembre 1999)

PREPARAZIONE PROSSIMA

Sindacati, Enti, Associazioni, Privati stanno proponendo "corsi" di preparazione.

Metodologia&Didattica sta riflettendo sul contributo da dare ai docenti impegnati nella Procedura.

Per il momento, si offrono i seguenti suggerimenti:

Atteso che la Prova strutturata e la verifica in situazione del proprio curricolo o la unità didattica attengono alle competenze disciplinari e metodologico-didattiche, in linea di massima, si ritiene che risulti opportuno cercare di approfondire le idee generali, i criteri fondamentali, i principi che possano valere per tutte le situazioni didattiche.

Non si possono "imparare" le singole procedure didattiche ("come si insegna la…?"), ma i criteri per costruire le procedure.

A titolo orientativo, si ritiene che i "punti" da approfondire riguardino innanzitutto:

1) gli obiettivi formativi: in che consistono e quali possono essere relativamente alla formazione delle diverse dimensioni della personalità e nella loro scansione temporale (1);

2) i criteri metodologico-didattici da tenere presenti nella costruzione e nella realizzazione delle unità didattiche:

2.1. analisi della situazione (livelli, ritmi, stili apprenditivi e formativi dei singoli alunni; contesto scolastico ed extrascolastico ecc.);

2.2. percorsi didattici (motivazione, strategie di apprendimento…

2.3. tecnologie educative, multimediale e non

2.4. modalità di lavoro degli alunni (lavoro collettivo, individuale e di gruppo, anche a classi aperte ecc. )…

3) i criteri e gli strumenti di verifica da utilizzare per la continua messa a punto dei percorsi formativi:

4) le competenze disciplinari.

Gli strumenti per questo lavoro di approfondimento, di rilettura, di messa a punto possono essere le riviste telematiche, come Educazione&Scuola (http://www.edscuola.com), le riviste scolastiche ed i testi più autorevoli della ricerca pedagogica, psicologica, metodologico-didattica.

In particolare Metodologia&Didattica (http://www.edscuola.com/dida.html) e SPAZIO DIDATTICA (http://www.provveditorato.starnet.it) continueranno ad offrire contributi sempre più pertinenti alla specifica preparazione metodologico-didattica.

Ma su questi specifici argomenti ci riproponiamo di ritornare più approfonditamente.

Per il momento, senza alcuna pretesa di esaustività e di completezza, si offrono le seguenti indicazioni bibliografiche di massima:

AUSUBEL D. P., Educazione e processi cognitivi, Angeli, Milano.

BLOCK J.H.(a cura di), Mastery learning - Procedimenti scientifici di educazione individualizzata, Loescher, Torino, 1972

BLOOM B.S., Caratteristiche umane e apprendimento scolastico, Armando, Roma, 1979.

BOSCOLO P., Psicologia dell’apprendimento scolastico - Aspetti cognitivi, UTET, Torino, 1986.

BROWN S.I., WALTER M.L., L’arte del problem posing, SEI, Torino, 1988.

BRUNER J., La cultura dell’educazione, Feltrinelli, Milano, 1997.

Bruner J. S., Verso una teoria dell’istruzione, Armando, Roma, 1967.

CLAPARèDE E., La scuola su misura, La Nuova Italia, Firenze, 1972.

CLAYTON T.E., Insegnamento e apprendimento, Martello, Milano, 1967.

DAMIANO E. (a cura di), Insegnare con i concetti. Un modello didattico fra scienza e scuola, SEI, Torino, 1994

DAMIANO E., L’azione didattica. Per una teoria dell’insegnamento, Armando, Roma, 1993

DE BENI M. (a cura di), Costruire l’apprendimento, La Scuola, Brescia, 1994

DOMENIGHINI L., Sussidi didattici e scuola di base - Orientamenti educativi e metodologici, La Scuola, Brescia, 1980.

DON MILANI, lettera ad una professoressa, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze, 1967

DORNER D., La soluzione dei problemi come elaborazione dell’informazione, Città Nuova, Roma, 1988.

DOTTRENS R., L'insegnamento individualizzato, Armando, Roma, 1960.

DUNN R., DUNN K., Programmazione individualizzata, Armando, Roma, 1979.

FRABBONI F., Manuale di didattica generale, Laterza, Bari, 1993.

GARDNER H, Educare al comprendere, Feltrinelli, Milano, 1994.

GARDNER H, Intelligenze multiple, Anabasi, Milano, 1993.

GARDNER H., Formae mentis. Saggio sulla pluralità dele intelligenze, Feltrinelli, Milano, 1987.

GOODLAD J.I., ANDERSON R.H., The nongraded school -scuola senza classi, Loescher, Torino, 1972.

GOSTINI G., L’apprendimento euristico per unità didattiche, La Scuola, Brescia, 1969.

HODGKIN R. A., La curiosità innata ¾ nuove prospettive dell’educazione, Armando, Roma, 1978.

KLEINMUNTZ B.(a cura di), Problem solving Ricerche, metodi, teorie, Armando, Roma, 1976;

MAGER R.F., Gli obiettivi didattici, EIT, Teramo, 1972

MARAGLIANO R., VERTECCHI B., La programmazione didattica, Ed. Riuniti, Roma, 1977.

MOSCONI G., D'URSO V. (a cura di), La soluzione di problemi. Problem-solving, Giunti-Barbèra, Firenze, 1973

NICHOLLS A.H., Guida pratica all'elaborazione di un curricolo, Feltrinelli, Milano, 1975.

PELLEREY M., Progettazione didattica, SEI, Torino, 1979.

PETRACCHI G., Motivazione e insegnamento, La Scuola, Brescia, 1990.

PIAGET J., Dove va l'educazione, Armando, Roma.

RAE G., McPHILLIMY W.N., Apprendimento nella scuola primaria, Armando, Roma, 1982.

ROGERS C., Libertà nell’apprendimento, Giunti-Barbèra, Firenze, 1973.

SANSUINI S., L’educazione dei ragazzi precoci, dotati e superdotati, Franco Angeli, Milano, 1996.

SCURATI C., Realtà e forme dell'insegnamento, La Scuola, Brescia, 1990.

TENUTA U., I numeri in colore, LA SCUOLA, BRESCIA, ill. a colori, pp.96, illustrato a colori, 1994.

TENUTA U., Individualizzazione – Autonomia e flessibilità dell’azione educativa e didattica, La Scuola, Brescia, 1998.

TENUTA U., Itinerari aritmetici, LA SCUOLA, BRESCIA, 1991, ill., pp. 256.

TENUTA U., Itinerari di Logica Probabilità Statistica Informatica, LA SCUOLA, BRESCIA, 1992, ill., pp. 344.

TENUTA U., Itinerari geometrici, LA SCUOLA, BRESCIA, 1991, illustrato a colori, pp. 244.

TENUTA U., L'attività educativa e didattica nella scuola elementare ¾ Come organizzare l'ambiente educativo e di apprendimento, La Scuola, Brescia, 1989.

Vygotskij L.S., Pensiero e linguaggio, Giunti-Barbèra, Firenze, 1967

WERTEIMER M., Il pensiero produttivo, Giunti-Barbèra, Firenze, 1965;

 

Nello studio per le prove strutturate può essere utilizzata la seguente scheda:

Prove strutturate

Nella prova saranno pertanto oggetto di verifica oltre gli aspetti più aggiornati ed innovativi dell’ambito disciplinare, le competenze relative a:

TEMATICA BIBLIOGRAFIA ANNOTAZIONI

1) le modalità di raggiungimento degli obiettivi formulati in termini di conoscenze, competenze e capacità da far acquisire agli alunni (obiettivi pluridisciplinari, disciplinari specifici e trasversali riferiti ad operazioni cognitive o pratico-strumentali non direttamente connesse a processi disciplinari);

2) l’articolazione dei contenuti disciplinari e pluridisciplinari per la predisposizione di attività, di unità didattiche o di moduli a scansione temporale o altre strategie didattiche lungo percorsi formativi ipotizzati in coerenza con le caratteristiche di livello e di attitudini degli allievi in relazione alle fasce d’età;

3) le modalità di realizzazione di concrete interazioni docenti-alunni (lezione frontale, gruppi di lavoro, percorsi individualizzati);

4) la programmazione ed attuazione di interventi di recupero, sostegno, integrazione e approfondimento;

5) la predisposizione ed organizzazione di attività didattiche ed educative finalizzate all’orientamento;

6) la individuazione e l’utilizzo di sussidi e strumenti, anche multimediali, in coerenza con le caratteristiche didattico-metodologiche delle attività educative e delle aree disciplinari interessate;

7) la indicazione delle tipologie di prove di verifica della preparazione degli alunni (prove scritte, verifiche orali, prove strutturate e semistrutturate, prove grafiche, esercitazioni di laboratorio);

8) la definizione dei criteri e degli strumenti della misurazione (punteggi e livelli della standardizzazione) e della valutazione (indicatori e descrittori utilizzabili per la formulazione dei giudizi e/o per l’attribuzione dei voti);

9) la dinamica dei processi di innovazione in atto nella scuola italiana (autonomia delle istituzioni scolastiche, elevamento dell’obbligo, introduzione dell’obbligo formativo, riforma degli ordinamenti degli studi).

10) gli aspetti relazionali ed organizzativo-didattici nella scuola dell’autonomia.

La prova sarà articolata in sezioni comuni ai vari ordini e gradi dell’istruzione e in settori specifici strutturati in modo da consentire l’accertamento delle competenze metodologico-pedagogico-didattiche e dell’aggiornamento professionale nelle discipline di insegnamento, in relazione ai campi di attività e agli ambiti disciplinari costituiti all’interno delle due aree individuate. Essa consterà di 100 quesiti, di cui 30 riservati alle sezioni comuni e 70 ai settori specifici di riferimento. Per la predisposizione della prova strutturata il Ministro si avvarrà delle necessarie competenze tecnico-scientifiche presenti all’interno dell’Amministrazione e, ove necessario, della consulenza di agenzie esperte nel campo della valutazione.

I contenuti e le modalità di svolgimento della predetta prova strutturata si applicano, con i necessari adattamenti, alla prova strutturata relativa alla selezione degli educatori dei Convitti e degli Educandati.


[1] In merito, cfr. UMBERTO TENUTA, I contenuti essenziali per la formazione di base: homo patiens, habilis, sapiens, in RIVISTA DELL’ISTRUZIONE, MAGGIOLI, RIMINI, 1998, N. 5



LE FastCounter