"Sono 360.000 lire, signore!"

Pagai.

Con quel materiale didattico, mio figlio sicuramente poteva apprendere... in maniera facilitata: - canzoncine sulla natura , il corpo umano e tanti altri giochi.

Ero contento! La richiesta della insegnante di sostegno fu :
-Sig. Borzetti, per sviluppare al meglio le possibilità che ha suo figlio, ci occorrerebbe del materiale didattico che purtroppo non abbiamo; sa, e' un materiale specifico...

Un pioniere (lunghe liste di attesa) nella scuola materna, che lo accoglieva per la prima volta a Torvaianica di Pomezia (RM), (un bambino handicappato ha la priorità di iscrizione alla scuola materna) .

Un Down e aveva 3 anni, eravamo nel 1992/93, l'anno della approvazione della Legge 104/92, la migliore legge per l'integrazione scolastica nel mondo. Sulla carta però, a tutt'oggi pochi la conoscono, anzi direi che non la vogliono conoscere.

Il primo atto con l'iscrizione fu la Diagnosi Funzionale, che consiste in una descrizione della compromissione funzionale dello stato psico-fisico dell'alunno: si esplica in un profilo, nel quale vengono considerate capacità, potenzialità e difficoltà di sviluppo dell'alunno, di competenza ASL.

Si trovava bene mio figlio nella scuola materna.

Un bambino, è fin dalla nascita portato verso il mondo sociale, e di conseguenza ha bisogno di un ambiente adeguato per svilupparsi e d'altra parte tutto l'ambiente che lo circonda, la cultura nella quale è inserito, influiscono sul suo sviluppo. Egli diventa sociale attraverso i rapporti con gli altri, che all'inizio sono i genitori, la famiglia, e poi saranno i suoi compagni di scuola.

I progressi furono notevoli nel primo anno, a parte gli inconvenienti dovuti alla mancata sincronizzazione di fare i bisogni durante l'intervallo, si perché e quel punto ti arriva la telefonata a casa che ti avverte che tuo figlio deve essere cambiato, malgrado il servizio pubblico di integrazione scolastica comprende anche questi aspetti.

Notevoli furono i progressi, ma insieme ai docenti, e ASL decidemmo di farlo rimanere nella scuola materna un anno in più.

L'anno successivo, i problemi furono quelli dovuti "all'accoppiata" di due bambini H nella stessa classe ( le altre non avevano bambini disabili), mio figlio Down e l'altro, iperattivo e non udente.

Il progresso ci fu, ma a ritroso, infatti gesticolava molto e parlava meno. A quel punto cercai di capire i meccanismi che regolavano l'inserimento dei disabili nella classe, le competenze dell'Ente, della ASL e della scuola.

La rabbia era tanta.

Imparai a conoscere la "legge migliore del mondo". Ma non c'era solo quella , c'erano le Circolari Ministeriali, i D.P.R. , le Finanziarie che tagliavano i fondi, e quelle che li stanziavano, le Leggi Regionali, gli Atti di Indirizzo, le Circolari del Ministero degli Interni, l'Ordinanze Ministeriali, le modifiche alla legge 104, la legge Bassanini, l'autonomia scolastica, il politico che la mattina si svegliava e voleva fare qualcosa per i disabili, le leggi sui finanziamenti dei progetti, i POF, i cicli scolastici, ecc, ecc, ecc.

Guai a dimenticare qualcosa, ti fregano.

E' qui che cominciarono a venire i finanziamenti per le scuole da parte degli EE.LL..

Come questua, te li davano e te li danno, malgrado l'accordo di programma, in cui magari si dimenticano di convocare la Provincia per le Scuole Superiori.

Gli impegni presi? Carta straccia!

Denuncie, diffide, le scuole che a tutt'oggi hanno barriere architettoniche, quelli che devono essere prelevati a braccia dai bidelli per due rampe di scale, quelli che gli è proibito di accedere ai laboratori perché non c'è ascensore ; quelli ciechi e sordi a cui non viene dato il materiale strutturato. I disabili intellettivi che potrebbero migliorare con l'ausilio informatico; alcune scuole che con i laboratori di psico motricità riempiono la mattinata, dimenticando che esistono le classi, dimenticandosi che esistono i compagni di scuola, dimenticandosi dell'integrazione scolastica! Ma che cosa è? Che cosa vuol dire?

A tutti la stessa medicina!

Ma forse sono andato troppo avanti, dimentico la scuola elementare di mio figlio. L'esperienza meravigliosa della scuola elementare. La migliore scuola del mondo, ed è vero!

Dimentico il presente perché ho paura del futuro; quello che gli riserva. Il ritorno alle classi speciali ? Non lo so, ma toccherà vigilare, il pericolo della scuola dell'autonomia, del risparmio, della mancanza di progettualità di molte scuole e di conseguenza la mancanza di fondi.

Della qualità del sostegno.

L’umanità è costituita da tutti gli uomini individui, l’uno diverso dall’altro. Sul piano educativo ciò significa che si deve mirare allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno secondo una educazione individualizzata, o meglio personalizzata. In base a questo principio viene redatto per il bambino H - entro il secondo mese dell'anno scolastico - il Piano Educativo Individualizzato.

Il P.E.I. è un documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti dalla insegnante di sostegno, dall'UONPI ( Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile), dalle insegnanti della classe, dalla famiglia . Sono le verifiche a cadenza trimestrale (GLH) che confermano se è sufficiente l'intervento educativo, altrimenti si cambia strada.

Ma tutto questo non è sufficiente, le poche ore di sostegno, la mancata specializzazione del personale , fanno si che il disabile man mano che si va avanti, si allontani sempre più dal processo integrativo. E' questo il pericolo maggiore, l'isolamento, che di fatto avviene. Ecco perché si richiede la capacità di progettare .

Lo sviluppo della progettualità e dell'intenzionalità dell'agire sono altrettanto importanti degli "obiettivi cognitivi", mentre la mancanza di progettualità condiziona negativamente tutti gli apprendimenti, tenendo presente poi che quest'ultimi vanno inseriti in un contesto di vita reale.

L'utilizzo dei compagni di classe come tutor, le attività di gruppo, le classi aperte, tutto quello che riesce ad unire. E' una esperienza positiva per tutti, in special modo per i bambini che imparano a conoscere le difficoltà degli altri senza egoismo, a far capire che l'handicap non è un problema, riconoscere che la disabilità dell'altro è un modo di essere, non è un difetto come pure il fatto di voler "cambiarlo", non se ne ha il diritto.

Come dicevo tutto questo non è sufficiente, allora si ricorre ad interventi integrativi, alla terapia presso i centri specializzati; due volte alla settimana, chilometri da percorre, una fatica per la famiglia. Dovrebbe pensarci l'Ente locale, ma sono pochi i Comuni a farlo.

Nella Scuola Secondaria di I grado, parlo della scuola media , c'è la più alta percentuale di alunni portatori di handicap, 2,53% (in Italia) , ma ci sono punte in alcune parti d'Italia che si arriva al 3,40 % (Liguria)!!

E' in questa la fase dell'esperienza scolastica il vero passaggio a rischio per gli alunni più deboli e meno motivati, figuriamoci per i disabili.

Non so se la ragione di questo fatto sta nella forte discontinuità che essa produce nella crescita e nelle abitudini degli alunni. Discontinuità di ambiente, di clima umano, di compagni di scuola, di quantità e qualità dei docenti, di metodi di insegnamento e apprendimento, più ancora che di materie. Si dice che in questa frattura starebbero, le radici delle difficoltà, delle estraneità, del disagio, degli alunni maggiormente a rischio di insuccesso.

Le modalità di attuazione dell'inserimento; la programmazione coordinata tra Scuola, Asl, Enti e famiglia; la diagnosi funzionale; la formazione delle classi, come il P.D.F.; le sperimentazioni, che nella scuola media sono le stesse della scuola elementare e materna. Valgono le stesse leggi, ma cambia come dicevo l'ambiente.

Mio figlio , oggi fa la 4a elementare e si chiama Marco, 11 anni ed inizia a leggere. Un bambino Down perfettamente integrato nella sua classe 4D, della scuola Don Milani di Pomezia (RM), Conosce il computer.

Rolando A. Borzetti