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Lezione 2.1 – Creazione di database e tabelle
In questa lezione si imparerà a creare un nuovo database vuoto e a registrarlo.
A riaprirlo ed a creare una nuova tabella esaminandone tutte le possibilità.
Dal momento che da ora in avanti saremo chiamati non solo a leggere, ma soprattutto ad effettuare delle operazioni sui database occorre che ci organizziamo.
Qualora non lo abbiate già fatto per memorizzare i vari capitoli di questo corso, è bene definire una nuova cartella e chiamarla "Corso Access '97", in essa metteremo tutto ciò che occorre per fare le esercitazioni proposte.
A questo punto occorre aprire Access.
Per farlo, qualora sia stata creata sul desktop un'icona con il collegamento al programma (chiamata ad esempio MS Access), selezionarla battendo l'iniziale del nome (M); qualora esistano diverse applicazioni il cui nome inizia con la stessa lettera batterla ancora fino a raggiungere l'icona desiderata ed infine premere INVIO.
Se l'icona è stata associata ad un "tasto rapido" (hot key) utilizzare tale combinazione di tasti.
In caso contrario accedere al Menu "Avvio" (Start) premendo il tasto di avvio di Windows se esiste sulla tastiera utilizzata oppure con la combinazione di tasti CTRL+Esc.
Selezionare Programmi e all'interno del menu che si presenta scegliere Microsoft Access.
All' apertura del programma si presenta sullo sfondo la finestra generale di Access che ha come titolo "Microsoft Access" , una barra dei menu con File, Modifica, Visualizza, Inserisci, Strumenti, Finestra, ? e una barra degli strumenti standard (se attivata) che contiene icone che consentono di eseguire velocemente le operazioni più frequenti.
In primo piano si apre invece una finestra che ha per titolo "Microsoft Access" e che risulta quindi quella immediatamente visibile dall'ausilio: a differenza delle usuali finestre, in questa non esiste la barra dei menu e quella degli strumenti.
Questa finestra contiene al suo interno due riquadri e due pulsanti.
Nel riquadro superiore vi sono due pulsanti di opzione (Caselle di gruppo) , il primo ha la descrizione "Database vuoto" ed il secondo "Autocomposizione database" , entrambi risultano non selezionati (non contengono un puntino nero al loro interno). Le sottolineature mostrano che il primo può essere attivato premendo ALT+D ed il secondo ALT+A.
Il riquadro in basso contiene invece un solo pulsante di opzione, che appare selezionato all'apertura, indicato come "Apri database esistente" , la sottolineatura è questa volta nella lettera E ad indicare che questa opzione può essere attivata premendo INVIO (in quanto il pulsante è già selezionato), oppure premendo ALT+E.
Al di sotto di questa indicazione vi è una finestra che contiene diverse righe, la prima (attualmente selezionata e quindi con la scritta in bianco su fondo blu) riporta la scritta "Altri file& " mentre al di sotto vi sono righe che individuano database già esistenti e che possono essere aperti selezionandoli.
In basso vi sono poi i due pulsanti di comando "OK" ed "Annulla".
Esplora quanto abbiamo detto utilizzando il tuo ausilio.
Per attivare queste scelte ti consigliamo comunque di utilizzare i tasti rapidi che sono stati appena descritti.
In questo caso desideriamo creare un database vuoto per cui scegliamo ALT+D e confermiamo con il pulsante OK (raggiungibile utilizzando il tasto TAB) o premendo INVIO dato che il tasto è quello di default.
Si presenta allora una nuova finestra che invita a salvare il database e quindi il titolo della finestra è "Salva nuovo database" ; in alto vi è la scritta "Salva in" ed a fianco una finestra a scorrimento propone "documenti"; noi invece dovremo salvarlo nella cartella "Corso Access 97" nella quale dovranno essere conservati tutti i documenti e gli esercizi di questo corso.
A fianco della finestra vi sono pulsanti funzione che consentono di salire di un livello di cartelle, di scegliere fra i "preferiti", di aggiungere qualcosa ai preferiti ecc. ; in basso un riquadro consente di vedere il contenuto della cartella selezionata nella finestra mentre alla destra di questo riquadro vi sono i pulsanti "Crea" ed "Annulla" mentre in basso l'indicazione "Nome file" è a fianco di una finestra in cui viene proposto il nome "db1.mdb" (mdb è il suffisso dei file di Access), ancora al di sotto vi è l'intestazione "Tipo di file" e nella finestra a fianco viene suggerito "Database di Microsoft Access (*.mdb)"
Selezioniamo ora la cartella nella quale desideriamo salvare questo scheletro di database, cioè la cartella "Corso Access 97" : per fare questo saliamo di livello nelle cartelle fino a quando nel riquadro vediamo comparire la cartella desiderata che selezioniamo scendendo con il tasto freccia in basso, modifichiamo il nome suggerito per il database in tabelle.mdb e confermiamo la nostra scelta con ALT+C per creare il database vuoto.
Il metodo più rapido per eseguire lo stesso salvataggio consiste però nello scrivere direttamente nel campo "Nome file" l' espressione:
X/Corso Access 97/tabelle
Ove X è il nome del drive in cui si trova la cartella (usualmente sarà C); il programma provvede direttamente ad aggiungere a tabelle l' estensione mdb che caratterizza i file Access.
Dopo la creazione di questo database il programma ci presenta una finestra nella quale possiamo cominciare a lavorare
Nella finestra, intitolata: Database (ove Tabelle è il nome del database appena creato) vi sono sei schede caratterizzate, come nei vecchi schedari manuali, da una linguetta in alto: la prima (selezionata in questo momento) è intestata Tabelle, la seconda Query, la terza Maschere, la quarta Report, la quinta Macro e la sesta Moduli; per passare da una linguetta all' altra si utilizza la combinazione di tasti CTRL+TAB.
Nella parte bassa si presenta una finestra vuota in quanto non esiste nessuna tabella (in seguito vi figureranno le tabelle via via create in questo database) e alla destra vi sono uno sull'altro tre pulsanti.
Il primo dall'alto ha la scritta "Apri" e può essere attivato con la combinazione di tasti ALT+A, il secondo "Struttura" si attiva con ALT+T ed il terzo "Nuovo" può essere attivato con ALT+U; in questo momento i primi due dall'alto hanno le scritte non in nero ma in grigio, ad indicare che non sono attivi, ciò è evidente in quanto non esistendo nessuna tabella non se ne può aprire nè vedere la struttura, ma si può solamente creare una tabella nuova.
Creiamo perciò una nuova tabella premendo ALT+U.
Viene presentata in primo piano una nuova finestra di dialogo intitolata "Nuova Tabella", in questa ci viene spiegato che da qui si "crea una nuova tabella in visualizzazione foglio dati", e questo perché sulla destra della scritta si apre una finestra a discesa dove compaiono una sull'altra diverse righe (selezionabili utilizzando la freccia in basso o in alto); la prima (che risulta selezionata ed appare quindi con la scritta bianca su fondo blu) indica "Visualizzazione foglio dati" , essa serve per creare la tabella a partire da una videata simile ad un foglio di Excel, la seconda verso il basso è "Visualizzazione struttura" e la scritta a sinistra dice "Crea una nuova Tabella in visualizzazione struttura" (questa è quella che utilizzeremo).
Scendendo ancora nell'elenco troviamo "Autocomposizione Tabella", "Importazione Tabella" e "Collegamento Tabella" che sono tutti sistemi per creare una nuova Tabella.
In basso ci sono i soliti pulsanti di comando OK e Annulla.
Avendo selezionato "Visualizzazione struttura" premiamo INVIO affinché venga eseguito questo tipo di creazione tabella.
Viene ora presentata una nuova finestra intitolata "Tabella1 : Tabella", essa è sostanzialmente composta da due parti, quella in Alto è una tabella con una quindicina di righe e tre colonne, la prima intestata "Nome campo", la seconda "Tipo dati" e la terza "Descrizione"; la parte inferiore della finestra è dedicata alle "proprietà campo" e contiene due schede (sempre caratterizzate dalle linguette) identificate da "Generale" selezionata attualmente e "Ricerca" : in questo momento tutto il corpo della scheda selezionata appare vuoto in quanto non abbiamo ancora selezionato o scritto nulla nella parte alta della finestra. A destra della scheda selezionata vi è un rettangolo grigio in cui in blu compare una descrizione sensibile al contesto, che cioè è influenzata da ciò che stiamo facendo e dalla zona della finestra in cui si trova il cursore : in questo momento contiene la scritta "Un nome di campo può contenere al massimo 64 caratteri compresi gli spazi. Per la guida premere F1", infatti il cursore risulta posizionato nella Tabella in corrispondenza del primo campo della prima riga e cioè proprio nel nome campo.
Occorre anche dire che alla sinistra di ogni riga della Tabella nella parte alta della finestra esiste un piccolo quadratino grigio che potrebbe non risultare visibile all'ausilio e che contiene simboli che forniscono informazioni: ad esempio in questo momento il quadratino della prima riga contiene un triangolo (freccia) nero con la punta a destra che indica qual è la riga attualmente selezionata, la prima.
Anche a questo punto è consigliabile effettuare un' esplorazione di questa finestra e utilizzare il comando che consente di leggere la barra di stato (se attivata) che fornisce molte utili informazioni sulla situazione attuale.
Cominciamo allora la creazione della nostra tabella inserendo un nome campo, il primo sarà "Cognome", ci spostiamo poi con il tasto di tabulazione nel campo immediatamente a destra, e cioè nel Tipo dati.
Qui, appena attivato, ci viene proposto il tipo dati di default (Testo) che risulta selezionato e quindi è scritto in bianco su sfondo nero; sulla destra del campo appare un quadretto grigio con un triangolo (freccia) con la punta in basso : facendoci click sopra (o premendo ALT + freccia in basso) si provoca l'apertura di una finestra a discesa che mostra tutti i tipi di dati che possono essere selezionati. In questo caso il valore di default (Testo) ci va bene in quanto evidentemente un Cognome ha il formato testo.
Fissiamo però la nostra attenzione sulla parte bassa della finestra: in questa parte è attiva la scheda generale che ci mostra una serie di indicazioni e sulla destra compare la scritta "Il tipo di dati determina il tipo di valori memorizzabili nel campo". La scheda mostra una serie di proprietà del campo (che potrebbero essere non lette correttamente dall'ausilio): la prima è "Dimensioni del campo" ed alla sua destra si trova il valore di default (50) che risulta selezionato, ed indica che il valore di default fissato da Access per la lunghezza dei campi di testo è di 50 bytes tenendo conte che i valori consentiti sono invece da 1 a 255 bytes.
Più in basso vi sono le caratteristiche "Formato", poi "Maschera di input", "Etichetta", "Valore predefinito" "Valido se", "Messaggio di errore", "Richiesto" (default=No), "Consenti lunghezza zero" (No), "Indicizzato" (No).
Dal momento che per un cognome la lunghezza di 50 caratteri è decisamente troppo grande, sostituiamola con il valore 35. Per cambiare riquadro ed effettuare la sostituzione, utilizziamo il tasto F6. Premiamolo e vediamo che il cursore si sposta alla dimensione campo, prima scelta di quel riquadro. Il valore 50 è selezionato, e quindi viene rivisto in bianco su fondo nero. La scritta a destra è diventata "il numero massimo di caratteri digitabili in un campo. Il massimo assoluto impostabile è 255" Scriviamo dunque 35 e premiamo nuovamente F6.
Siamo tornati al campo da cui provenivamo, cioè tipo dati. Col tasto TAB, passiamo al campo Descrizione. Come indica la scritta nel riquadro inferiore, essa è facoltativa: "consente di descrivere il contenuto del campo e viene visualizzata sulla barra di stato quando il campo è selezionato". Noi possiamo in questo caso indicare che contiene il cognome persona. In alcuni casi puo' essere un dato più significativo. Spostandoci col TAB, ci troviamo nel primo campo della seconda riga. Nel quadrettino a sinistra, quello che abbiamo detto potrebbe risultare invisibile, è comparsa la freccettina nera nella seconda riga, per indicare che questa è la riga attiva, cioè quella selezionata in questo momento. Scriviamo adesso NOME, poi ci posizioniamo, con TAB, sul tipo dati. Anche qui c'è scritto testo. Se ci spostiamo con F6 nella dimensione campo, possiamo scrivere 25. Ora con F6 torniamo al tipo dati di questa seconda riga, con TAB ci portiamo alla descrizione dove possiamo scrivere "nome proprio della persona". Abbiamo completato le prime due righe e con il tabulatore passiamo alla terza riga.
Questa volta possiamo mettere la data di nascita, quindi nel nome campo scriviamo "data di nascita". Spostandoci col tabulatore al tipo dati, otteniamo la solita proposta testo; per una data, però, il tipo testo non va bene. Premiamo allora ALT + freccia giù per vedere quali tipi ci vengono proposti. Eseguita questa manovra, vediamo la lista che ha come primo elemento "memo", poi "numerico", "data/ora", "valuta", "contatore", "sì/no", "oggetto ole", "collegamento ipertestuale", "autocomposizione ricerca"&
Scendiamo con la freccia fino al tipo di dati "data/ora" e confermiamo con INVIO. Questa volta ci troviamo, dopo aver premuto TAB, nella descrizione, dove possiamo scrivere "data di nascita". Portiamoci ora, con F6, sulla parte inferiore della finestra per esaminare in dettaglio le proprietà del tipo dati data e ora. Naturalmente dobbiamo, prima di premere F6, riposizionarci su tipo dati, perché abbiamo detto che le proprietà del campo si modificano a seconda del punto in cui è posizionato il cursore. Per farlo, puoi usare la combinazione di tasti MAIUSC+TAB. La scheda generale, ad esempio, non conterrà, per i campi data, la lunghezza. Access infatti non ci permette di determinarla, perché essa è scritta in modi definiti. Questa volta, il primo campo, "formato", ci permette di fare delle scelte. Non vediamo infatti nessuna scritta, ma se premiamo ALT + freccia giù, vediamo un elenco di tipi di data. La scritta, inoltre ci avverte "il layout di visualizzazione del campo: selezionare un formato predefinito o immettere un formato personalizzato".Occorre notare che in Access il formato della data è uno unico; non possiamo modificarlo. Quello che possiamo modificare, come ci indica la scritta, è il layout di visualizzazione, cioè il modo in cui noi scegliamo, per i nostri scopi, di visualizzare questa data. Con ALT + freccia giù apriamo allora la finestra a scorrimento che ci mostra i formati possibili. A partire dall' alto, abbiamo:
Noi possiamo scegliere "data in cifre" scendendo con freccia giù fino a selezionarla. L'esempio mostra 19/06/1994 e confermiamo questa scelta con INVIO.
La maschera di input potrebbe essere utilizzata per mostrare su quali cose bisogna immettere e una guida su come immetterle. Per il momento tralasciamo questo parametro e concentriamoci sul campo che segue che è "etichetta".
La scritta sulla destra che ci aiuta a capire il significato di questo campo dice "l'etichetta del campo quando questo compare in una maschera. Se non viene specificata alcuna stringa, il nome del campo viene utilizzato come etichetta". Nel nostro caso il nome del campo è molto significativo: data di nascita, ma esso può essere troppo lungo, ad esempio per essere inserito nell'intestazione di una query; scriviamo quindi semplicemente "nascita".
Il campo successivo, "valore predefinito", qui non ha senso: infatti non esiste una data di nascita migliore di un'altra. Tutte le date sono valide.
Il campo che segue è "valido se". E' già stabilito dal programma, che se si tenta di immettere un valore non riconoscibile come data segnala già errore. La stessa cosa vale per il campo "messaggio di errore".
Ci vanno bene anche i due campi che seguono: "richiesto no" e "indicizzato no".
Torniamo alla parte alta della finestra con F6, poi premiamo TAB per passare alla descrizione che abbiamo già scritto, e ancora TAB per passare al nome campo nella quarta riga. Ricordiamo che ora vedremo evidenziato il quadratino accanto alla riga su cui ci troviamo, cioè la quarta.
Dopo la data di nascita, potremmo mettere il sesso. Nel nome campo, quindi, scriviamo "sesso". Spostiamoci con TAB al tipo dati. Il tipo testo ci va bene, ma abbiamo bisogno di una lunghezza che non è quella di default, 50; spostiamoci allora con F6 per modificare le proprietà, e scriviamo 1 nella dimensione campo.
Non prendiamo in considerazione né la maschera di input, né il formato, che sono i due campi che seguono. Se volessimo, potremmo modificare l' etichetta, ma il nome campo sesso è abbastanza breve e quindi lo lasceremo invariato.
Nel campo "valore predefinito", se fossimo sicuri di avere una prevalenza di maschi o di femmine, potremmo utilizzare M o F. Ma dato che supponiamo che le percentuali siano più o meno simili, qui non indichiamo nulla.
Prendiamo invece in considerazione il campo che segue: "valido se". L'indicazione sulla destra ci dice che "questa è un'espressione che limita i valori che possono essere immessi nel campo". Ora noi vogliamo limitarci come sesso ad indicare solo M o F. Quindi potremo scrivere "M" or "F". Con questo abbiamo indicato al programma che in questo campo possono essere immessi solo i caratteri M o F. Qualsiasi altro valore sarà considerato come errore.
A questo punto possiamo riempire anche il campo relativo al messaggio di errore che troviamo subito sotto. La guida ci dice: "il messaggio di errore visualizzato quando si immette un valore non consentito dall'espressione specificata per valido se". Il messaggio di errore qui indicato verrà quindi visualizzato quando si scriverà un valore diverso da F o M. Esso potrebbe essere "valore diverso da M o F".
Con questo abbiamo completato le proprietà del nostro campo, e con F6 possiamo tornare alla parte alta della finestra.
Siamo nuovamente posizionati sul tipo dati del campo sesso. Spostiamoci con TAB alla sua descrizione e scriviamo "Sesso: M oppure F", così specifichiamo quali sono i valori che noi accettiamo. Poi, con TAB, ci spostiamo al nome campo della riga successiva, la quinta. La freccettina a sinistra del nome campo ce lo ricorda. Qui possiamo immettere "Indirizzo" e poi passare con TAB al tipo di dati. Come al solito ci viene proposto testo. Se, con F6, passiamo al primo campo delle proprietà, dimensione campo, vediamo che ci viene proposto 50. Anche in questo caso essa è troppo grande; imponiamo 40, dimensione più che sufficiente. Con F6 torniamo dove eravamo partiti, cioè al tipo dati. Passiamo alla descrizione con TAB e scriviamo "Via e numero".
Premiamo ancora TAB per posizionarci sul nome campo della sesta riga.
Scriviamo "Località" e premiamo TAB. Anche per la località ci va bene il tipo testo, ma anche qui vogliamo modificare la dimensione. Scendiamo nella parte proprietà con F6 e indichiamo 40 nella dimensione campo. Torniamo alla parte superiore premendo nuovamente F6.
Premiamo ancora TAB per passare alla descrizione, dove scriveremo "Località".
Se premiamo ancora TAB, passiamo al nome campo della riga successiva, dove scriveremo "CAP". Con TAB passeremo al tipo dati che anche questa volta sarà testo, con lunghezza 50. Per il CAP dovremo scegliere 5. Per questo premiamo F6 per passare alle proprietà, scriveremo 5 al posto di 50, e premeremo ancora F6 per tornare al tipo dati. Da qui passiamo al campo descrizione dove scriviamo "Codice di avviamento postale".
Volevo far notare che, per passare da un campo all' altro, oltre al tasto TAB o MAIUSC+TAB per tornare indietro, è possibile usare anche la freccia sinistra o destra. Premiamo adesso quest'ultima per passare alla riga successiva.
A questo punto ci accorgiamo che nello scrivere abbiamo messo prima la località e poi il CAP. Sarebbe invece più logico mettere prima il cap e poi la località. Vediamo allora come possiamo procedere per correggere questo errore. Portiamoci, utilizzando freccia su, sulla località (la freccia ci indicherebbe il campo selezionato). A questo punto ci avvarremo dei menù di Access presenti, come abbiamo visto, nella finestra principale del programma.
La barra dei menù, come si ricorderà, è accessibile tramite il tasto ALT che, se premuto una volta, ci fa arrivare alla barra dei menù, se premuto nuovamente, ci fa lasciare la barra stessa.
Ogni menù può essere aperto con freccia giù o INVIO o direttamente tramite ALT + un tasto.
I menù di questa finestra sono:
Se ci troviamo sulla barra dei menù, sia che ne abbiamo aperto uno, sia che non l'abbiamo aperto, premendo CTRL + TAB passiamo alla barra degli strumenti standard. Con TAB e maiusc + TAB o le frecce destra e sinistra, scorriamo la barra degli strumenti; con CTRL + TAB torniamo alla barra dei menù o passiamo alla barra degli strumenti di formattazione o a qualsiasi altra barra degli strumenti, se presente.
Per tornare a noi, in questo momento abbiamo bisogno del menù Inserisci, che può essere richiamato con la combinazione di tasti ALT + I e che ci consente di inserire nuovi elementi. Siamo quindi posizionati su località e premiamo ALT + I per aprire il menù inserisci. Subito sotto la barra dei menù si apre un menù a tendina composto da sole due scelte: la prima indica righe e contiene un piccolo disegnino che spiega come tramite questa scelta si possa inserire una riga in mezzo a due righe già esistenti; la seconda scelta indica invece campo ricerca... Noi utilizziamo la scelta righe che può essere richiamata premendo semplicemente INVIO o R. Noi premiamo INVIO.
Noteremo che subito prima della località è stata inserita una riga vuota. Ora dobbiamo trasferire i dati inseriti per il cap, che si trovano subito dopo località, nella riga vuota. Posizioniamoci allora su CAP e utilizziamo il comando taglia (CTRL + X o anche ALT + M per aprire il menù modifica e poi INVIO su taglia) per togliere il CAP da dove si trova. Poi ci posizioniamo sul nome campo della riga vuota sopra località e diamo il comando incolla (CTRL + V o ALT + M per aprire il menù modifica e poi INVIO su incolla). Il campo testo non può essere tagliato o incollato, perché nascerebbe un errore, dato che abbiamo tolto il tipo campo testo e lasciato uno spazio che non è accettabile in questa situazione.
Per questo, dobbiamo modificare il nuovo tipo di dati del campo cap e ridargli lunghezza 5 invece di 50. Ricordo di premere F6, essendo posizionati sul tipo dati del cap per andare al riquadro delle proprietà, nella dimensione scrivere 5, e poi, sempre con F6, tornare alla parte di immissione campi. Ci posizioniamo poi sulla descrizione della vecchia riga del cap, dove avevamo scritto codice di avviamento postale, la tagliamo col comando CTRL + X; poi saliamo di due righe fino a trovarci nella riga del nuovo cap, sempre nel campo descrizione, e la incolliamo col comando CTRL + V.
Abbiamo ottenuto finalmente la nostra tabella, con i campi nella posizione desiderata: cognome, nome, data di nascita, sesso, indirizzo, cap e località, ognuno coi tipi di campi e descrizioni scelti da noi.
Per il momento siamo soddisfatti di ciò che abbiamo fatto e per questo procediamo a chiudere il lavoro. Per prima cosa chiudiamo la nostra tabella. Facciamolo con ALT + F4. Appena premuta questa combinazione di tasti, ci verrà inviato un messaggio: "Salvare le modifiche alla struttura di Tabella1?" Essendo questa una finestra di dialogo, ci saranno anche i tre pulsanti SI' (default), NO, ANNULLA. Noi premiamo INVIO per scegliere sì.
Ci compare un' altra finestra di dialogo in cui ci viene richiesto di immettere il nome della tabella. Il nome che Access ci propone è TABELLA1. Anche qui ci sono i pulsanti OK (default) e ANNULLA.
A noi il nome Tabella1 sembra troppo generico. Lo sostituiamo con Indirizzi. Dato che il nome era selezionato, ci basterà, senza spostare il cursore, scrivere direttamente il nuovo nome e premere INVIO per salvare la nostra tabella. Ci compare un messaggio di errore: "Nome di campo mancante". Un'ulteriore spiegazione ci avverte che "E' stato definito un tipo di dati o una descrizione per cui non è stato specificato un nome. Immettere un nome di campo o eliminare la riga". In questa finestra è presente solo il pulsante OK; per questo premiamo INVIO per vedere cosa è accaduto.
Ti ricordi la riga che avevamo scritto per errore? Era la riga CAP. Abbiamo tagliato il nome campo e la descrizione, ma non il tipo dati. Questo perché ci avrebbe dato un errore, in quanto ci sarebbe rimasto un blank (spazio) non accettabile. In questa riga è rimasto il tipo dati testo, e questo è considerato un errore da Access. E' meglio quindi eliminare completamente questa riga. A questo scopo utilizziamo il menù Modifica. Per aprirlo, usiamo la combinazione di tasti ALT + M. Alcune delle scelte del menù che compare (taglia, copia, incolla... ), sono grigie, e il tuo ausilio dovrebbe dirti che non sono attive e quindi non selezionabili. Se scorri con le frecce le scelte, troverai Elimina righe. Puoi premere INVIO o direttamente R (la r è sottolineata).
A questo punto possiamo ricominciare la procedura di chiusura. Premiamo ALT + F4.
Alla richiesta se vogliamo salvare le modifiche, premiamo INVIO per confermare. Ci verrà poi chiesto di indicare il nome della tabella. Noi sostituiremo Tabella1 con indirizzi.
Questa volta non ci compare un messaggio di errore, ma un avviso che dice "nessuna chiave primaria definita". Nella finestra ci viene spiegato che, "anche se non è indispensabile, è consigliabile avere una chiave primaria". La chiave primaria è necessaria per definire una relazione fra questa tabella e altre tabelle nel database. Creare una chiave primaria adesso?" Ci sono i soliti pulsanti SI' , NO e ANNULLA. Dato che SI' è selezionato, basta premere INVIO per confermare. Finalmente non abbiamo più nessun tipo di messaggio, il salvataggio viene fatto ed Access chiuso.
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