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SOSTEGNO E RECUPERO

Umberto Tenuta

 

Non esiste una definizione giuridica del sostegno e del recupero.

Comunemente, sia il sostegno che il recupero si associano agli alunni portatori di handicap.

Questo avviene più specificamente per le attività di sostegno (insegnante di sostegno).

Ma, come risulta da tutto il discorso portato avanti in DIDATTICA@EDSCUOLA.COM, non si dovrebbero prevedere attività specifiche solo per gli alunni portatori di handicap.

 In effetti, tutti gli alunni possono avere bisogno di sostegno e di recupero.

Recupero è l'attività volta a superare i mancati apprendimenti: si recuperano gli apprendimenti che non sono riusciti bene, sia perché non si era capaci di apprendere, sia perché non si era motivati, e sia perché non si era presenti ai processi di apprendimento. Si recupera il tempo perduto.

Possono avere bisogno di recupero tutti gli alunni, perché tutti gli alunni, anche quelli molto dotati, possono trovarsi nella condizione di non avere appreso.

Il recupero si attua dopo, invece il sostegno si attua durante i processi di apprendimento. Si sostiene, si aiuta, si guida, si orienta l'alunno ad apprendere meglio.

Questo fa il docente di sostegno in classe, durante la lezione del docente curricolare o fuori della classe, quando ancora l'alunno non è andato incontro a insuccesso nei processi apprenditivi.

Ma questo fa anche il docente curricolare nei confronti di qualsiasi alunno che presenta difficoltà temporanee o permanenti di apprendimento.

In tal senso, il sostegno ed il recupero non sono attività rivolte esclusivamente agli alunni portatori di handicap, ma possono riguardare tutti gli alunni.

Anche in questo, non bisogna creare discriminazioni nei confronti degli alunni portatori di handicap: l’attività educativa e didattica deve risultare individualizzata per tutti gli alunni, anche attraverso le attività di recupero e di sostegno.


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