ESEMPI TERZA PROVA A CARATTERE PLURIDISCIPLINARE

elaborati da Francesca Maura
insegnante di Italiano e Latino Liceo Scientifico di Ceccano


TESTO FILOSOFICO
Natura-noia-infelicità dell’uomo

"Schopenhauer fece sortire un’idea della natura dominata da una cieca ed irrazionale volontà di vita che si esprime in ogni vivente, e che proietta sulla sorte del singolo, un destino di dipendenza dal cieco volere. Da qui la visione della vita comunemente accettata come del "sogno felice del mendicante" nelle cui trame l’uomo comune si trova ad essere coinvolto con ogni suo impegno, nel mentre prosegue, nella assoluta indifferenza dell’eterno presente della natura, il suo reale "veleggiare verso il naufragio, verso la morte"

"La felicità interviene solo nel momento dell’appagamento, come pura assenza di dolore. E quando l’appagamento degli scopi acquieta la volontà, subentra il sentimento della noia dell’esistenza, ancora più distruttivo della volontà. La vita è questo naufragio dove gli individui si incontrano in una futile gara di sopraffazioni".

"Solo la reciproca compassione, la pratica di atteggiamenti non-violenti potrebbe costituire una comunanza umana che sfugge al destino metafisico".

(da: Vegetti Alessio Fabietti Papi, "Filosofie e società ", Zanichelli, Bologna 1982, pp.228-236)

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COMPRENSIONE COMPLESSIVA

1. Sintetizza il contenuto dei tre periodi in un unico componimento.

ANALISI DEL TESTO

2. Come definisce Schopenhauer la natura?

3. Spiegate la metafora della vita come "sogno felice del mendicante"

4. Che cosa intende il filosofo quando sostiene che l’uomo "veleggia verso il naufragio" nella assoluta indifferenza dell’eterno presente della natura?

RIFLESSIONI - SUGGESTIONI - CONFRONTI

5. I giudizi sopra riportati pur facendo riferimento al pensiero di Schopenhauer, inducono ad inevitabili confronti con l’opera di un altro grande protagonista della storia della cultura ottocentesca: Giacomo Leopardi. Quando Schopenhauer stesso riconosceva che nessuno nella sua epoca aveva espresso in modo così profondo e completo il tema della miseria dell’esistenza come Leopardi, coglieva un’affinità di problemi che già il De Sanctis sentiva il bisogno di approfondire nel suo saggio del 1858 su "Schopenhauer e Leopardi", saggio su cui si soffermava più tardi il Croce. Procedete, dunque, ad un breve confronto tra il pensiero dei due autori, relativamente alle tematiche proposte nella "scaletta":

6. soluzioni ai problemi dell’uomo prospettate dai due intellettuali. A partire dalle tematiche sopra elencate istituite, altresì, un confronto tra il pensiero di Leopardi e di Lucrezio

7. Baudelaire e "L’ennui": "disperazione senza via d’uscita che non si lascia ricondurre ad alcuna causa concreta... è la paura paralizzante, il panico per l’inevitabile inganno che irretisce la nostra vita, la rovinosa, totale caduta in questa terribile condizione" (Auerbach). Definite tale condizione esistenziale descritta da Baudelaire, facendo riferimento ai suoi componimenti.

8. La pittura romantica e la natura. Elaborate un breve saggio.

9. L’atomo e la cellula

10. La "noia": espressione del disagio giovanile; lo sport come risposta: "mens sana in corpore sano".



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