Tormento matematico

 

IO E LA MATEMATICA

Per me la matematica è una mia rivale, che si crede furba per il suo nome.

In questo preciso istante prenderei un bazooka e lo userei a tutto fuoco fino all'ultimo razzo.

Quando la Matematica sa che sta per essere sconfitta, tira fuori la sua arma segreta: le divisioni. Allora la classe si concentra e si trasforma in un campo di battaglia: Luca e la Margherita hanno studiato molte mosse e riescono a superare anche le divisioni. Gli altri si arrendono.

Vedere tutti quei poligoni... sembra una base militare, eppure si chiama Geometria, con tutti quei muri, recinti e così via, mi viene voglia di mettere degli esplosivi a ogni Angolo o Perimetro che vedo.

I Problemi devo dire che sono strani perché: Marco ha venti figurine e le vuole distribuire tra i suoi quattro amici, a me, viene di dire una cosa... E chi se ne frega, le figurine sono tue! Risolvitelo! Buon per te che bai le figurine!

Le frazioni vanno d'accordo con le divisioni perché - avete presente i Pokémon?- le frazioni si evolvono in divisioni.

Usare quel coso tondo, di nome goniometro... lo vorrei usare come un boomerang, ma ogni cosa mi va storta.

Quando si disegna quel coso con quei bastoncini, l'abaco, non so perché, ma penso agli spiedini.

Comunque, devo dire che gli Arabi dovrebbero essere giustiziati, per avere commesso il reato di avere inventato la materia più diabolica: l'Aritrnetica.

(Da: FILO DIRETTO CON… MARIO LODI, La vita scolastica, 2000-2001, II, p. 8, Giunti Gruppo Editoriale, Firenze)

Al riguardo, verrebbe da ricordare:

<<In definitiva, l'introduzione al pensiero e alla attività matematica deve rivolgersi in primo luogo a costruire, soprattutto là dove essa si manifesta carente, una larga base esperienziale di fatti, fenomeni, situazioni e processi, sulla quale poi sviluppare le conoscenze intuitive, i procedimenti e gli algoritmi di calcolo e le più elementari formalizzazioni del pensiero matematico.

 

Si favorirà così la formazione di un atteggiamento positivo verso la matematica, intesa sia come valido strumento e di interpretazione critica della realtà, sia come affascinante attività del pensiero umano>>.
(Da: Programmi didattici del 1985 per la scuola elementare ¾ Matematica)

 

<<Sembra essenziale, a questo riguardo, che bambini e ragazzi non perdano il piacere del matematizzare, non siano demotivati da eccessi di formalismo e siano aiutati, dagli insegnanti e dagli stessi compagni, a percorsi alternativi di soluzione, privilegiando il punto di vista del problem solving>>.
(Dal Documento dei Saggi sui saperi essenziali)