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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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Roma

BIBLIOCOM 2002

Palazzo dei Congressi EUR

Piazzale Kennedy, 1

Sala Quirinale

Giovedì 17 ottobre 2002

Ore 9.30-13.30

Biblioteche pubbliche: la sfida multiculturale
“Migranti” nelle biblioteche in carcere

 

La presenza di stranieri nelle carceri italiane che risulta dalle statistiche,  indica che gli stessi sono in aumento, se non per le  attività criminali forse perché la Legge Simeoni ha permesso con più facilità ai detenuti italiani di poter uscire in affidamento alle comunità terapeutiche, religiose o alle famiglie.

Questo dato, da anni,  mi ha stimolata ad attivare biblioteche con scaffali multiculturali, suggerendo agli Educatori, acquisti di testi e  periodici in lingua originale, la costituzione di centri di documentazione per italiani e stranieri con collegamenti Internet per interrogare basi dati e quotidiani online, nella lingua del Paese di origine, fornendo loro indirizzi di distributori, elenchi di testi utili [1] e favorendo la formazione di detenuti e di operatori, con l’organizzazione di corsi che hanno visto come docenti insegnanti di origine straniera.

Gestendo per molto tempo, in modo diretto, l’attività delle biblioteche, che ora è stata assunta  da enti locali entrati in convenzione; dagli Insegnanti che il Ministero della P.I. assegna ogni anno alle carceri per la scolarizzazione elementare e media inferiore; da enti esterni che  si interessano della vita in carcere dei detenuti (Sert, CRI, Associazioni di Volontariato, ecc.), ho verificato che si può parlare di multicultura/intercultura in biblioteca se si fanno attività di informazione coinvolgendo  tutti quelli che operano e che vivono il carcere: detenuti, educatori, agenti di polizia penitenziaria, insegnanti, cappellani, magistrati, allo scopo di far loro condividere le opportunità e i problemi che ne derivano.

L’attivazione di laboratori di lettura e scrittura multiculturali [2] ha agevolato la presenza in biblioteca,  di detenuti di varie nazionalità e focalizzato l’interesse dei detenuti italiani su testi di autori di Paesi non anglosassoni ai quali sono abituati fin dalla frequenza scolastica.

La formazione di detenuti italiani e stranieri come operatori di biblioteca, ha permesso la catalogazione dei testi in lingua straniera presenti negli scaffali e la conseguente richiesta di prestito dei medesimi, agevolando l’accesso anche a coloro che non conoscono la lingua italiana.

La pubblicizzazione delle attività dei detenuti in biblioteca, fatta  attraverso l’utilizzo di internet [3] o con comunicati stampa a quotidiani e riviste, e la catalogazione dei testi che interessano stranieri, ha permesso una maggiore identità della biblioteca a scaffale multiculturale anche in carcere.

Le tre biblioteche romagnole di Ravenna, Rimini e Forlì hanno, negli anni, implementato i loro scaffali dei testi richiesti dai detenuti stranieri, in modo particolare con dizionari, grammatiche, testi di genere religioso, storico, narrativo e di periodici.

La situazione è oggi  la seguente:

La Biblioteca di Rimini, avendo assegnato al servizio biblioteca [4] detenuti stranieri e italiani formati all’uso di Sebina e alla conoscenza delle regole standard di catalogazione, [5] con l’aiuto di un tutor esterno [6] , ha traslitterato i testi in lingua araba, catalogati con l’ausilio di Sebina, permettendo agli ospiti, attraverso una regolare circolazione nelle celle dell’elenco delle nuove accessioni, una maggiore informazione e possibilità di lettura in lingua originale dei nuovi acquisti. I prestiti sono notevolmente aumentati e anche le notizie immesse in catalogo. L’intera struttura carceraria è stata catturata dal successo dell’iniziativa e collabora attivamente.

La Biblioteca di Forlì ha acquistato i testi [7] e sta catalogando con l’uso del software Sebina,   per ora, quelli in lingua italiana o inglese.

La Biblioteca di Ravenna,  ospita incontri multiculturali con studiosi, mentre in catalogo [8] ha pochi testi in lingua originale.

La Cooperativa “Il Mappamondo provvedeva attraverso i Mediatori culturali [9] che operavano fino a qualche tempo fa [10] , alla  fornitura dei testi necessari ai detenuti stranieri.

Per il futuro, se la convenzione in atto e i partner convenzionati (Regione E/R, Ministero di Giustizia, Provincia di Ravenna e di  Forlì) lo consentiranno, mi piacerebbe attivare il servizio di BIBLIOBUS (progetto del Comune e Provincia di Ravenna, per collegare le biblioteche decentrate del Comune)  ad effettuare una fermata presso il carcere, per la consegna di testi provenienti da altre biblioteche, ai detenuti italiani e stranieri, aumentando la possibilità delle richieste di documenti, anziché dal solo catalogo in carcere a quello ben più fornito della Rete Bibliotecaria Ravennate e, perché no, anche Romagnola, attivando il prestito interbibliotecario fra le Biblioteche in carcere: P-ILL (Prison Inter Library Loan)  e fra le biblioteche esterne e quella del carcere: ILL; raccogliendo i desiderata dei detenuti italiani e stranieri, come utenti a tutti gli effetti, delle biblioteche pubbliche.

 

Il progetto è  legato anche alle attività scolastiche che si svolgono all’interno degli Istituti e che vedono la presenza di detenuti soprattutto di origine straniera, e che hanno bisogno come tutte le Scuole di Formazione, del supporto di una Biblioteca didattica con scaffale multiculturale.

 

Occorre pensare anche ad un collegamento del Servizio Biblioteca o Centro Documentazione del carcere con sportelli, Associazioni di e  per stranieri esistenti sul territorio [11] , che garantiscono informazioni  che possono servire anche  ai detenuti stranieri e alle loro famiglie eventualmente residenti in Italia. Sempre di più infatti gli utenti stranieri come quelli italiani, in Biblioteca fuori e dentro il carcere, chiedono oltre a testi, informazioni e documenti e molti utilizzano la posta elettronica per ottenerli.

M. Angela Barlotti
Servizio Biblioteche
Provincia di Ravenna
Via Garatoni, 6
48100 Ravenna [12]  
E-mail abarlotti@mail.provincia.ra.it

http://proxy.racine.ra.it/racine/racine.run?72718A2 Biblioteche “Fuori di Sé”

http://dev.racine.ra.it/virtual/biblio/topics.php Biblioteche News


Roma

BIBLIOCOM

Palazzo dei Congressi EUR

Sala  Palatino

Piazzale Kennedy 1

17 ottobre 2002

ore 14,00-16,30

Romagna
Istituti di pena:
biblioteche-centri di documentazione e cataloghi
un anno dopo

Questo ultimo anno ha fatto registrare progressi nelle Biblioteche in carcere della Romagna,  in modo particolare rispetto all’interesse di organismi esterni agli Istituti di pena, che hanno assunto direttamente la gestione  del servizio.

A Rimini la stessa è gestita direttamente dal locale Sert che è riuscito ad ottenere fondi per compensare sia la tutor esterna sia i due detenuti 1 che usufruiscono di una borsa lavoro nella Biblioteca  per la catalogazione2 e il prestito3. La Biblioteca, grazie ad un progetto approvato dalla regione E/R, ha al suo interno un Centro Documentazione con documenti e letteratura grigia che interessa la popolazione carceraria.

Il catalogo è ora multiculturale e ben fornito; viene interrogato dai detenuti addetti alla biblioteca, uno italiano e uno straniero, che provvedono al prestito e alla circolazione degli elenchi delle nuove accessioni in lingua italiana e in lingua araba, all’interno delle celle.

I prestiti sono triplicati in modo particolare quelli di testi in lingua originale a detenuti stranieri.

A Forlì, la Provincia,  ha appaltato ad una Cooperativa la catalogazione di 2.000 volumi che sta per terminare e una volontaria dell’Ispettorato locale CRI segue, insieme ai detenuti,  l’apertura e l’accesso alla biblioteca. 

Ravenna ha il catalogo online su SeBiNa a cura del Servizio Biblioteche della Provincia e i testi entrano in carcere già con l’etichetta,  pronti per essere collocati negli scaffali. Compito che viene svolto da un detenuto il quale provvede a stampare gli elenchi per i desiderata dei detenuti, testi che lo stesso Servizio Biblioteche provinciale, provvede ad acquistare o a chiedere in omaggio.

E’ appena uscita la terza stesura del catalogo cartaceo4 .

I cataloghi sono più cospicui anche per le donazioni ottenute, in particolare dalla Casa Editrice Sellerio di Palermo, che ha inviato ben 250 testi dal proprio catalogo alle tre Case Circondariali.

La Casa Circondariale di Forlì attraverso il competente Magistrato, mi ha commissionato ricerche su testi e periodici da acquistare anche per i detenuti stranieri. 

Rimini sta facendo la stessa cosa, a testimonianza della credibilità che le biblioteche in carcere hanno, oggi,  da parte del personale degli Istituti.

Sembrerebbe  che tutto funzioni al meglio anche se per me resta una piccola ombra:

l’isolamento di queste biblioteche, non più un isolamento  dalle biblioteche esterne al carcere che ormai le hanno accettate e riconosciute come Biblioteche a tutti gli effetti, ma l’una con l’altra. Nessuna delle tre conosce, almeno a livello istituzionale, il lavoro delle altre due.

Questo interesse per la gestione diretta sembra voler dimostrare che si può lavorare in autonomia senza confronti, dimenticando la necessità di mantenere omogeneità e integrazione nel territorio e alla rete bibliotecaria, per garantirne la sopravvivenza e il riconoscimento.

Chi opera per il funzionamento delle biblioteche in carcere (Enti locali, Associazioni di volontariato, Scuole, ecc.)  decide  per sé, incurante dell’esistenza di una convenzione nata proprio per mantenere una omogeneità di lavoro e di obiettivi, e che è aperta a nuove adesioni.

E’ un po’ il fallimento dello scopo originario che portò la Provincia di Ravenna nel lontano 1994 a proporre la convenzione citata, all’allora Ministero  di Grazia e Giustizia5, per l’avviamento e la gestione delle biblioteche e dell’informazione in carcere, dove si dichiarava, fra l’altro,  che gli obiettivi comuni dei sottoscrittori6  della convenzione erano:

-          favorire la crescita culturale, individuale e collettiva, garantendo a tutti l’accesso agli strumenti di conoscenza, di informazione e di comunicazione;

-          avviare e incrementare il servizio biblioteca all’interno delle istituzioni carcerarie in maniera integrata con le realtà delle biblioteche del territorio

-          favorire la formazione di detenuti per un futuro reinserimento sociale in attività lavorative nel campo documentario

-          accrescere la preparazione culturale dei residenti nelle istituzioni carcerarie

-          attivare forme di effettiva collaborazione tra le istituzioni carcerarie e le altre istituzioni…omississ

e dove la Provincia di Ravenna si impegnava:

-          a contribuire all’incremento del patrimonio e all’utilizzo di forme di prestito interbibliotecario per la circolazione di tutti i documenti disponibili nei cataloghi…omississ…

-          a fornire agli Educatori addetti alla biblioteca, possibili percorsi formativi esterni specifici per l’acquisizione di conoscenza del settore.

e la Regione E/R – Istituto per i beni Culturali Artistici e Naturali si impegnava:

-          a favorire il collegamento delle biblioteche delle carceri coi cataloghi informatizzati delle biblioteche pubbliche, consentendo l’interrogazione …omississ

Isolando le biblioteche in carcere l’una dall’altra, non effettuando scambi di cataloghi e di informazioni per la gestione del servizio, si perdono occasioni di confronto utili ad ottenere risorse e collegamenti online.

Considerando poi la frequente migrazione dei detenuti da una Casa Circondariale all’altra, se si mantiene un collegamento fra biblioteche,  il Bibliotecario-detenuto che eventualmente venga trasferito, porterà con sé vantaggi evidenti di risparmio per la formazione di personale da destinare al servizio informativo.

Riconoscere una figura di Bibliotecario-detenuto  nelle carceri, sarebbe il primo passo per una vera omogeneizzazione delle stesse.

I vantaggi si estenderebbero anche agli Educatori che hanno il compito di gestire le biblioteche di Istituto, i quali, insieme,  potrebbero affrontare i problemi con le loro Amministrazioni in modo più unitario e autorevole.

La soluzione migliore, per evitare isolamenti pericolosi,  è certamente quella di avere i cataloghi in linea su SeBiNa Indice interrogabili con OPAC; ma ci sono ancora ostacoli da superare come quello che deriva dal fatto che il prestito non può essere effettuato da una  biblioteca in carcere ad una biblioteca o un utente esterno (almeno fino ad oggi) ma soltanto ai residenti in Istituto.

Per ora l’idea che compensa l’isolamento, potrebbe risolversi con l’immissione dei cataloghi già informatizzati in Internet a disposizione di tutti, scaricando i dati periodicamente, e avviando un prestito interbibliotecario fra le carceri P-ILL (Prison Inter Library Loan)  e fra le biblioteche romagnole ILL., con un unico referente, almeno a livello provinciale, per dare avvio ad un sistema bibliotecario carcerario romagnolo, inserito nel sistema bibliotecario già esistente in Romagna.

Nelle Biblioteche romagnole si potrebbe parlare di E-book e di Biblioteca Digitale, essendo tutte dotate di strumenti informatici con accesso consentito ai detenuti, se pur sotto il controllo di tutor.

Ancora di più quindi servirà una rete efficiente per ottenere licenze vantaggiose per l’uso di libri elettronici nelle varie biblioteche e l’accesso ai cataloghi di  Biblioteche Digitali, oltre che per rendere disponibili ad altre biblioteche i testi o i documenti, di particolare interesse, digitalizzati da una Biblioteca carceraria.

M. Angela Barlotti
Servizio Biblioteche
Provincia di Ravenna
Via Garatoni, 6
48100 Ravenna
E-mail abarlotti@mail.provincia.ra.it

http://proxy.racine.ra.it/racine/racine.run?72718A2 Biblioteche “Fuori di Sé”

http://dev.racine.ra.it/virtual/biblio/topics.php Biblioteche News

 



[1] “Decalogo per la costruzione di uno scaffale multiculturale” di Vinicio Ongini

[2] Il  Laboratorio di lettura sul libro di Tahar ben Jelloun “Il razzismo spiegato a mia figlia” ha prodotto il testo “L’albero

del mondo” .

Il Laboratori di scrittura e di poesia “Poetando mi LIB(e)RO” ha prodotto un cofanetto di cartoline poetiche scritte dai detenuti, che si possono spedire

Il Laboratorio di lettura sulla poesia ha prodotto il testo “Poesie in Gabbia”

[4] Borsa lavoro finanziata dal Sert di Rimini

[5] Corso organizzato dalla Provincia di Ravenna – Servizio Biblioteche e finanziato dal Sert di Rimini 

6. Progetto coordinato dalla Provincia di Ravenna e finanziato dal Sert di Rimini

[7] Fondi del Ministero Giustizia
[8] I testi sono catalogati dal Servizio Biblioteche della Provincia di Ravenna in SeBiNa online
[9] Figura professionale nata da un progetto della Regione Emilia Romagna – Servizi Sociali, 1997
[10] Da poco tempo il Consorzio Servizi Sociali del territorio ha assunto direttamente la conduzione del servizio di

mediazione culturale in carcere.

[11] A Ravenna è stata inaugurata da poco la Casa delle Culture con testi, periodici e video in varie lingue.
[12] Indirizzo al quale richiedere testi in omaggio sui lavori svolti
1 Formati con corso organizzato dalla Provincia di Ravenna – Servizio Biblioteche – 2001 - per l’uso di Sebina e con applicazione di  regole di catalogazione standard
2 Catalogo in lingua italiana e con traslitterazione di caratteri arabi a cura del detenuto-bibliotecario straniero
3 Testi in lingua italiana e straniera prestati a utenti italiani e non
4 Prima edizione 1997 “Evasione in biblioteca” a cura di M. Angela Barlotti e Morino Flamigni. Seconda edizione 1998 “Evasione in biblioteca due” Terza edizione 2002 “Catalogo della Biblioteca”
5 oggi Ministero di Giustizia
6 Provincia di Ravenna – Regione E/R Soprintendenza Beni Librari – Ministero G.G.

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